Ho visto il film stasera, ed ho anche letto il commento di Davide Cironi.
Che dire ? che si tratta di un bel fallimento, deludente da un po' tutti i punti di vista : non è solo imbarazzante dal punto di vista della verità storica, è anche completamente squilibrato nel "peso" dato ai singoli argomenti nonché alle persone che hanno contato, ed infine manca anche di pathos, anche qui secondo me molto più per colpa della regia, davvero infima, che degli attori : ad es. Gabriel Byrne è un ottimo attore, ma il personaggio di Enzo Ferrari, così come è stato presentato dagli autori di questo film, non mantiene neppure una briciola di credibilità, appare come un povero scemo dalle vedute corte.
E' un film messo insieme senza cura e senza rispetto per lo spettatore, e senza minimamente preoccuparsi della credibilità di quello che si fa vedere : in alcune scene sembra anzi, quasi quasi, che queste cose siano volute, manco fosse destinato ad un pubblico di semi-analfabeti.
Perché, certo, non è che tutti conoscano la storia della Lamborghini come Davide Cironi, né debbano conoscerla : ma non è neppure una storia, dico, io, destinata alla (mitica) "casalinga di Voghera", se uno ha interesse a vedere un film così è perché qualcosa, della Lamborghini, delle sue auto e del suo fondatore, dovrà pur sapere, qualche infarinatura di meccanica, specialmente se è un uomo, probabilmente l'avrà.... altrimenti, cosa gli interessa di un film del genere ?
Ma al regista (o agli autori / sceneggiatori e quant'altro.... fate voi) questo non interessa : ti fa vedere una gara d'auto locale, anno 1948 e col via dato nientemeno che da Enzo Ferrari [con una bandiera a scacchi..!!] cui partecipa una bella cabriolet Mercedes, un po' troppo bella e moderna per il 1948 e che somiglia tale e quale alla celebre 300 SL ("Ali di gabbiano" nella versione coupé) : non essendo io un esperto, sono andato a cercarla ed ho trovato che è la 190 SL , presentata nel.... 1955 !
Ed il film trabocca di castronerie varie e di cose buttate lì a casaccio, pensando, si vede, che è destinato a dei trogloditi : da quando parlano della Topolino da 500 cv
Vedi l'allegato 26215 da portare a 650 cv
Vedi l'allegato 26215 Vedi l'allegato 26215 Vedi l'allegato 26215 scambiando i centimetri cubici con i cv (!) a quando, parlando con i tecnici Dallara e Bizzarrini del progetto della prima autovettura, fanno loro citare componenti tecnici senza capo né coda, buttati lì a casaccio, forse pensando di impressionare quelle anime semplici di spettatori..... penoso.
Non solo : uno magari s'aspetta, coerentemente allo "spirito" del film, che si parli un po' della Miura : che è stata l'auto mitica, di grandissimo successo, cui certamente è dovuta la "leggenda" citata nel titolo del film.
Niente del genere : scordatevelo. Completamente.
Mentre viene dedicato un tempo enorme a cose di questo genere :
- Ferruccio discute con suo padre
- si fa prestare soldi da suo padre
- discute con sua moglie
- fa il contrario di quello che la moglie gli consiglia
- consiglia il suo "socio" su come conoscere una ragazza
- litiga col suo "socio", sempre per la ragazza
- costruisce col suo "socio" il primo trattore
ed altre "piacevolezze" del genere, si salta poi al famoso 1963, quando lui, ormai ricco industriale e possessore di svariate Ferrari, ha la famosa (quanto improbabile, almeno come viene presentata nel film) discussione con Enzo Ferrari e decide di costruire automobili.
Improvvisamente saltano fuori l'ing. Dallara e l'ing. Bizzarrini, cui vengono fatte dire come detto scemenze varie, e viene preparato il primo prototipo Lamborghini, accolto a Ginevra da una folla osannante mentre lì vicino Enzo Ferrari, costruttore all'epoca già celeberrimo, guarda e rosica mentre al suo stand non c'è quasi nessuno..... sì, vabbè, un velo pietoso è meglio.
Uno a questo punto pensa : adesso finalmente parleranno un po' della Miura, di come fu pensata da Paolo Stanzani e Gian Paolo Dallara, di come la esposero nel 1965 quando ancora..... non aveva una carrozzeria, di come poi la disegnò Marcello Gandini, giovane talento della Bertone, tra allora ed il successivo salone del 1966.... no, no, nulla di tutto questo : la genesi della Miura, l'incredibile ed ardita vettura cui senza dubbio si deve l'aumento esponenziale della fama di Lamborghini nel mondo, è in pratica quasi totalmente assente nel film, i cui autori, dopo aver tediato gli spettatori per non so quanto tempo con i bellissimi ed interessantissimi fatti già citati sopra, si disinteressano del tutto della nascita del capolavoro della Lamborghini : Paolo Stanzani e Marcello Gandini, "padri" della Miura, non esistono proprio nel film, mentre l'ideazione delle linee viene attribuita allo stesso Ferruccio, senza una parola sul sofferto percorso che portò alla nascita della vettura.
Complimenti, davvero..... anche impegnandosi, la vedo dura fare peggio di così.
Alla fine, l'unica cosa che mi è piaciuta e mi sento di sottoscrivere è la frase finale del film : che il Museo d'Arte Moderna di New York dichiarò che la Miura era la più bella auto mai realizzata.