Il weekend del Gran Premio d'Inghilterra si svolge alla metà di luglio 1951. I piloti schierati dalla Ferrari sono Ascari, Villoresi e Gonzalez. Nel Libro delle Corse del 1951 si legge che durante il "Primo Allenamento", corrispondente alle attuali prove libere del venerdì, in questo caso il 12 luglio 1951, il miglior tempo della giornata era stato segnato da Froilan Gonzalez, che aveva girato in 1.43:4, seguito da Fangio e Farina su Alfa Romeo. Le prove del sabato avevano invece visto lo scavalcamento dell'Alfa sulla Ferrari, con il miglior tempo fatto segnare da Juan Manuel Fangio. La griglia di partenza vedeva in prima fila Ascari (Ferrari), Farina (Alfa R.), Fangio (Alfa R.) e Gonzalez (Ferrari), in seconda Bonetto (Alfa R.), Sanesi (Alfa R.) e Villoresi (Ferrari).
Il Gran Premio d'Inghilterra, disputato il 14 luglio, prevedeva 90 giri e il tracciato misurava 4,649 km, per un totale di 418.421 km. Alla partenza prendeva la testa Bonetto; alla fine del primo giro è ancora in testa, seguito da Gonzalez, Farina, Ascari, Fangio e Villoresi. Al secondo giro Gonzalez assume il comando davanti a Bonetto e manteneva la testa fino alla 9a tornata. Al 10° giro era in testa Fangio e Gonzalez è secondo, e questa situazione permaneva fino al 20esimo giro. Nel corso del 40esimo giro invece le posizioni erano Gonzalez, Fangio, Farina, Ascari, Villoresi. Al 50esimo giro Gonzalez si trovava ancora in testa e amministrava un vantaggio di 1.14 su Fangio, seguito da Ascari, Farina e Villoresi, quinto. Villoresi si ritirava al 57° giro; al 60° Gonzalez si fermava per il rifornimento di carburante (tempo di sosta: 15 secondi), e rientra davanti a Fangio, indietro di 56 secondi. Il vantaggio su Fangio si allungava a circa 1.20:000 e porta alla conclusione con l'ordine di arrivo: Gonzalez, Fangio, Villoresi, Bonetto.
La vittoria della Ferrari in F1 segnava simbolicamente il sorpasso della squadra corse di Maranello nei confronti della grande rivale, l'Alfa Romeo, dove Enzo Ferrari aveva lavorato per vent'anni. Enzo Ferrari ricevette la notizia per telefono con molto ritardo, mentre si trovava solo nel suo ufficio; il giorno dopo un telegramma del presidente di Alfa Romeo inorgogliva ancor di più Ferrari per quella vittoria tanto agognata.