sebaco ha scritto:
1) Premesso un paio di ciufoli: la rete distributiva va sviluppata parallelamente al prodotto da vendere. Se no puoi aver la miglikor cosa del mondo, ma non la venderai mai.
2) Analisi sui perchè del fallimento non credo siano mancate. E i limiti del prodotto, per chi non è invasato, erano più nella qualità degli interni, nei pomelli del cambio che si allentavano, negli scricchiolii del cristallo anteriore, nella pompa del servosterzo e nelle testine di sterzo non lubrificate che nel peso e nelle prestazioni assolute. A questo aggiungi che una certa stampa straniera (indovina quale?) l'ha subito massacrata dove poteva.
3) Il problema non è meno metto meno perdo. Il problema è che quando metti fin dall'inizio qualcosa che non ti consente di guadagnare l'investimento non sta insieme. Intendiamoci, prodotti in perdita, per ragioni d'immagine, si possono fare. Ma non si può affidare il rilancio a un prodotto in perdita. Per questo 159 è stato un progetto sballato, anche se 159 non è stata una cattiva auto (almeno, per quanto mi riguarda, non così peggiore da non poter essere messa a confronto con le concorrenti).
1. Perdona, "va sviluppata" un paio di ciufoli. Al quadrato. La sola ipotesi che la scarsità della rete distributiva possa aver parzialmente compromesso i risultati delle vendite, senza che Fiat abbia potuto in qualche modo mettere mano al problema, dovrebbe suggerire, anche a chi non lo sappia, che la rete distributiva non é un'infrastruttura della casa, che questa, al di là di qualche ovvia campagna di incentivazione, possa sviluppare in proprio. La rete é fatta di singoli privati imprenditori, che sono di fatto i primi clienti della casa, ben prima dei consumatori, e liberamente decidono di vendere ed assistere un prodotto, esvlusivamente in base alla sua appetibilità. Che é quindi causa e non effetto della capillarità della rete: la rete sta sparendo anche da noi, da me due concessionari hanno mollato Alfa. Ne volessi una dovrei farmi 60km. E finché non ci sarà qualcosa da vendere, la situazione peggiorerà, e Fiat non ci puó fare nulla.
2. Io temo proprio di si. L' unica analisi di cui si abbia notizia é del capo, e recita che tutta la 159 é stata un errore "perché é costata troppo". Ovvero, come ti prendo un effetto e te lo metto al banco degli imputati, quindi delle cause. E non pare nemmeno ci siano state tante altre analisi in circolazione. Il percorso di gestazione della Giulia é piuttosto eloquente in merito, e parla di una vettura che prima si fa, poi no, poi si fa qui, poi invece si sposta di là, poi é tp, poi ta, poi ti, poi é compatta, poi diventa lunga 5 m. Ecco, non dà esattamente l'impressione di un progetto uscito da un'analisi chiara.
3. In questo tuo ragionamento manca ancora una volta la variabile del successo commerciale, senza cui i conti non si fanno. Qualsiasi investimento ( nei limiti del ragionevole ) si puó ripagare solo in funzione del successo. La Thema costa solo il costo della mascherina Lancia, ma si puó andare in perdita anche con quello, se ne vendi solo 2 l'anno. Piano, ma ci vai. La 159, se avesse venduto in tutto il mondo, come una serie 3, avrebbe fatto guadagnare soldi come una serie 3, che é il modello Bmw più profittevole. Ma per fare un oggetto di successo, oltre ad investire tanto, bisogna anche investire nelle cose che si aspetta il cliente, andando possibilmente oltre le sue aspettative.