<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Voglia di lavorare dei giovani | Page 9 | Il Forum di Quattroruote

Voglia di lavorare dei giovani

La serenità altro non è che l'accettazione di uno status.
Non dimenticherò mai un programma-inchiesta nel quale l'inviato visitava le carceri di un qualche stato africano dilaniato dalla guerra.
I carcerati stavano calcati nel buio a gruppi di 3 per ogni metro quadrato (e non sto esagerando)
eppure costoro cantavano e vivevano serenamente la loro prigionia.
L'inviato incredulo si domandava come potesse accadere tutto ciò, ad alla fine la risposta fulminante " erano sereni perché nonostante tutto erano ancora vivi.

Ed è vero, la serenità è un aspetto caratteriale, un'indole anche innata, che può contrapporsi all'ansia e all'insoddisfazione.
Solo, attenzione a non risvegliarsi magari in età matura, e ragionare tardivamente sull'inutilità di una vita sprecata in 8-10 ore al giorno di attività lavorativa di poco o nessun interesse, di nessun accrescimento culturale o remunerativo che sia, inchiodati tra quattro mura di una casa e quattro assi di un ufficio.

Il discorso è troppo ampio per essere trattato su questa piattaforma, ovvio.
Personalmente, quando sento (e ne sento) gente di poco più di 40 anni ragionare sulla pensione -speriamo che arrivi presto- qualche domanda me la faccio.
Anche per lavoro.
 
Ho fatto in gioventu' il bracciante, galoppino, pony express, garzone del fotografo, caddie, lezioni private, facchinaggio, cameriere e non so piu' cosa altro, solo per mantenermun po'... ma ho sempre amato quello che facevo, in questo modo il lavoro non pesa, poi ci si tolgono le soddisfazioni, come ufficiale dell'esercit, come ricercatore, come docente, come dirigente e consulente... poi...
ma certi in lavori in gioventù è più semplice accettarli perchè c'è comunque l'aspettativa di riuscire a realizzarsi. Diverso è trovarsi dopo 15/20 anni di vita lavorativa a fare quegli stessi lavori e rendersi conto che non si ha raggiunto uno status soddisfacente dal punto di vista professionale.
 
ma certi in lavori in gioventù è più semplice accettarli perchè c'è comunque l'aspettativa di riuscire a realizzarsi. Diverso è trovarsi dopo 15/20 anni di vita lavorativa a fare quegli stessi lavori e rendersi conto che non si ha raggiunto uno status soddisfacente dal punto di vista professionale.

Ci sono anche persone che iniziano a fare un mestiere e poi fanno sempre quello per tutta la vita.
Un mio prozio ha iniziato a fare il vetraio quando aveva 14 anni,ora è vicino agli 80 e fino a poco tempo fa' ha fatto sempre quel mestiere.
Certo a 14 anni era apprendista e poi si è messo in proprio,ma il lavoro è rimasto lo stesso e avendolo svolto come artigiano non è che si sia arricchito.
Però penso che non avrebbe mai voluto cambiare,anche perchè lui aveva imparato a fare quello e probabilmente gli piaceva.
 
La serenità altro non è che l'accettazione di uno status.
Non dimenticherò mai un programma-inchiesta nel quale l'inviato visitava le carceri di un qualche stato africano dilaniato dalla guerra.
I carcerati stavano calcati nel buio a gruppi di 3 per ogni metro quadrato (e non sto esagerando)
eppure costoro cantavano e vivevano serenamente la loro prigionia.
L'inviato incredulo si domandava come potesse accadere tutto ciò, ad alla fine la risposta fulminante " erano sereni perché nonostante tutto erano ancora vivi.

Ed è vero, la serenità è un aspetto caratteriale, un'indole anche innata, che può contrapporsi all'ansia e all'insoddisfazione.
Solo, attenzione a non risvegliarsi magari in età matura, e ragionare tardivamente sull'inutilità di una vita sprecata in 8-10 ore al giorno di attività lavorativa di poco o nessun interesse, di nessun accrescimento culturale o remunerativo che sia, inchiodati tra quattro mura di una casa e quattro assi di un ufficio.

Il discorso è troppo ampio per essere trattato su questa piattaforma, ovvio.
Personalmente, quando sento (e ne sento) gente di poco più di 40 anni ragionare sulla pensione -speriamo che arrivi presto- qualche domanda me la faccio.
Anche per lavoro.


I lavori, sopratutto se quelli “dipendenti”, sopratutto se di bassa manovalanza e senza specializzazioni, sono, generalmente mal retribuiti e fonte di giramento di figure sferiche...
Mia suocera per esempio ha iniziato a parlare di pensione il primo anno di lavoro (capostazione RFI compartimento misto).
Quando c’è finalmente andata è stata una “liberazione” e la capisco.

Purtroppo non tutti sono soddisfatti di quello che fanno e non tutti hanno alternative...
 
I lavori, sopratutto se quelli “dipendenti”, sopratutto se di bassa manovalanza e senza specializzazioni, sono, generalmente mal retribuiti e fonte di giramento di figure sferiche...
Mia suocera per esempio ha iniziato a parlare di pensione il primo anno di lavoro (capostazione RFI compartimento misto).
Quando c’è finalmente andata è stata una “liberazione” e la capisco.

Purtroppo non tutti sono soddisfatti di quello che fanno e non tutti hanno alternative...

Non saranno nemmeno tutti insoddisfatti però.
Certo su 100 persone quante svolgono il lavoro dei loro sogni?
Pochi.
Ma se hai un lavoro che ti permette di campare dignitosamente è già qualcosa,c'è anche chi non ha nemmeno quello.

Anni fa' un mio professore raccontò che in America si era fermato a una stazione di servizio e aveva fatto lavare la macchina.
Ha scambiato due parole col ragazzo che gliela stava lavando e ha scoperto che era un ingegnere e che era pure contento perchè diceva che guadagnava abbastanza bene e lavorava all'aria aperta.
Al suo posto un altro probabilmente sarebbe stato insoddisfatto e si sarebbe sentito mortificato viste le sue competenze.
Però il discorso è sempre lo stesso,a fine giornata a lavorare malvolentieri o a prenderla con filosofia la paga è la stessa.
Tanto vale fare buon viso a cattivo gioco.
 
Concordo con chi dice che si lavora per vivere e non si vive per lavorare. A parte pochi fortunati, credo che il 90% delle persone non faccia salti di gioia all'idea di andare al lavoro. Lo si fa, è un male necessario per mettere il pane in tavola, pagare le bollette, crescere i figli e per una minoranza di fortunati (vista la media degli stipendi e il costo della vita), permettersi qualche sfizio.

Personalmente, ne avessi la possibilità economica, smetterei di lavorare seduta stante. Ciò fa di me una persona non realizzata o insoddisfatta? Non credo proprio, ho altri interessi ed altre soddisfazioni nella vita.

Mi manca proprio il concetto che tali soddisfazioni possano arrivare da un contesto lavorativo...piccolo esempio, sono super appassionato di bici da corsa, oltre ovviamente a pedalare, curo personalmente la manutenzione, cosa che faccio con piacere e soddisfazione. Dovessi farlo per lavoro, con tempistiche, richieste, contatto col cliente, mi verrebbe in odio al secondo giorno. Faccio l'orto e il giardino, dovessi farlo per qualcun altro, quella pace, quel relax e quella soddisfazione che provo solitamente lavorando per me, sfumerebbe, diventando una banale rottura di scatole.
 
Concordo con chi dice che si lavora per vivere e non si vive per lavorare. A parte pochi fortunati, credo che il 90% delle persone non faccia salti di gioia all'idea di andare al lavoro. Lo si fa, è un male necessario per mettere il pane in tavola, pagare le bollette, crescere i figli e per una minoranza di fortunati (vista la media degli stipendi e il costo della vita), permettersi qualche sfizio.

Personalmente, ne avessi la possibilità economica, smetterei di lavorare seduta stante. Ciò fa di me una persona non realizzata o insoddisfatta? Non credo proprio, ho altri interessi ed altre soddisfazioni nella vita.

Mi manca proprio il concetto che tali soddisfazioni possano arrivare da un contesto lavorativo...piccolo esempio, sono super appassionato di bici da corsa, oltre ovviamente a pedalare, curo personalmente la manutenzione, cosa che faccio con piacere e soddisfazione. Dovessi farlo per lavoro, con tempistiche, richieste, contatto col cliente, mi verrebbe in odio al secondo giorno. Faccio l'orto e il giardino, dovessi farlo per qualcun altro, quella pace, quel relax e quella soddisfazione che provo solitamente lavorando per me, sfumerebbe, diventando una banale rottura di scatole.


Finalmente uno che la pensa come me!
Concordo su tutta la linea.
 
Finalmente uno che la pensa come me!
Concordo su tutta la linea.
Ci Credo poco che siate solo voi due che la pensa allo stesso modo.Io dico che tutti hanno questa flessione ma per Fortuna la densitá non é per tutti uguale. Chi pensa che i soldi sono il punto d' arrivo per l uomo, credo che vive nella Fantasia piu sbagliata di questo mondo. Vero é che i soldi danno una certa e anche grande serenita di affrontare le cose ma, non é la serenitá cercata che possa rendere
l'uomo felice e arrivato. I soldi danno sicurezza ma mai serenitá Assoluta, difatto chi non c é li ha li sogna chi cé l ha ,ha il problema di gestione perché non li vuole perdere, quindi, si vive con una certa ansia….. solo che, chi vive con l ansia non Credo sia sereno,felice e si sente arrivato.
Ricordate il detto:il mondo é bello perché Vario ,la stessa Cosa Vale per l uomo,per Fortuna gli uomini non la pensano tutti allo stesso modo e ció é la Cosa buona anche se, loro girano intorno al mondo. Il loro carattere é Vario, e quindi, le piccolezze e i dettagli lo rendono veramente sereno ed arrivato…. il sentimento di ognuno di essi !

Purtroppo il discorso e vastissimo e non Credo che si puo arrivare ad una conclusione che sia per tutti uguale. Il Carattere di ognuno di noi non lo permette. Solo la nostra intelligenza ci permette di concludere questa discussione molto interessante , ma che non lascia tutti dello stesso parere.
 
Ci Credo poco che siate solo voi due che la pensa allo stesso modo.Io dico che tutti hanno questa flessione ma per Fortuna la densitá non é per tutti uguale. Chi pensa che i soldi sono il punto d' arrivo per l uomo, credo che vive nella Fantasia piu sbagliata di questo mondo. Vero é che i soldi danno una certa e anche grande serenita di affrontare le cose ma, non é la serenitá cercata che possa rendere
l'uomo felice e arrivato. I soldi danno sicurezza ma mai serenitá Assoluta, difatto chi non c é li ha li sogna chi cé l ha ,ha il problema di gestione perché non li vuole perdere, quindi, si vive con una certa ansia….. solo che, chi vive con l ansia non Credo sia sereno,felice e si sente arrivato.
Ricordate il detto:il mondo é bello perché Vario ,la stessa Cosa Vale per l uomo,per Fortuna gli uomini non la pensano tutti allo stesso modo e ció é la Cosa buona anche se, loro girano intorno al mondo. Il loro carattere é Vario, e quindi, le piccolezze e i dettagli lo rendono veramente sereno ed arrivato…. il sentimento di ognuno di essi !

Purtroppo il discorso e vastissimo e non Credo che si puo arrivare ad una conclusione che sia per tutti uguale. Il Carattere di ognuno di noi non lo permette. Solo la nostra intelligenza ci permette di concludere questa discussione molto interessante , ma che non lascia tutti dello stesso parere.


" Purtroppo "
I soldi non fanno
( classicamente la felicita' )....
....Ma aiutano molto

:emoji_stuck_out_tongue_winking_eye::emoji_stuck_out_tongue_winking_eye::emoji_stuck_out_tongue_winking_eye:
 
Io non ho un'esperienza diretta,nel senso che dove lavoro io sono il più giovane,però penso e temo che in alcuni casi le assunzioni agevolate di ragazzi molto giovani non portino a dei buoni risultati.
Esempio pratico la ditta che si occupa della manutenzione del sistema di areazione/riscaldamento dello stabile in cui ha sede l'azienda per cui lavoro.
A parte il fatto che i guasti sono all'ordine del giorno nonostante il fatto che l'impianto è stato rifatto a nuovo un paio d'anni fa',ma sia la manutenzione che gli interventi di riparazione vengono effettuati in maniera molto diversa a seconda di chi manda la ditta.
In questi anni ho visto un gran numero di ragazzi giovanissimi (che sicuramente svolgevano degli stage oppure erano stati assunti subito dopo il diploma) e a vederli da fuori sembrano totalmente spaesati.
Di quelli che ho visto nessuno sembra che sia stato riconfermato,ci sono sempre i soliti due o tre tecnici più esperti e poi questi aiutanti che a parte reggere la scala e andare a fumarsi la sigaretta pare non siano in grado di fare molto altro.
Non so se dipenda da loro che hanno poco interesse per il mestiere oppure dai tecnici più esperti che li coinvolgono poco nel lavoro ma fatto sta che le poche volte che sono stati mandati solo i ragazzi giovani hanno fatto danno e alla fine è stato sempre necessario un secondo intervento da parte del personale più esperto per risolvere la situazione.
Con questo non voglio elogiare troppo i loro colleghi adulti perchè le statistiche sono impietose,mediamente abbiamo il riscaldamento che si guasta per 1 mese ogni inverno e d'estate l'aria condizionata funziona poco e male.
In questi giorni addirittura manca del tutto l'areazione,infatti stamattina c'erano 27 gradi abbondanti e c'era da soffocare senza un minimo di ricircolo d'aria.
Quello che mi viene spontaneo chiedermi è se convenga davvero a una ditta assumere un ragazzo giovane che costa poco anche se quasi certamente non verrà riconfermato e quindi la sua formazione non diventerà un investimento per la ditta stessa.
Io penso che se invece di avere 1 tecnico esperto e 5 apprendisti che lo assistono ci fossero più persone competenti e meno figuranti (che fanno presenza ma di fatto non svolgono alcun lavoro in autonomia) la qualità del servizio sarebbe più elevata e probabilmente il numero di interventi necessari per risolvere un guasto sarebbe inferiore.
Tenete anche presente che questa ditta ha sede a circa 100 km di distanza dalla città in cui lavoro,quindi dover intervenire 2 volte sullo stesso guasto richiede un sacco di tempo,e quindi di denaro,in più.
A lungo andare,secondo me,la ditta in questione perderà un sacco di clienti visto che non riesce a garantire uno standard qualitativo sufficiente e si affida molto spesso a personale poco qualificato che ha costantemente bisogno della supervisione di un superiore.

Scusate se mi autocito e riporto in alto questo topic ma avrei la dimostrazione che il sistema attuale adottato da alcune aziende,solo dipendenti giovanissimi che costano meno e restano per un anno al massimo,fa acqua da tutte le parti.
Parlo della solita ditta che si occupa dell'impianto di areazione nello stabile dove lavoro.
Come avevo scritto siamo stati senza areazione nel periodo più caldo,fine agosto.
I tecnici sono arrivati e hanno sentenziato che il motore dell'impianto era guasto a andava smontato e mandato a revisionare.
Siamo stati una settimana abbondante ancora senza areazione e poi finalmente sono arrivati per rimontarlo.
Due ragazzi molto giovani,hanno fatto il lavoro e devo essere sincero sembrava che fosse tutto a posto.
Oggi a distanza di meno di 3 settimane siamo punto e a capo.
E' sempre così,l'impianto sembra che non possa funzionare correttamente per un mese di fila.
Nei prossimi giorni ci manderanno i soliti ragazzini che dovranno telefonare ai colleghi più esperti per farsi dire cosa devono fare e tra una pausa sigaretta e l'altra rattopperanno il problema che si ripresenterà puntualmente tra non molto tempo.
Forse se invece di cambiare il personale ogni 6 mesi tenessero quelli più bravi e gli facessero maturare più esperienza non saremmo messi così male.
 
Così fatturano più uscite, con costi del personale ridotti.

Si ma offrono un servizio di XXXXX.
Noi non abbiamo scelta perchè è la società proprietaria dello stabile a scegliere la ditta per la manutenzione,però presto o tardi mi auguro che li mandino a spasso perchè ormai i malfunzionamenti sono all'ordine del giorno.
 
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