<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Voglia di lavorare dei giovani | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

Voglia di lavorare dei giovani

Ecco io questo l'ho rifiutato. Da una parte ho sempre cercato di fare il mio, sempre promosso tranne un anno in cui ho beccato una materia, dall'altra un'estate avevo provato a vedere di andare a scaricare angurie ma la paga era al limite dello schiavismo.
Se dovevo andare a lavorare per arricchire qualcun altro allora meglio stare a casa e fare qualcosa di utile lì.
Quindi d'accordo con i miei, quell'estate la scampai

Idem. Nelle estati, quando facevo le superiori, mi era venuto l'idea di cercare dei lavoretti. I miei, visto che andavo bene a scuola ed aiutavo a casa mi dissero "di tempo per lavorare ne avrai fino alla nausea una volta finita la quinta superiore, per cui per ora goditela, e se vuoi qualcosa (nel limite del ragionevole) ti accontentiamo noi".

Sono grato a loro per questo e ciò non mi ha certo"rammollito". Ho iniziato a lavorare 25 giorni dopo gli esami di quinta superiore, cambiato lavoro dopo 6 mesi e lavoro tuttora a tempo indeterminato, con orari e stipendio soddisfacenti
 
Ecco io questo l'ho rifiutato. Da una parte ho sempre cercato di fare il mio, sempre promosso tranne un anno in cui ho beccato una materia, dall'altra un'estate avevo provato a vedere di andare a scaricare angurie ma la paga era al limite dello schiavismo.
Se dovevo andare a lavorare per arricchire qualcun altro allora meglio stare a casa e fare qualcosa di utile lì.
Quindi d'accordo con i miei, quell'estate la scampai
Voglio precisare che non mi hanno mai chiesto di andare a lavorare, è stata una mia scelta per avere qualche soldo da spendere.
Non che provenga da una famiglia agiata, tutt'altro.
 
* E quelli in gamba se ne vanno
Si il 70% a friggere patatine, un 15% a servire nei bar ed il resto sta ancora facendo qualche master pagato dal papi.
L'era del bengodi al di fuori dell'italia (inteso come posti di lavoro di un certo livello e perfetti per gli studi fatti) è finito a quanto noto.
 
Si il 70% a friggere patatine, un 15% a servire nei bar ed il resto sta ancora facendo qualche master pagato dal papi.
L'era del bengodi al di fuori dell'italia (inteso come posti di lavoro di un certo livello e perfetti per gli studi fatti) è finito a quanto noto.


-Beh....
sapessi le padelle che ho lavato io
( in Italia )

-Ci vuole anche quel 70....
Ma permettimi, se vanno la', e non le friggono qua, un qualche motivo ci sara'
??

-Non saprei;
sono decisamente fuori da quel giro....
Da quel che sento e leggo ci sono anche tanti laureati con ottimi voti, che qui da noi, a parte il tempo determinato, si sentono offrire la classica
" spurta' ad brogn "
( sporta di prugne )
come paga.
 
Voglio precisare che non mi hanno mai chiesto di andare a lavorare, è stata una mia scelta per avere qualche soldo da spendere.
Non che provenga da una famiglia agiata, tutt'altro.
Certo, nemmeno noi navigavamo nell'oro e anche a me qualche soldo in tasca in più sarebbe piaciuto, ma dover lavorare a 2-3000 lire l'ora (ma probabilmente anche meno, so che l'impressione anche per uno squattrinato di allora era di andare a lavorare gratis) anche no grazie
 
Certo, nemmeno noi navigavamo nell'oro e anche a me qualche soldo in tasca in più sarebbe piaciuto, ma dover lavorare a 2-3000 lire l'ora (ma probabilmente anche meno, so che l'impressione anche per uno squattrinato di allora era di andare a lavorare gratis) anche no grazie

Pensa che io nel novembre '77, lavoravo solo il pomeriggio perché al mattino andavo in 3 media, per 500 lire 1/2 giornata
 
Io credo che alla base del comportamento dei giovani c'è sempre poca conoscenza , noto ma non solo nei giovani che nel lavoro moderno si crede che sia necessario un talento e poi il resto poco conta, io faccio l'informatico da ormai diversi anni e con il tempo ho capito che nella mia professione le conoscenze tecniche ovviamente sono fondamentali ma si devono legare ad altre capacità,sapere lavorare in team, saper gestire il rapporto con i clienti, avere una cultura che spazia in vari campi, tutti questi aspetti si maturano anche tramite le prime esperienze che ai fanno e con lavori considerati più umili ma che pongono le basi poi per esperienze più importanti.
Poi io su questo discorso sono molto vicino al pensiero liberale statunitense , ognuno ha diritto a perseguire il suo sogno e se crede che la proposta di un lavoro non permetta di portarlo dove vuole arrivare ha tutto il diritto di non accettarlo ma poi si è responsabili unicamente della propria crescita ed i fallimenti sono personali e se ne esce ,con il dovuto aiuto della comunità m,sempre con le proprie forze senza biasimare altro che se stessi
 
Io credo che alla base del comportamento dei giovani c'è sempre poca conoscenza , noto ma non solo nei giovani che nel lavoro moderno si crede che sia necessario un talento e poi il resto poco conta, io faccio l'informatico da ormai diversi anni e con il tempo ho capito che nella mia professione le conoscenze tecniche ovviamente sono fondamentali ma si devono legare ad altre capacità,sapere lavorare in team, saper gestire il rapporto con i clienti, avere una cultura che spazia in vari campi, tutti questi aspetti si maturano anche tramite le prime esperienze che ai fanno e con lavori considerati più umili ma che pongono le basi poi per esperienze più importanti.
Poi io su questo discorso sono molto vicino al pensiero liberale statunitense , ognuno ha diritto a perseguire il suo sogno e se crede che la proposta di un lavoro non permetta di portarlo dove vuole arrivare ha tutto il diritto di non accettarlo ma poi si è responsabili unicamente della propria crescita ed i fallimenti sono personali e se ne esce ,con il dovuto aiuto della comunità m,sempre con le proprie forze senza biasimare altro che se stessi

Io sarò vecchio ma quando leggo un'offerta di lavoro in cui,oltre alle competenze strettamente relative al lavoro,vengono richieste capacità accessorie rimango sempre perplesso.
Non perchè non siano importanti ma per come vengono scritte,attitudine al problem solving è quella che preferisco.
A me sembra un modo carino per intendere astenersi imbranati,ma se un candidato è imbranato difficilmente lo scriverà sul curriculum e potrebbe anche non dimostrarlo durante il colloquio.
Per me sarebbe più semplice cercare di valutare il singolo candidato,magari mettendolo alla prova,piuttosto che richiedere una serie di vaghe capacità accessorie,che vogliono dire tutto e niente,che chiunque può scrivere sul proprio curriculum.
 
In effetti ti davan decisamente poco
Nel 68, a 16 anni, ne prendevo 150 l' ora a raccoglier mele....
( pero' compresa la terribile croda* )

*Raccolta delle mele a terra

Ma il mio lavoro era molto più comodo. Lavoravo presso INA Assicurazioni come impiegato e avevo poco più di 13 anni
 
Io sarò vecchio ma quando leggo un'offerta di lavoro in cui,oltre alle competenze strettamente relative al lavoro,vengono richieste capacità accessorie rimango sempre perplesso.
Non perchè non siano importanti ma per come vengono scritte,attitudine al problem solving è quella che preferisco.
A me sembra un modo carino per intendere astenersi imbranati,ma se un candidato è imbranato difficilmente lo scriverà sul curriculum e potrebbe anche non dimostrarlo durante il colloquio.
Per me sarebbe più semplice cercare di valutare il singolo candidato,magari mettendolo alla prova,piuttosto che richiedere una serie di vaghe capacità accessorie,che vogliono dire tutto e niente,che chiunque può scrivere sul proprio curriculum.

Io mi limito alla mia attuale professione, di solito non è un solo colloquio ma sono una serie di colloqui , certo poi non è facile in questi appurare le capacità sia principali che accessorie, un minimo di idee però si riesce a farle su di un candidato. Ad esempio a me sono capitati in fase di colloquio persone che tecnicamente erano probabilmente ineccepibili però si capiva che non avevano capacità relazionali , probabilmente in un certo contesto andavano bene ma per quello che cercavamo noi no, mi sono anche capitare persone estroverse al accesso, di quelle che ad esempio se si buttava li l'esca in merito al tifo calcistico cominciavano a parlarne per almeno mezz'ora e anche questo era un motivo di non selezione , questo per tornare anche al discorso che i colloqui sono un arte sia per chi li sostiene che che li subisce e fare esperienza in questi non fa mai male
 
Io sarò vecchio ma quando leggo un'offerta di lavoro in cui,oltre alle competenze strettamente relative al lavoro,vengono richieste capacità accessorie rimango sempre perplesso.
Non perchè non siano importanti ma per come vengono scritte,attitudine al problem solving è quella che preferisco.
A me sembra un modo carino per intendere astenersi imbranati,ma se un candidato è imbranato difficilmente lo scriverà sul curriculum e potrebbe anche non dimostrarlo durante il colloquio.
Per me sarebbe più semplice cercare di valutare il singolo candidato,magari mettendolo alla prova,piuttosto che richiedere una serie di vaghe capacità accessorie,che vogliono dire tutto e niente,che chiunque può scrivere sul proprio curriculum.
Nei curricola attuali dovrebbe essere compresa la capacità di mantenere la calma davanti a tutta quella serie di inutili termini anglofoni che vanno tanto di moda ora nelle aziende, specie in quelle che si ritengono moderne.
Problem solving, ambassador, H.R., naming, facility e chi più ne ha più ne metta....
L'ultimo che ho sentito è il safety engineer, che credo sia solo un modo per rendere introvabile il responsabile della sicurezza dei lavoratori....
 
Nei curricola attuali dovrebbe essere compresa la capacità di mantenere la calma davanti a tutta quella serie di inutili termini anglofoni che vanno tanto di moda ora nelle aziende, specie in quelle che si ritengono moderne.
Problem solving, ambassador, H.R., naming, facility e chi più ne ha più ne metta....
L'ultimo che ho sentito è il safety engineer, che credo sia solo un modo per rendere introvabile il responsabile della sicurezza dei lavoratori....

Paolo Cevoli ha scritto un libro divertente a riguardo.
Ad esempio un'azienda cercava un Key&Door Manager.
Portinaio insomma...
 
Io mi limito alla mia attuale professione, di solito non è un solo colloquio ma sono una serie di colloqui , certo poi non è facile in questi appurare le capacità sia principali che accessorie, un minimo di idee però si riesce a farle su di un candidato. Ad esempio a me sono capitati in fase di colloquio persone che tecnicamente erano probabilmente ineccepibili però si capiva che non avevano capacità relazionali , probabilmente in un certo contesto andavano bene ma per quello che cercavamo noi no, mi sono anche capitare persone estroverse al accesso, di quelle che ad esempio se si buttava li l'esca in merito al tifo calcistico cominciavano a parlarne per almeno mezz'ora e anche questo era un motivo di non selezione , questo per tornare anche al discorso che i colloqui sono un arte sia per chi li sostiene che che li subisce e fare esperienza in questi non fa mai male

Io sono convinto che i colloqui,e soprattutto il primo colloquio,servano a poco.
Per una serie di fattori,candidati troppo timidi o al contrario troppo estroversi,scarsissima attinenza con quello che sarà il lavoro vero e proprio etc etc.
A me è capitato un colloquio di gruppo in cui l'esaminatore si è affidato a dei quiz in stile settimana enigmistica,tipo trova le differenze,per valutare i candidati.
Io in quelle cose sono molto forte,infatti penso di aver azzeccato tutti i quiz,ma poi ho scoperto che l'azienda non cercava i candidati col punteggio più elevato in quelle prove.
Ma allora che senso ha sottoporli ai candidati se non viene premiato chi da il maggior numero di risposte esatte?
Boh per me i colloqui,almeno quando vengono svolti da soggetti o società esterne all'azienda,restano un mezzo mistero.
Se dovessi sostenerne uno domani preferirei di gran lunga farlo direttamente con la persona per cui dovrei lavorare e che fosse strettamente inerente al lavoro da svolgere,in questo modo una volta finito sia io che la controparte sapremmo se vado bene oppure no per ricoprire quella specifica posizione.
 
Però poi quando quello che di presenta come portinaio storcendo la bocca per l'uso del termine inglese vedi come pretende di essere chiamato key door manager una volta assunto
 
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