100k versati in 28 anni significa aver pagato grosso modo sull’attuale minimale di reddito che è di circa 15.500 euro. 520x13=6.800 Euro annui cioè grosso modo il 43% del reddito imponibile, il che per soli 28 anni di contributi non è affatto male (nessuna assicurazione privata ti potrebbe offrire un simile rendimento, arriveresti occhio e croce a poco più della metà). Inoltre la mamma avrebbe anche la “quattordicesima) attualmente pari per la sua fascia di contribuzione a 546 euro circa (che diventerebbero 655 se superasse i 38 anni di contributi). Quindi il totale ad oggi sarebbe circa 7.350 euro annui, cioè il 47% dell’ultimo reddito annuo imponibile.
Che poi, “grazie” all’esistenza della pensione sociale, in caso di redditi bassi, tra pagare 20-25 anni di contributi e non pagarli, convenga di sicuro quest’ultima ipotesi, è una delle storture del sistema del welfare. Ma il rendimento dei contributi ARTCOMM e quello del FLPD è lo stesso (ho diversi clienti già artigiani o commercianti, ora in pensione, con 24-30k di pensione lorda, ma tutti con almeno 40 anni di contributi e redditi superiori al minimale).
PS considera che tua madre se non avesse versato i contributi, avrebbe pagato ad occhio circa 20k di tasse in più, quindi ne ha versati 80k netti, mentre i 7.800 che percepisce sono praticamente netti. È uno dei conti che faccio sempre quando una certa fascia di clientela dubita della “convenienza” di pagare la gestione ARTCOMM rispetto a quella della gestione separata (Questa sì che è un vero bidone). Altro discorso, facendo i debiti scongiuri, prova a cumulare una reversibilità ad una sociale piuttosto che ad una pensione di anzianità convertita in vecchiaia …