Ambuzia ha scritto:
Ciao, che mi dite di questa "pratica"?
Assistevo a una discussione tra conoscenti e uno sosteneva che se ne traggono enormi benefici: meno consumi, maggiori prestazioni, zero rogne di rigenerazioni.
Avete esperienza in merito? Tecnicamente crea "rogne"? E per la Legge?
Come te ho assistito a una discussione tra terzi, dei quali uno raccontava le gioie della rimozione del FAP dalla sua 500 multijet: prestazioni maggiori e consumi diminuiti, il tutto sostituendo il FAP con un tubo vuoto esternamente identico e rimappando la centralina.
Naturalmente la pratica è vietata come qualunque altra manomissione di qualunque altro impianto dell'auto.
Vantaggi economici: l'auto consuma meno, e non si hanno più problemi di rigenerazioni da fare in officina per chi gira troppo in città.
Vantaggi ecologici: l'auto torna a produrre PM10 invece di PM2,5 o PM1 che sono molto più dannosi per la salute, e consumando meno inquina di meno.
Diverso il discorso per quanto riguarda l'EGR e la sua "disattivazione" o "chiusura" con conseguente rimappatura della centralina: agli innegabili vantaggi pratici/economici (maggiore potenza, minori consumi e zero problemi di occlusione o malfunzionamento della valvola medesima) non corrispondono altrettanti vantaggi ecologici: gli ossidi di azoto (NOx) prodotti durante la combustione nel motore non subiscono più l'abbattimento dovuto all'abbassamento di temperatura del ciclo causato dall'immissione calibrata di gas combusti insieme alla miscela aria/combustibile, e quindi l'auto inquina di più.
Finchè auto con centraline rimappate, DPF asportato o taroccato e amenità simili continueranno a passare la revisione come se niente fosse, fino a quel momento per me saremo ancora nel terzo mondo da quel punto di vista.
Saluti
La 106 che avevo prima della MCV ha superato brillantemente ogni revisione, compresa l'ultima a oltre 10 anni di vita, pur non avendo mai sostituito il catalizzatore. Secondo te funzionava ancora?
La Vespa PX 150 - naturalmente 2 tempi - che ho comprato nuova nel 2006 era dotata di catalizzatore per rispettare la normativa Euro2. Alla prima revisione, nel 2010, dopo 4 anni di uso regolare, tagliandi religiosamente scrupolosi e utilizzo esclusivo di olio sintetico di alta qualità per il miscelatore, non sarebbe passata se l'addetto non avesse chiuso "italicamente" un occhio. Semplicemente dopo i primi mesi di utilizzo il catalizzatore (un oggettino pesante come un'incudine, scaldante come le fiamme dell'inferno e del costo di svariati biglietti da 100?) non catalizzava più una beata cippa e si limitava a strozzare lo scarico, azzerando le già minime prestazioni del mezzo e mettendomi inutilmente a rischio grippaggio nei mesi estivi o nei percorsi più lunghi.
Da allora giace in un angolo del garage, nel remoto caso che qualcuno voglia verificarne l'esistenza.
Sulle vespe in vendita dall'anno scorso, per rientrare nella normativa Euro3, hanno aggiunto un secondo pacco catalizzatore a monte del primo, ottenendo di far calare ancora le prestazioni e di far "cuocere" la vernice della pedana che sovrasta la marmitta, e sono sicuro che quello a bordo delle prime uscite ha già smesso di funzionare da un pò.
Con questo non sto dicendo che le revisioni sono inutili o che sia giusto taroccare i mezzi, ma solo che la questione, almeno per quanto riguarda scarichi e dispositivi antinquinamento, è un filo più complessa del
"cambio la marmitta perché così vado più forte, e fanculo il mondo".