<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Vendita Alfa a VW, siamo vicini alla fine della vicenda? | Page 10 | Il Forum di Quattroruote

Vendita Alfa a VW, siamo vicini alla fine della vicenda?

crank ha scritto:
Le auto tedesche costruiscono ben consce che il principale mercato sta negli USA, eppure nessuno ha da lamentarsene (a parte io del sottosterzo Audi, ma vabé).

Nelle ultime prove, non c'è traccia del "sottosterzo Audi", tanto che nel confronto, di cui si è tanto discusso, tra A6, 530 e classe E, l'Audi manifesta meno sottosterzo della BMW... ma vabbè...
 
crank ha scritto:
Scaricai anche i bilanci e ti posso assicurare che prima della vendita ad Audi erano solidissimi.
La cosa è anche ovvia visto che questo tipo di investitori lavora così: compra un'azienda sull'orlo del fallimento (ma con potenziale) per un tozzo di pane, la rimette in piedi più o meno bene e la rivende guadagnandoci abbondantemente. Mica è un caso che li chiamino business angels.

Audi non ha comprato certo per un tozzo di pane (non so però quanto possa costare dalle tue parti). Inoltre, da più fonti, si parla di situazione debitoria:
" un prezzo di circa 860 milioni di euro (cui si aggiunge l'accollo dei debiti)." da il Sole 24h;
"860 milioni di euro. Con questa somma la casa automobilistica di Ingolstadt si porterà a casa tutto il pacchetto di Ducati, debiti inclusi." da il fatto quotidiano;
"l'acquisto del marchio di Borgo Panigale per 860 milioni di euro (800 solo per sanare i debiti)." da agenzia DPA;
"L?accordo, sulla base 860 milioni di euro...è bene ricordarlo, una parte andrà a coprire le esposizioni, meno di 200 milioni," da il corriere;
" Mercedes nulla ha potuto contro l'offerta da 860 milioni di euro di Audi per il 100% di Ducati debiti (si parla di circa 200 milioni di Euro) compresi." da infomotori;
"Secondo Car, - così riporta l'agenzia Radiocor- la Ducati avrebbe debiti per circa 800 milioni di euro" da il resto del carlino;
"Restano alcuni dubbi sui debiti dell'azienda italiana. Car parla di 800 milioni di euro, mentre la finanziaria Investindustrial ha subito smentito precisando che "il debito di Ducati è inferiore a 200 milioni di euro". " da sportmediaset.
 
modus72 ha scritto:
La differenza, Crank, la fa come e dove si progetta. In Lamborghini, la progettazione e lo sviluppo delle vetture avviene sempre a Sant'Agata; dal momento dell'annessione al gruppo VW, l'opportunità per i progettisti è stata quella del poter usufruire di tecnologie, fornitori e componentistiche provenienti dalla Germania (e non solo). A Sant'Agata si progetta, si mette a punto, si ricerca, si costruisce, si chiedono aiuti e componenti a Ingolstadt e a Wolfsburg, ma il prodotto finale che ne esce ha caratteristiche e connotazioni prettamente italiane, perchè è fatto "all'italiana". E gli odiati tedeschi hanno lasciato amplia autonomia ai progettisti emiliani, proprio per far sì che da quella fabbrica uscissero auto italiane e non tedesche. Per chi vuole roba tedesca, c'è già Porsche.
Il caso del nostro gruppone è speculare: i segmenti dal D in su sono stati praticamente dati in carico agli americani, perchè le auto che dovranno uscire dalle matite dei progettisti dovranno aver connotazioni americane, venendo smerciate principalmente laggiù.. Nel caso del gruppone, chi progetta e/o progetterà le D ed E si trova negli USA, ha impostazione USA; ha sì la possibilità di pescare nel portafoglio tecnico italiano sia per componenti che per tecnologia, ma i prodotti saranno invariabilmente USA. Per economie di produzione, le grandi Alfa che vedremo (se le vedremo...) deriveranno più o meno strettamente da queste auto e la paura che aleggia in questo forum (paura espressa anche da Giugiaro, che non è l'ultimo arrivato) è che chi le progetterà riesca a connotarle in maniera sufficientemente appetibile per i nostri gusti ed esigenze. Si spera che ci riescano, beninteso, ma le premesse per un appassionato alfista non sono di certo incoraggianti.

Sono d'accordo, in un mondo globalizzato, dove i siti di produzione sono nei luoghi più disparati, è la connotazione progettuale a caratterizzare il dna di un marchio e il relativo prodotto.
 
Beh ragazzi forse siamo vicini alla fine della vicenda. Autoedizione ci dice che la 4C sarebbe stata avvistata in strada, mancano le foto ma la notizia pare cominci ad avere qualche conferma. Si parla di avvio della produzione per aprile 2013. Speriamo bene in attesa delle prime foto ci godiamo l'unica foto in movimento per ora disponibile ;)

http://www.autoedizione.com/first-test-models-alfa-romeo-4c-spotted/
 
crank ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
Non è questione di cultura, ma di conoscenza di fatti specifici, circa la tipologia del prodotto che si sta prospettando, il luogo dove Lo si sta concependo, la clientela di riferimento, e persino l'incarico del design. Fatti pubblici e pubblicati, che dalla bocca di Marchionne, attraverso la stampa, sono circolati fino in questo forum ( trovi tutto Nero sù bianco, completo di fonti, entro la prima pagina della presente room ).

Se uno non li conosce, è inutile parlarne, ancor meno farvi dell'ironia. Se invece uno ne è a conoscenza, ma finge di no, oppure lì disconosce senza alcuna argomentazione, è qui per disinformare, e allora si spiega meglio l'ironia.
Conoscere è un conto, interpretare un altro.
Che la futura Giulietta sia americana, fatta in america e pensata per loro è una tua interpretazione.
Quello che si sa è che l'auto o ha pianale D-Wide o "Quattroportina", cioé italiano, motori italiani e design fatto a cavallo tra le due sponde con l'obiettivo di vendere tanto in Europa quanto negli USA.
La facile ironia è ovvia quando si giudica un prodotto che non è uscito neanche come LEAK (e questo è un FATTO, non parole).

renexx ha scritto:
pilota54 ha scritto:
PS: che la Giulia possa essere progettata e costruita in America fa rivoltare lo stomaco anche a me, tranquilli. :(
Posso comprenderne le ultime ragioni commerciali, ma mi sembra un assurdo.

Il problema non è tanto il luogo di produzione (ma anche quello), quanto il tipo di progetto ed il relativo target, come giustamente diceva BelliCapelli.
E come diceva Giugiaro: "... io dovrei comprare un'Alfa fatta dagli ingegneri della Chrysler?! Non dico una Fiat, che ci può stare, ma un'Alfa??".
Ecco che l' "italianità" di Alfa va a farsi benedire, anche se i MJet continuassero a costruirli qui...
Innanzitutto che sia progettata e costruita in america non è vero.
In secondo luogo, siamo sicuri che il target sia così tremendo?
Le auto tedesche costruiscono ben consce che il principale mercato sta negli USA, eppure nessuno ha da lamentarsene (a parte io del sottosterzo Audi, ma vabé).
La maggiorparte delle vendite VW è in Cina, con numeri pesantemente superiori a quelli EU, eppure la qualità non è cinese.
Volvo ha sempre venduto in USA, tanto che la crisi dei subprime l'ha messa in ginocchio, eppure le Volvo piacciono molto anche qui, nel sud Europa.
ALFA è già sbarcata in America eppure la 33 non è che fosse un barcone.

Ed a questo aggiungete che dagli anni 70 almeno le auto portano grandi o piccole differenze a seconda dei mercati in cui vengono vendute. Le Uno dell'Est Europa avevano dimensioni maggiori rispetto alle italiane, la Chrysler 300 nuova ha un assetto diverso in USA ed in Gran Bretagna. Le Volvo USA hanno interni leggermente meno pregevoli ma un sistema di climatizzazione più potente. Tanto per mettere qualche dettaglio piccolo ma evidente, figurarsi la guida quanto DEVE cambiare da paese a paese.

Mi spiace, ma confermi nuovamente che parli senza cognizione di causa. Il che non sarebbe nulla di male se, anche sù segnalazione di atti che mi hanno seguito, ti andassi a procurare le informazioni che ti mancano. Invece evidentemente non ti riesce. Oppure queste informazioni le hai, ma sei qui proprio per negarle e fare disinformazione. Il che, quantomeno, confermerebbe che non suonano allettanti nemmeno per i supporter Fiat.

La progettazione della Giulia, a qualunque punto essa sia, è stata spostata di peso negli Usa, incluso il design ( sorry, niente cavallo ). Il motivo è evidente.

Per passare ad altre perle di disinformazione, il pianale della Quattroruote, versione baby e probabilmente anche quella grande, è l'ennesima variazione di quello Thema, ed il C-wide è una variazione AMERICANA del pianale Giulietta.

Ah, nessuna Alfa 33 è mai stata esportata negli USA.

Mi rimane la curiosità se tu sia semplicemente disinformato, o piuttosto un disinformatore intenzionale.
 
crank ha scritto:
pilota54 ha scritto:
Scusami ottovalvole ma per me dire che Alfa è stata venduta a Chrysler è come dire che la 500 è stata venduta alla Ferrari o che l'Abarth è stata ceduta a Maserati. Ovvero Fiat non può vendere un marchio a..........se stessa.
Ormai la percentuale di azioni Chrysler in mano a Fiat è assolutamente maggioritaria e quindi Fiat e Chrysler sostanzialmente si identificano, sono un unico gruppo imprenditoriale.
E' noto che in Australia le Alfa Romeo saranno vendute dalla rete Chrysler, ma questo non vuol dire che "Alfa è di Chrysler". Le Lancia fuori dall'Italia sono vendute non solo attraverso la rete americana, ma addirittura con il marchio Jankee, solo in Italia si chiamano ancora Lancia.

Io comunque continuo a pensare che Fiat-Chrysler non venderà il marchio Alfa.

Quanto ai discorsi sulla nazionalità delle auto, io credo che, al di là delle sinergie, delle economie di scala e delle ovvie economie di produzione (in paesi strategicamente convenienti), la nazionalità di un marchio debba essere assegnata in linea di principio alla "proprietà" del marchio stesso. Quindi se Alfa fosse venduta a VW a mio parere diventerebbe sostanzialmente una casa "tedesca".

Però ci sono delle eccezioni, e le faccio subito:
- Lamborghini
- Lotus
- Ducati (anche se vende moto)

Chi si sente di affermare che la Lotus è una casa malese? E che la Lambo è tedesca? Ovvero, quando il luogo principale di produzione, con il nocciolo duro dei dipendenti, è quello originario e quando le connotazioni dei prodotti mantengono la forte caratterizzazione della produzione originaria, io credo che, anche in caso di passaggio di proprietà, si possa parlare quanto meno di "fifty-fifty". Quindi definirei la Lotus anglo-malese e Lambo/Ducati italo-tedesche.
Veramente, scusami, dire che ALFA è stata venduta a Chrysler è come dire che Jaguar ha comprato Tata. Nè si può dire che FIAT e Chrysler si identificano, visto che uno possiede e l'altro è posseduto.
Tanto Chrysler, quanto ALFA e Maserati sono marchi di proprietà di FIAT Group. Chrysler a sua volta possiede Dodge e Jeep, che alla fine la scala fanno capo sempre a FIAT Group.
Semmai ad identificarsi sono Lancia e Chrysler dato che sono stati FUSI (diversamente da quanto successo al momento tra Dodge e FIAT): tanto dire Lancia quanto dire Chrysler significa parlare della stessa cosa.
Infine, visto che a Sant'Agata si assembla solo quanto prodotto in Germania, vista la trazione integrale Haldex, visto che il V10 era VW ed il telaio è stato condiviso con l'R8... direi che Lamborghini è quantomeno tedesca a metà. La paura è che succeda lo stesso a Ducati.

PS: nei magazzini lambo: http://farm3.static.flickr.com/2415/2043045914_c5ee51eff8_o.jpg
mizzica...
cosi la lambo é rimasta italiana..............
 
modus72 ha scritto:
Crank, davvero...
E' inutile che piluccando una vite da qui ed una fiancata da lì, mettendo insieme una tua personale somma di pezzi e cavando fuori un tuo personale risultato, provi a sostenere la tua teoria bislacca secondo cui Lambo sia diventata una fabbrica cacciavite dei tedeschi.... Non è così, fidati, te lo dice uno che abita abbastanza vicino a quel paesello e che per questo ha contatti più o meno stretti con della gente che lavora in quell'ambito... Mettitela via, le cose non stanno come sei arrivato a concludere... Se vuoi continuare a raccontartela e a raccontarla fai pure, ti dico solo che sei fuori strada di un bel pò...
peccato che io abbia detto che "Lambo è tedesca almeno per la metà", non che è una fabbrica cacciavite dei tedeschi.
Certo non è italiana 100% come ti sforzi di far credere e per motivi ben evidenti.

crank ha scritto:
La differenza, Crank, la fa come e dove si progetta. In Lamborghini, la progettazione e lo sviluppo delle vetture avviene sempre a Sant'Agata; dal momento dell'annessione al gruppo VW, l'opportunità per i progettisti è stata quella del poter usufruire di tecnologie, fornitori e componentistiche provenienti dalla Germania (e non solo). A Sant'Agata si progetta, si mette a punto, si ricerca, si costruisce, si chiedono aiuti e componenti a Ingolstadt e a Wolfsburg, ma il prodotto finale che ne esce ha caratteristiche e connotazioni prettamente italiane, perchè è fatto "all'italiana". E gli odiati tedeschi hanno lasciato amplia autonomia ai progettisti emiliani, proprio per far sì che da quella fabbrica uscissero auto italiane e non tedesche. Per chi vuole roba tedesca, c'è già Porsche.
ma che bel mondo!
Il caso del nostro gruppone è speculare: i segmenti dal D in su sono stati praticamente dati in carico agli americani,
falso
perchè le auto che dovranno uscire dalle matite dei progettisti dovranno aver connotazioni americane, venendo smerciate principalmente laggiù..
il grosso delle Lambo viene smerciato in USA, Cina e paesi arabi. Quindi...
Nel caso del gruppone, chi progetta e/o progetterà le D ed E si trova negli USA,
Maserati è in Emilia, ad esempio.
ha impostazione USA; ha sì la possibilità di pescare nel portafoglio tecnico italiano sia per componenti che per tecnologia, ma i prodotti saranno invariabilmente USA. Per economie di produzione, le grandi Alfa che vedremo (se le vedremo...) deriveranno più o meno strettamente da queste auto e la paura che aleggia in questo forum (paura espressa anche da Giugiaro, che non è l'ultimo arrivato) è che chi le progetterà riesca a connotarle in maniera sufficientemente appetibile per i nostri gusti ed esigenze. Si spera che ci riescano, beninteso, ma le premesse per un appassionato alfista non sono di certo incoraggianti.
Al momento per come la vedo io c'è ampia libertà di movimento, il difficile è proprio azzeccare le mosse giuste.

renexx ha scritto:
Nelle ultime prove, non c'è traccia del "sottosterzo Audi", tanto che nel confronto, di cui si è tanto discusso, tra A6, 530 e classe E, l'Audi manifesta meno sottosterzo della BMW... ma vabbè...
Dipende dalle prove. Alcune testate (Evo, mi pare) si sono lamentate perfino (sorprendendomi, tra l'altro) della R8.
Personalmente, vista la clientela, l'impostazione, il progetto e la disposizione del motore sono portato più a credere a quelli che parlano, in proposito delle auto dalla A4 all'A8, del famoso sottosterzo piuttosto che agli altri.
Poi chiaramente sulla R8 mantengo delle riserve e va ammesso che le 3,0 diesel BMW e Mercedes siano fondamentalmente lievemente sottosterzanti, dato che devono offrire prima di tutto confidenza nei lunghi tragitti, per destinazione d'uso. Già prendendo un benzina da 200Cv, però, le cose cambiano.

Chi ha provato diversi modelli di una Serie1, ad esempio, potrà confermare come a parità di telaio e sospensioni il carattere della 125i ed una 116d, ed ovviamente non mi riferisco solo al peso ed al carattere del motore, parlo di assetto e comportamento stradale, angoli caratteristici, ecc...

renexx ha scritto:
Audi non ha comprato certo per un tozzo di pane (non so però quanto possa costare dalle tue parti).
evidentemnte non ero chiaro: "Questi investitori" era riferito agli americani (Texas Pacific Group, giusto?).

Inoltre, da più fonti, si parla di situazione debitoria:
" un prezzo di circa 860 milioni di euro (cui si aggiunge l'accollo dei debiti)." da il Sole 24h;
"860 milioni di euro. Con questa somma la casa automobilistica di Ingolstadt si porterà a casa tutto il pacchetto di Ducati, debiti inclusi." da il fatto quotidiano;
"l'acquisto del marchio di Borgo Panigale per 860 milioni di euro (800 solo per sanare i debiti)." da agenzia DPA;
"L?accordo, sulla base 860 milioni di euro...è bene ricordarlo, una parte andrà a coprire le esposizioni, meno di 200 milioni," da il corriere;
" Mercedes nulla ha potuto contro l'offerta da 860 milioni di euro di Audi per il 100% di Ducati debiti (si parla di circa 200 milioni di Euro) compresi." da infomotori;
"Secondo Car, - così riporta l'agenzia Radiocor- la Ducati avrebbe debiti per circa 800 milioni di euro" da il resto del carlino;
"Restano alcuni dubbi sui debiti dell'azienda italiana. Car parla di 800 milioni di euro, mentre la finanziaria Investindustrial ha subito smentito precisando che "il debito di Ducati è inferiore a 200 milioni di euro". " da sportmediaset.
Li ricordo. Proprio per questo mi misi a scaricare i bilanci. Risultato? 800mln era il totale del Passivo dello Stato Patrimoniale, ovviamente bilanciato dall'Attivo. L'azienda aveva avuto utili positivi negli ultimi 5 anni, per quanto risultasse, classico italiano, sottocapitalizzata rispetto alle concorrenti.

PS: non sono riuscito a ritrovare i bilanci, tuttavia ho rintracciato un mio vecchio post:
"che abbia 800milioni di debiti è un'abile mistificazione. Il TOTALE PASSIVO dello Stato Patrimoniale è di 798,200,000? e dal momento che i conti quadrano anche il TOTALE ATTIVO del medesimo stato patrimoniale è di 798,200,000?. Alla fine dell'esercizio 2011 Ducati ha chiuso con un utile di 8,108,000?. Solo le immobilizzazioni materiali (stabilimenti, macchinari et cetera) valgono 75,278,000?."
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Mi spiace, ma confermi nuovamente che parli senza cognizione di causa. Il che non sarebbe nulla di male se, anche sù segnalazione di atti che mi hanno seguito, ti andassi a procurare le informazioni che ti mancano. Invece evidentemente non ti riesce. Oppure queste informazioni le hai, ma sei qui proprio per negarle e fare disinformazione. Il che, quantomeno, confermerebbe che non suonano allettanti nemmeno per i supporter Fiat.

La progettazione della Giulia, a qualunque punto essa sia, è stata spostata di peso negli Usa, incluso il design ( sorry, niente cavallo ). Il motivo è evidente.

Per passare ad altre perle di disinformazione, il pianale della Quattroruote, versione baby e probabilmente anche quella grande, è l'ennesima variazione di quello Thema, ed il C-wide è una variazione AMERICANA del pianale Giulietta.

Ah, nessuna Alfa 33 è mai stata esportata negli USA.

Mi rimane la curiosità se tu sia semplicemente disinformato, o piuttosto un disinformatore intenzionale.
Spalle al muro, si accusan gli altri.
Io le informazioni ce le ho e sono diverse da quanto asserisci tu.
La progettazione della Giulia è comune tra le due sponde, per evidenti motivi (il mercato è tanto EU quanto USA, quanto extra Eu in generale).
Dai anche diverso peso alle variazioni: se si varia il C-Evo diventa americano, se si varia l'LX rimane americano. Buffo. Perché mentre dell'LX vecchio è rimasto praticamente nulla (visto che è e resta di proprietà Daimler) il D-Evo è diventato semplicemente US-wide, cioé adatto ai crash test NHTSA.
Quanto alla 33: http://en.wikipedia.org/wiki/Alfa_Romeo#Return_to_the_United_States
Dice: "In 1961 Alfa Romeo started importing cars to the United States.[24]

In 1995 Alfa Romeo ceased exporting cars to the United States,[25] the last model to be sold being the 164."
Mi ricordavo di una foto di una 33 negli StatiUniti, magari proprio quella non è stata esportata, ma dal '61 al '95 qualche auto ci sarà finita di là, no?
 
renexx ha scritto:
pilota54 ha scritto:
renexx ha scritto:
pilota54 ha scritto:
Quindi se Alfa fosse venduta a VW a mio parere diventerebbe sostanzialmente una casa "tedesca".

Però ci sono delle eccezioni, e le faccio subito:
- Lamborghini
- Lotus
- Ducati (anche se vende moto)

Chi si sente di affermare che la Lotus è una casa malese? E che la Lambo è tedesca? Ovvero, quando il luogo principale di produzione, con il nocciolo duro dei dipendenti, è quello originario e quando le connotazioni dei prodotti mantengono la forte caratterizzazione della produzione originaria, io credo che, anche in caso di passaggio di proprietà, si possa parlare quanto meno di "fifty-fifty". Quindi definirei la Lotus anglo-malese e Lambo/Ducati italo-tedesche.

Hai dimenticato Jaguar, Land Rover e Volvo.
La Ducati, ironia della sorte, è più italiana forse ora, dato che verranno mantenuti gli stabilimenti di Borgo Panigale che la vecchia gestione intendeva traslocare all'estero.
La nazionalità di un marchio, visto che ormai si produce ovunque, risiede nella capacità dei proprietari di mantenerne lo spirito nei prodotti, in linea con la tradizione del marchio stesso, della sua storia e del suo stile.
Ecco perchè, forse, anche Alfa è meno italiana oggi che mai.

Non ho voluto fare ovviamente tutti gli esempi in essere al mondo, ce ne sono anche altri, come Bentley, Rolls..............

Però sulla "nazionalità" di un marchio penso che si possa discutere all'infinito. Ci sono tanti fattori che la possono influenzare, tuttavia possiamo parlare, come dici tu, di nazionalità effettiva (proprietà delle azioni) e nazionalità "percepita" (luogo di produzione, dipendenti, connotazioni, fedeltà alla Storia). Tu evidentemente ti riferisci alla nazionalità "percepita", che privilegi. ;)

La proprietà influisce ovviamente sui destini di un marchio, ma quando detto marchio una storia (e pure gloriosa) già ce l'ha, la prima cosa da salvaguardare è la sua natura, la sua peculiarità. Non è una questione di "percezioni", ma di prodotto. L'italianità dell'Alfa ne faceva un fiore all'occhiello per il nostro Paese; l'attuale proprietà (oltretutto producendo ovunque) sta facendo appassire quel fiore.

P.S. ho menzionato Jag, LR e Volvo non per correggerti (mi scuso se ne ho dato l'impressione), ma per sottolineare che la proprietà indiana o cinese non ha scalfito l'identità dei vari marchi, che tuttora rimangono ancora rispettivamente molto "british" o "swedish-tech".
Quando leggo questi esempi mi incavolo sempre di piu....(Non è una questione di "percezioni", ma di prodotto. L'italianità dell'Alfa ne faceva un fiore all'occhiello per il nostro Paese; ) ma allora dimmi come mai é finita cosi come é finita...possibile che l italiano non l ha capito e se ne andato per altri lidi,possibile che non ha capito che si doveva aspettare una nuova gestione (non come nuova proprieta) ma continuado a comprare quello che si aveva visto che era il fiore all occhiello del nostro Paese......
 
modus72 ha scritto:
ottovalvole ha scritto:
mi può star bene la produzione in loco,ma la progettazione e il design?
Immagina una ditta danese che acquista una pizzeria in forte difficoltà a Napoli: secondo te le pizze le farà fare a pizzaioli napoletani o manderà qualcuno di Copnhagen ad impastare ed infornare?
chi ti dice che non succeda....
oggi tutti fanno pizza dagli indiani ai turchi eppure tutti la vendono e ci guadagnano,e che si dice...buonaaaaaaa anche Dott.Müller ti vende quella dei congelatori e che si dice...buonaaaaa chissa perché??
 
crank ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
Mi spiace, ma confermi nuovamente che parli senza cognizione di causa. Il che non sarebbe nulla di male se, anche sù segnalazione di atti che mi hanno seguito, ti andassi a procurare le informazioni che ti mancano. Invece evidentemente non ti riesce. Oppure queste informazioni le hai, ma sei qui proprio per negarle e fare disinformazione. Il che, quantomeno, confermerebbe che non suonano allettanti nemmeno per i supporter Fiat.

La progettazione della Giulia, a qualunque punto essa sia, è stata spostata di peso negli Usa, incluso il design ( sorry, niente cavallo ). Il motivo è evidente.

Per passare ad altre perle di disinformazione, il pianale della Quattroruote, versione baby e probabilmente anche quella grande, è l'ennesima variazione di quello Thema, ed il C-wide è una variazione AMERICANA del pianale Giulietta.

Ah, nessuna Alfa 33 è mai stata esportata negli USA.

Mi rimane la curiosità se tu sia semplicemente disinformato, o piuttosto un disinformatore intenzionale.
Spalle al muro, si accusan gli altri.
Io le informazioni ce le ho e sono diverse da quanto asserisci tu.
La progettazione della Giulia è comune tra le due sponde, per evidenti motivi (il mercato è tanto EU quanto USA, quanto extra Eu in generale).
Dai anche diverso peso alle variazioni: se si varia il C-Evo diventa americano, se si varia l'LX rimane americano. Buffo. Perché mentre dell'LX vecchio è rimasto praticamente nulla (visto che è e resta di proprietà Daimler) il D-Evo è diventato semplicemente US-wide, cioé adatto ai crash test NHTSA.
Quanto alla 33: http://en.wikipedia.org/wiki/Alfa_Romeo#Return_to_the_United_States
Dice: "In 1961 Alfa Romeo started importing cars to the United States.[24]

In 1995 Alfa Romeo ceased exporting cars to the United States,[25] the last model to be sold being the 164."
Mi ricordavo di una foto di una 33 negli StatiUniti, magari proprio quella non è stata esportata, ma dal '61 al '95 qualche auto ci sarà finita di là, no?

Informati bene: la 33 non è mai stata esportata negli States.
 
crank ha scritto:
Guardati intorno...
crank ha scritto:
il grosso delle Lambo viene smerciato in USA, Cina e paesi arabi. Quindi...
Peccato che i tedeschi siano più furbi ed abbiano ben chiaro il concetto che una Lambo Made in PRC non se la filerebbe nessuno, al pari di una Ducati made in Romania. Altri invece son convinti di riuscire a vendere delle Alfa made in USA...
crank ha scritto:
Maserati è in Emilia, ad esempio.
Maserati ERA in Emilia...
crank ha scritto:
peccato che io abbia detto che "Lambo è tedesca almeno per la metà", non che è una fabbrica cacciavite dei tedeschi.
Certo non è italiana 100% come ti sforzi di far credere e per motivi ben evidenti.
Crank io discuto volentieri ma ad esser preso per il didietro non ci sto.

Infine, visto che a Sant'Agata si assembla solo quanto prodotto in Germania, vista la trazione integrale Haldex, visto che il V10 era VW ed il telaio è stato condiviso con l'R8... direi che Lamborghini è quantomeno tedesca a metà.

Quando riporti i tuoi scritti fallo cortesemente per intero, non solo per quello che ti comoda; nella prima parte della frase hai descritto chiaramente l'operato di una fabbrica cacciavite, quindi evita le arrampicate sugli specchi per smentire quanto hai precedentemente affermato. I motivi per cui io affermi che Lamborghini sia una casa praticamente italiana sono chiari a chiunque voglia vederli, non sarebbe male se chi sostiene il contrario alzasse il sederino dalla propria scrivania e venisse a farsi un giro da queste parti, lo troverebbe estremamente educativo...
Per il resto io la questione Lambo la chiudo qui, ti ho spiegato come stanno le cose a Sant'Agata, se la tua partecipazione al forum è anche per imparare cose nuove e non solo per imporre la tua personale visione, gli elementi ti sono stati forniti.

crank ha scritto:
Dai anche diverso peso alle variazioni: se si varia il C-Evo diventa americano, se si varia l'LX rimane americano.
Non è diversità di peso, è il considerare chi e per cosa opera queste variazioni. In entrambi i casi citati, si tratterà di modelli destinati prevalentemente al mercato USA.

BelliCapelli3 ha scritto:
Mi rimane la curiosità se tu sia semplicemente disinformato, o piuttosto un disinformatore intenzionale.
Come forumista ma soprattutto come moderatore, ho anch'io questa curiosità..
 
fpaol68 ha scritto:
crank ha scritto:
Quanto alla 33: http://en.wikipedia.org/wiki/Alfa_Romeo#Return_to_the_United_States
Dice: "In 1961 Alfa Romeo started importing cars to the United States.[24]

In 1995 Alfa Romeo ceased exporting cars to the United States,[25] the last model to be sold being the 164."
Mi ricordavo di una foto di una 33 negli StatiUniti, magari proprio quella non è stata esportata, ma dal '61 al '95 qualche auto ci sarà finita di là, no?

Informati bene: la 33 non è mai stata esportata negli States.
Quanto alla 33: http://en.wikipedia.org/wiki/Alfa_Romeo#Return_to_the_United_States
Dice: "In 1961 Alfa Romeo started importing cars to the United States.[24]

In 1995 Alfa Romeo ceased exporting cars to the United States,[25] the last model to be sold being the 164."
Mi ricordavo di una foto di una 33 negli StatiUniti, magari proprio quella non è stata esportata, ma dal '61 al '95 qualche auto ci sarà finita di là, no?

Tradotto: ne avranno esportata un'altra. Cambia poco il discorso.

modus72 ha scritto:
Guardati intorno...
Fatto.
Peccato che i tedeschi siano più furbi ed abbiano ben chiaro il concetto che una Lambo Made in PRC non se la filerebbe nessuno, al pari di una Ducati made in Romania. Altri invece son convinti di riuscire a vendere delle Alfa made in USA...
Vabé, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
E comunque gli USA non sono la Romania. E comunque lo stabilimento nuovo di Ducati non doveva essere in Romania ma in Romagna. E comunque di quel nuovo stabilimento da quando è arrivata Audi ancora non se ne parla.
Maserati ERA in Emilia...
No: Maserati è in Emilia.
Crank io discuto volentieri ma ad esser preso per il didietro non ci sto.

Infine, visto che a Sant'Agata si assembla solo quanto prodotto in Germania, vista la trazione integrale Haldex, visto che il V10 era VW ed il telaio è stato condiviso con l'R8... direi che Lamborghini è quantomeno tedesca a metà.

Quando riporti i tuoi scritti fallo cortesemente per intero, non solo per quello che ti comoda; nella prima parte della frase hai descritto chiaramente l'operato di una fabbrica cacciavite, quindi evita le arrampicate sugli specchi per smentire quanto hai precedentemente affermato.
Lo scritto è CHIARISSIMO, ad arrampicarti qui sei tu. E ti rivolgo le stesse parole che tu rivolgi a me: " I motivi per cui io affermi che Lamborghini non sia una casa praticamente italiana sono chiari a chiunque voglia vederli"

non sarebbe male se chi sostiene il contrario alzasse il sederino dalla propria scrivania e venisse a farsi un giro da queste parti, lo troverebbe estremamente educativo...
già che sei là, osserva ancora meglio e troverai le etichette in tedesco che ho linkato. E' poco ma vuol dire abbastanza.
Comunque anche per me la questione Lamborghini può ritenersi conclusa, io ho postato i fatti e tratto le mie conclusioni, ognuno tragga le proprie.

Non è diversità di peso, è il considerare chi e per cosa opera queste variazioni. In entrambi i casi citati, si tratterà di modelli destinati prevalentemente al mercato USA.
Come il 90% delle berline mondiali, magari. Non giustifichiamo certi atteggiamenti, per favore.

BelliCapelli3 ha scritto:
Mi rimane la curiosità se tu sia semplicemente disinformato, o piuttosto un disinformatore intenzionale.
Come forumista ma soprattutto come moderatore, ho anch'io questa curiosità.
Da un moderatore in raltà uno ci si aspetterebbe una moderazione dei toni, non un rafforzamento delle illazioni. Del resto visti i discorsi ed i toni, anche a me viene da sospettare.
Io mi sono limitato ad evidenziare i fatti e le contraddizioni, non a lanciare anatemi contro l'americanità di un'ALFA che al momento nessuno a visto.
D'altra parte visto che sono dall'altra parte so già che manca poco al ban, Bellicapelli ha già lanciato l'avvertimento. :D
 
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