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Si, forse sarebbe il caso di fare riferimento al Fit for 55 ma tanto si fanno orecchie da mercante oppure si svilisce il tutto (è una presa in giro, etc...), visto che noi siamo meglio informati e studiati, e poi ci si ritorna dopo due pagine di discussione su altri dettagli.
In ogni caso non si può negare che questa transizione sia ardua, lunga e faticosa, sopratutto per chi ha poca possibilità di spesa, ma allo stesso modo non si può negare che sia improntata a tutto tondo sulla sostenibilità ambientale, anche per la parte produttiva.
Non si può negare che l'autonomia della auto elettriche sia nettamente inferiore a quella del termico, ma allo stesso modo non si può negare che stiano iniziando ad essere paragonabili (non uguali) per le vetture più moderne.
Non si può negare che ci voglia più tempo per rifornire le elettriche, ma neanche che questo tempo stia costantemente diminuendo con gli anni ed il miglioramento delle tecnologie.
Non si può negare che la rete, sopratutto in Italia, sia insufficiente per le necessità del "tutti sull'elettrone", ma è anche vero che sta continuamente allargandosi e diventando più fruibile. Nonostante questo, è comunque una sfida molto impegnativa.
Dopodichè, c'è chi non ha problemi già adesso a cambiare tipo di auto e chi avrà problemi anche fra 5 anni... o 10 anni, secondo l'utilizzo che gli serve o che gli piacerebbe avere. E' indiscutibile, ma l'obiettivo è che siano pochi casi particolari.
C'è però un aspetto che è indiscutibile sic et simpliciter: la transizione è indispensabile per contrastare l'emergenza climatica già in atto e non siamo solo noi europei (checchè se ne dica) a puntare al sostenibile; USA e Cina sono sulla stessa strada, se pur in questo momento risultiamo all'avanguardia come impostazioni normative.
In più, e lo dico egoisticamente, nella pianura padana e qui a Milano sarebbe bello poter tornare a respirare come durante il lockdown... ma senza pandemie.