<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Auto elettriche: la fiera dell'inutilita'. | Page 7 | Il Forum di Quattroruote

Auto elettriche: la fiera dell'inutilita'.

99octane ha scritto:
...Io non boccio categoricamente tutta la questione...
Lo so. Mi riferivo in generale all'atteggiamento di chi invece sembra farlo.
Per quanto riguarda lo sfruttamento della questione sul fronte degli acquisti inutili e irrazionali siamo d'accordo. Siamo consumatori prima che cittadini o persone; non dobbiamo ragionare o comportarci onestamente o agire in base al buon senso, dobbiamo comprare. Non dobbiamo necessariamente pagare, basta che ordiniamo e portiamo a casa.
D'altra parte, purtroppo per noi e per i nostri orizzonti futuri, mi riesce difficile pensare ad un qualche settore della nostra cosiddetta economia nel quale l'andazzo sia diverso.

Però io risalgo addirittura all'inizio della seconda metà del secolo passato; sono cresciuto e ho vissuto per quasi vent'anni senza computer, pubblicità, tv commerciale, compri tu e pagheranno i tuoi nipoti, caschi, cinture, giubbetti, luci accese in pieno giorno e via dicendo. Di conseguenza non posso capire e apprezzare, non ne ho la facoltà. Questi miei senili timori si dimostreranno quindi infondati e tra qualche anno, dopo la sempre più imminente grande ripresa, quando saremo tutti più sereni e benestanti e avremo nettamente migliorato le condizioni ambientali e sociali, gli uccelli del malaugurio come me (quelli ancora in vita) dovranno ammettere a testa china il proprio torto marcio. Con grande sollievo.
 
renatom ha scritto:
...A lungo termine significa raddoppiare ogni 15 anni ... questo è, a lungo termine, chiaramente insostenibile...
Secondo me è già di gran lunga... insostenuto, altrimenti non saremmo nella situazione in cui ci troviamo.
Ricordo che fin da ragazzino, già evidentemente affetto da quella sorta di attrazione per la logica e la razionalità che mi ha poi sempre accompagnato, mi chiedevo e chiedevo agli "adulti" come fosse possibile immaginare che tutte le aziende e le attività lavorative in generale, ogni anno, aumentassero i propri fatturati e profitti. Sentivo dire che una certa azienda era in crisi perché nell'anno appena concluso aveva lavorato tanto quanto nel precedente e non capivo che senso avesse; se l'anno scorso le cose ti sono andate bene e quest'anno ti sono andate come l'anno scorso, allora ti sono andate bene anche quest'anno, pensavo.

Oggi, tanto per fare un esempio, vedo tutto il territorio in cui vivo pesantemente smantellato dalle miriadi di costruzioni che negli ultimi decenni sono state erette ovunque con la più spudorata arroganza e sento parlare di grave crisi del settore edilizio perché ultimamente il ritmo di edificazione è calato e sento molta gente che non vede l'ora che si "riprenda" l'andazzo precedente perché altrimenti i posti di lavoro ecc. ecc.
Nonostante abbia qualche decennio in più sulle spalle, non solo continuo ad avere la stessa opinione di allora, ma la sento anche molto più solida e convinta.
 
99octane ha scritto:
lsdiff ha scritto:
Tutta l'economia capitalista basata sul postulato dell'espansione del mercato è una bolla destinata a scoppiare, prima o poi. Ma dubito che chi oggi ne tiene le redini voglia davvero cercare il modo per passare a un modello "di sussistenza" tutto da inventare...

Il capitalismo non si basa sul postulato dell'espansione del mercato. Sono alcuni "punti di vista" recenti.
E non e' questione di passare a un modello di sussistenza, ma di ridimensionare un'industria ipertrofica a un modello meno inflazionato e lesivo per l'economia. Che questo sitema possa sopravvivere nel breve-medio periodo e' ovvio: lo ha fatto fin'ora. Ma non puo' ovviamente funzionare nel lungo.
Se visto con la "New Economy".

Non mi rifaccio al "Capitale", ma alle teorie macroeconomiche in voga oggi: "punti di vista", dici tu? Certamente, ma sono i punti di vista che guidano l'economia attuale. E per queste "opinioni" la crescita obbigatoria è data appunto come postulato.
Quanto al ridimensionare l'industria ipertrofica è ciò che intendo io. L'economia di sussistenza a cui alludo è quella che si sostiene con un mercato di sostituzione e non più di espansione. Parole diverse per comunicare una medesima tendenza.
 
99octane ha scritto:
lsdiff ha scritto:
Ps che cos'hai contro la chevrolet volt (e l'omologa opel ampera)? Sfruttano un motore a ciclo otto come generatore, ma si avvicinano molto all'ibrido serie di cui vai cantando le lodi da un pezzo. O sbaglio?

Chevrolet Volt è il primo veicolo nella storia ad utilizzare l?energia elettrica come fonte primaria di alimentazione grazie ad una batteria agli ioni di litio da 16 kWh, a forma di ?T?.

A batteria completamente carica, la Volt può percorrere 60 km utilizzando solo energia elettrica, dopodiché entra in funzione un motore ausiliario (alimentabile con benzina o bioetanolo E85 ) che genera ulteriore energia elettrica per ricaricare la batteria.

La Volt può essere completamente ricaricata in meno di 3 ore collegandola semplicemente ad una tradizionale presa da 220v.

L'utilizzo puramente elettrico è una delle modalità possibili per un veicolo che, a conti fatti, ha il tipico schema meccanico di un ibrido serie: l'endotermico alimenta le batterie e le batterie alimentano i motori. Non c'è trasferimento energetico diretto dall'endotermico ai motori.
 
Back
Alto