<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Farmacisti... | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Farmacisti...

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
renatom ha scritto:
belpietro ha scritto:
renatom ha scritto:
OK, pur di non fare un favore, tra i tanti, anche alla Coop, teniamoci il sovrapprezzo anche in questo settore.

Poi ci lamentiamo il paese non è competitivo e non cresce.

Se continuiamo a salvaguardare tutte le rendite di posizione...

Non è questione di fare dispetti a qualcuno, è questione che la concorrenza si fa a parità di condizioni.

Si stava parlando solo di liberalizzare i farmaci in fascia C e già la lobby ha ricacciato tutto indietro.

IMHO, ogni volta che una concessione che viene data gratuitamente, o quasi, vale una cifra qualsiasi x&gt0, vuol dire che c'è qualcosa che non va, che assicura una rendita di posizione indebita.

Chi mi spiega perché nella professione di farmacista c'è questa particolarità che non vale per ingegneri, architetti, commercialisti, avvocati, medici etc.?

Sembrano tutte stupidaggini: ma che fa se aprire una società costa un po' di più, o che prendere un mutuo o un finanziamento costa qualcosa in più, o che la benzina costi qualcosa in più, o il medicinale, o il latte, o che il taxi sia un po' più caro etc? Poi, alla fine, tutto si somma e il paese non riesce a competere.

Non sono un difensore dei sindacati dei lavoratori dipendenti che hanno 1001 difetti, ma voglio fare un'altra considerazionene relativa alle accuse che gli si fanno di impedire qualsiasi riforma: contro i sindacati le riforme si fanno tranquillamente, contro alcune lobby non si riesce realmente a fare nulla.
Nel caso che qualcuno faccia qualcosa, si trova subito il governo successivo ch si rimangia tutto.
E lo dico, pur non condividendo molte delle posizioni dei sindacati stessi.
Faccio solo considerazioni relative al potere effettivo.
Quoto di nuovo. Quando i sindacati si oppongono a riforme, a volte purtroppo necessarie, che vanno a ridurre le tutele dei lavoratori, il loro potere d'acquisto, le loro certezze vengono definiti irresponsabili e depositari di ideologie superate. Quando si propongono liberalizzazioni che vanno a toccare sacche di inefficienza e rendite di posizione bisogna ascoltare le categorie interessate e procedere con cautela, per giungere a riforme complessive. Il risultato? I lavoratori in vent'anni hanno accettato l'abolizione della scala mobile, cinque riforme previdenziali, cancellazione di ogni tutela per i giovani e presto superamento dell'articolo 18, ma le farmacie non si possono liberalizzare.

.....e retribuzioni inchiodate da anni
 
key-one ha scritto:
Bene quando pagheremo 5 centesimi meno l'aspirina , saremo tutti più ricchi. Quando tutti potremo aprire una farmacia anche se a 50 metri ne esiste già un'altra ben avviata , potremo morirci dentro allegramente di fame ed essere contenti di stare in un paese normale e liberalizzato.
Stesso copione già visto per gli esercizi commerciali , bar uno di fila all'altro che non riescono a stare in piedi. Per non parlare degli avvocati : è giusto che ognuno possa fare la tariffa che vuole , senza minimi di indecorosità , così abbiamo centinaia di professionisti morti di fame e grossi studi unici a reggere , con tanti salariati dentro.
Intanto ,anche con farmacie alla fame, le medicine si venderebbero lo stesso e anzi con più punti vendita aumenterebbero i budget delle multinazionali del farmaco , come già avvenuto per quelle del caffè.
E poi ,come osservato in altri settori , una volta sparita la concorrenza dei piccoli imprenditori , coop ed altri grandi punti vendita potranno allegramente rialzare i prezzi , annullando il già misero vantaggio per il "consumatore".
Liberalizzazioni fatte così , senza toccare i veri settori da deregolamentare, sono solo fumo negli occhi demagogico che tutto potranno portare fuori che sviluppo e benessere economico diffuso. Anzi assumono la funzioni di alibi per chi non svolge il suo compito politico , vale a dire quello di tutelare gli interessi delle classi più deboli , bensì è sempre alla ricerca di nuovi padroni ai quali vendersi opportunisticamente.
Questo Paese o recupera EFFICIENZA o è finito, forse non tutti se ne rendono conto. L'Italia non è più in grado di creare opportunità, non è più un Paese competitivo. Quindi, se è necessario che il mercato del lavoro sia riformato, prevedendo una maggiore flessibilità in uscita(in soldoni, superamento dell'articolo 18 per i nuovi assunti), è un DOVERE MORALE attaccare le rendite di posizione e liberalizzare i settori bloccati, altrimenti pagano sempre i soliti.
 
arizona77 ha scritto:
l' articolo 18 non si tocca.....
e' l' ultimo baluardo all' inchiappettamento selvaggio.... :evil:
laddove non esiste l'occupazione è più alta.
l'art. 18 non è certo l'unico, ma sicuramente uno dei principali motivi per cui nessuno investe in Italia
 
Mauro 65 ha scritto:
arizona77 ha scritto:
l' articolo 18 non si tocca.....
e' l' ultimo baluardo all' inchiappettamento selvaggio.... :evil:
laddove non esiste l'occupazione è più alta.
l'art. 18 non è certo l'unico, ma sicuramente uno dei principali motivi per cui nessuno investe in Italia

nessuno investe in Italia per via:
delle strutture, della delinquenza organizzata,
della giustizia....poi, ma molto poi, per l' articolo 18
 
key-one ha scritto:
Bene quando pagheremo 5 centesimi meno l'aspirina , saremo tutti più ricchi. Quando tutti potremo aprire una farmacia anche se a 50 metri ne esiste già un'altra ben avviata , potremo morirci dentro allegramente di fame ed essere contenti di stare in un paese normale e liberalizzato.
Stesso copione già visto per gli esercizi commerciali , bar uno di fila all'altro che non riescono a stare in piedi. Per non parlare degli avvocati : è giusto che ognuno possa fare la tariffa che vuole , senza minimi di indecorosità , così abbiamo centinaia di professionisti morti di fame e grossi studi unici a reggere , con tanti salariati dentro.
Intanto ,anche con farmacie alla fame, le medicine si venderebbero lo stesso e anzi con più punti vendita aumenterebbero i budget delle multinazionali del farmaco , come già avvenuto per quelle del caffè.
E poi ,come osservato in altri settori , una volta sparita la concorrenza dei piccoli imprenditori , coop ed altri grandi punti vendita potranno allegramente rialzare i prezzi , annullando il già misero vantaggio per il "consumatore".
Liberalizzazioni fatte così , senza toccare i veri settori da deregolamentare, sono solo fumo negli occhi demagogico che tutto potranno portare fuori che sviluppo e benessere economico diffuso. Anzi assumono la funzioni di alibi per chi non svolge il suo compito politico , vale a dire quello di tutelare gli interessi delle classi più deboli , bensì è sempre alla ricerca di nuovi padroni ai quali vendersi opportunisticamente.
scusa, dove hai la farmacia?
 
A proposito di aspirina.........
Per lo stesso prodotto in Italia si spende fra il 20 e il 100% in più rispetto agli altri paesi europei. Alcuni esempi: Aspirina - In Italia sciogliere in un bicchiere d'acqua una compressa di aspirina effervescente costa 0,20 euro. In Olanda, invece, se compriamo la confezione in un drugstore spendiamo 0,16 euro e se la compriamo nei supermercati il prezzo scende a 0,13 euro. Nei supermercati inglesi il prezzo di una compressa è 0,14 centesimi.
 
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
key-one ha scritto:
Bene quando pagheremo 5 centesimi meno l'aspirina , saremo tutti più ricchi. Quando tutti potremo aprire una farmacia anche se a 50 metri ne esiste già un'altra ben avviata , potremo morirci dentro allegramente di fame ed essere contenti di stare in un paese normale e liberalizzato.
Stesso copione già visto per gli esercizi commerciali , bar uno di fila all'altro che non riescono a stare in piedi. Per non parlare degli avvocati : è giusto che ognuno possa fare la tariffa che vuole , senza minimi di indecorosità , così abbiamo centinaia di professionisti morti di fame e grossi studi unici a reggere , con tanti salariati dentro.
Intanto ,anche con farmacie alla fame, le medicine si venderebbero lo stesso e anzi con più punti vendita aumenterebbero i budget delle multinazionali del farmaco , come già avvenuto per quelle del caffè.
E poi ,come osservato in altri settori , una volta sparita la concorrenza dei piccoli imprenditori , coop ed altri grandi punti vendita potranno allegramente rialzare i prezzi , annullando il già misero vantaggio per il "consumatore".
Liberalizzazioni fatte così , senza toccare i veri settori da deregolamentare, sono solo fumo negli occhi demagogico che tutto potranno portare fuori che sviluppo e benessere economico diffuso. Anzi assumono la funzioni di alibi per chi non svolge il suo compito politico , vale a dire quello di tutelare gli interessi delle classi più deboli , bensì è sempre alla ricerca di nuovi padroni ai quali vendersi opportunisticamente.
Questo Paese o recupera EFFICIENZA o è finito, forse non tutti se ne rendono conto. L'Italia non è più in grado di creare opportunità, non è più un Paese competitivo. Quindi, se è necessario che il mercato del lavoro sia riformato, prevedendo una maggiore flessibilità in uscita(in soldoni, superamento dell'articolo 18 per i nuovi assunti), è un DOVERE MORALE attaccare le rendite di posizione e liberalizzare i settori bloccati, altrimenti pagano sempre i soliti.

L'efficienza si ottiene riducendo la corruzione a tutti i livelli , settore pubblico in primis , gli sprechi , le pensioni false o baby , le tangenti , liberalizzando i servizi e le aziende pubbliche -senza cederle come già fatto da molti che oggi gridano alle lenzuolate agli amici e amici degli amici- omologando alla stracitata Europa o democrazie anglosassoni i costi della politica , combattendo le organizzazioni criminali ,rendendo la giustizia e il sistema carcerario umani e giusti, snellendo la burocrazia , creando servizi pubblici e infrastrutture degni di una nazione civile , aprendo i cantieri per le grandi opere pubbliche in consorzio con i privati e portando velocemente a termine quelle avviate che ad oggi hanno tempi biblici e non certo con provvedimenti demagogici e di facile presa sulle masse.
Poi certo occorrerebbe anche regolare efficacemente , ma non con strumenti punitivi della piccola impresa privata, servizi come quelli stracitati e usati come ormai logori drappi da lenzuolate.
Altrimenti si vuole solo favorire le lobby di cui si è rappresentanti in luogo -ripeto- di occuparsi della propria "mission" , che dovrebbe essere quella di difendere i lavoratori e non le multinazionali.
 
DareAvere(exTDI89) ha scritto:
renatom ha scritto:
belpietro ha scritto:
renatom ha scritto:
OK, pur di non fare un favore, tra i tanti, anche alla Coop, teniamoci il sovrapprezzo anche in questo settore.

Poi ci lamentiamo il paese non è competitivo e non cresce.

Se continuiamo a salvaguardare tutte le rendite di posizione...

Non è questione di fare dispetti a qualcuno, è questione che la concorrenza si fa a parità di condizioni.

Si stava parlando solo di liberalizzare i farmaci in fascia C e già la lobby ha ricacciato tutto indietro.

IMHO, ogni volta che una concessione che viene data gratuitamente, o quasi, vale una cifra qualsiasi x&gt0, vuol dire che c'è qualcosa che non va, che assicura una rendita di posizione indebita.

Chi mi spiega perché nella professione di farmacista c'è questa particolarità che non vale per ingegneri, architetti, commercialisti, avvocati, medici etc.?

Sembrano tutte stupidaggini: ma che fa se aprire una società costa un po' di più, o che prendere un mutuo o un finanziamento costa qualcosa in più, o che la benzina costi qualcosa in più, o il medicinale, o il latte, o che il taxi sia un po' più caro etc? Poi, alla fine, tutto si somma e il paese non riesce a competere.

Non sono un difensore dei sindacati dei lavoratori dipendenti che hanno 1001 difetti, ma voglio fare un'altra considerazionene relativa alle accuse che gli si fanno di impedire qualsiasi riforma: contro i sindacati le riforme si fanno tranquillamente, contro alcune lobby non si riesce realmente a fare nulla.
Nel caso che qualcuno faccia qualcosa, si trova subito il governo successivo ch si rimangia tutto.
E lo dico, pur non condividendo molte delle posizioni dei sindacati stessi.
Faccio solo considerazioni relative al potere effettivo.
Quoto di nuovo. Quando i sindacati si oppongono a riforme, a volte purtroppo necessarie, che vanno a ridurre le tutele dei lavoratori, il loro potere d'acquisto, le loro certezze vengono definiti irresponsabili e depositari di ideologie superate. Quando si propongono liberalizzazioni che vanno a toccare sacche di inefficienza e rendite di posizione bisogna ascoltare le categorie interessate e procedere con cautela, per giungere a riforme complessive. Il risultato? I lavoratori in vent'anni hanno accettato l'abolizione della scala mobile, cinque riforme previdenziali, cancellazione di ogni tutela per i giovani e presto superamento dell'articolo 18, ma le farmacie non si possono liberalizzare.

Quoto l'ultimo intervento
 
arizona77 ha scritto:
common.rail ha scritto:
key-one ha scritto:
Premesso che nessuno piange per i farmacisti , almeno sino ad ora, c''è da chiedersi se preferiamo , visto che viviamo in regime di capitalismo , che tutti i profitti vadano sempre e comunque a grandi gruppi ,holding e cartelli , fra i quali annoveriamo in buona posizione le coop rosse , oppure qualchecosa di questi profitti legittimi, in quanto -ripeto- viviamo in regime capitalistico , possano restare alle piccole imprese a carattere familiare quali sono sino ad ora in buona maggioranza le farmacie italiane. Tali imprese a carattere familiare rappresentano o dovrebbero rappresentare l'ossatura di una società liberale , se possono vivere accanto alle grandi imprese ,mentre la formazione esclusiva di monopoli , holding e trust ne rappresentano invece , a mio modesto parere, l'evoluzione in senso liberistico , ma non precisamente democratico.
Il volere a tutti i costi ostacolare l'iniziativa privata , corrisponde ad una precisa ideologia neo-moralistica , fiscalista e fintamente egualitaria che nei fatti privilegia i grandi gruppi privati e le holding , coop comprese e fa leva sugli istinti più bassi della pubblica opinione che spesso preferisce si arricchiscano ignoti azionisti e soci o il magnate di riferimento , piuttosto che il vicino di casa si sia guadagnato lavorando qualchecosa più di loro.

Negli ultimi 15 anni sappiamo bene chi è stato il magnate di riferimento che si è arricchito alle spalle di tutti gli italiani.............................. :shock:
:shock: :shock: :shock:................i mangiabambini non esistono più........................coraggio...........

ha fatto bene
( anche se mi ripugna )
destri e sinistri gli hanno aperto delle autostrade e lui ci si e' fiondato dentro

A chi ti riferisci :?: Forse al gruppo Gavio della Milano-Serravalle :?: :?: :D :D
 
Non si riesce mai a fate una analisi senza che scattino le difese delle bandiere.

Le farmacie (e non i farmacisti) hanno un sistema di concessioni che non è gratuito, ma condizionato da due obblighi: la gestione dei farmaci erogati dal SSN e quello di garantire il servizio di presidio.

Se si apre il mercato a altri operatori, o si estendono quegli obblighi o è un favore bello e buono, perché si passa la ciccia e si lasciano le rogne.

Diversi i discorsi sui prezzi, e sulla risistemazione della rete.
 
arizona77 ha scritto:
belpietro ha scritto:
Non è questione di fare dispetti a qualcuno, è questione che la concorrenza si fa a parità di condizioni.
miiiiiiiiiiiiiiiii5.55
in partenza :?: :?: ;)
P:s. sui libri ....forse

sono sempre abbastanza mattiniero, anche se non sempre così.

è che di solito al risveglio non vado di PC, ma ci sono attività che ...
... stamattina avevo lasciato Quattroruote al piano di sotto, avevo a portata di mano solo lo smartphone... ;)
 
Allora:
- se devo comprare un immobile devo pagare "la tangente" al notaio, ma è giusto così perché...
- se devo fare una pratica che in un altro paese farei da solo, mi devo rivolgere ad un professionista abilitato (avvocato, commercialista, ingegnere, etc.), ma è giusto così perché...
- i costi di gas ed elettricità sono più alti, ma è giusto così perché chi ha investito..
- i costi di terminazione telefonici sono più alti, ma vedi sopra...
- i costi dei servizi bancari son più alti della media, ma...
- i costi dei trasporti interni marittimi e aerei sono più alti, ma non si può fare niente perché l'Alitalia e la Tirrenia..
- i pedaggi autostradali sono cari, ma i concessionari...
- i farmaci sono più cari, ma i farmacisti.., e poi non si può favorire la GDO, soprattutto considerando che in parte è in mano ai comunisti della Coop
- la distribuzione dei carburanti.. (vedi farmaci)
- i taxisti
- i titolari di concessioni balneari

Potrei continuare ancora, ma penso che si sia capito..

Il paradosso più grosso è che molte di queste situazioni sono difese da chi si proclama "liberista" e dice che il paese non cresce e non si può fare impresa per colpa della CGIL e di Landini, quando, invece, mi pare che contro la opinione di questi, negli ultimi anni, sia passata qualunque cosa.
Contro "i lobbysti", mi pare invece che non passi neanche l'acqua, come si suol dire.
 
renatom ha scritto:
Il paradosso più grosso è che molte di queste situazioni sono difese da chi si proclama "liberista" e dice che il paese non cresce e non si può fare impresa per colpa della CGIL e di Landini, quando, invece, mi pare che contro la opinione di questi, negli ultimi anni, sia passata qualunque cosa.
Contro "i lobbysti", mi pare invece che non passi neanche l'acqua, come si suol dire.

va beh, tanti auguri e divertiti.
che vuoi che ti dica, contento tu...
 
Mauro 65 ha scritto:
arizona77 ha scritto:
l' articolo 18 non si tocca.....
e' l' ultimo baluardo all' inchiappettamento selvaggio.... :evil:
laddove non esiste l'occupazione è più alta.
l'art. 18 non è certo l'unico, ma sicuramente uno dei principali motivi per cui nessuno investe in Italia

Dai, dell'art.18 agli imprenditori gliene frega assai poco.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
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