<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Fusione FCA-PSA | Page 21 | Il Forum di Quattroruote

Fusione FCA-PSA

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C'è del vero nelle tue affermazioni ma la realtà spesso smentisce la fantasia. A me l'operazione da l'idea di una fusione vera, in cui ciascuna delle due parti si riserva il ruolo che preferisce senza perdere nulla e offrendosi al contempo opportunità di crescita rilevantissime

che sia una fusione lo vedremo e lo vedremo anche dal nome che avrá la nuova società.
In una qualsiasi azienda il 50/50 non funziona, ci vuole e ci deve essere chi alla fine dice l’ultima parola.
Ed il CDA é 5 a 5 piú uno e l’uno si chiama Tavares il che lascia pensare che chi comanda sono loro.
Comunque ( come ho sentito poca fa al TG) ci vuole un mese per i primi accordi ed un anno per stabilire ció bisognerá fare, cosa produrre, dove produrre e la situazione degli stabilimenti.

Aggiungo, non so quelli francesi ma so che quelli italiani sotto tutti ben sotto la propria capacitá produttiva. Per farne funzionare uno al 100% bisogna chiuderne un’altro o forse due altri. Salvo andare avanti per decenni con la cassa integrazione.
Guardiamo in faccia la realtá, é meglio.
 
Quotone

Storicamente le fusioni paritetiche non sono mai esistite nella pratica...e non e' solo una questione di una delle due "proprieta'" (concetto che comunque nelle societa' ad azionariato veramente diffuso come in USA non ha tra l'altro molto senso) a prevalere sull'altra ma proprio di cultura aziendale dove una delle due inevitabilmente prende il sopravvento sull'altra.

Il paradosso e' stata la fusione di Boeing con McDonnell Douglas a fine anni 90...Boeing effettivamente era la componente sensibilmente piu' grossa della nuova entita' (quella che in pratica ci mise i fondi) ma i maggiori centri di comando finorono in mano a dirigenti McDonnell Douglas e ci fu un cambio di cultura aziendale che si riflette fino ad oggi.
Circolava una battuta: "McDonnell Douglas ha comprato Boeing con i soldi di Boeing".

Un momento Saturno. Quella, e tu dovresti saperlo meglio di me perchè vivi in USA, è stata sostanzialmente una fusione per incorporazione, nel senso che Boeing ha di fatto incorporato Mc Donnel-Douglas.

Da quanto ho letto nelle cronache dell'epoca, la McDonnell è stata infatti esclusa dal bando di gara per la costruzione del Joint strike fighter, il caccia americano di nuova generazione. Si è così resa conto che da sola non ce l'avrebbe più fatta ed è corsa nelle braccia della Boeing (detto da un'analista di Merrill Lynch).

Fu definita 'fusione' per evitare l' umiliazione, ma in sostanza fu una acquisizione: la Boeing infatti diede 65 azioni proprie per ogni 100 della ex-rivale e due terzi del consiglio di amministrazione erano della Boeing. La sede era a Seattle.
Di fatto la McDonnell fu trasformata in una 'divisione' della Boeing.

Non mi sembra che ci siano molte analogie con il caso FCA-PSA.
 
Non mi sembra che ci siano molte analogie con il caso FCA-PSA.
Diamo tempo al tempo e vedremo.

5 a 5 sarebbe alla pari (e quindi destinata all’impasse), 6 a 5 non è alla pari.

Per quel poco che ne capisco, PSA si è pappata FCA con notevole soddisfazione degli eredi Agnelli che si levano una grossa rogna (gestire un carmaker che abbisogna di grossi investimenti) ricevendo una significativa contropartita finanziaria, parte cash (il dividendo straordinario) e parte in azioni (che garantiranno di certo ottimi rendimenti, visto che il comando viene affidato a Tavares, ovvero a chi ha ottenuto la redditività migliore tra i produttori UE, nonostante l’acquisizione Opel).

Un paio di stabilimenti in Italia li vedo a fortissimo rischio, non subito ma entro uno o due anni.
 
Diamo tempo al tempo e vedremo.

5 a 5 sarebbe alla pari (e quindi destinata all’impasse), 6 a 5 non è alla pari.

Per quel poco che ne capisco, PSA si è pappata FCA con notevole soddisfazione degli eredi Agnelli che si levano una grossa rogna (gestire un carmaker che abbisogna di grossi investimenti) ricevendo una significativa contropartita finanziaria, parte cash (il dividendo straordinario) e parte in azioni (che garantiranno di certo ottimi rendimenti, visto che il comando viene affidato a Tavares, ovvero a chi ha ottenuto la redditività migliore tra i produttori UE, nonostante l’acquisizione Opel).

Un paio di stabilimenti in Italia li vedo a fortissimo rischio, non subito ma entro uno o due anni.

Si, ovviamente il tempo è galantuomo e vedremo quali saranno i rapporti di forza nel prosieguo. Peraltro la fusione sarà realmente operativa almeno tra 2 anni, quindi fino al 2021 non dovrebbe cambiare molto.

Sicuramente PSA parte da una posizione di maggior forza contrattuale (confermata dai 6 componenti del CDA contro 5, di cui 1 AD) e FCA al momento ne ha tratto maggiori benefici economici più che gestionali.

Però le sinergie potranno essere bene incrociate, perchè a FCA non mancano le peculiarità (Alfa Romeo, Maserati, Fiat Professional, Fiat Brasile, L'esperienza Suv di Jeep, i motori termici ecc.), le capacità tecniche e le risorse umane.
 
Secondo me, nel nome nuovo... ci entrerà la E di Europa.

esempio FEV, che si potrebbe declinare nelle due lingue in:

Fabrique
Europèen
Voitures

Fabbrica
Europea
Veicoli
 
Diamo tempo al tempo e vedremo.

5 a 5 sarebbe alla pari (e quindi destinata all’impasse), 6 a 5 non è alla pari.

Per quel poco che ne capisco, PSA si è pappata FCA con notevole soddisfazione degli eredi Agnelli che si levano una grossa rogna (gestire un carmaker che abbisogna di grossi investimenti) ricevendo una significativa contropartita finanziaria, parte cash (il dividendo straordinario) e parte in azioni (che garantiranno di certo ottimi rendimenti, visto che il comando viene affidato a Tavares, ovvero a chi ha ottenuto la redditività migliore tra i produttori UE, nonostante l’acquisizione Opel).

Un paio di stabilimenti in Italia li vedo a fortissimo rischio, non subito ma entro uno o due anni.
Io la vedo diversamente.
Forse PSA avra' il timone del comando avendo l'AD che e' il sesto consigliere, ma ognuno ha la sua autonomia sui piani di sviluppo delle gamme. L'obiettivo della societa' sara' produrre componentistica da condividere per abbassare i costi.
Vero che gli Agnelli avranno un dividendo extra (vale anche per gli azionisti FCA) a compensazione penso dei maggiori fatturati del gruppo italo americano, ma se avessero voluto far cassa avrebbero venduto tutto invece hanno cercato una partnership (come dichiarato piu' volte).

Per quanto riguarda le fabbriche vedo dei rischi dove vengono fabbricati motori e cambi, mentre quelle di assemblaggio dovrebbe rimanere altrimenti non avrebbe senso questa alleanza finalizzata a migliorare l a presenza sul mercato.
 
Vero che gli Agnelli avranno un dividendo extra (vale anche per gli azionisti FCA)

Il dividendo extra dovrebbe essere dovuto sostanzialmente alla sottovalutazione di borsa delle azioni, e quindi al reale valore attribuito al patrimonio netto di FCA.
 
Si, ovviamente il tempo è galantuomo e vedremo quali saranno i rapporti di forza nel prosieguo. Peraltro la fusione sarà realmente operativa almeno tra 2 anni, quindi fino al 2021 non dovrebbe cambiare molto.

Sicuramente PSA parte da una posizione di maggior forza contrattuale (confermata dai 6 componenti del CDA contro 5, di cui 1 AD) e FCA al momento ne ha tratto maggiori benefici economici più che gestionali.

Però le sinergie potranno essere bene incrociate, perchè a FCA non mancano le peculiarità (Alfa Romeo, Maserati, Fiat Professional, Fiat Brasile, L'esperienza Suv di Jeep, i motori termici ecc.), le capacità tecniche e le risorse umane.

Sindacati italiani e (soprattutto?) francesi sono preoccupati per i risvolti occupazionali e di potere contrattuale dopo la fusione :

Francesca Re David, segretario generale della Fiom Cgil, ha commentato così la notizia dell’accordo tra FCA e PSA: “c’è una fortissima preoccupazione per gli stabilimenti. In Italia c’è una capacità produttiva installata di 1,5 milioni di auto, ma ne vengono prodotte meno della metà. I nostri stabilimenti sono pieni di cassintegrati, la fusione è molto rischiosa”.

Ancor più duro e pessimista il capo del sindacato francese Cgt , il quale ha evidenziato i rischi per i lavoratori è il gioco classico del Monopoly capitalista mondiale. Con questa fusione, sperano di aumentare la redditività delle loro aziende e tutelare i loro futuri benefici. Intendono riuscirci aggravando gli attacchi contro gli interessi dei lavoratori dei due gruppi sul terreno dell’occupazione, del potere d’acquisto e dei diritti collettivi”.

Anche considerando che per Fca il futuro senza matrimonio con Psa sarebbe stato probabilmente ancor più nero , non così per i lavoratori francesi del gruppo , il quali partivano da una situazione relativamente risanata ( dopo le diminuzioni di addetti Opel) , molte preoccupazioni rimangono per i siti produttivi italiani.

A giudicare dalla durezza del sindacato francese , sembra che anche qui l'Italia sia in condizioni di limitare i danni sull'occupazione derivanti dalla fusione , a differenza della Francia , nella quale i nuovi avvenimenti societari sembrano rompere le uova nel paniere ad un equilibrio raggiunto grazie al risanamento operato da Tavares.

https://www.clubalfa.it/76259-fusio...ani-e-francesi-sono-preoccupati-per-il-futuro


vue-aerienne-site-psa-de-sausheim-mulhouse-2012.jpg
 
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Io la vedo diversamente.
Forse PSA avra' il timone del comando avendo l'AD che e' il sesto consigliere, ma ognuno ha la sua autonomia sui piani di sviluppo delle gamme. L'obiettivo della societa' sara' produrre componentistica da condividere per abbassare i costi.
Vero che gli Agnelli avranno un dividendo extra (vale anche per gli azionisti FCA) a compensazione penso dei maggiori fatturati del gruppo italo americano, ma se avessero voluto far cassa avrebbero venduto tutto invece hanno cercato una partnership (come dichiarato piu' volte).

Per quanto riguarda le fabbriche vedo dei rischi dove vengono fabbricati motori e cambi, mentre quelle di assemblaggio dovrebbe rimanere altrimenti non avrebbe senso questa alleanza finalizzata a migliorare l a presenza sul mercato.

credo che agli agnelli e famiglia gli freghi ben poco di quel che sará, di quel che succederá a Fca, loro incasseranno gli utili senza preoccuparsi di studi, progettazioni, burocrazia, concorrenza ecc ecc, insomma di un mondo - l’automotive - per loro troppo complicato.
E se dovranno chiudere qualche fabbrica...dove é il problema? la colpa sará dei francesi.
 
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Sindacati italiani e (soprattutto?) francesi sono preoccupati per i risvolti occupazionali e di potere contrattuale dopo la fusione :

Francesca Re David, segretario generale della Fiom Cgil, ha commentato così la notizia dell’accordo tra FCA e PSA: “c’è una fortissima preoccupazione per gli stabilimenti. In Italia c’è una capacità produttiva installata di 1,5 milioni di auto, ma ne vengono prodotte meno della metà. I nostri stabilimenti sono pieni di cassintegrati, la fusione è molto rischiosa”.

Ancor più duro e pessimista il capo del sindacato francese Cgt , il quale ha evidenziato i rischi per i lavoratori è il gioco classico del Monopoly capitalista mondiale. Con questa fusione, sperano di aumentare la redditività delle loro aziende e tutelare i loro futuri benefici. Intendono riuscirci aggravando gli attacchi contro gli interessi dei lavoratori dei due gruppi sul terreno dell’occupazione, del potere d’acquisto e dei diritti collettivi”.

Anche considerando che per Fca il futuro senza matrimonio con Psa sarebbe stato probabilmente ancor più nero , non così per i lavoratori francesi del gruppo , il quali partivano da una situazione relativamente risanata ( dopo le diminuzioni di addetti Opel) , molte preoccupazioni rimangono per i siti produttivi italiani.

A giudicare dalla durezza del sindacato francese , sembra che anche qui l'Italia sia in condizioni di limitare i danni sull'occupazione derivanti dalla fusione , a differenza della Francia , nella quale i nuovi avvenimenti societari sembrano rompere le uova nel paniere ad un equilibrio raggiunto grazie al risanamento operato da Taveres.

https://www.clubalfa.it/76259-fusio...ani-e-francesi-sono-preoccupati-per-il-futuro


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Sicuramente giustificate le preoccupazioni dei sindacati. Staremo a vedere cosa succederà.
 
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