<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Energie rinnovabili vs. nucleare | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Energie rinnovabili vs. nucleare

jaccos ha scritto:
leolito ha scritto:
jaccos ha scritto:
... è una scelta filosofica ed etica prima di tutto, economica poi...
Cosa intendi per una scelta "filosofica" ed "etica"?

Rispondendo anche ad octane, intendo che la convenienza del nucleare sembra palese solo ora in quanto è una tecnologia che per vari fattori è da ritenersi recente. Infatti viene sempre citato come costo dell'energia nucleare il solo costo variabile, semplicemente perchè i costi fissi non sono attualmente calcolabili. Ad esempio negli usa i rifiuti di tipo III, quelli più radioattivi, sono ancora stoccati nelle centrali in attesa di destinazione perchè... non sanno dove metterli! E precisiamo che in USA il costo dell'energia nucleare sta aumentando esponenzialmente proprio perchè dopo svariati anni stanno venendo a galla i REALI costi fissi, tanto che il governo bush ha dovuto sovvenzionare con 1,8 centesimi di dollaro al kWh proprio il nucleare e gli investitori privati stanno fuggendo a gambe levate. Sta di fatto che se al costo variabile, cioè quello tanto pubblicizzato, aggiungiamo anche solo il costo estremamente elevato degli impianti di nuova generazione e le spese di smantellamento e bonifica a fine ciclo di vita dell'impianto (2 miliardi di dollari stimati per le 4 centrali italiane), il nucleare NON è conveniente come tanto sbandierato, anzi.
Ecco perchè ritengo che la scelta del nucleare non vada fatta col pensiero al portafogli ma su un piano etico/strategico, rispondendo all'altra questione sollevata da octane. Se intendiamo il nucleare come mezzo per diversificare le fonti, è tutto un'altro paio di maniche, ma non stiamo più parlando di scelta economica quanto strategica, mentre se diciamo che l'Italia non sarà MAI in grado di stoccare le scorie per migliaia di anni oppure che non vogliamo lasciare delle simpatiche sorpresine ai nostri figli scegliendo la via più comoda rientriamo nel campo etico.
Quanto alla questione della generazione di energia, no, non è un minestrone, non ritengo le varie forme di energia la stessa cosa e sinceramente mi pareva esposto piuttosto chiaramente. Il fatto è che è impensabile puntare SOLO alle rinnovabili nel breve termine, devono invece andare a braccetto con le fonti tradizionali finchè non ce ne sarà più bisogno o non ci saranno alternative valide, puntanto sempre e comunque alla loro sostituzione a lungo termine. Tutto li. ;)
Cmq noto che il sondaggio è sempre sul 50-50 ma intervengono solo filonucleari, o sbaglio? :D

PS1: fonti MIT e università di chicago
PS2: uh, arrivano stelline tutte sole solette eh! :? :D

I costi fissi del nucleare sono ben calcolati, e in discesa. Le sovvenzioni americane riguardano ben altre problematiche tipiche della loro gestione energetica assai particolare, essendo completamente privata.
Tuttavia, la questione e' troppo ampia per trattarla in un forum.
La sola valutazione del metodo di gestione energetica americano ha riempito interi volumi di saggistica.

Basti dire che queste obiezioni, che circolano da decenni per bocca dei soliti "no nucleare" italiani, sono basate sulla presnetazione distorta ad arte di valutazioni peraltro vecchie di cinquant'anni, o di trenta nei casi piu' "aggiornati", e molte sono specifiche di una trattazione delle scorie tipica di un ciclo nucleare volto alla produzione di armi atomiche (infatti dire "nucleare" e' come dire "vino"... non sono tutti uguali, checche' gli ecologisti vogliano farci credere), cosa che non ci riguarda.
Nel frattempo il mondo e' andato avanti mentre noi (come al solito) restavamo fermi al palo. Ci sono nuove tecnologie che risolvono a monte tutta la questione, ormai puramente teorica, delle scorie nucleari.
Tecnologie studiate, sviluppate, ingegnerizzate e prodotte da italiani, tra l'altro. Come al solito, verrebbe da dire. Non e' l'unico caso in cui l'Italia eccelle in tutto il mondo... tranne che in Italia! :rolleyes:

Per chi avesse voglia di informarsi seriamente e con mente aperta sulla questione, Internet e' zeppa di documentazione scientifica seria e ben scritta. Non sto nemmeno a dare link specifici perche' basta fare una ricerca su Google. In inglese, ovviamente, perche' il materiale italiano e' completamente inquinato dall'atteggiamento para-religioso di "bene" contro "male" che caratterizza il modo di affrontare la questione italiano da oltre vent'anni, con gravissimi danni alla nostra economia e alla nostra salute, visto che in nome di tumori puramente teorici e paventati il pesantissimo inquinamento prodotto dalla nostra generazione termoelettrica ne ha prodotti in gran quantita' di reali (pero' ha riempito il portafogli dei nostrani amici del giaguaro e favorito commerci vantaggiosi per i soliti noti con perle di paesi come la Libia o la Siria).

E, no, per inciso non sono "pro nucleare". Sono "pro valutazione tecnica e scientifica" dell'argomento.
Il nucleare ha i suoi problemi, che non sono pero' quelli fantasiosi di cui ciancia la propaganda ecologista. Senza contare che questo modo cialtronesco di trattare il problema lascia irrisolti tutti i problemi reali.
 
Thefrog ha scritto:
Vorrei precisare anche la storia delle scorie. Si scavano tanti buchi nelle nostre montagne per le ragioni piu' disparate, se ne potra pure scavare uno per fargli avere la funzione di stoccaggio all'interno della montagna. In questo modo le radiazioni, oltre ad essere schermate da un buon metro di piombo nel sarcofago in cui vengono chiuse, sono schermate anche da chilometri di pareti delle montagne sotto cuivengono letteralmente seppellite. In questo modo la radioattivita' esterna dovuta alle scorie sarebbe talmente bassa dal confondersi con la radioattivita' naturale del territorio.

Si dice ma le montagne sono geologicamente rischiose perche' zone di possibili terremoti. E se viene un terremoto le strutture franano su se stesse e non anno altro che seppellire definitivamente le scorie sotto chilometri di roccia.

E il gioco e' fatto.

Regards,
The frog

Nessuno oggi si sogna di buttare via le "scorie".
Una volta il gas di petrolio serviva solo a pompare su il greggio, e quello che sfuggiva dai giacimenti si bruciava in aria. Oggi nessuno e' cosi' scemo da fare piu' una cosa simile. Il GPL oggi e' una risorsa importantissima.
Le scorie di ieri sono la risorsa di oggi.
E la storia non finisce qui.
 
massib67 ha scritto:
Il nucleare e` costosissimo. Da li non si scappa. Se dovessimo veramente costruire le 3/4 centrali previste, non calera` di sicuro il prezzo della bolletta, almeno nel breve. In Francia costa meno perche` hanno tante centrali in funzione da tanti anni e quindi i costi della costruzione sono stati ammortizzati. E ora vivono di rendita in quanto il prezzo dell'uranio, a parita` di kwatt prodotti e` nettamente piu` basso del petrolio, oltreche` piu` stabile nel corso degli anni (seppur sia comunque aumentato tantissimo).
Noi ne avevano gia` 4 di centrali. Hanno funzionato pochi anni e il costo della costruzione non solo non e` stato ammortizzato ma non ci siamo neanche avvicinati per cui sono in grande passivo. E non solo questo. Dopo lo scellerato referendum, sono state immediatamente spente e tutt'ora sono ancora in fase di dismissione... e questo lavoro lo paghiamo nella bolletta. Se fossimo stati sono un goccino meno stupidi, dopo il referendum non ne avremmo piu` costruite ma quelle attive, dopo tutti i soldi spesi, dovevano restare accese fino all'ammortamento delle spese di costruzione.... :?

In realta' e' costoso perche' le proiezioni di costo sono fatte basandosi sulle tecnologie attuali. i nuovi reattori sono enormemente piu' sicuri (in effetti, assolutamente sicuri) ed enormemente piu' economici, sia in termini di costi di realizzazione, che di costi di gestione.
E il bello e' che molti funzionano con la spazzatura prodotta da reattori piu' antiquati oggi in servizio in molti paesi che non hanno convenienza a demolirli per costruirne di nuovi (per gli alti costi iniziali da ammortizzare)...
Ossia: se non ti pagano per portarti via le loro scorie poco ci manca, e tu ci produci energia. ;)
Essere arrivati dopo ha degli svantaggi, ma ha anche molti vantaggi, per chi sa agire con oculatezza. Naturalmente la "solita" propaganda si guarda bene dal rendere noti questi dettagli.
 
se dobbiamo parlare di valutazioni economiche invece ke di luoghi comuni da bar dello sport, avendo studiato tutte le fonti di energia dal punto di vista del bilancio globale, posso dire con certezza ke il nucleare è antieconomico (parlo di fissione nucleare), ma ke anke le rinnovabili sono ancora antieconomiche (ecco perchè lo stato le sovvenziona). In definitiva però, mentre le rinnovabili hanno grandi prospettive future di miglioramento, il nucleare da fissione è obsoleto e senza speranze per il futuro. La soluzione unica e reale sarebbe l'energia nucleare da fusione (calda o fredda) ed un sistema basato interamente sull'energia elettrica prodotta da tali centrali. nel breve termine, la soluzione migliore è di aumentare l'efficienza energetica riducendo gli enormi sprechi in tutti i settori (soprattutto nel residenziale)
 
jaccos ha scritto:
Concordo, è stato un grande errore chiudere immediatamente quelle centrali... a quel punto, una volta fatte, era inutile chiuderle subito...

E pensa che le cose stanno MOLTO peggio di cosi'. In realta', in maniera tipicamente italiota, l'esito del referendum non e' stato AFFATTO la chiusura delle centrali, ma la proibizione di produrre energia col nucleare. La differenza sembra irrilevante, ma non lo e'.
Le centrali sono state costruite, e sono rimaste li', inerti e CARICHE e con i reatori operativi per tutti questi anni, comportando sostanzialmente lo stesso rischio che se avessero prodotto energia, ma facendo la muffa.
Ossia: da perfetti coglioni che siamo abbiamo rinunciato ai benefici del nucleare MANTENENDO TUTTI I RISCHI!
E anche questo gli ecologisti si guardano bene dal dirlo!
QUESTI sono i risultati portati da questa gente...
 
se dobbiamo parlare di valutazioni economiche invece ke di luoghi comuni da bar dello sport, avendo studiato tutte le fonti di energia dal punto di vista del bilancio globale, posso dire con certezza ke il nucleare è antieconomico (parlo di fissione nucleare), ma ke anke le rinnovabili sono ancora antieconomiche (ecco perchè lo stato le sovvenziona). In definitiva però, mentre le rinnovabili hanno grandi prospettive future di miglioramento, il nucleare da fissione è obsoleto e senza speranze per il futuro. La soluzione unica e reale sarebbe l'energia nucleare da fusione (calda o fredda) ed un sistema basato interamente sull'energia elettrica prodotta da tali centrali. nel breve termine, la soluzione migliore è di aumentare l'efficienza energetica riducendo gli enormi sprechi in tutti i settori (soprattutto nel residenziale)

a parte le K, quoto completamente.
 
99octane ha scritto:
Possiamo provare a sprecare di meno. Ma CONSUMARE meno e' impossibile, ed e' contrario a una delle regole base del progresso della civilta': richiede sempre piu' energia.
Dunque, sebbene sprecare meno energia e ottimizzarne l'uso sia un passo fondamentale (ed esso stesso da sempre parte del progresso), dall'altro occorre trovare piu' energia.

Questo discorso e' anacronistico: e' vero che garantire l'approvvigionamento energetico e' necessario per lo sviluppo, ma tutti gli sforzi della ricerca, in tutti i campi, in questo momento sono tesi alla realizzazione di oggetti d'uso, di processi industriali, di sistemi di trasporto, di edifici o di manufatti di qualsiasi tipo, che siano sostenibili dal punto di vista dei materiali e dell'energia necessaria sia per produrli che per utilizzarli. Anche qui non si parla di ecologia da strapazzo, ma semplicemente di cio' che sta avvenendo nel mondo della produzione a tutti i livelli, perche' e' il futuro, oltre ad essere un grande business "positivo".
Per esempio, una casa cosiddetta passiva, concepita con criteri di risparmio energetico spinti, consuma in media dieci volte meno energia di una normale, con maggiore confort per gli occupanti e senza la necessita', fra l'altro, del condizionatore per il raffrescamento estivo e di un impianto di riscaldamento tradizionale. E' possibile progredire diminuendo i consumi e allo stesso tempo avendo dei vantaggi nell'utilizzo: una casa meglio isolata fa risparmiare energia e soldi, ci si vive meglio perche' e' piu' calda d'inverno e fresca d'estate, e molto piu' piacevole da utilizzare. Questo e' il progresso.
In questo caso non si tratta di "ottimizzare", ma di approcciarsi alla progettazione, e all'abitare, con una filosofia completamente differente, soprattutto nelle scelte che si fanno (perche' le tecniche sono relativamente semplici). Non c'e' nessuna rinuncia in questo ma, anzi, la scoperta della consapevolezza che le tecnologie attuali possono farci vivere in un modo nuovo e migliore.
Se si avesse il coraggio e la fantasia, a livello politico, di spingere maggiormente e sistematicamente sul tema del risparmio energetico, anche incentivando in maniera piu' incisiva la riabilitazione energetica dell'esistente, si avrebbero dei risultati notevolissimi su larga scala.
Non si va verso una societa' che consumi di piu', ma verso una societa' che offra un livello di vita migliore con consumi minori.
Anche il modello economico basato sulla "crescita infinita" e sull' "aumento di consumi infinito" e' di certo molto discutibile, e puramente teorico. E' un modello gia' obsoleto nei paesi avanzati.
 
Diciamola tutta il nucleare in Italia non si puo' fare per altri motivi:

1) Nel cemento delle centrali metteranno un mare di sabbia

2) Durante il funzionamento delle centrali gli addetti ai lavori passeranno la maggior parte del loro tempo davanti al distributore automatico del caffe'

3) A fine ciclo le scorie saranno affidate ad un'industria seria che pero' poi provvedera' immediatamente ad affidare l'operazione in subappalto a un'industria meno seria che poi subappaltera' a sua volta la cosa a quattro camorristi che le seppelliranno sotto un metro di terreno in una qualunque parte d'Italia. Non e' un caso che si e' verificato che una zona Calabrese sia altamente radioattiva.....

E diciamocele tutte un buona volta. Questi sono i veri motivi per cui il nucleare in Italia non si puo' fare.

Regards,
The frog
 
M'e venuta un'idea: ALMENO IN CAMPO NUCLEARE VIETARE TASSATIVAMENTE I SUBAPPALTI.

Opinioni in merito sono gradite.

Regards,
The frog
 
retroviseur ha scritto:
99octane ha scritto:
Possiamo provare a sprecare di meno. Ma CONSUMARE meno e' impossibile, ed e' contrario a una delle regole base del progresso della civilta': richiede sempre piu' energia.
Dunque, sebbene sprecare meno energia e ottimizzarne l'uso sia un passo fondamentale (ed esso stesso da sempre parte del progresso), dall'altro occorre trovare piu' energia.

Questo discorso e' anacronistico: e' vero che garantire l'approvvigionamento energetico e' necessario per lo sviluppo, ma tutti gli sforzi della ricerca, in tutti i campi, in questo momento sono tesi alla realizzazione di oggetti d'uso, di processi industriali, di sistemi di trasporto, di edifici o di manufatti di qualsiasi tipo, che siano sostenibili dal punto di vista dei materiali e dell'energia necessaria sia per produrli che per utilizzarli. Anche qui non si parla di ecologia da strapazzo, ma semplicemente di cio' che sta avvenendo nel mondo della produzione a tutti i livelli, perche' e' il futuro, oltre ad essere un grande business "positivo".
Per esempio, una casa cosiddetta passiva, concepita con criteri di risparmio energetico spinti, consuma in media dieci volte meno energia di una normale, con maggiore confort per gli occupanti e senza la necessita', fra l'altro, del condizionatore per il raffrescamento estivo e di un impianto di riscaldamento tradizionale. E' possibile progredire diminuendo i consumi e allo stesso tempo avendo dei vantaggi nell'utilizzo: una casa meglio isolata fa risparmiare energia e soldi, ci si vive meglio perche' e' piu' calda d'inverno e fresca d'estate, e molto piu' piacevole da utilizzare. Questo e' il progresso.
In questo caso non si tratta di "ottimizzare", ma di approcciarsi alla progettazione, e all'abitare, con una filosofia completamente differente, soprattutto nelle scelte che si fanno (perche' le tecniche sono relativamente semplici). Non c'e' nessuna rinuncia in questo ma, anzi, la scoperta della consapevolezza che le tecnologie attuali possono farci vivere in un modo nuovo e migliore.
Se si avesse il coraggio e la fantasia, a livello politico, di spingere maggiormente e sistematicamente sul tema del risparmio energetico, anche incentivando in maniera piu' incisiva la riabilitazione energetica dell'esistente, si avrebbero dei risultati notevolissimi su larga scala.
Non si va verso una societa' che consumi di piu', ma verso una societa' che offra un livello di vita migliore con consumi minori.
Anche il modello economico basato sulla "crescita infinita" e sull' "aumento di consumi infinito" e' di certo molto discutibile, e puramente teorico. E' un modello gia' obsoleto nei paesi avanzati.

Il discorso e' tutt'altro che obsoleto. Da 20 mila anni il trend e', invariato, quello della crescita di consumo di energia, e non cambiera'. MAI.
Quelli che citi sono semplicemente processi che fanno parte del citato miglioramento di ottimizzazione e riduzione degli sprechi.
Che non sono cosi' banali come sembrano, visto che costruire una casa costa una quantita' ENORME di energia. Dunque la sostituzione di edifici, ancorche' di pessima realizzazione, non e' cosi' banale, anche senza contare le altre problematiche relative alla sostituzione di un edificio (che e' di proprieta' di qualcuno che lo usa).
 
99octane ha scritto:
retroviseur ha scritto:
99octane ha scritto:
Possiamo provare a sprecare di meno. Ma CONSUMARE meno e' impossibile, ed e' contrario a una delle regole base del progresso della civilta': richiede sempre piu' energia.
Dunque, sebbene sprecare meno energia e ottimizzarne l'uso sia un passo fondamentale (ed esso stesso da sempre parte del progresso), dall'altro occorre trovare piu' energia.

Questo discorso e' anacronistico: e' vero che garantire l'approvvigionamento energetico e' necessario per lo sviluppo, ma tutti gli sforzi della ricerca, in tutti i campi, in questo momento sono tesi alla realizzazione di oggetti d'uso, di processi industriali, di sistemi di trasporto, di edifici o di manufatti di qualsiasi tipo, che siano sostenibili dal punto di vista dei materiali e dell'energia necessaria sia per produrli che per utilizzarli. Anche qui non si parla di ecologia da strapazzo, ma semplicemente di cio' che sta avvenendo nel mondo della produzione a tutti i livelli, perche' e' il futuro, oltre ad essere un grande business "positivo".
Per esempio, una casa cosiddetta passiva, concepita con criteri di risparmio energetico spinti, consuma in media dieci volte meno energia di una normale, con maggiore confort per gli occupanti e senza la necessita', fra l'altro, del condizionatore per il raffrescamento estivo e di un impianto di riscaldamento tradizionale. E' possibile progredire diminuendo i consumi e allo stesso tempo avendo dei vantaggi nell'utilizzo: una casa meglio isolata fa risparmiare energia e soldi, ci si vive meglio perche' e' piu' calda d'inverno e fresca d'estate, e molto piu' piacevole da utilizzare. Questo e' il progresso.
In questo caso non si tratta di "ottimizzare", ma di approcciarsi alla progettazione, e all'abitare, con una filosofia completamente differente, soprattutto nelle scelte che si fanno (perche' le tecniche sono relativamente semplici). Non c'e' nessuna rinuncia in questo ma, anzi, la scoperta della consapevolezza che le tecnologie attuali possono farci vivere in un modo nuovo e migliore.
Se si avesse il coraggio e la fantasia, a livello politico, di spingere maggiormente e sistematicamente sul tema del risparmio energetico, anche incentivando in maniera piu' incisiva la riabilitazione energetica dell'esistente, si avrebbero dei risultati notevolissimi su larga scala.
Non si va verso una societa' che consumi di piu', ma verso una societa' che offra un livello di vita migliore con consumi minori.
Anche il modello economico basato sulla "crescita infinita" e sull' "aumento di consumi infinito" e' di certo molto discutibile, e puramente teorico. E' un modello gia' obsoleto nei paesi avanzati.

Il discorso e' tutt'altro che obsoleto. Da 20 mila anni il trend e', invariato, quello della crescita di consumo di energia, e non cambiera'. MAI.
Quelli che citi sono semplicemente processi che fanno parte del citato miglioramento di ottimizzazione e riduzione degli sprechi.
Che non sono cosi' banali come sembrano, visto che costruire una casa costa una quantita' ENORME di energia. Dunque la sostituzione di edifici, ancorche' di pessima realizzazione, non e' cosi' banale, anche senza contare le altre problematiche relative alla sostituzione di un edificio (che e' di proprieta' di qualcuno che lo usa).

Il trend è quello della crescita del consumo di energia a livello globale, e ciò è dovuto in gran parte allo sviluppo industriale e sociale di grandi realtà come Cina, India etc. in cui la crescita della domanda di energia è vorticosa.
In paesi con sistema industriale ed infrastrutturale consolidato come quelli dell'Europa occidentale non è assolutamente pacifico il fatto che il trend debba essere quello della crescita del consumo di energia e che ciò non possa cambiare mai.
Anche in Italia ci sono già alcune realtà (come per esempio le provincie autonome di Bolzano e Trento dove l'esperienza di CasaClima sta facendo scuola) dove è in atto una massiccia inversione di tendenza, anche nella domanda della gente, rispetto al buon costruire a livello energetico, ma non solo: il teleriscaldamento per esempio, in alcune realtà, permette grandi risparmi di energia a scala cittadina o di quartiere. L'obiettivo, molto concreto, è quello di ridurre realmente in modo consistente i consumi di energia nelle realtà interessate.
Mi sembra un po' ingeneroso chiamare questi processi solo "ottimizzazioni": non possono avvenire se non c'è una forte convergenza di interessi tra amministratori, operatori economici, utenti: in Italia tutto ciò non è banale, e guardacaso avviene attualmente in modo sistematico solo nelle provincie del Trentino-Alto Adige.
Per quanto riguarda l'energia spesa nella costruzione di una casa, chi progetta il nuovo con attenzione alla sostenibilità considera naturalmente anche quanto "energivori" siano i materiali nel processo di lavorazione (infatti c'è una rinnovata attenzione, per esempio, verso il legno, che è un materiale che nel processo produttivo comporta emissioni di CO2 bassissime essendo rinnovabile, infinitamente inferiori rispetto a calcestruzzo, alluminio, acciaio che necessitano di enormi quantità di energia per essere prodotti e lavorati), oltre all'aspetto della bioarchitettura, della salubrità dei materiali nei confronti dell'uomo: sono banditi i solventi chimici e tutte le sostanze che possono essere nocive per gli utilizzatori.
Quindi nella costruzione del nuovo, se supportata da adeguata progettazione ed esecuzione, i vantaggi e i risparmi sono indiscutibilmente immediati e nettissimi.
Ma anche riguardo l'esistente: la sostituzione edilizia è raramente indispensabile, quasi sempre si può intervenire sugli edifici esistenti innalzando in maniera incredibilmente consistente le loro prestazioni energetiche e anche la loro salubrità.
Proprio riguardo la proprietà e l'utilizzo degli edifici, la ristrutturazione con miglioramento energetico sta diventando un'opportunità economica che apre nuove possibilità si business per gli investitori che di convenienza per i proprietari coinvolti: molto spesso si utilizzano forme di partecipazione -che può essere anche totale- nell'investimento per la ristrutturazione, in cambio della differenza di spesa energetica prima e dopo la ristrutturazione per un determinato numero di anni.
Il proprietario si vede ristrutturare l'immobile di cui il proprio appartamento fa parte, e paga la ristrutturazione semplicemente continuando a pagare la differenza tra l'ammontare medio delle vecchie bollette per il riscaldamento e le nuove, molto più basse, alla società che si è impegnata nei lavori di ristrutturazione. Questo garantisce anche la qualità dei lavori eseguiti: più il risparmio energetico è reale, maggiore è il guadagno per chi realizza la trasformazione.
Questo è possibile perché i consumi diminuiscono in maniera drastica, e l'investimento è recuperabile in pochi anni.
Nelle realtà più avanzate queste forme di investimento "energetico" vengono incentivate anche dalle amministrazioni, permettendo per esempio di aumentare consistentemente la volumetria di un edificio se se ne diminuiscono drasticamente i consumi.
 
Thefrog ha scritto:
M'e venuta un'idea: ALMENO IN CAMPO NUCLEARE VIETARE TASSATIVAMENTE I SUBAPPALTI.

Opinioni in merito sono gradite.

Regards,
The frog
E dove la trovi un'azienda che sia in grado di fare TUTTO da sola, dall'opera civile fino alla componentistica?
:rolleyes:
 
leolito ha scritto:
Thefrog ha scritto:
M'e venuta un'idea: ALMENO IN CAMPO NUCLEARE VIETARE TASSATIVAMENTE I SUBAPPALTI.

Opinioni in merito sono gradite.

Regards,
The frog
E dove la trovi un'azienda che sia in grado di fare TUTTO da sola, dall'opera civile fino alla componentistica?
:rolleyes:

E chi ha detto Tutto per una sola azienda? Si faranno molti appalti ognuno per una data componente specialistica evitando accuratamente di subapaltare. (IL VETO DEVE ESSERE DA CONTRATTO).

Regards,
The frog
 
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