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Sport estremi: ce n'è davvero bisogno?

In certi casi diventano anche sport da vacanzieri,cosa secondo me pericolosa.
Magari non si tratta degli sport più estremi in assoluto però anche solo cimentarsi nelle immersioni o in qualsiasi attività che preveda il paracadute o parapendio se non si è esperti può essere un azzardo.



per non parlare dei


navigatori in solitaria e delle loro imprese
( da 0,20 )

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vedo che il tema suscita interesse, e che il thread riesce a non partire per la tangente: forse significa che la faccenda è (sufficientemente) seria da meritare di parlarne da seri. Meglio così.

Quindi: togliamo dal tavolo (se siete d'accordo) il discorso dei costi e dei rischi dei soccorsi, che sono ovvi entrambi per chiunque.

Qual'è l'utilità sociale degli sport estremi, visto che si reputa doveroso non vietare attività pericolose perché si minerebbe un pilastro della convivenza civile?
Alla società che gliene viene se 1/1000.000 della propria forza lavoro, il fine settimana, sceglie più o meno coscientemente di rischiare ben più di una slogatura, perché gli altri 5 giorni, in ufficio o in reparto, la giornata non passa mai? O non riesce a trovare svago/stimoli sufficienti in una partita di calcetto?

Lo Stato, in quanto entità a cui si delega la gestione macroscopica della popolazione, vieta già molte cose che al singolo per il singolo non parrebbero poi così dannose ( leggasi pure "canne" ed affini ), perché poi quel singolo è capacissimo di pensare bene si tornarsene a casa in auto ecc. O anche solo il guidare un mezzo di una tonnellata senza un minimo di istruzione preliminare e relativo esame a corredo ( ok, per fumo, azzardo, ecc. ci son 2 pesi e 2 misure,ma tant'è).

Già anni fa, ora che ricordo (sicché devo averci un tarlo a tal proposito), quando accadde un incidente grave a dei sub in una grotta sommersa nel mare campano ( mi pare ), chiesi qui sul forum se non c'era da prendere un brevetto di sub per fare il sub; mi venne risposto che "no, non esiste, basta farsi un corso in una scuola ..." e quando si avesse abbastanza confidenza ci si può immergere come e dove meglio si crede, senza "filtri legali" a tutela della propria ed altrui incolumità, ecc..
A questo punto anche le varie forme di paracadutismo, alpinismo, salti con l'elastico e non so più cos'altro ( ah sì: motociclismo gallico :p ) appaiono banalmente tollerate e non regolamentate perché ... perché sì.

E io torno a dire, invece no, a costo di sembrare un polentone bigotto.

Tra l'altro l'8 luglio scorso, quindi dopo l'apertura di questo thread, c'è stato almeno un altro duello "maschio edonista vs. carbonato di calcio sedimentato" in Emilia. E ha vinto la Signora con la Falce. E un'altra signora è rimasta sola con 2 ragazzi da crescere. Ho evitato di citarlo subito per non apparire morboso (e ci tengo a dire che m'è capitato di sertirlo, e solo alla radio, in TV forse non fa neanche più notizia), ma ritengo ragionevole portare, se non argomentazioni "alte", almeno crudi numeri a sostegno della mia tesi.

O sbaglio?
 
Proprio perchè chi soccorre spesso è un volontario o anche se lo fa di mestiere è spinto dal desiderio di aiutare gli altri bisognerebbe non abusare della buona volontà dei soccorritori,e considerare che rischiando si fa correre anche a loro un rischio.
Bisognerebbe,per quanto possibile,cercare di ridurre il rischio,che in uno sport estremo sarà comunque alto,al minimo inevitabile.
Esempio lampante se le condizioni meteo non sono ottimali non si parte,non ci si butta,non ci si arrampica etc etc.
Perchè se le cose vanno a finire male oltre a rischiare la mia vita la faccio rischiare anche ai soccorritori,che saranno pure desiderosi di aiutare ma non penso che facciano i salti di gioia quando devono soccorrere qualcuno che ha ignorato ogni raccomandazione ed è andato a cercarsi una brutta fine quasi assicurata.
Purtroppo i casi di cronaca,anche recente tipo la Thailandia o l'escursionista che ha rischiato di perdere mani e piedi,sono pieni di gente che esagera,sottovalutando i rischi,e rischia di morire portando con se anche i soccorritori.
In generale, sono d'accordo.

Bisogna anche tener presente che queste cose sono sempre successe : solo che nell'attuale società, in cui informazioni ed immagini circolano con assoluta ridondanza ed a velocità pazzesca, fanno notizia (sappiamo bene quanta gente sia sempre a caccia di notizie, visto che ormai il sistema richiede che notizie ci siano comunque, e fanno notizia anche le stronzate tipo l'ultimo vestito scelto da una principessa britannica piuttosto che dalla consorte del tipo [non metto altri commenti...] che siede alla Casa Bianca) e molto, visto che sono comunque fatti fuori dall'ordinario, ed allora sembrano novità : ma le "stranezze" ci sono sempre state, solo che prima se ne parlava poco, marginalmente e non certo in tempo reale.... adesso la minima fesseria viene enfatizzata, ingigantita, commentata, ri-commentata n volte : bisogna sempre tener presente questo, quando si commenta quasi ogni cosa.

Credetemi che quello che fino a qualche decennio fa sarebbe stata una cosa da un trafiletto nelle pagine interne di un quotidiano adesso sembra una roboante enormità, specialmente a paragone con la piccolezza di buona parte delle notizie e/o informazioni che girano in rete (compresi i siti dei quotidiani).
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(...) Qual'è l'utilità sociale degli sport estremi, visto che si reputa doveroso non vietare attività pericolose perché si minerebbe un pilastro della convivenza civile?
Alla società che gliene viene se 1/1000.000 della propria forza lavoro, il fine settimana, sceglie più o meno coscientemente di rischiare ben più di una slogatura....
La questione non è "cosa ne viene alla società" : è che ad un certo numero di persone piace, e tanto basta.
Io stesso, anche se non ho mai provato a fare cose estreme (molti anni fa avevo in mente di provare il bungee jumping, ma è sempre rimasta solo un'idea ed il mio stomaco che non ama gli scuotimenti poi mi ha fatto passare ogni velleità) ho spesso ammirato il coraggio di queste persone, che non si fanno bloccare dalla solita, ed un po' misera e meschina, paura di farsi male o della morte.
In realtà, io vorrei avere il loro coraggio : avrei fatto un'altra vita.
Magari alla mia età attuale non ci sarei arrivato; ma avrei vissuto diversamente.
Lo Stato, in quanto entità a cui si delega la gestione macroscopica della popolazione, vieta già molte cose che al singolo per il singolo non parrebbero poi così dannose ( leggasi pure "canne" ed affini )...
Questo, in parte, potrebbe anche essere vero.

Ma in realtà un perché c'é : mentre gli sport e le attività estreme sono praticate da una minoranza di appassionati, sia perché sono interessi particolari sia perché appunto possono richiedere un coraggio fuori dal comune, cose come il consumo di droghe, sia pure leggere, diventano facilmente attività di massa : portando così problemi sociali anche gravi.

La mia idea personale è comunque che, mentre alcune attività estreme richiedono (anche) molto coraggio e nervi saldi ed hanno quindi una valenza di "nobiltà", proprio come nelle società arcaiche e tribali ce l'ha l'appartenenza ai guerrieri, non c'è proprio nulla di bello, di coraggioso, di nobile sprezzo del pericolo nel drogarsi : è soltanto darsi una patente d'imbecillità.

Che poi, per lasciar un po' sfogare quelli che sono attirati da questi "paradisi" artificiali (io li ho sempre detestati profondamente, una sola volta in vita mia ho visto l'hashish e neppure quella volta lo volli provare) lo stato possa consentire, come in Olanda, di fumare in locali appositamente autorizzati ci potrebbe anche stare, per quanto mi riguarda : a me frega nulla, ma come ho detto non si deve decidere per gli altri.

Tuttavia, questo è rischio - oltre che ben più pericoloso socialmente - squallido e di serie B, mentre chi rischia per un'impresa sportiva o comunque estrema corre un rischio di serie A, nel senso che non è eticamente riprorevole.

Io la vedo così.
.
 
L' Italia resta uno strano paese.

Da una parte severissimo
Basti pensare che toccare un cerchio/pneumatico puo' portare al sequestro del mezzo.
Mentre tutti i giorni vediamo Inglesi e Americani,
( di contro severissimi contro i " furbacchioni " ad alto livello, a miliardi e decenni di gabbio )
che montano sulle auto che restaurano ruote da trattore e trapiantano motori purche' entrino nel cofano.
Siamo anche severissimi, ma solo a meta', nel rinnovo patenti.
Queste si rinnovano a 90enni, purche' ancora in grado di parlare....mentre ad un diabetico, seppur compensato come me, fanno un mazzo tanto di analisi, costi e relative lungaggini
Perche'? Perche potrebbe staccarglisi una retina ad ogni istante.
Mentre al nonno 90enne, manco pensare evidentemente, che possa succedergli di estinguersi secondo natura mentre guida, e con molte piu' probabilita'; il che parrebbe ben piu' ovvio. Eppure!
 
Ultima modifica:
Mi viene in mente che, almeno a San Benedetto del Tronto, da qualche anno, impediscono di fare il bagno quando, non so chi, decide che il mare è troppo mosso.
Va bene che, pure qui, si potrebbe obiettare sul rischio che corre l'eventuale soccorritore, ma mi pare un po' un eccesso.
 
Sara' perche' qui andava di moda il colore....
Ma, da sempre, quando ci sono i " cavalloni ", il bagnino tira su la sua brava bandiera rossa.
Bandiera che vieta tassativamente la balneazione
 
Sara' perche' qui andava di moda il colore....
Ma, da sempre, quando ci sono i " cavalloni ", il bagnino tira su la sua brava bandiera rossa.
Bandiera che vieta tassativamente la balneazione

Sapevo che la bandiera rossa indicava laancanza del servizio di sslvatasalv, infatti viene esposta anche negli orari in cui e assente il bagnino, anche con mare calmo.
 
La novità e che il bagnino c'è e inizia a fischiare a tutto spiano per fare uscire oppure, al limite, stare con l'acqua alle ginocchia, al massimo.
Non so se, poi, abbia potere reale nel caso che qualcuno non gli dia retta, ma, sicuramente, è una dissuasione pesante.
 
La novità e che il bagnino c'è e inizia a fischiare a tutto spiano per fare uscire oppure, al limite, stare con l'acqua alle ginocchia, al massimo.
Non so se, poi, abbia potere reale nel caso che qualcuno non gli dia retta, ma, sicuramente, è una dissuasione pesante.

Il bagnino non è un pubblico ufficiale quindi non può obbligare nulla, in pratica ha molte responsabilita ma nessun potere,ergo mi verrebbe da dire ma chi glielo fa fare
 
Io ho sempre visto gente che faceva il bagno anche con la bandiera rossa.
Il bagnino al massimo può raccomandare alle mamme di non far entrare in acqua i bambini,però mi viene da chiedermi quale sia l'utilità della bandiera.
Quando il mare è mosso tutti dovrebbero pensarci due volte prima di entrare in acqua,specialmente chi non sa nuotare bene.
Io sono del parere che se succede qualcosa a prescindere dalla bandiera il bagnino passa sempre dei guai,e se già belle piscine è un lavoro che comporta una bella responsabilità in spiaggia ancora di più.
 
Io ho sempre visto gente che faceva il bagno anche con la bandiera rossa.
Il bagnino al massimo può raccomandare alle mamme di non far entrare in acqua i bambini,però mi viene da chiedermi quale sia l'utilità della bandiera.
Quando il mare è mosso tutti dovrebbero pensarci due volte prima di entrare in acqua,specialmente chi non sa nuotare bene.
Io sono del parere che se succede qualcosa a prescindere dalla bandiera il bagnino passa sempre dei guai,e se già belle piscine è un lavoro che comporta una bella responsabilità in spiaggia ancora di più.

Come ho scritto, per quello che sapevo, la bandiera rossa, semplicemente, segnala mancanza di servizio di salvataggio. Fine.

Poi c'è stata 'sta novità dei bagnini che ti fischiano.
 
Come ho scritto, per quello che sapevo, la bandiera rossa, semplicemente, segnala mancanza di servizio di salvataggio. Fine.

Poi c'è stata 'sta novità dei bagnini che ti fischiano.

Però io ricordo dei casi in cui il bagnino era presente ma esponeva comunque la bandiera rossa,però ripeto anche senza bandiera era evidente che il mare era mosso e fare il bagno era rischioso.
E poi quando c'è la bandiera rossa di solito significa che c'è vento quindi la spiaggia si svuota da sola perchè i bambini rischiano di ammalarsi,le signore non possono prendere il sole,e la sabbia vola dappertutto.
In ogni caso concordo con Algepa,quello del bagnino che non ha potere di proibire nulla ma ha la responsabilità di salvare eventuali bagnanti in difficoltà è un ruolo molto scomodo che io non vorrei mai interpretare.
 
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