<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Conseguenze del conflitto in Ucraina (e di altre guerre) sui prezzi dei carburanti | Page 377 | Il Forum di Quattroruote

Conseguenze del conflitto in Ucraina (e di altre guerre) sui prezzi dei carburanti

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Buongiorno e buona domenica.

Come gli affezionati lettori ricorderanno, da tempo sostenevo la tesi che i nostri prezzi subissero l’effetto dei lauti margini di raffinazione esteri (India in primis, ma anche Paesi del Golfo) resi possibili dalle vendite sottocosto di Ural ai “paesi amici”.

Temp che questa fase sia almeno in parte finita e che se ne apra (e aggiunga) una nuova, ancora più pesante, “grazie” alla quale non sarà difficile vedere gasolio e benzina viaggiare verso i 2,50 al litro attorno a Natale.

https://energyandcleanair.org/augus...on-russian-fossil-fuel-exports-and-sanctions/

https://www.corriere.it/oriente-occ...-5f9f-11ee-90c1-070c3d4c594b.shtml?refresh_ce
 
Qui sotto l’articolo di Rampini per chi non riuscisse a leggerlo dal link


Così Arabia e Russia vincono unite: la stretta che fa alzare il prezzo del petrolio (e arricchisce Putin e MbS)

L’alleanza economica fra Arabia e Russia riscuote un successo notevole e in parte insperato. Fa salire il prezzo del petrolio contro le aspettative, e consente ai due leader di questi Paesi — Mohammed bin Salman e Vladimir Putin — di finanziare i propri progetti: la modernizzazione saudita e la guerra in Ucraina.

L’asse Riad-Mosca ha vinto finora la sua scommessa, con robusti tagli all’estrazione di greggio che riducono l’offerta e fanno salire le quotazioni. Le entrate saudite dall’export di greggio sono in crescita di 2,6 miliardi di dollari nel terzo trimestre di quest’anno, +5,7% rispetto al periodo aprile-giugno. La Russia a sua volta sta incassando in questo trimestre 2,8 miliardi di dollari in più.

Sono state smentite le previsioni che puntavano su un calo del prezzo del greggio legato alla debolezza della domanda cinese. È vero che la crescita economica nella Repubblica Popolare cinese è fiacca, e questo riduce i consumi di energia; però nel resto del mondo non si è materializzata la recessione che molti si aspettavano.

La causa prevalente del rialzo del greggio sono i tagli alla produzione concordati dal principe saudita Mohammed bin Salman e dal governo di Vladimir Putin. Arabia e Russia sono le due nazioni dominanti in seno al cartello oligopolistico Opec+, cioè l’Opec allargata alla Russia e ad alcuni suoi alleati. Nell’ottobre 2022 l’Opec+ aveva deciso di ridurre la produzione di due milioni di barili al giorno. In seguito ci sono stati altri tagli pari a un milione di barili al giorno, applicati a maggio.

A giugno l’Arabia da sola ha operato una terza riduzione, togliendo un milione di barili dal mercato. A settembre Riad e Mosca hanno annunciato che i tagli saranno mantenuti fino alla fine dell’anno. In passato, non sempre gli annunci di riduzioni nell’offerta avevano ottenuto i risultati sperati: vuoi per mancanza di disciplina (alcuni produttori non attuavano i tagli promessi), vuoi per una domanda inferiore da parte dei consumatori. Stavolta invece il successo è stato pieno: i prezzi del greggio di qualità Brent sono aumentati del 25% in un trimestre, fino a raggiungere i 95 dollari per barile. Gli scenari dell’Opec+ scommettono che nell’ultima parte dell’anno ci sarà un deficit globale di petrolio pari a 3,3 milioni di barili al giorno.

Alcuni analisti vedono all’orizzonte un barile a cento dollari, con nuove spinte all’inflazione nei paesi consumatori.

Per i due registi dell’operazione, la manna dal cielo è indispensabile per realizzare i propri piani. Il principe Mohammed bin Salman ha in corso dei cantieri ambiziosi per la modernizzazione del suo paese. Il più simbolico, e anche il più costoso, è la costruzione di una nuova città saudita chiamata Neom, un investimento da 500 miliardi di dollari. Al termine dei lavori la megalopoli Neom dovrebbe occupare una superficie di 26.500 km quadrati (l’intera Sicilia ha un territorio di 25.800 km quadrati, la Lombardia 23.900). Poiché il bilancio pubblico dell’Arabia raggiunge il pareggio quando il petrolio si vende a 81 dollari il barile, una quotazione che punta verso i cento dollari rimpingua le casse statali per finanziare il gigantesco cantiere. Già nel primo semestre di quest’anno il volume complessivo degli investimenti sauditi è aumentato del 37%.

In quanto a Putin, la sua spesa statale è aumentata del 35% nei primi tre mesi dell’anno per sostenere lo sforzo bellico in Ucraina. La coalizione pro-Ucraina puntava a ridurre la capacità di Mosca di finanziare la guerra, con il tetto dei 60 dollari imposto al prezzo del greggio russo. Ma quel tetto non sta funzionando: negli ultimi giorni il petrolio russo della varietà Urali si sta vendendo a 75 dollari. Putin in questa fase infligge danni alle economie occidentali, con le sue restrizioni allargate all’export di benzina e gasolio diesel, che accentuano le pressioni al rialzo sui prezzi al consumo.
 
Qui sotto l’articolo di Rampini per chi non riuscisse a leggerlo dal link


Così Arabia e Russia vincono unite: la stretta che fa alzare il prezzo del petrolio (e arricchisce Putin e MbS)

L’alleanza economica fra Arabia e Russia riscuote un successo notevole e in parte insperato. Fa salire il prezzo del petrolio contro le aspettative, e consente ai due leader di questi Paesi — Mohammed bin Salman e Vladimir Putin — di finanziare i propri progetti: la modernizzazione saudita e la guerra in Ucraina.

L’asse Riad-Mosca ha vinto finora la sua scommessa, con robusti tagli all’estrazione di greggio che riducono l’offerta e fanno salire le quotazioni. Le entrate saudite dall’export di greggio sono in crescita di 2,6 miliardi di dollari nel terzo trimestre di quest’anno, +5,7% rispetto al periodo aprile-giugno. La Russia a sua volta sta incassando in questo trimestre 2,8 miliardi di dollari in più.

Sono state smentite le previsioni che puntavano su un calo del prezzo del greggio legato alla debolezza della domanda cinese. È vero che la crescita economica nella Repubblica Popolare cinese è fiacca, e questo riduce i consumi di energia; però nel resto del mondo non si è materializzata la recessione che molti si aspettavano.

La causa prevalente del rialzo del greggio sono i tagli alla produzione concordati dal principe saudita Mohammed bin Salman e dal governo di Vladimir Putin. Arabia e Russia sono le due nazioni dominanti in seno al cartello oligopolistico Opec+, cioè l’Opec allargata alla Russia e ad alcuni suoi alleati. Nell’ottobre 2022 l’Opec+ aveva deciso di ridurre la produzione di due milioni di barili al giorno. In seguito ci sono stati altri tagli pari a un milione di barili al giorno, applicati a maggio.

A giugno l’Arabia da sola ha operato una terza riduzione, togliendo un milione di barili dal mercato. A settembre Riad e Mosca hanno annunciato che i tagli saranno mantenuti fino alla fine dell’anno. In passato, non sempre gli annunci di riduzioni nell’offerta avevano ottenuto i risultati sperati: vuoi per mancanza di disciplina (alcuni produttori non attuavano i tagli promessi), vuoi per una domanda inferiore da parte dei consumatori. Stavolta invece il successo è stato pieno: i prezzi del greggio di qualità Brent sono aumentati del 25% in un trimestre, fino a raggiungere i 95 dollari per barile. Gli scenari dell’Opec+ scommettono che nell’ultima parte dell’anno ci sarà un deficit globale di petrolio pari a 3,3 milioni di barili al giorno.

Alcuni analisti vedono all’orizzonte un barile a cento dollari, con nuove spinte all’inflazione nei paesi consumatori.

Per i due registi dell’operazione, la manna dal cielo è indispensabile per realizzare i propri piani. Il principe Mohammed bin Salman ha in corso dei cantieri ambiziosi per la modernizzazione del suo paese. Il più simbolico, e anche il più costoso, è la costruzione di una nuova città saudita chiamata Neom, un investimento da 500 miliardi di dollari. Al termine dei lavori la megalopoli Neom dovrebbe occupare una superficie di 26.500 km quadrati (l’intera Sicilia ha un territorio di 25.800 km quadrati, la Lombardia 23.900). Poiché il bilancio pubblico dell’Arabia raggiunge il pareggio quando il petrolio si vende a 81 dollari il barile, una quotazione che punta verso i cento dollari rimpingua le casse statali per finanziare il gigantesco cantiere. Già nel primo semestre di quest’anno il volume complessivo degli investimenti sauditi è aumentato del 37%.

In quanto a Putin, la sua spesa statale è aumentata del 35% nei primi tre mesi dell’anno per sostenere lo sforzo bellico in Ucraina. La coalizione pro-Ucraina puntava a ridurre la capacità di Mosca di finanziare la guerra, con il tetto dei 60 dollari imposto al prezzo del greggio russo. Ma quel tetto non sta funzionando: negli ultimi giorni il petrolio russo della varietà Urali si sta vendendo a 75 dollari. Putin in questa fase infligge danni alle economie occidentali, con le sue restrizioni allargate all’export di benzina e gasolio diesel, che accentuano le pressioni al rialzo sui prezzi al consumo.

Questi fanno
( GIUSTAMENTE )
i loro interessi....

Come noi abbiamo
( MALAMENTE )
fatto i nostri

Meglio MI TACCIA
( sul come commenterei )
 
Comunque solito pieno domenicale gasolio a 1.899€/l ip optimo
550km, 47.5€, 25 litri standoci attento, ma quei tizi che mi hanno sverniciato, in un tratto a 50km/h con semaforo rosso 100-200 metri avanti? Li ho ripresi andando in folle...
 
Addirittura 2.5... avrei detto 2.2-2.3, però estrapolando l'andamento attuale, se cambia la derivata della curva... pare che freghi poco comunque, continuo vedere gente che spreca combustibile...
Anche io cerco di starci attento, negli ultimi due anni, riducendo di 10km/h l'impostazione dell'ACC in autostrada e di 5km/h in tangenziali e strade a scorrimento abbiamo ottenuto un miglioramento osservabile (nonostante ca, a/c sempre attiva, gomme ultra performanti su cerchio da 18), quel che abbatte le medie sono i molti tratti in orario ufficio, poco più che a passo d'uomo, in tangenziale ovest e tratto urbano della A4...

Però dal punto di vista economico fare 4/5 km/l in più o in meno non fa quasi differenza, magari si risparmiano 7/8€ a pieno, ma anche facendone 3/4 al mese (quindi kmetraggi molto superiori alla media) vien fuori un giro di pizze da asporto, forse nemmeno...

Per questo che dicevo che, salvo una famiglia sia con l'acqua alla gola e non riesca già oggi a far fronte alle spese della vita normale (e quindi l'auto è già "un lusso"), questo è un non problema.

Spendere 300€ ma anche 500€ in più o in meno in carburante all'anno (volutamente esagerato) non mi crea alcun problema se non la "rottura di balle" di sapere che sto strapagando un qualcosa che ha un prezzo artificialmente gonfiato e tenuto alto!

E non siamo una famiglia ricca o benestante, siamo "normali", semplicemente invece che accumulare x alla fine dell'anno, avremmo accumulato x-300€/500€.
 
Comunque solito pieno domenicale gasolio a 1.899€/l ip optimo
550km, 47.5€, 25 litri standoci attento, ma quei tizi che mi hanno sverniciato, in un tratto a 50km/h con semaforo rosso 100-200 metri avanti? Li ho ripresi andando in folle...
Hai sempre percorrenze ottime, se potessi sarebbe bello avere il dato della v.media sul pieno (se la tua auto te lo mostra), io quando faccio pieni da 21/22 km/l ho medie velocistiche più elevate rispetto al solito (il che significa meno traffico e meno code, a tutto vantaggio di scorrevolezza e risparmio carburante).

Normalmente siamo tra i 35/45 km/h, in base a quante volte è stata usata per il casa/lavoro piuttosto che giri medio lunghi nel weekend, mentre i migliori consumi (quindi maggiori percorrenze per singolo pieno) li abbiamo ottenuti con medie sul pieno nell'intervallo 75/100 km/h (anche se già sopra i 60 e fino a 115/120 km/h di media pieno si è già a ottime percorrenze).
 
Hai sempre percorrenze ottime, se potessi sarebbe bello avere il dato della v.media sul pieno (se la tua auto te lo mostra),
Non sono così tecnologicamente dotato. Però, brevemente, 100km/die per il lavoro:
  • 66km in autostrada a 100 di media,tra 80 dei rallentamenti per cantiere e 120 dove si viaggia normale a 140 quando sono in sorpasso.
  • 20 km in tangenziale tra 60 e 100 a seconda dei limiti variabili
  • Il resto in città.
Realisticamente, credo, almeno 40km/h. Però conta molto anche la guida predittiva, come detto, se so di dover rallentare o addirittura fermarmi non mi assopisco sull'acceleratore per dovermi ridestare sul freno. Invece molti non conoscono il concetto di inerzia.
 
Anche io cerco di starci attento, negli ultimi due anni, riducendo di 10km/h l'impostazione dell'ACC in autostrada e di 5km/h in tangenziali e strade a scorrimento abbiamo ottenuto un miglioramento osservabile (nonostante ca, a/c sempre attiva, gomme ultra performanti su cerchio da 18), quel che abbatte le medie sono i molti tratti in orario ufficio, poco più che a passo d'uomo, in tangenziale ovest e tratto urbano della A4...

Però dal punto di vista economico fare 4/5 km/l in più o in meno non fa quasi differenza, magari si risparmiano 7/8€ a pieno, ma anche facendone 3/4 al mese (quindi kmetraggi molto superiori alla media) vien fuori un giro di pizze da asporto, forse nemmeno...

Per questo che dicevo che, salvo una famiglia sia con l'acqua alla gola e non riesca già oggi a far fronte alle spese della vita normale (e quindi l'auto è già "un lusso"), questo è un non problema.

Spendere 300€ ma anche 500€ in più o in meno in carburante all'anno (volutamente esagerato) non mi crea alcun problema se non la "rottura di balle" di sapere che sto strapagando un qualcosa che ha un prezzo artificialmente gonfiato e tenuto alto!

E non siamo una famiglia ricca o benestante, siamo "normali", semplicemente invece che accumulare x alla fine dell'anno, avremmo accumulato x-300€/500€.


Credo sia cosi' anche io....

E' piu' il danno da principio....
Il danno dal
" sentirsi impotente "
rispetto quello che si giudica
( credo un po' per tutti )
un ingiusto sopruso.
 
Hai sempre percorrenze ottime, se potessi sarebbe bello avere il dato della v.media sul pieno (se la tua auto te lo mostra), io quando faccio pieni da 21/22 km/l ho medie velocistiche più elevate rispetto al solito (il che significa meno traffico e meno code, a tutto vantaggio di scorrevolezza e risparmio carburante).

Normalmente siamo tra i 35/45 km/h, in base a quante volte è stata usata per il casa/lavoro piuttosto che giri medio lunghi nel weekend, mentre i migliori consumi (quindi maggiori percorrenze per singolo pieno) li abbiamo ottenuti con medie sul pieno nell'intervallo 75/100 km/h (anche se già sopra i 60 e fino a 115/120 km/h di media pieno si è già a ottime percorrenze).


Il " dramma "
e' quando si scende ai SOLI 29 km l' ora....
....Come dalle " mie parti ".
Anche perche'....
Aggravati, ma volontariamente,
dal tenere sempre acceso l' impianto di climatizzazione
 
Buongiorno e buona domenica.

Come gli affezionati lettori ricorderanno, da tempo sostenevo la tesi che i nostri prezzi subissero l’effetto dei lauti margini di raffinazione esteri (India in primis, ma anche Paesi del Golfo) resi possibili dalle vendite sottocosto di Ural ai “paesi amici”.

Temp che questa fase sia almeno in parte finita e che se ne apra (e aggiunga) una nuova, ancora più pesante, “grazie” alla quale non sarà difficile vedere gasolio e benzina viaggiare verso i 2,50 al litro attorno a Natale.

https://energyandcleanair.org/augus...on-russian-fossil-fuel-exports-and-sanctions/

https://www.corriere.it/oriente-occ...-5f9f-11ee-90c1-070c3d4c594b.shtml?refresh_ce

Magari sbaglierò, ma vedo difficile uno scenario con la benzina a 2,50 €/litro a Natale, per almeno un paio di motivi:
- mi pare difficilmente sostenibile, socialmente e politicamente,; credo che ci sarebbe un intervento sulle accise o sull'IVA, tipo quello di due anni fa.
- per arrivare a 2,50 €/litro, cioè ancora un aumento di oltre 0,40 € + IVA, servirebbe ancora un aumento di quasi il 50% del prezzo industriale, ad accise invariate.
 
Stato
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