<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Conviene produrre (nuova Giulia TA) se poi vai in perdita? | Page 5 | Il Forum di Quattroruote

Conviene produrre (nuova Giulia TA) se poi vai in perdita?

sebaco ha scritto:
maxressora ha scritto:
ma sei sicuro che la 159 sia stata un fiasco? a me sembra che nei primi anni di commercializzazione reggesse abbastanza il mercato, il flop lo ha avuto nel tempo, quando hanno rinunciato ad aggiornarla ed è stata abbandonata al suo destino :rolleyes:
e poi penso che nella stima del prezzo della nuova segmento D inedita o quasi, sono stato un po' troppo ottimista... :shock:

159 aveva i suoi pregi (indiscutibili) e i suoi difetti (altrettanto indiscutibili. E personalmente credo che le ragioni dell'insuccesso siano solo in parte legate alla trazione anteriore o alle prestazioni ritenute insufficienti da alcuni appassionati).

Il problema di fondo non è quanto vendesse o quanto non vendesse (penalizzata, in questo, anche da una rete commerciale all'estero non adeguata).
Il problema è stato che avrebbe dovuto vendere enormemente di più per ripagare l'investimento fatto.
Stabilito che quell'"enormemente di più" non sarebbe mai stato raggiunto, ne sono stati decisi l'abbandono e la morte commerciale.

Premesso che la rete distributiva si sviluppa appresso alla quantità di richiesta sul mercato, gli interrogativi circa l'insuccesso della 159 rimangono sul tavolo.

Interrogativi la cui analisi peraltro é punto chiave per decidere il prossimo passo, se hai fatto un passo falso dovrai pur capire perché, prima di rilanciare.

La persona cui questi interrogativi, per ruolo, dovrebbero togliere il sonno, pare abbia serenamente decretato che l'errore sia semplicemente stata la quantità eccessiva dell'investimento: come a dire che l'insuccesso é da considerare come una costante, quindi meno soldi ci metto, meno ne smeno.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
sebaco ha scritto:
maxressora ha scritto:
ma sei sicuro che la 159 sia stata un fiasco? a me sembra che nei primi anni di commercializzazione reggesse abbastanza il mercato, il flop lo ha avuto nel tempo, quando hanno rinunciato ad aggiornarla ed è stata abbandonata al suo destino :rolleyes:
e poi penso che nella stima del prezzo della nuova segmento D inedita o quasi, sono stato un po' troppo ottimista... :shock:

159 aveva i suoi pregi (indiscutibili) e i suoi difetti (altrettanto indiscutibili. E personalmente credo che le ragioni dell'insuccesso siano solo in parte legate alla trazione anteriore o alle prestazioni ritenute insufficienti da alcuni appassionati).

Il problema di fondo non è quanto vendesse o quanto non vendesse (penalizzata, in questo, anche da una rete commerciale all'estero non adeguata).
Il problema è stato che avrebbe dovuto vendere enormemente di più per ripagare l'investimento fatto.
Stabilito che quell'"enormemente di più" non sarebbe mai stato raggiunto, ne sono stati decisi l'abbandono e la morte commerciale.

Premesso che la rete distributiva si sviluppa appresso alla quantità di richiesta sul mercato, gli interrogativi circa l'insuccesso della 159 rimangono sul tavolo.

Interrogativi la cui analisi peraltro é punto chiave per decidere il prossimo passo, se hai fatto un passo falso dovrai pur capire perché, prima di rilanciare.

La persona cui questi interrogativi, per ruolo, dovrebbero togliere il sonno, pare abbia serenamente decretato che l'errore sia semplicemente stata la quantità eccessiva dell'investimento: come a dire che l'insuccesso é da considerare come una costante, quindi meno soldi ci metto, meno ne smeno.

1) Premesso un paio di ciufoli: la rete distributiva va sviluppata parallelamente al prodotto da vendere. Se no puoi aver la miglikor cosa del mondo, ma non la venderai mai.

2) Analisi sui perchè del fallimento non credo siano mancate. E i limiti del prodotto, per chi non è invasato, erano più nella qualità degli interni, nei pomelli del cambio che si allentavano, negli scricchiolii del cristallo anteriore, nella pompa del servosterzo e nelle testine di sterzo non lubrificate che nel peso e nelle prestazioni assolute. A questo aggiungi che una certa stampa straniera (indovina quale?) l'ha subito massacrata dove poteva.

3) Il problema non è meno metto meno perdo. Il problema è che quando metti fin dall'inizio qualcosa che non ti consente di guadagnare l'investimento non sta insieme. Intendiamoci, prodotti in perdita, per ragioni d'immagine, si possono fare. Ma non si può affidare il rilancio a un prodotto in perdita. Per questo 159 è stato un progetto sballato, anche se 159 non è stata una cattiva auto (almeno, per quanto mi riguarda, non così peggiore da non poter essere messa a confronto con le concorrenti).
 
sebaco ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
sebaco ha scritto:
maxressora ha scritto:
ma sei sicuro che la 159 sia stata un fiasco? a me sembra che nei primi anni di commercializzazione reggesse abbastanza il mercato, il flop lo ha avuto nel tempo, quando hanno rinunciato ad aggiornarla ed è stata abbandonata al suo destino :rolleyes:
e poi penso che nella stima del prezzo della nuova segmento D inedita o quasi, sono stato un po' troppo ottimista... :shock:

159 aveva i suoi pregi (indiscutibili) e i suoi difetti (altrettanto indiscutibili. E personalmente credo che le ragioni dell'insuccesso siano solo in parte legate alla trazione anteriore o alle prestazioni ritenute insufficienti da alcuni appassionati).

Il problema di fondo non è quanto vendesse o quanto non vendesse (penalizzata, in questo, anche da una rete commerciale all'estero non adeguata).
Il problema è stato che avrebbe dovuto vendere enormemente di più per ripagare l'investimento fatto.
Stabilito che quell'"enormemente di più" non sarebbe mai stato raggiunto, ne sono stati decisi l'abbandono e la morte commerciale.

Premesso che la rete distributiva si sviluppa appresso alla quantità di richiesta sul mercato, gli interrogativi circa l'insuccesso della 159 rimangono sul tavolo.

Interrogativi la cui analisi peraltro é punto chiave per decidere il prossimo passo, se hai fatto un passo falso dovrai pur capire perché, prima di rilanciare.

La persona cui questi interrogativi, per ruolo, dovrebbero togliere il sonno, pare abbia serenamente decretato che l'errore sia semplicemente stata la quantità eccessiva dell'investimento: come a dire che l'insuccesso é da considerare come una costante, quindi meno soldi ci metto, meno ne smeno.

1) Premesso un paio di ciufoli: la rete distributiva va sviluppata parallelamente al prodotto da vendere. Se no puoi aver la miglikor cosa del mondo, ma non la venderai mai.

2) Analisi sui perchè del fallimento non credo siano mancate. E i limiti del prodotto, per chi non è invasato, erano più nella qualità degli interni, nei pomelli del cambio che si allentavano, negli scricchiolii del cristallo anteriore, nella pompa del servosterzo e nelle testine di sterzo non lubrificate che nel peso e nelle prestazioni assolute. A questo aggiungi che una certa stampa straniera (indovina quale?) l'ha subito massacrata dove poteva.

3) Il problema non è meno metto meno perdo. Il problema è che quando metti fin dall'inizio qualcosa che non ti consente di guadagnare l'investimento non sta insieme. Intendiamoci, prodotti in perdita, per ragioni d'immagine, si possono fare. Ma non si può affidare il rilancio a un prodotto in perdita. Per questo 159 è stato un progetto sballato, anche se 159 non è stata una cattiva auto (almeno, per quanto mi riguarda, non così peggiore da non poter essere messa a confronto con le concorrenti).

Bah insomma...Il Gruppo ha sempre colpevolmente non sviluppato rete di vendita e prodotti adatti al mercato export: questo è l'unico vero,grande problema che ha portato la Fiat dove si trova. Le due cose sono fortemente iterdipendenti. E ha sempre goduto di un monopolio assoluto sul mercato nostrano, favorito da una congiuntura politico-imprenditoriale a lei favorevole, che le si è rivelata fatale.
Insuccesso del prodotto: non sta tanto e solo negli invasati, nella stampa sfavorevole, ma nelle caratteristiche insite del prodotto e nell'immagine che il Gruppo/Marchio si è costruita o meglio non costruita. Caratteristiche che sono dal pomello difettoso al peso ai motori.....
Un investimento per quanto grande, quando è "fatto bene", si ripaga ampiamente. Possibile che allora c'era una banda di pazzi che non si rendesse conto della cosa? Quali sono i motivi di tale errore?
 
GenLee ha scritto:
Bah insomma...Il Gruppo ha sempre colpevolmente non sviluppato rete di vendita e prodotti adatti al mercato export: questo è l'unico vero,grande problema che ha portato la Fiat dove si trova. Le due cose sono fortemente iterdipendenti. E ha sempre goduto di un monopolio assoluto sul mercato nostrano, favorito da una congiuntura politico-imprenditoriale a lei favorevole, che le si è rivelata fatale.
Insuccesso del prodotto: non sta tanto e solo negli invasati, nella stampa sfavorevole, ma nelle caratteristiche insite del prodotto e nell'immagine che il Gruppo/Marchio si è costruita o meglio non costruita. Caratteristiche che sono dal pomello difettoso al peso ai motori.....
Un investimento per quanto grande, quando è "fatto bene", si ripaga ampiamente. Possibile che allora c'era una banda di pazzi che non si rendesse conto della cosa? Quali sono i motivi di tale errore?

1) No. Quando viene fatto un investimento le Case in genere sanno bene che tipo di riscontro commerciale si possono attendere (clienti fidelizzati, possibili nuovi clienti, andamento del mercato...). Sanno quale è il livello minimo di vendite che deve essere raggiunto. Se non sbagliano clamorosamente i calcoli o se non prendono decisioni azzardate.
2) Possibile, perchè erano anni confusi, dove non si sapeva chi decidesse e cosa. Dove non si sapeva se ci sarebbe stato un futuro per Fiat auto (e quindi, chissene, tanto poi paga GM...). Thesis è stata ancora più sciagurata di 159 come progetto.

Quanto a peso e motori, credi per come guido io - e come me tanti, credo - 159 non mi pare così tanto penalizzata rispetto alla concorrenza del tempo. Avrebbe potuto essere un'alternativa credibile (così come ci sono ragioni per preferire MB a Audi o BMW a MB o Audi a BMW), se non avesse avuto ingenuità che a quel livello non si perdonano.
Il problema è che se anche fosse riuscita a rappresentare un'alternativa credibile alle concorrenti, non avrebbe comunque potuto ripagare l'investimento e i costi di produzione. Quindi tanto valeva chiudere subito (cosa che di fatto è successa).
 
sebaco ha scritto:
GenLee ha scritto:
Bah insomma...Il Gruppo ha sempre colpevolmente non sviluppato rete di vendita e prodotti adatti al mercato export: questo è l'unico vero,grande problema che ha portato la Fiat dove si trova. Le due cose sono fortemente iterdipendenti. E ha sempre goduto di un monopolio assoluto sul mercato nostrano, favorito da una congiuntura politico-imprenditoriale a lei favorevole, che le si è rivelata fatale.
Insuccesso del prodotto: non sta tanto e solo negli invasati, nella stampa sfavorevole, ma nelle caratteristiche insite del prodotto e nell'immagine che il Gruppo/Marchio si è costruita o meglio non costruita. Caratteristiche che sono dal pomello difettoso al peso ai motori.....
Un investimento per quanto grande, quando è "fatto bene", si ripaga ampiamente. Possibile che allora c'era una banda di pazzi che non si rendesse conto della cosa? Quali sono i motivi di tale errore?

1) No. Quando viene fatto un investimento le Case in genere sanno bene che tipo di riscontro commerciale si possono attendere (clienti fidelizzati, possibili nuovi clienti, andamento del mercato...). Sanno quale è il livello minimo di vendite che deve essere raggiunto. Se non sbagliano clamorosamente i calcoli o se non prendono decisioni azzardate.
2) Possibile, perchè erano anni confusi, dove non si sapeva chi decidesse e cosa. Dove non si sapeva se ci sarebbe stato un futuro per Fiat auto (e quindi, chissene, tanto poi paga GM...). Thesis è stata ancora più sciagurata di 159 come progetto.

Quanto a peso e motori, credi per come guido io - e come me tanti, credo - 159 non mi pare così tanto penalizzata rispetto alla concorrenza del tempo. Avrebbe potuto essere un'alternativa credibile (così come ci sono ragioni per preferire MB a Audi o BMW a MB o Audi a BMW), se non avesse avuto ingenuità che a quel livello non si perdonano.
Il problema è che se anche fosse riuscita a rappresentare un'alternativa credibile alle concorrenti, non avrebbe comunque potuto ripagare l'investimento e i costi di produzione. Quindi tanto valeva chiudere subito (cosa che di fatto è successa).

Sul fatto che fosse stato un investimento sbagliato non ci sono dubbi.
Ripeto bastava seguire la strada della 156, usare quello che c'era in casa e le cose sarebbero potute andare molto meglio: auto più piccola su base Stilo etc etc e con quello che si risparmiava curare gli aspetti tecnici: risparmio peso, materiali e qualità. Tuttavia io sono sicuro che un buon 50% dell'insuccesso di alcuni prodotti di Casa Fiat, in alcuni segmenti derivi dal fattore immagine. Una reputazione scadente con vendite limitate e per la maggioranza sul suolo nostrano, anche col miglior prodotto, portano sempre allo stesso risultato,vedi Fiat Bravo, che,tanto per dire, è stata un investimento limitato....
 
La 159 è stata un mezzo flop per diversi motivi;
1 l'aumento delle dimensioni di parecchio... quasi da ammiraglia con conseguente aumento di peso che ne hanno limitato prontezza ed agilità che un'alfa romeo doveva avere. Prestazioni mediocri in quanto i motori seppur di pregevole fattura ma non erano adatti ad una vettura che doveva essere sportiva con dimensioni e peso quasi da ammiraglia di segmento E. i JTS non si muovevano nemmeno e consumavano come e più delle alfa romeo vecchie a carburatori... il 1.9 Jtd era vecchio e scarso coem potenza e prestazioni... il 2.4 un'altra idrovora pesante e lenta. Il 3.2 con un rapporto cilindrata prestazioni ridicolo.
2 malgrado tutto questo lo spazio per i posti dietro era quello che era ossia poco in lungheza soprattutto. Davanti era accettabile... la bauliera di 404 litri non era granché per le dimensioni della macchina. La costruzione era come qualita da berlinetta di segmento C. Rimaneva solo la bellezza che da sola non basta (se lo dicevano pure da soli).
Un leggero alleggerimento, una miglior cura costruttiva ed un paio di motori finalmente all'altezza sono arrivati a frittata fatta. Doveva entrare nel mercato già alleggerita gia coi motori migliori e con costruzione migliorata. Non ci hanno capito nulla... per risparmiare un po di soldi all'inizio ce li hanno spesi dopo e con pochi ritorni quando ormai la vettura era stata bocciata dal mercato.
Paradossalmente l'unica comprabile tra i motori a benzina era il 1.8 che almeno si muoveva senza pretese consumando meno, pesando meno e costando meno... per coloro a cui bastava portarsi a casa il design sicuramente pregevole.
 
valvonauta_distratto ha scritto:
La 159 è stata un mezzo flop per diversi motivi;
1 l'aumento delle dimensioni di parecchio... quasi da ammiraglia con conseguente aumento di peso che ne hanno limitato prontezza ed agilità che un'alfa romeo doveva avere. Prestazioni mediocri in quanto i motori seppur di pregevole fattura ma non erano adatti ad una vettura che doveva essere sportiva con dimensioni e peso quasi da ammiraglia di segmento E. i JTS non si muovevano nemmeno e consumavano come e più delle alfa romeo vecchie a carburatori... il 1.9 Jtd era vecchio e scarso coem potenza e prestazioni... il 2.4 un'altra idrovora pesante e lenta. Il 3.2 con un rapporto cilindrata prestazioni ridicolo.
2 malgrado tutto questo lo spazio per i posti dietro era quello che era ossia poco in lungheza soprattutto. Davanti era accettabile... la bauliera di 404 litri non era granché per le dimensioni della macchina. La costruzione era come qualita da berlinetta di segmento C. Rimaneva solo la bellezza che da sola non basta (se lo dicevano pure da soli).
Un leggero alleggerimento, una miglior cura costruttiva ed un paio di motori finalmente all'altezza sono arrivati a frittata fatta. Doveva entrare nel mercato già alleggerita gia coi motori migliori e con costruzione migliorata. Non ci hanno capito nulla... per risparmiare un po di soldi all'inizio ce li hanno spesi dopo e con pochi ritorni quando ormai la vettura era stata bocciata dal mercato.
Paradossalmente l'unica comprabile tra i motori a benzina era il 1.8 che almeno si muoveva senza pretese consumando meno, pesando meno e costando meno... per coloro a cui bastava portarsi a casa il design sicuramente pregevole.

Sono d'accordo solo in parte (i benzina saranno stati idrovore, ma non è che la concorrenza andasse ad aria...; le prestazioni contano solo per alcuni - e non sono la maggior parte degli acquirenti, anche di Alfa e BMW - e in fondo nell'uso quotidiano non è che le differenze fossero abissali).
Comunque si discuteva un'altra cosa, e cioè che se anche avesse venduto molto di più, per quanto era costata, 159 sarebbe stata ugualmente un investimento sbagliato. Quindi è stata lasciata morire.
 
sebaco ha scritto:
alexmed ha scritto:
sebaco ha scritto:
xander71 ha scritto:
se vuoi una berlina TA non sceglieresti mai alfa, in quanto ci sono berlina TA molto migliori e con caratteristiche tecniche decisamente superiori, Audi vw, opel ford..etc....giapponesi..coreane...

Praticamente tutte. Potevi scrivere subito che il pianale TA utilizzato da Fiat è un rottame che facevi prima.

Ora aspetto che mi spieghi anche il perchè. Anche in linguaggio tecnico, se preferisci.

EDIT: rileggendo vedo che mancano le francesi. Ma forse sono da ritenere comprese nell' "etc."

Non sapevi che la Giulietta usa pianale e sospensioni della 128? Ne avevano trovate un tot in un magazzino e usano quelle! Sicuramente la Giulietta è un rottame. Nell'etc ci sono sicuramente i francesi. ;)

Lo sapevo, lo sapevo.
Se ne sono accorti in VW quando hanno comprato una Giulietta per smontarla (fanno tutti così): zio Martino aveva appena finito di dargli di mazza che nonno Ferdinando gli dice (in dialetto viennese, per cui zio Martino non ha capito subito: l'accento, a lui che pure non è del nord, suonava un po' dolce) "Ferma un po'! ... questa roba l'ho già vista ... ce l'abbiamo dal 1974, quando stavamo lavorando alla Golf e avevamo comprato la nuova TA Fiat per studiarla! Soldi buttati, caro mio! Dovevi accorgertene subito qundo l'hai vista e l'hai provata. Adesso i 14000 Euro che abbiamo speso per comprare la Giulietta a Km 0, senza opzional te li trattengo dallo stipendio!".
:D :D
 
sebaco ha scritto:
valvonauta_distratto ha scritto:
La 159 è stata un mezzo flop per diversi motivi;
1 l'aumento delle dimensioni di parecchio... quasi da ammiraglia con conseguente aumento di peso che ne hanno limitato prontezza ed agilità che un'alfa romeo doveva avere. Prestazioni mediocri in quanto i motori seppur di pregevole fattura ma non erano adatti ad una vettura che doveva essere sportiva con dimensioni e peso quasi da ammiraglia di segmento E. i JTS non si muovevano nemmeno e consumavano come e più delle alfa romeo vecchie a carburatori... il 1.9 Jtd era vecchio e scarso coem potenza e prestazioni... il 2.4 un'altra idrovora pesante e lenta. Il 3.2 con un rapporto cilindrata prestazioni ridicolo.
2 malgrado tutto questo lo spazio per i posti dietro era quello che era ossia poco in lungheza soprattutto. Davanti era accettabile... la bauliera di 404 litri non era granché per le dimensioni della macchina. La costruzione era come qualita da berlinetta di segmento C. Rimaneva solo la bellezza che da sola non basta (se lo dicevano pure da soli).
Un leggero alleggerimento, una miglior cura costruttiva ed un paio di motori finalmente all'altezza sono arrivati a frittata fatta. Doveva entrare nel mercato già alleggerita gia coi motori migliori e con costruzione migliorata. Non ci hanno capito nulla... per risparmiare un po di soldi all'inizio ce li hanno spesi dopo e con pochi ritorni quando ormai la vettura era stata bocciata dal mercato.
Paradossalmente l'unica comprabile tra i motori a benzina era il 1.8 che almeno si muoveva senza pretese consumando meno, pesando meno e costando meno... per coloro a cui bastava portarsi a casa il design sicuramente pregevole.

Sono d'accordo solo in parte (i benzina saranno stati idrovore, ma non è che la concorrenza andasse ad aria...; le prestazioni contano solo per alcuni - e non sono la maggior parte degli acquirenti, anche di Alfa e BMW - e in fondo nell'uso quotidiano non è che le differenze fossero abissali).
Comunque si discuteva un'altra cosa, e cioè che se anche avesse venduto molto di più, per quanto era costata, 159 sarebbe stata ugualmente un investimento sbagliato. Quindi è stata lasciata morire.
Le prestazioni però per un marchio come alfa e lo stesso BMW non sono trascurabili in fase di progettazione. L'alfa non è un marchio qualsiasi cosi come non lo è BMW. Inoltre con il lancio della 159 e derivate dovevano partire già allora coi motori turbo.. la concorrenza più agguerrita (audi e mb in primis) già lavoravano con le sovralimentazioni. Per quanto riguarda invece i costi non saprei... bisognerebbe avere i conti alla mano... ma anche produrla in perdita totale senza provare soluzioni mi è parso un suicidio.
 
Giusto per piangere...

Il periodico statunitense Edmunds ha rilevato che le Scion FR-S e Subaru BRZ sono fra le automobili di maggior successo attualmente in vendita sul mercato nord americano. Questo perché ciascuna Subaru BRZ in esposizione presso i concessionari del marchio è venduta in appena 4 giorni, contro i 53 della media nazionale. La Scion FR-S occupa invece il secondo posto (5 giorni) e conferma la bontà del progetto congiunto, che riesce ad essere comunque di massa nonostante le caratteristiche decisamente di ?nicchia?. La statistica è riferita al mese di maggio e vede in terza posizione l?Audi TT-RS, mentre la Toyota Prius C (quinta, con 10 giorni) è la prima fra le automobili di volume.

Gli acquirenti interessati alle due sportive giapponesi devono tuttavia affrettarsi. Per il mercato statunitense Toyota ha infatti previsto appena 10.000 FR-S nel corso dell?intero 2012, mentre Subaru non andrà oltre 6.000 ?miseri? esemplari. Questi numeri sono tuttavia destinati ad aumentare nel 2013, ma la domanda resta comunque troppo elevata: in Giappone sono giunte richieste per un totale di quattro volte superiore rispetto agli esemplari disponibili. A tal proposito il New York Times rivela che Subaru ha definito le proprie stime di vendita in relazione ai numeri delle WRX, convincendosi inoltre che una Subaru a trazione posteriore non avrebbe catturato l?attenzione degli appassionati.

http://www.autoblog.it/post/45237/curiosita-le-scion-fr-s-e-subaru-brz-sono-le-automobili-che-si-vendono-meglio-negli-stati-uniti
 
sebaco ha scritto:
1) Premesso un paio di ciufoli: la rete distributiva va sviluppata parallelamente al prodotto da vendere. Se no puoi aver la miglikor cosa del mondo, ma non la venderai mai.

2) Analisi sui perchè del fallimento non credo siano mancate. E i limiti del prodotto, per chi non è invasato, erano più nella qualità degli interni, nei pomelli del cambio che si allentavano, negli scricchiolii del cristallo anteriore, nella pompa del servosterzo e nelle testine di sterzo non lubrificate che nel peso e nelle prestazioni assolute. A questo aggiungi che una certa stampa straniera (indovina quale?) l'ha subito massacrata dove poteva.

3) Il problema non è meno metto meno perdo. Il problema è che quando metti fin dall'inizio qualcosa che non ti consente di guadagnare l'investimento non sta insieme. Intendiamoci, prodotti in perdita, per ragioni d'immagine, si possono fare. Ma non si può affidare il rilancio a un prodotto in perdita. Per questo 159 è stato un progetto sballato, anche se 159 non è stata una cattiva auto (almeno, per quanto mi riguarda, non così peggiore da non poter essere messa a confronto con le concorrenti).

1. Perdona, "va sviluppata" un paio di ciufoli. Al quadrato. La sola ipotesi che la scarsità della rete distributiva possa aver parzialmente compromesso i risultati delle vendite, senza che Fiat abbia potuto in qualche modo mettere mano al problema, dovrebbe suggerire, anche a chi non lo sappia, che la rete distributiva non é un'infrastruttura della casa, che questa, al di là di qualche ovvia campagna di incentivazione, possa sviluppare in proprio. La rete é fatta di singoli privati imprenditori, che sono di fatto i primi clienti della casa, ben prima dei consumatori, e liberamente decidono di vendere ed assistere un prodotto, esvlusivamente in base alla sua appetibilità. Che é quindi causa e non effetto della capillarità della rete: la rete sta sparendo anche da noi, da me due concessionari hanno mollato Alfa. Ne volessi una dovrei farmi 60km. E finché non ci sarà qualcosa da vendere, la situazione peggiorerà, e Fiat non ci puó fare nulla.

2. Io temo proprio di si. L' unica analisi di cui si abbia notizia é del capo, e recita che tutta la 159 é stata un errore "perché é costata troppo". Ovvero, come ti prendo un effetto e te lo metto al banco degli imputati, quindi delle cause. E non pare nemmeno ci siano state tante altre analisi in circolazione. Il percorso di gestazione della Giulia é piuttosto eloquente in merito, e parla di una vettura che prima si fa, poi no, poi si fa qui, poi invece si sposta di là, poi é tp, poi ta, poi ti, poi é compatta, poi diventa lunga 5 m. Ecco, non dà esattamente l'impressione di un progetto uscito da un'analisi chiara.

3. In questo tuo ragionamento manca ancora una volta la variabile del successo commerciale, senza cui i conti non si fanno. Qualsiasi investimento ( nei limiti del ragionevole )  si puó ripagare solo in funzione del successo. La Thema costa solo il costo della mascherina Lancia, ma si puó andare in perdita anche con quello, se ne vendi solo 2 l'anno. Piano, ma ci vai. La 159, se avesse venduto in tutto il mondo, come una serie 3, avrebbe fatto guadagnare soldi come una serie 3, che é il modello Bmw più profittevole. Ma per fare un oggetto di successo, oltre ad investire tanto, bisogna anche investire nelle cose che si aspetta il cliente, andando possibilmente oltre le sue aspettative.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
sebaco ha scritto:
1) Premesso un paio di ciufoli: la rete distributiva va sviluppata parallelamente al prodotto da vendere. Se no puoi aver la miglikor cosa del mondo, ma non la venderai mai.

2) Analisi sui perchè del fallimento non credo siano mancate. E i limiti del prodotto, per chi non è invasato, erano più nella qualità degli interni, nei pomelli del cambio che si allentavano, negli scricchiolii del cristallo anteriore, nella pompa del servosterzo e nelle testine di sterzo non lubrificate che nel peso e nelle prestazioni assolute. A questo aggiungi che una certa stampa straniera (indovina quale?) l'ha subito massacrata dove poteva.

3) Il problema non è meno metto meno perdo. Il problema è che quando metti fin dall'inizio qualcosa che non ti consente di guadagnare l'investimento non sta insieme. Intendiamoci, prodotti in perdita, per ragioni d'immagine, si possono fare. Ma non si può affidare il rilancio a un prodotto in perdita. Per questo 159 è stato un progetto sballato, anche se 159 non è stata una cattiva auto (almeno, per quanto mi riguarda, non così peggiore da non poter essere messa a confronto con le concorrenti).

1. Perdona, "va sviluppata" un paio di ciufoli. Al quadrato. La sola ipotesi che la scarsità della rete distributiva possa aver parzialmente compromesso i risultati delle vendite, senza che Fiat abbia potuto in qualche modo mettere mano al problema, dovrebbe suggerire, anche a chi non lo sappia, che la rete distributiva non é un'infrastruttura della casa, che questa, al di là di qualche ovvia campagna di incentivazione, possa sviluppare in proprio. La rete é fatta di singoli privati imprenditori, che sono di fatto i primi clienti della casa, ben prima dei consumatori, e liberamente decidono di vendere ed assistere un prodotto, esvlusivamente in base alla sua appetibilità. Che é quindi causa e non effetto della capillarità della rete: la rete sta sparendo anche da noi, da me due concessionari hanno mollato Alfa. Ne volessi una dovrei farmi 60km. E finché non ci sarà qualcosa da vendere, la situazione peggiorerà, e Fiat non ci puó fare nulla.

2. Io temo proprio di si. L' unica analisi di cui si abbia notizia é del capo, e recita che tutta la 159 é stata un errore "perché é costata troppo". Ovvero, come ti prendo un effetto e te lo metto al banco degli imputati, quindi delle cause. E non pare nemmeno ci siano state tante altre analisi in circolazione. Il percorso di gestazione della Giulia é piuttosto eloquente in merito, e parla di una vettura che prima si fa, poi no, poi si fa qui, poi invece si sposta di là, poi é tp, poi ta, poi ti, poi é compatta, poi diventa lunga 5 m. Ecco, non dà esattamente l'impressione di un progetto uscito da un'analisi chiara.

3. In questo tuo ragionamento manca ancora una volta la variabile del successo commerciale, senza cui i conti non si fanno. Qualsiasi investimento ( nei limiti del ragionevole )  si puó ripagare solo in funzione del successo. La Thema costa solo il costo della mascherina Lancia, ma si puó andare in perdita anche con quello, se ne vendi solo 2 l'anno. Piano, ma ci vai. La 159, se avesse venduto in tutto il mondo, come una serie 3, avrebbe fatto guadagnare soldi come una serie 3, che é il modello Bmw più profittevole. Ma per fare un oggetto di successo, oltre ad investire tanto, bisogna anche investire nelle cose che si aspetta il cliente, andando possibilmente oltre le sue aspettative.

Punti di vista.
Le reti di vendita si costruiscono. E fanno parte della strategia. Non sto a dire che è colpa dei venditori se 159 ha fallito in Europa. E' colpa di Fiat che ha investito su un progetto ambizioso senza preparare a dovere l'aspetto commerciale, e questo ha contribuito a penalizzare ulteriormente il prodotto.
159, come Thesis, sono stati progetti sballati fin dall'inizio. In questo senso "sono costati troppo". Balle ce ne sono poche, e un botto mondiale non lo fai con un modello, lo fai un po' alla volta (come ha fatto Bmw con la serie 3).
Thema è un discorso diverso (e già fatto molte volte): sono in perdita, ma lo sapevano benissimo. Solo che dovevano farlo per accordi commerciali funzionali all'acquisiszione Chrysler. E dovrebbero baciarsi i gomiti per come gli è andata con Freemont...
Per il resto, chi vivrà vedrà. Ma ho la netta sensazione che se anche vedremo qualcosa non sarà modellato sui nostri gusti. Dopodichè, se vendono altrove qualcosa che producono qua, i conti tornano.
 
RobyTs67 ha scritto:
Giusto per piangere...

Il periodico statunitense Edmunds ha rilevato che le Scion FR-S e Subaru BRZ sono fra le automobili di maggior successo attualmente in vendita sul mercato nord americano. Questo perché ciascuna Subaru BRZ in esposizione presso i concessionari del marchio è venduta in appena 4 giorni, contro i 53 della media nazionale. La Scion FR-S occupa invece il secondo posto (5 giorni) e conferma la bontà del progetto congiunto, che riesce ad essere comunque di massa nonostante le caratteristiche decisamente di ?nicchia?. La statistica è riferita al mese di maggio e vede in terza posizione l?Audi TT-RS, mentre la Toyota Prius C (quinta, con 10 giorni) è la prima fra le automobili di volume.

Gli acquirenti interessati alle due sportive giapponesi devono tuttavia affrettarsi. Per il mercato statunitense Toyota ha infatti previsto appena 10.000 FR-S nel corso dell?intero 2012, mentre Subaru non andrà oltre 6.000 ?miseri? esemplari. Questi numeri sono tuttavia destinati ad aumentare nel 2013, ma la domanda resta comunque troppo elevata: in Giappone sono giunte richieste per un totale di quattro volte superiore rispetto agli esemplari disponibili. A tal proposito il New York Times rivela che Subaru ha definito le proprie stime di vendita in relazione ai numeri delle WRX, convincendosi inoltre che una Subaru a trazione posteriore non avrebbe catturato l?attenzione degli appassionati.

http://www.autoblog.it/post/45237/curiosita-le-scion-fr-s-e-subaru-brz-sono-le-automobili-che-si-vendono-meglio-negli-stati-uniti

Ma come? Produrre delle sportive a trazione posteriore col motore boxer in lega leggera non è un bagno di sangue se non si è dei tre marchi della "triade" tedesca? :rolleyes:

Invece vende e stravende? :shock:
E proprio in quello che sarà il mercato principale di Alfa per i prossimi anni? :shock:

E beh Fiat fà proprio bene a presentarsi con una Dart ricarrozzata Alfa. ;) eeeeeeeh la crisi la crisi... (le speculazioni in borsa) la crisi... :rolleyes:
 
sebaco ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
sebaco ha scritto:
1) Premesso un paio di ciufoli: la rete distributiva va sviluppata parallelamente al prodotto da vendere. Se no puoi aver la miglikor cosa del mondo, ma non la venderai mai.

2) Analisi sui perchè del fallimento non credo siano mancate. E i limiti del prodotto, per chi non è invasato, erano più nella qualità degli interni, nei pomelli del cambio che si allentavano, negli scricchiolii del cristallo anteriore, nella pompa del servosterzo e nelle testine di sterzo non lubrificate che nel peso e nelle prestazioni assolute. A questo aggiungi che una certa stampa straniera (indovina quale?) l'ha subito massacrata dove poteva.

3) Il problema non è meno metto meno perdo. Il problema è che quando metti fin dall'inizio qualcosa che non ti consente di guadagnare l'investimento non sta insieme. Intendiamoci, prodotti in perdita, per ragioni d'immagine, si possono fare. Ma non si può affidare il rilancio a un prodotto in perdita. Per questo 159 è stato un progetto sballato, anche se 159 non è stata una cattiva auto (almeno, per quanto mi riguarda, non così peggiore da non poter essere messa a confronto con le concorrenti).

1. Perdona, "va sviluppata" un paio di ciufoli. Al quadrato. La sola ipotesi che la scarsità della rete distributiva possa aver parzialmente compromesso i risultati delle vendite, senza che Fiat abbia potuto in qualche modo mettere mano al problema, dovrebbe suggerire, anche a chi non lo sappia, che la rete distributiva non é un'infrastruttura della casa, che questa, al di là di qualche ovvia campagna di incentivazione, possa sviluppare in proprio. La rete é fatta di singoli privati imprenditori, che sono di fatto i primi clienti della casa, ben prima dei consumatori, e liberamente decidono di vendere ed assistere un prodotto, esvlusivamente in base alla sua appetibilità. Che é quindi causa e non effetto della capillarità della rete: la rete sta sparendo anche da noi, da me due concessionari hanno mollato Alfa. Ne volessi una dovrei farmi 60km. E finché non ci sarà qualcosa da vendere, la situazione peggiorerà, e Fiat non ci puó fare nulla.

2. Io temo proprio di si. L' unica analisi di cui si abbia notizia é del capo, e recita che tutta la 159 é stata un errore "perché é costata troppo". Ovvero, come ti prendo un effetto e te lo metto al banco degli imputati, quindi delle cause. E non pare nemmeno ci siano state tante altre analisi in circolazione. Il percorso di gestazione della Giulia é piuttosto eloquente in merito, e parla di una vettura che prima si fa, poi no, poi si fa qui, poi invece si sposta di là, poi é tp, poi ta, poi ti, poi é compatta, poi diventa lunga 5 m. Ecco, non dà esattamente l'impressione di un progetto uscito da un'analisi chiara.

3. In questo tuo ragionamento manca ancora una volta la variabile del successo commerciale, senza cui i conti non si fanno. Qualsiasi investimento ( nei limiti del ragionevole )  si puó ripagare solo in funzione del successo. La Thema costa solo il costo della mascherina Lancia, ma si puó andare in perdita anche con quello, se ne vendi solo 2 l'anno. Piano, ma ci vai. La 159, se avesse venduto in tutto il mondo, come una serie 3, avrebbe fatto guadagnare soldi come una serie 3, che é il modello Bmw più profittevole. Ma per fare un oggetto di successo, oltre ad investire tanto, bisogna anche investire nelle cose che si aspetta il cliente, andando possibilmente oltre le sue aspettative.

Punti di vista.
Le reti di vendita si costruiscono. E fanno parte della strategia. Non sto a dire che è colpa dei venditori se 159 ha fallito in Europa. E' colpa di Fiat che ha investito su un progetto ambizioso senza preparare a dovere l'aspetto commerciale, e questo ha contribuito a penalizzare ulteriormente il prodotto.
159, come Thesis, sono stati progetti sballati fin dall'inizio. In questo senso "sono costati troppo". Balle ce ne sono poche, e un botto mondiale non lo fai con un modello, lo fai un po' alla volta (come ha fatto Bmw con la serie 3).
Thema è un discorso diverso (e già fatto molte volte): sono in perdita, ma lo sapevano benissimo. Solo che dovevano farlo per accordi commerciali funzionali all'acquisiszione Chrysler. E dovrebbero baciarsi i gomiti per come gli è andata con Freemont...
Per il resto, chi vivrà vedrà. Ma ho la netta sensazione che se anche vedremo qualcosa non sarà modellato sui nostri gusti. Dopodichè, se vendono altrove qualcosa che producono qua, i conti tornano.
ù

La Fiat ha sempre e solo puntato esclusivamente sul mercato nostrano, con prodotti adatti per lo stesso mercato.Per l'estero ha avuto spesso prodotti non all'altezza o non appetibili, di conseguenza non ha sviluppato una rete di vendita adeguata. Con vendite "limitate", quale investimento è remunerativo?
Non credo che sviluppare una 3er costi meno rispetto ad una 159, ma la 3er vende non so quante volte di più a livello planetario. Sarà stato anche costoso sviluppare una 159, ma dopo tutto era derivata dal pianale epsilon della Vectra, checchè vogliano farci credere....
 
Ecco il parere di un altro noto, che non si fa gli affari suoi, a proposito delle politiche di investimento di Marchionne/fiat:

"contesto la filosofia di Marchionne di non investire quando il mercato è debole, di non bisogna presentare nuovi prodotti. Sono in totale disaccordo è una palla ben studiata ma è una palla. Volkswagen presenta 16 nuovi modelli di qui al 2016. Se poi nel 2014 ci sarà la ripresa allora le macchine devi tirarle fuori, mentre a Torino i progettisti sono in cassa integrazione",

http://www.repubblica.it/economia/2...sare_che_ci_sar_la_ripresa_nel_2013-43973611/
 
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