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Farmacisti...

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
dubbioso80 ha scritto:
arizona77 ha scritto:
dubbioso80 ha scritto:
arizona77 ha scritto:
L' acquisto di farmaci viene fatto preferibilmente in farmacia
come quello di cosmetici in profumeria....
Basterebbe imporre alla GD il prezzo,
e concedere qualche licenza in piu' nelle grandi citta' per farmacie tradizionali
con vincolo di metratura
imporre un prezzo?? :shock:
e CHI lo impone?

p.s. strano che nessuno abbia ancora consigliato di ridurre l'uso dei farmaci(fascia c)

Il prezzo e' scritto sulle confezioni,
se ci sono riusciti coi giornali a impedire sconti
se imponi il prezzo
che senso hanno le liberalizzazioniperfarcirisparmiare?

che fai assumere gente
 
Non dimentichiamoci che prima delle farmacie ci sono le multunazionali dei farmaci, con i loro "informatori farmaceutici" che fanno pressione sui medici per prescrivere un dato farmaco piuttosto che un concorrente, il più delle volte "casualmente" è più caro, consentendo di spartire la "torta" del sovrapprezzo, fra produttore, informatore, medico e farmacista.

Un mio nipote ha fatto l'informatore farmaceutico per alcuni anni e posso assicurare che i margini sono altissimi.
 
renatom ha scritto:
E' consentito fare sconti che, infatti, dopo le famose "lenzuolate", avevano iniziato a praticare anche le farmacie tradizionali per poi rimangiarseli successivamente.
Anche se non interesserà nessuno, la famosa lenzuolata di cui si parla aveva, in un paio di commi ben nascosti, oppresso l'obbligo per i distributori (quelli che riforniscono le farmacie) di tenere a magazzino tutto il prontuario, dando facoltà di eliminare articoli a bassa rotazione (o, di fatto, a basso margine ...) :?
Tant'è che un particolare prodotto molto utile a mai madre se lo sono dovuti ordinare (via telefono, presso una normalissima farmacia) a Monaco :?
E nostra figlia, da neonata, prematura e sottopeso, necessitava di uno specifico integratore pressoche introvabile in Italia: stavo prendendo l'auto per andare in Slovenia quando un amico farmacista ne trovò una confezione a Treviso :cry:
 
key-one ha scritto:
Premesso che nessuno piange per i farmacisti , almeno sino ad ora, c''è da chiedersi se preferiamo , visto che viviamo in regime di capitalismo , che tutti i profitti vadano sempre e comunque a grandi gruppi ,holding e cartelli , fra i quali annoveriamo in buona posizione le coop rosse , oppure qualchecosa di questi profitti legittimi, in quanto -ripeto- viviamo in regime capitalistico , possano restare alle piccole imprese a carattere familiare quali sono sino ad ora in buona maggioranza le farmacie italiane. Tali imprese a carattere familiare rappresentano o dovrebbero rappresentare l'ossatura di una società liberale , se possono vivere accanto alle grandi imprese ,mentre la formazione esclusiva di monopoli , holding e trust ne rappresentano invece , a mio modesto parere, l'evoluzione in senso liberistico , ma non precisamente democratico.
Il volere a tutti i costi ostacolare l'iniziativa privata , corrisponde ad una precisa ideologia neo-moralistica , fiscalista e fintamente egualitaria che nei fatti privilegia i grandi gruppi privati e le holding , coop comprese e fa leva sugli istinti più bassi della pubblica opinione che spesso preferisce si arricchiscano ignoti azionisti e soci o il magnate di riferimento , piuttosto che il vicino di casa si sia guadagnato lavorando qualchecosa più di loro.

Negli ultimi 15 anni sappiamo bene chi è stato il magnate di riferimento che si è arricchito alle spalle di tutti gli italiani.............................. :shock:
:shock: :shock: :shock:................i mangiabambini non esistono più........................coraggio...........
 
common.rail ha scritto:
key-one ha scritto:
Premesso che nessuno piange per i farmacisti , almeno sino ad ora, c''è da chiedersi se preferiamo , visto che viviamo in regime di capitalismo , che tutti i profitti vadano sempre e comunque a grandi gruppi ,holding e cartelli , fra i quali annoveriamo in buona posizione le coop rosse , oppure qualchecosa di questi profitti legittimi, in quanto -ripeto- viviamo in regime capitalistico , possano restare alle piccole imprese a carattere familiare quali sono sino ad ora in buona maggioranza le farmacie italiane. Tali imprese a carattere familiare rappresentano o dovrebbero rappresentare l'ossatura di una società liberale , se possono vivere accanto alle grandi imprese ,mentre la formazione esclusiva di monopoli , holding e trust ne rappresentano invece , a mio modesto parere, l'evoluzione in senso liberistico , ma non precisamente democratico.
Il volere a tutti i costi ostacolare l'iniziativa privata , corrisponde ad una precisa ideologia neo-moralistica , fiscalista e fintamente egualitaria che nei fatti privilegia i grandi gruppi privati e le holding , coop comprese e fa leva sugli istinti più bassi della pubblica opinione che spesso preferisce si arricchiscano ignoti azionisti e soci o il magnate di riferimento , piuttosto che il vicino di casa si sia guadagnato lavorando qualchecosa più di loro.

Negli ultimi 15 anni sappiamo bene chi è stato il magnate di riferimento che si è arricchito alle spalle di tutti gli italiani.............................. :shock:
:shock: :shock: :shock:................i mangiabambini non esistono più........................coraggio...........

ha fatto bene
( anche se mi ripugna )
destri e sinistri gli hanno aperto delle autostrade e lui ci si e' fiondato dentro
 
Ah...dimenticavo, nella farmacia del mio paese i due dipendenti non sono farmacisti ma commessi normali con un diploma qualsiasi....solitamente sono sempre loro a servire i clienti.......cos'è allora questa storia ( come dicono loro, i lobbysti), che la salute delle persone non va data in mano a chicchessia.........
 
common.rail ha scritto:
Ah...dimenticavo, nella farmacia del mio paese i due dipendenti non sono farmacisti ma commessi normali con un diploma qualsiasi....solitamente sono sempre loro a servire i clienti.......cos'è allora questa storia ( come dicono loro, i lobbysti), che la salute delle persone non va data in mano a chicchessia.........

hai fatto bene a non dire il nome del tuo paese ....
altrimenti la farmacia chiude.
Vogliamo scherzare, 2 bottegai a vendere specialita' :shock: :!:
 
io per problemi di salute di mia figlia gli scorsi anni sono dovuto andare spesso in Svizzera ad acquistare farmaci non in commercio in Italia. Mi fermavo a Lugano e vi posso assicurare che là le farmacie sono davvero ad ogni angolo di strada e che i prezzi sono di gran lunga inferiori ai corrispondenti italiani eppure non pareva proprio, nonostante la concorrenza ed i prezzi inferiori , che se la passassero male.
 
Bene quando pagheremo 5 centesimi meno l'aspirina , saremo tutti più ricchi. Quando tutti potremo aprire una farmacia anche se a 50 metri ne esiste già un'altra ben avviata , potremo morirci dentro allegramente di fame ed essere contenti di stare in un paese normale e liberalizzato.
Stesso copione già visto per gli esercizi commerciali , bar uno di fila all'altro che non riescono a stare in piedi. Per non parlare degli avvocati : è giusto che ognuno possa fare la tariffa che vuole , senza minimi di indecorosità , così abbiamo centinaia di professionisti morti di fame e grossi studi unici a reggere , con tanti salariati dentro.
Intanto ,anche con farmacie alla fame, le medicine si venderebbero lo stesso e anzi con più punti vendita aumenterebbero i budget delle multinazionali del farmaco , come già avvenuto per quelle del caffè.
E poi ,come osservato in altri settori , una volta sparita la concorrenza dei piccoli imprenditori , coop ed altri grandi punti vendita potranno allegramente rialzare i prezzi , annullando il già misero vantaggio per il "consumatore".
Liberalizzazioni fatte così , senza toccare i veri settori da deregolamentare, sono solo fumo negli occhi demagogico che tutto potranno portare fuori che sviluppo e benessere economico diffuso. Anzi assumono la funzioni di alibi per chi non svolge il suo compito politico , vale a dire quello di tutelare gli interessi delle classi più deboli , bensì è sempre alla ricerca di nuovi padroni ai quali vendersi opportunisticamente.
 
key-one ha scritto:
Bene quando pagheremo 5 centesimi meno l'aspirina , saremo tutti più ricchi. Quando tutti potremo aprire una farmacia anche se a 50 metri ne esiste già un'altra ben avviata , potremo morirci dentro allegramente di fame ed essere contenti di stare in un paese normale e liberalizzato.
Stesso copione già visto per gli esercizi commerciali , bar uno di fila all'altro che non riescono a stare in piedi. Per non parlare degli avvocati : è giusto che ognuno possa fare la tariffa che vuole , senza minimi di indecorosità , così abbiamo centinaia di professionisti morti di fame e grossi studi unici a reggere , con tanti salariati dentro.
Intanto ,anche con farmacie alla fame, le medicine si venderebbero lo stesso e anzi con più punti vendita aumenterebbero i budget delle multinazionali del farmaco , come già avvenuto per quelle del caffè.
E poi ,come osservato in altri settori , una volta sparita la concorrenza dei piccoli imprenditori , coop ed altri grandi punti vendita potranno allegramente rialzare i prezzi , annullando il già misero vantaggio per il "consumatore".
Liberalizzazioni fatte così , senza toccare i veri settori da deregolamentare, sono solo fumo negli occhi demagogico che tutto potranno portare fuori che sviluppo e benessere economico diffuso. Anzi assumono la funzioni di alibi per chi non svolge il suo compito politico , vale a dire quello di tutelare gli interessi delle classi più deboli , bensì è sempre alla ricerca di nuovi padroni ai quali vendersi opportunisticamente.
:shock:
mi han clonato il nick
:p
 
crusader79 ha scritto:
piccola premessa son favorevole alla liberlizazzione ma mi sorge una piccola domanda.

Siamo sicuri che cosi facendo le medicine le paghiamo di meno? Se non sbaglio sulla scatola ce gia scritto il prezzo
La parafarmacia alla quale mi rivolgo io pratica REGOLARMENTE il 10% di sconto su tutti i farmaci da banco. Alle volte mi è capitato di acquistare farmaci da banco nelle parafarmacie site presso la tremenda e affamatrice grande distribuzione, e anche qui ho avuto degli sconti.
Saluti
 
renatom ha scritto:
belpietro ha scritto:
renatom ha scritto:
OK, pur di non fare un favore, tra i tanti, anche alla Coop, teniamoci il sovrapprezzo anche in questo settore.

Poi ci lamentiamo il paese non è competitivo e non cresce.

Se continuiamo a salvaguardare tutte le rendite di posizione...

Non è questione di fare dispetti a qualcuno, è questione che la concorrenza si fa a parità di condizioni.

Si stava parlando solo di liberalizzare i farmaci in fascia C e già la lobby ha ricacciato tutto indietro.

IMHO, ogni volta che una concessione che viene data gratuitamente, o quasi, vale una cifra qualsiasi x&gt0, vuol dire che c'è qualcosa che non va, che assicura una rendita di posizione indebita.

Chi mi spiega perché nella professione di farmacista c'è questa particolarità che non vale per ingegneri, architetti, commercialisti, avvocati, medici etc.?

Sembrano tutte stupidaggini: ma che fa se aprire una società costa un po' di più, o che prendere un mutuo o un finanziamento costa qualcosa in più, o che la benzina costi qualcosa in più, o il medicinale, o il latte, o che il taxi sia un po' più caro etc? Poi, alla fine, tutto si somma e il paese non riesce a competere.

Non sono un difensore dei sindacati dei lavoratori dipendenti che hanno 1001 difetti, ma voglio fare un'altra considerazionene relativa alle accuse che gli si fanno di impedire qualsiasi riforma: contro i sindacati le riforme si fanno tranquillamente, contro alcune lobby non si riesce realmente a fare nulla.
Nel caso che qualcuno faccia qualcosa, si trova subito il governo successivo ch si rimangia tutto.
E lo dico, pur non condividendo molte delle posizioni dei sindacati stessi.
Faccio solo considerazioni relative al potere effettivo.
Quoto di nuovo. Quando i sindacati si oppongono a riforme, a volte purtroppo necessarie, che vanno a ridurre le tutele dei lavoratori, il loro potere d'acquisto, le loro certezze vengono definiti irresponsabili e depositari di ideologie superate. Quando si propongono liberalizzazioni che vanno a toccare sacche di inefficienza e rendite di posizione bisogna ascoltare le categorie interessate e procedere con cautela, per giungere a riforme complessive. Il risultato? I lavoratori in vent'anni hanno accettato l'abolizione della scala mobile, cinque riforme previdenziali, cancellazione di ogni tutela per i giovani e presto superamento dell'articolo 18, ma le farmacie non si possono liberalizzare.
 
key-one ha scritto:
Bene quando pagheremo 5 centesimi meno l'aspirina , saremo tutti più ricchi.

Mi dispiace, ma questo è proprio il tipo di ragionamento che blocca tutto e che deprecavo in un post precedente.

Sono tanti piccoli blocchi, ognuno dei quali in sé è poca cosa, ma, nel complesso minano la crescita del nostro paese.
 
key-one ha scritto:
Bene quando pagheremo 5 centesimi meno l'aspirina , saremo tutti più ricchi. Quando tutti potremo aprire una farmacia anche se a 50 metri ne esiste già un'altra ben avviata , potremo morirci dentro allegramente di fame ed essere contenti di stare in un paese normale e liberalizzato.
Stesso copione già visto per gli esercizi commerciali , bar uno di fila all'altro che non riescono a stare in piedi. Per non parlare degli avvocati : è giusto che ognuno possa fare la tariffa che vuole , senza minimi di indecorosità , così abbiamo centinaia di professionisti morti di fame e grossi studi unici a reggere , con tanti salariati dentro.
Intanto ,anche con farmacie alla fame, le medicine si venderebbero lo stesso e anzi con più punti vendita aumenterebbero i budget delle multinazionali del farmaco , come già avvenuto per quelle del caffè.
E poi ,come osservato in altri settori , una volta sparita la concorrenza dei piccoli imprenditori , coop ed altri grandi punti vendita potranno allegramente rialzare i prezzi , annullando il già misero vantaggio per il "consumatore".
Liberalizzazioni fatte così , senza toccare i veri settori da deregolamentare, sono solo fumo negli occhi demagogico che tutto potranno portare fuori che sviluppo e benessere economico diffuso. Anzi assumono la funzioni di alibi per chi non svolge il suo compito politico , vale a dire quello di tutelare gli interessi delle classi più deboli , bensì è sempre alla ricerca di nuovi padroni ai quali vendersi opportunisticamente.

Allora la soluzione è semplicissima...se liberalizzare non serve a niente e soprattutto non ci si riesce...chiudiamo tutto...tutto a numero chiuso...farmacie (ops già fatto)....taxi...avvocati...notai (ops...già fattto)...ingegneri...architetti...benzinai...supermercati...fabbriche...panettieri...idraulici...muratori...falegnami...ecc...ecc...ecc...se un laureato in farmacia non si può mettere in proprio...non deve potersi mettere in proprio neanche un ingegnere edile...neanche un laureato in oculistica...neanche un dentista...neanche un ragazzo che ha imparato a fare l'idraulico...neanche un muratore che vuole lavorare in proprio...neanche un pizzaiolo...neanche un diplomato cuoco che vuol aprire un ristorante...neanche un contadino...neanche un ambulante...neanche elettrauto...neanche un meccanico...neanche un camionista...neanche...neanche...neanche..................
W l'aspirina a 5 centesimi in meno... :lol:
 
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