<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità | Page 934 | Il Forum di Quattroruote

La "Transizione": vantaggi, svantaggi, perplessità, criticità

verranno installati nuovi motori termici su auto che oggi offrono poca scelta?

  • si

    Votes: 8 28,6%
  • si torneranno le sportive o comunque quelle più pepate

    Votes: 3 10,7%
  • no dipende dalle case

    Votes: 4 14,3%
  • no il futuro è elettrico

    Votes: 13 46,4%
  • no i motori costano troppo e saranno sempre gli stessi

    Votes: 8 28,6%

  • Total voters
    28
Stato
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C'è una leggera differenza, nella transizione lo scopo è quello di affrancarsi da tutte le produzioni che arrivano da fuori del continente, che non ha fondamenta solo in motivi ecologici e questa è un altra cosa di cui invece non si parla quasi mai, mentre per quanto riguarda il settore petrolifero questo non sarebbe potuto mai avvenire.
Poi che tutti sappiamo cosa comporta l'uso del petrolio ma ce ne freghiamo non è che depone bene, anche perchè poi quando arrivano le conseguenze dell'uso di questa fonte energetica vedi se non ci lamentiamo
 
Vedi anche risposta precedente: perchè sono noti, stranoti e arcinoti, e nessuno ha mai preteso di nasconderli sotto un tappeto verde. Cosa che invece si sta facendo in relazione alla filiera dell'elettrico, che in realtà per molti aspetti è molto peggio del petrolio.

e cosa ha preteso ? che venissero risolti? a me non sembra , fondamentalmente tutti se ne sono fregati , o meglio, hanno accettato che enti superiori mediassero tra il menefreghismo e l'interesse pubblico, cosa che in teoria dovrebbe essere anche alla base della transizione, ma che invece vede da noi il sopravvento del fregarsene, l'interesse privato è visto come prioritario rispetto all'interesse collettivo
 
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Capisco fare i moralisti, gli ecologisti, ecc. ecc.
Però penso piaccia a tutti poter acquistare di tutto e di più (si chiama forse consumismo?).
Tutto questo ha purtroppo un prezzo da pagare, e non penso ci sia una ricetta magica per avere la botte piena e la moglie ubriaca.
E' cosa buona e giusta cercare di limitare gli estremismi, ma non saremo mai in grado di avere tutto quello che produciamo oggi (a questi prezzi) in modo ecologico ed etico al 100%.
 
io mi metto sempre nelle vesti di uno neutrale, ma perchè allora non si parla mai dei costi sociali ed ecologici del petrolio? Ci si è arrivati a parlarne quando il discorso è uscito fuori per le batterie, prima non è che si è mai parlato ad esempio del Qatar e di cosa comporta li tutta la filiera petrolifera, cosa comporta a livello geopolitico i rapporti con questo paese, questi discorsi giustamente li facciamo in merito alla Cina e all'Africa per quanto riguarda le batterie ma si potrebbero fare anche per il mondo del petrolio che ha molte affinità con quello.
La risposta è semplice: perché il petrolio è "sporco" da sempre, ma le batterie ci sono state presentate, magnificate e imposte come "pulite" e, soprattutto, come la soluzione ai problemi causati da quell'altro, quello sporco, il petrolio. :D

Come già in tanti abbiamo detto il problema è "solo" che questa migrazione venga imposta, se fosse stata un'alternativa, magari presentata meglio di come stan facendo, ci sarebbero state più opportunità e meno "mugugni".
 
magari invece di wikipedia si potrebbe leggere quello che rigaurda la Fit 55, ci sono tutti i documenti pubblicati
quello e' una presa per i fondelli, in cui puntano al 100% di riduzione co2 dalle autovetture (che e' la prima bufala, visto che avrai la riduzione del 100% solo quando tutta l'elettricita' sara' proveniente da fonti rinnovabili, e non ricordo ci sia scritto anche questo)
poi, per altri campi, tipo le navi mettono un bel "ridurre fino al..." un numero qualunque, tanto la definizione "fino al" vuol dire da 0 a quel numero, quindi ciaone.
250milioni di persone, su 8 miliardi, 1/32 del mondo (senza contare che siamo gia' tra i piu' ecologici) salvera' i restanti 31/32?
 
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Si, forse sarebbe il caso di fare riferimento al Fit for 55 ma tanto si fanno orecchie da mercante oppure si svilisce il tutto (è una presa in giro, etc...), visto che noi siamo meglio informati e studiati, e poi ci si ritorna dopo due pagine di discussione su altri dettagli.
In ogni caso non si può negare che questa transizione sia ardua, lunga e faticosa, sopratutto per chi ha poca possibilità di spesa, ma allo stesso modo non si può negare che sia improntata a tutto tondo sulla sostenibilità ambientale, anche per la parte produttiva.
Non si può negare che l'autonomia della auto elettriche sia nettamente inferiore a quella del termico, ma allo stesso modo non si può negare che stiano iniziando ad essere paragonabili (non uguali) per le vetture più moderne.
Non si può negare che ci voglia più tempo per rifornire le elettriche, ma neanche che questo tempo stia costantemente diminuendo con gli anni ed il miglioramento delle tecnologie.
Non si può negare che la rete, sopratutto in Italia, sia insufficiente per le necessità del "tutti sull'elettrone", ma è anche vero che sta continuamente allargandosi e diventando più fruibile. Nonostante questo, è comunque una sfida molto impegnativa.
Dopodichè, c'è chi non ha problemi già adesso a cambiare tipo di auto e chi avrà problemi anche fra 5 anni... o 10 anni, secondo l'utilizzo che gli serve o che gli piacerebbe avere. E' indiscutibile, ma l'obiettivo è che siano pochi casi particolari.
C'è però un aspetto che è indiscutibile sic et simpliciter: la transizione è indispensabile per contrastare l'emergenza climatica già in atto e non siamo solo noi europei (checchè se ne dica) a puntare al sostenibile; USA e Cina sono sulla stessa strada, se pur in questo momento risultiamo all'avanguardia come impostazioni normative.
In più, e lo dico egoisticamente, nella pianura padana e qui a Milano sarebbe bello poter tornare a respirare come durante il lockdown... ma senza pandemie.
 
Ma nel fit 55 si parla delle batterie e della loro provenienza?
Quelle imho saranno sempre provenienti da fuori e non potranno mai essere realizzate in europa,almeno non con materiali estratti in europa perchè non ce ne sono.
E se davvero le auto dovranno essere tutte elettriche il fabbisogno aumenterà notevolmente.
Se le batterie e i materiali di cui sono composte hanno una provenienza estera e poco etica va bene?

Su altri tipi di prodotti invece si dice qualcosa?
Che il nostro abbigliamento per esempio sia prodotto in gran parte in Asia è ok?
Oggi se un cittadino europeo,anche uno che è sensibile sul tema dell'ambiente,prende tutto quello che ha addosso,nelle tasche e in casa e guarda la provenienza scoprirà di avere 1 prodotto su 20 made in Italy e forse 1 su 10 made in Europe.
Di queste tematiche io sento parlare pochissimo.
Tutti con l'auto elettrica ma continueremo a metterci addosso e ad usare prodotti che arrivano dall'altra parte del mondo sulle porta container senza interrogarci minimamente su come vengono realizzati?
 
non si può negare che questa transizione sia ardua, lunga e faticosa, sopratutto per chi ha poca possibilità di spesa, ma allo stesso modo non si può negare che sia improntata a tutto tondo sulla sostenibilità ambientale, anche per la parte produttiva.
Ma scusa, in quale film, Alice nel paese delle meraviglie? TUTTE le azioni contenute nel Fit for 55 si tradurranno un un cetriolo gigante per i cittadini europei ad esclusivo vantaggio dei produttori asiatici che non vedono l'ora di venderci in comode rate le auto che noi non saremo in grado di produrre a prezzi decenti, ma anche tutto quello che riguarda l'intera filiera dell'energia elettrica (immagino non sia un segreto qual è la provenienza della maggior parte dei pannelli solari, ma anche di motori, elettronica di controllo....). E per fortuna che i miei colleghi del settore primario hanno convinto la VdL a ritirare il folle regolamento sui fitofarmaci, altrimenti pure l'agricoltura avremmo delegato ai ciàina.....
 
Ma ci sono discorsi talmente complessi che ci vorrebbero anni di studio per comprenderli, che riguardano la Geopolitica , l'economia mondiale e tanto altro, qui si vuole capire tutto partendo dal pensiero <<con il mio diesel faccio 1200 km ma che volete?>> che è pure comprensibile ma non è che questo spiega il mondo
 
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La risposta in generale è si.
Nel piano si parla delle forniture extra-UE che dovranno rispettare e garantire dei criteri di impatto ambientale.
In ogni caso si parla anche delle produzioni da riportare nel continente, come le fabbriche di chip e di altre componenti.
Non sto dicendo che sia tutto perfetto e tutto dettagliato come vorrei io personalmente (e quindi immagino neanche come vorrebbero molti altri) ma non è neanche campato in aria.
Sicuramente è arduo, difficile e faticoso da applicare.
 
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