Addio Niki Lauda

Ognuno su questo ha un approccio personale , a mio modesto avviso se discussioni in ambito sportivi , quindi di per sé leggere, devono contribuire a giudicare una persona anche dopo che è defunta forse allo sport gli diamo un importanza fin troppo eccessiva , lo sport è una cosa bella ma non lo facciamo diventare così importante

 

Intanto bisognerebbe sapere se coloro che lo esaltano ora siano gli stessi che lo denigravano quando disse quella battuta sulla Ferrari (attenzione, una battuta, e che io sappia lo ha fatto solo una volta).

Poi, come dice il collega Algepa, non è che se ha fatto delle critiche a Ferrari debba essere considerato negativamente come persona, anche se con la Ferrari ci ha vinto 2 mondiali. Lui si riferiva alla Ferrari di quel momento, non al team rosso in genere.

A scanso di equivoci, la frase "incriminata", datata luglio 2015, è questa: “Che colpa ne abbiamo noi della Mercedes se alla Ferrari pensano solo a cucinare spaghetti e non riescono a mettere nel modo giusto la macchina in pista?”.

Da precisare che quando la rossa è andata forte e ha conteso la leadership alla Mercedes lui lo ha sempre riconosciuto. Quindi ci sono fasi che vanno collocate nel loro momento storico. A luglio 2015 la Ferrari andava male e lui fece quella battuta "colorita".

Se ciò sia sufficiente per dire "RIP ma nulla più" dipende dal peso che ognuno attribuisce a una battuta del genere.
Io anche allora la giudicai appunto una battuta (magari un po' pesante) e nulla più. Forse ne ha dette altre? Può essere, e allora? Se le ha dette quando era il momento va tutto bene, per me. Non intaccano la grande persona che è stata, oltre che grande pilota.

 

Ho visto su Sky i ricordi di Montezemolo e Merzario.

LCDM ha detto, tra l'altro, con una certa commozione che, come noto, Lauda era un suo grande amico, e lo è stato per 50 anni. E che la sua scomparsa costituisce una grande perdita sportiva e umana.
Non sono frasi di circostanza perchè la sua reale amicizia con la leggenda austriaca è nota.

Merzario prima ha detto che Lauda per 30 anni per lui è stato anche "uno stroxxo", perchè lui gli salvò la vita al "Ring" ma per 30 anni Lauda incontrandolo nei paddock gli diceva solo "ciao" (anche se poco dopo l'incidente gli regalò un orologio, nota mia). Tra i due c'era una vecchia "ruggine" di quando erano piloti entrambi, credo critiche reciproche.
Poi ha detto, come si sapeva, che Bernie Eclestone li fece incontrare appunto 30 anni dopo l'incidente, e "fecero pace". Lauda riconobbe pubblicamente il grande gesto di Arturo (e questa volta molto simpaticamente gli regalò un grande orecchio di plastica, altra nota mia....) e da allora furono amici veri.
Infatti nell'ultima frase il "duro ma buono" Merzario non riesce a trattenere le lacrime dicendo "Si, era un amico.........."

 

In quel momento lo era, quindi ha detto semplicemente la verità. Non sarà diplomatico, ma ne conferma la nota schiettezza.
Ieri LCDM ha ricordato quella frase (quando disse macchina di m...), dicendo che in un primo momento ci restò male, ma poi riconobbe che aveva ragione. La forza della sincerità.
Come dice Bortolo lo disse anche per la Ferrari quando la provò la prima volta, ma fu uno sprone per migliorare la macchina (forse fu questo l'episodio ricordato da Montezemolo).

 

Ricollegandomi all'intervista di LCDM, che ieri in tardissima serata ho visto al completo, lui ha ricordato appunto gli episodi "macchina di m...." sorridendo ("perchè aveva ragione"), poi gli è stato chiesto perchè Lauda diceva che la F.1 si guidava "con il sedere" e lui ha risposto perchè aveva una grande sensibilità di guida e avvertiva immediatamente, con quella zona del corpo, quando la vettura andava in sovrasterzo (ricordo che lo scrisse nel suo libro "Io e la corsa", che ho letto a suo tempo). Secondo Luca è stato anche il primo pilota dedito totalmente alla monoposto, "e tutti i grandi venuti dopo di lui lo hanno imitato in questo. Prima i piloti erano ritenuti playboy scavezzacollo".

Per il mitico Luca, Lauda è stato uno dei 3 piloti più forti della Ferrari: Lauda appunto, Schumacher e Alonso. Non ha citato Gilles, ma lo ha citato dopo, quando ha detto che Niki e Gilles, entrambi fortissimi, si "invidiavano" qualcosa a vicenda del loro modo di guidare. Quello che mancava a uno lo aveva l'altro.

 

Anche Leo Turrini ha rilasciato un'intervista alla giornalista di Sky TG24.

E, tra l'altro, ha raccontato una cosa che nessuno sapeva. Dieci anni dopo la "riappacificazione" tra Lauda e Merzario, il pilota austriaco portò i suoi figli da Arturo, dicendo loro: "Senza quest'uomo voi non sareste al mondo".

Ha raccontato anche un episodio che invece è famoso. A Suzuka nel 1976, quando Lauda si fermò al box sotto una pioggia battente (e poi perse il titolo per 1/2 punto), l'ing. Forghieri, progettista e TP del team rosso, gli disse: "Niki, alla stampa diciamo che c'è stato un guasto meccanico?" E lui "No, assolutamente, potete dire che non me la sono sentita di proseguire in quelle condizioni, in sostanza ho avuto paura".

Da lì poi polemiche a non finire sulla "paura del coraggio" e il "coraggio della paura". Ma lui ebbe il coraggio e l'onestà intellettuale di dire la verità, come sempre. Grandissimo Niki.

 

"Greatest moments" di Lauda (tra cui GP USA 1983: da 23° a 2°).

 

La sua storia in breve.

 

Dal film "Rush", di Ron Howard (2013). Ci sono almeno 2 incongruenze (per es. quella Lancia non era certo "una schifezza di macchina", e Lauda quando "aveva appena firmato per la Ferrari" era pressochè uno sconosciuto), semmai dovevano dire "ha appena rinnovato", ma è una scena tutto sommato divertente.