skamorza ha scritto:
...le auto pur avendo fortemente diminuito l'impatto ambientale sono ancora oggi responsabili del 35% circa dell'inquinamento, con poco più del 30% dovuto invece al riscaldamento...
A questo proposito, per avere un'idea più chiara anche in relazione ai vari blocchi del traffico, bisognerebbe sapere se tali percentuali includono solo le automobili o anche i camion e, inoltre, se esse sono riferite al territorio complessivamente inteso oppure ai grandi centri urbani (perché non credo proprio sia la stessa cosa).
...il fuoco me l'han lasciato mettere ora ci brucio ciò che mi pare...
Non mi pare che la cosa stia in questi termini. Io ho regolarmente comprato una vettura che è stata pubblicizzata e venduta con la benedizione delle autorità, ho pagato tutte le più o meno oneste gabelle necessarie, utilizzo per quella vettura il carburante prescritto (non
quello che mi pare) e adopero la vettura per l'impiego previsto. Non vedo perché mai dovrei essere disprezzato o castigato se desidero poter continuare a usare tale vettura fino alla naturale fine dei suoi giorni, magari cercando di ridurne un po' l'impiego.
Ancor più assurdo considero disprezzare chi, avendo appena acquistato un'auto nuova anche grazie ai martellanti consigli della pubblicità (che, guarda caso,
nessuno si permette di ostacolare, anzi) ed essendosi impegnato a pagare per alcuni anni qualche centinaio di euro al mese, oltre a tutto il resto, proprio per quella vettura, non reagisce con un sorriso nel momento in cui viene rimproverato perché non lascia la macchina ferma e non paga il biglietto del mezzo pubblico.
...blocchi, forse poco utili ma certamente atti a far pensare la gente...
Bisogna vedere
quali pensieri si provocano. Se, ad esempio, si fa riflettere la gente su come e quanto la si sta pigliando per i fondelli, non so quali grandi risultati si possano portare a casa. L'altro ieri ho visto uno scampolo di intervista ad un fondamentalista di Legambiente (vedasi crociata contro i 150 in autostrada) che con aria molto saggia diceva, appunto, che i blocchi servono solo a far sì che la gente
pensi. Traducendo in linguaggio meno eccelso: fermare ogni tanto (non tutte) le auto a
nulla di concreto serve. Il che da un lato conferma in pieno la sensazione che molti hanno di fronte a queste... iniziative e, dall'altro, fornisce un ottimo alibi a tutti coloro che effettivamente si comportano in maniera del tutto indifferente agli sprechi di energia e ai problemi ambientali. Un risultato commovente.
Comunque, anche supponendo che la gente, dovendo per forza lasciare ferma l'auto e starsene a casa oppure andare in giro con mezzi alternativi più o meno scomodi o inesistenti o costosi, facesse delle
grandi pensate e supponendo anche che queste grandi pensate funzionassero egregiamente,
quali comportamenti ne dovrebbero scaturire?
Cosa dovrebbe fare il giorno dopo questa gente, dopo aver tanto pensato? Correre subito a comprare una nuova automobile euro7 e poi impegnarsi solennemente a non adoperarla? Riempire i serbatoi con essenze floreali? Smettere di lavorare così da non dover più inquinare per recarsi al lavoro?
Per non parlare di quel piccolo particolare che funge da stupenda ciliegiona sulla torta: per essere davvero bravi cittadini bisognerebbe che qualsiasi novità di comportamento fosse tale da
non creare
alcun tipo di
danno a
qualsivoglia fatturato, mercato, posto di lavoro.
Altrimenti sei comunque un criminale. O no?