<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Roma, scure sulle auto storiche: ora non possono più circolare. | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Roma, scure sulle auto storiche: ora non possono più circolare.

Oltre i 30 anni diventa appunto di circolazione, non di possesso



Ah si, quel sistema che conta i km anche dove non ci sono blocchi e pure se la macchina viaggia su un treno, un carrello o un carro attrezzi, ed i km sono 1000... auguri
Che sia migliorabile non ci piove, però dimostra che la tecnologia, se applicata bene, consentirebbe ad esempio di farti percorrere il solo tragitto per uscire dalla zona interdetta. Non credo che percorrere pochi km/anno possa comportare un reale pericolo per emissioni e inquinanti.
E in ogni caso, tanto per cambiare, vengono introdotte norme retroattive. Non vorrei essere nei panni di uno che ha da poco acquistato un'auto d'epoca e che adesso, di punto in bianco, non la può più usare.
 
Per amor di precisione, il problema non sono le emissioni di CO2, ma gli inquinanti da benzina verde, cancerogeni, in centri storici affollati di passanti, pedoni, famiglie, turisti, etc...
...sempre per amor di precisione, lo smog a Roma, negli ultimi mesi, ha raggiunto valori preoccupanti, visibile anche ad occhio. E non solo per la salute pubblica, ma anche per la conservazione dell'immenso patrimonio archeologico, storico e culturale.
La città potenzialmente più turistica al mondo fa di tutto per respingere una fonte di ricchezza...
Mi scuso , ho semplificato sul discorso Co2 , come del resto purtroppo fanno oggi pure gli ambientalisti , tralasciando gli altri aspetti delle emissioni e dell'inquinamento : monossido di carbonio ,ossidi di azoto , particolati , polveri sottili , idrocarburi incombusti ,benzene . Però il mio giudizio non cambia : pochi chilometri effettuati la domenica e i festivi (negli altri giorni giudico giusto il divieto) con auto (veramente) storiche , i cui fumi peraltro siano controllati con tarature adeguate di carburazione e alimentazione , nei parametri tecnici possibili con auto datate, non sono certamente quelli che provocheranno danni evidenti alla salute pubblica e ai monumenti . Farebbero invece "spettacolo" e -come diceva Carloantonio- strapperebbero qualche sorriso ai cittadini , a costo zero per le amministrazioni , contribuendo a salvare quel patrimonio costituito dalle auto d'epoca , prodotti industriali di pregio dei decenni trascorsi , che non vanno cancellati...
https://www.lojack.it/blog/blog/2020/02/ma-quanto-inquina-davvero-unauto-depoca-ecco-lo-studio/
 
Ultima modifica:
Per me però il discorso è altro, io se giro in rete trovo decine di richieste d'informazioni in merito al fatto se una vettura d'epoca o storica possa essere utilizzata tutti i giorni, in linea di massima tutte le risposte che vengono date dai veri collezionisti è che non sono auto fatte per girare tutti i giorni, però il fatto che ci sia gente che fa quella domanda fa capire che nel corso degli anni si è instaurata una prassi, tra i non appassionati, per cui un auto di quel genere si può prendere perchè non si hanno rotture con in blocchi e si pagano meno alcuni costi.
Che poi a girarci tutti i giorni con quelle auto siano in pochi è un discorso di correttezza verso ci invece ha fatto sacrifici per acquistare una vettura più moderna, e per questo io sono più dell'idea che le vetture storiche e d'epoca, incentivate al massimo, devono però essere utilizzate solo in contesti determinati o comunque con dei limiti per evitare proprio quel fenomeno , che poi à una mal pratica che colpisce soprattutto i veri appassionati.
 
Per me però il discorso è altro, io se giro in rete trovo decine di richieste d'informazioni in merito al fatto se una vettura d'epoca o storica possa essere utilizzata tutti i giorni, in linea di massima tutte le risposte che vengono date dai veri collezionisti è che non sono auto fatte per girare tutti i giorni, però il fatto che ci sia gente che fa quella domanda fa capire che nel corso degli anni si è instaurata una prassi, tra i non appassionati, per cui un auto di quel genere si può prendere perchè non si hanno rotture con in blocchi e si pagano meno alcuni costi.
Che poi a girarci tutti i giorni con quelle auto siano in pochi è un discorso di correttezza verso ci invece ha fatto sacrifici per acquistare una vettura più moderna, e per questo io sono più dell'idea che le vetture storiche e d'epoca, incentivate al massimo, devono però essere utilizzate solo in contesti determinati o comunque con dei limiti per evitare proprio quel fenomeno , che poi à una mal pratica che colpisce soprattutto i veri appassionati.
Sono d'accordissimo, e oggi c'è anche la tecnologia che può aiutare a capire l'uso che viene fatto di questi mezzi.
 
Classificate con l’assai poco lusinghiera etichetta di rottami, le auto d’epoca a Roma ora non possono più mettere ruota. L’ordinanza numero 27, firmata dal sindaco.

NESSUNA DEROGA - I decreti e le delibere emessi da Regione e Giunta Regionale del Lazio, Città Metropolitana e Comune di Roma che impediscono la circolazione dei veicoli storici non fanno alcuna distinzione tra auto semplicemente “vecchie” e modelli di effettivo interesse storico. A Roma, in pratica, i certificati di storicità rilasciati dall'Asi (Automotoclub storico italiano), dai registri nazionali Alfa Romeo, Fiat e Lancia e da tutti gli enti certificatori di veicoli storici previsti dall'articolo 60 del Codice della strada sono considerati carta straccia.

Non mi interessa la questione politica, che tra l'altro è vietata dalle regole, ma tutti gli appassionati che hanno acquistato auto storiche, fatto trafile per renderle tali con gli enti certificatori, oggi si troveranno ad avere perdite patrimoniali a mio avviso notevoli, e si ritroveranno auto che sarà difficile vendere, poiché penso, anche altri sindaci seguiranno la via tracciata.

Speriamo in un ravvedimento,

Non so se l'hai già letto ma l'ASI e tutti gli altri Registri hanno prima inviato una lettera aperta al Consiglio Comunale, ma in assenza di risposta hanno presentato ricorso al Consiglio di Stato che, verosimilmente per quanto avvenuto a Torino e provincia, annullerà il provvedimento comunale con firma del Presidente della Repubblica.

https://www.asifed.it/comunicati/cs...alla-circolazione-dei-veicoli-storici-a-roma/

Appellarsi a ragioni ambientali quando si parla della risibile cifra delle storiche certificate in circolazione e del loro altrettanto risibile contributo alle emissioni, significa sia non essere in contatto con la realtà, che non conoscere i numeri del problema.

Vedremo cosa succederà dopo la seconda sentenza, ma ci sono in ASI voci di un orientamento verso una disciplina a livello nazionale che di fatto impedirà ai sindaci di applicare la loro follia ecologista su un patrimonio storico culturale e turistico, che nel resto del mondo cercano in ogni modo di tutelare e che dovrebbe essere di assoluto rilievo anche nel nostro Paese (vista anche la tradizione secolare).

In più, limitarne la circolazione solo in occasione di manifestazioni, è un'altra sciocchezza che non tiene conto delle reali esigenze economiche e pratiche di un appassionato che deve per forza fare manutenzione senza arrivare a dover chiamare il carro attrezzi per portare la Bianchina del piccolo appassionato a regolare il minimo.

Le limitazioni all'uso normale (contemplate dai protocolli FIVA accettati in tutto il mondo) sono facilmente applicabili riservando loro la circolazione nei weekend e in fasce d'orario dedicate, impedendo di fatto il commuting casa-lavoro. Cosa che viene fatto in Regioni più "illuminate" dal punto di vista del settore ma ugualmente responsabili sul piano ambientale, vedi Lombardia e comune di Milano.
 
Ultima modifica:
Non so se l'hai già letto ma l'ASI e tutti gli altri Registri hanno prima inviato una lettera aperta al Consiglio Comunale, ma in assenza di risposta hanno presentato ricorso al Consiglio di Stato che, verosimilmente per quanto avvenuto a Torino e provincia, annullerà il provvedimento comunale con firma del Presidente della Repubblica.

https://www.asifed.it/comunicati/cs...alla-circolazione-dei-veicoli-storici-a-roma/

Appellarsi a ragioni ambientali quando si parla della risibile cifra delle storiche certificate in circolazione e del loro altrettanto risibile contributo alle emissioni, significa sia non essere in contatto con la realtà, che non conoscere i numeri del problema.

Vedremo cosa succederà dopo la seconda sentenza, ma ci sono in ASI voci di un orientamento verso una disciplina a livello nazionale che di fatto impedirà ai sindaci di applicare la loro follia ecologista su un patrimonio storico culturale e turistico, che nel resto del mondo cercano in ogni modo di tutelare e che dovrebbe essere di assoluto rilievo anche nel nostro Paese (vista anche la tradizione secolare).

In più, limitarne solo la circolazione in occasione di manifestazioni, è un'altra sciocchezza che non tiene conto delle reali esigenze economiche e pratiche di un appassionato che deve per forza fare manutenzione senza arrivare a dover chiamare il carro attrezzi per portare la Bianchina del piccolo appassionato a regolare il minimo. Le limitazioni all'uso normale (contemplate dai protocolli FIVA accettati in tutto il mondo) sono facilmente applicabili riservando loro la circolazione nei weekend e in fasce d'orario dedicate, impedendo di fatto il commuting casa-lavoro. Cosa che viene fatto in Regioni più "illuminate" dal punto di vista del settore ma ugualmente responsabili sul piano ambientale, vedi Lombardia e comune di Milano.

ma perchè una che ha un auto storica o d'epoca non può avere anche un utilizzo che si lega a questo status? I veri collezionisti la loro vettura la usano giù cosi , ma ci sono tutta una serie di altri che di collezionisti non hanno nulla e si avvantaggiano, poi che siano pochi poco conta
 
I veri collezionisti la loro vettura la usano giù cosi
Certo, ma la portano anche dal meccanico il sabato mattina o semplicemente si fanno nel weekend un giretto sui colli in compagnia di altri amici con le storiche senza nulla di organizzato, con l'unico scopo di passare del tempo, divertirsi, contribuire all'indotto del turismo, delle manutenzioni, dell'acquisto di ricambi eccetera.

La stessa cosa di andare a cavallo, andare a caccia, scalare una cascata di ghiaccio, giocare a golf, pescare sul Tevere. Per uscire sui colli devono magari attraversare la città (e questo a Roma sarebbe impedito sempre), contribuendo in maniera praticamente "nulla" al problema ambientale. Alcune Amministrazioni l'hanno capito, altre no.
 
Certo, ma la portano anche dal meccanico il sabato mattina o semplicemente si fanno nel weekend un giretto sui colli in compagnia di altri amici con le storiche senza nulla di organizzato, con l'unico scopo di passare del tempo, divertirsi, contribuire all'indotto del turismo, delle manutenzioni, dell'acquisto di ricambi eccetera.

La stessa cosa di andare a cavallo, andare a caccia, scalare una cascata di ghiaccio, giocare a golf, pescare sul Tevere. Per uscire sui colli devono magari attraversare la città (e questo a Roma sarebbe impedito sempre), contribuendo in maniera praticamente "nulla" al problema ambientale. Alcune Amministrazioni l'hanno capito, altre no.

ma si può tutto normare, probabilmente manca invece una normativa che permetta ai veri collezionisti di poter fare quello che tu dici ed eviterebbe che invece ci siano chi se ne approfitta.
E non è un problema ecologico, io mi sento perculato (scusate il termine) quando la mattina passa tutti i giorni la signora con la 500 che cade a pezzi che di collezionismo ha quanto posso avere io di Brad Pitt.
 
Appunto, normata come a Milano e Lombardia, dove non c'è alcuna 500 arrugginita in coda per entrare in città. E' sostanzialmente quello che chiedono ASI e i Registri di Marca :emoji_wink:
 
Certo, ma la portano anche dal meccanico il sabato mattina o semplicemente si fanno nel weekend un giretto sui colli in compagnia di altri amici con le storiche senza nulla di organizzato, con l'unico scopo di passare del tempo, divertirsi, contribuire all'indotto del turismo, delle manutenzioni, dell'acquisto di ricambi eccetera.

La stessa cosa di andare a cavallo, andare a caccia, scalare una cascata di ghiaccio, giocare a golf, pescare sul Tevere. Per uscire sui colli devono magari attraversare la città (e questo a Roma sarebbe impedito sempre), contribuendo in maniera praticamente "nulla" al problema ambientale. Alcune Amministrazioni l'hanno capito, altre no.

pescare sul tevere!??!
ci sono pesci dentro?
 
Secondo me, già il fatto di avere il CRS qualifica il proprietario come "vero collezionista". Io ne ho due che uso praticamente ogni settimana, come è giusto che sia perchè un'auto non è un quadro o un tappeto, ma se devo andare in città le lascio a casa. Le 500 arrugginite difficilmente sono in mano a "veri collezionisti", e comunque non so in altre zone, ma qui da me i catorci che fumano come ciminiere sono tipicamente in mano a personaggi che del collezionista o dell'appassionato hanno ben poco....
 
Secondo me, già il fatto di avere il CRS qualifica il proprietario come "vero collezionista". Io ne ho due che uso praticamente ogni settimana, come è giusto che sia perchè un'auto non è un quadro o un tappeto, ma se devo andare in città le lascio a casa. Le 500 arrugginite difficilmente sono in mano a "veri collezionisti", e comunque non so in altre zone, ma qui da me i catorci che fumano come ciminiere sono tipicamente in mano a personaggi che del collezionista o dell'appassionato hanno ben poco....

come dicevo in rete leggo tante domande che vertono sul fatto se con un auto del genere si può circolare tutti i giorni, e credo che lo scopo di chi le fa è chiaro, poi come ho scritto la totalità delle risposte, di veri collezionisti come te, è negativa , quindi il problema non sono i collezionisti ma sono quelli che se ne sono approfittati, e da me ti posso assicurare che di 'catorci' se ne vedono abbastanza girare per incombenze che non credo che siano da collezionisti.
Per me dovrebbero essere i veri collezionisti a chiedere soluzioni per cui non ci sia questa situazione, e credo che lo facciano.
 
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