Beh, la moda del turbo è da ricondurre principalmente alle restrizioni sulle emissioni: infatti, il turbo, incrementando la portata d'aria, è come se aumentasse la cilindrata del motore, un 1.0 turbo equivale tranquillamente a un 1.8 aspirato in fatto di coppia. Con il plus, appunto, ai bassi carichi di emettere emissioni ben minori a vantaggio dei cicli di omologazione. In altre parole è un escamotage, Mazda, ad esempio, continua a fare tranquillamente eccellenti aspirati investendo nella loro tecnologia.
Ciò non toglie che i turbo attuali siano motori ben diversi da quelli degli anni 80-90 che avevano erogazioni brutali e problematiche sul piano dell'affidabilità. Al giorno d'oggi, ormai, il turbo ha un'affidabilità pari se non superiore a quella di un aspirato con prestazioni ben maggiori. Insomma si può stare tranquilli.
L'unica accortezza è di fare una manutenzione certosina, soprattutto sul versante dell'olio motore. E' questo che può causare disastri in un turbo. Un esempio su tutti: il twinair Fiat. Motore molto avanzato tecnicamente che però richiede intervalli di manutenzione rigorosi: infatti, in questo motore, usando un olio non corretto o non cambiandolo agli intervalli prescritti, si rischia un funzionamento non ottimale del modulo multiar che, a cascata, si ripercuote con l'alterazione dei flussi di aspirazione e di scarico generando ondate di pulsazioni che vanno a ripercuotersi sulla turbina con vibrazioni che la fanno andare, prima o poi, in malora. Pulsazioni che, tra l'altro, si ripercuotono anche sul volano.
E' per questo che si hanno esperienze opposte su questo motore: chi pratica una manutenzione certosina lo trova praticamente indistruttibile; chi invece, diciamo, è un po' meno attento o si serve di officine dalla dubbia professionalità si trova a cambiare turbine e volani come caramelle, senza che il motore ne abbia alcuna colpa.
In conclusione, la manutenzione nel caso del turbo deve essere inappuntabile.
Ciao.