Sulle proporzioni posso concordare quando sono eccessive.
Ma il principio secondo cui chi si mette in proprio può aspirare a guadagnare di più secondo me è giusto.
Mi spiego.
Una persona che oggi ambisce a guadagnare tanto o semplicemente più della media deve sicuramente investire nella formazione e specializzarsi.
Dopo di che può scegliere se mettere le sue competenze al servizio di un'azienda oppure mettersi in proprio.
Se opta per la prima ipotesi potrà ambire a crearsi una posizione affermata e avere buoni guadagni.
Se vuole qualcosa di più dovrà invece mettersi in proprio affrontando degli investimenti che se fosse rimasto un dipendente sarebbero stati a carico dell'azienda per cui lavorava (anche i corsi di formazione li considero investimenti ma più banalmente dovrà acquistare o affittare una sede per la sua azienda,comprare mobili o macchinari,assumere personale etc etc).
E quindi assumersi dei rischi che secondo me valgono una contropartita in termini di possibili guadagni.
In piccolo che il panettiere che lavora all'esselunga possa ambire a guadagnare di meno del panettiere che decide di aprire un panificio tutto suo mi sembra coerente.
Guadagni minori ma più sicuri nel primo caso.
Nel secondo caso invece le cose potrebbero andare bene e il panettiere potrebbe aprire altri negozi oppure potrebbero portargli via anche le mutande,rischio che un dipendente non corre perchè al massimo rischia che non gli rinnovino il contratto o che lo licenzino o che l'azienda vada gambe all'aria.
E potrà usufruire dei cosiddetti ammortizzatori sociali.
In proprio rischi di più perchè speri di guadagnare di più,se non fosse così nessuno si metterebbe in proprio e verrebbe meno anche l'offerta di lavoro per tanti dipendenti.