<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Un paese di poveracci | Page 78 | Il Forum di Quattroruote

Un paese di poveracci

o anche Francia.
Tra i modelli industrializzati sono quelli più comparabili al nostro che hanno da decenni oramai innescato un circolo virtuoso.
Crescono più di noi ed investono molto più di noi.
Il gap inizia ad essere importante sia in termini di popolazione che di produttività e ricchezza


Beh....

In Europa, quelli peggio....
( almeno fra quelli un minimo comparabili )
....Ditemeli voi
 
intanto mentre ci si interroga sul cosa, come e quando fare, chi può ovvero i giovani ...

Svizzera, Germania, Regno Unito, Norvegia e ora ci si mette pure la Finlandia. Ormai «in Europa è corsa contro il tempo per accaparrarsi gli infermieri Italiani»

Stiamo inesorabilmente slittando nel terzo mondo, con paghe da fame rispetto a costi europei. Per dire, nel milanese, affittare un monolocale sembra dragare l'intero stipendio di un giovane se è già fortunato ad avere un lavoro stabile.
E come mettono su famiglia?

Mia figlia mi raccontava l'annuncio per un "assistente alle vendite" in una nota catena di vendita videogiochi:
tempo pieno, 800€ come stage semestrale, preferibilmente con esperienza alla cassa ed attestato corso sulla sicurezza. Ma vaia vaia
 
intanto mentre ci si interroga sul cosa, come e quando fare, chi può ovvero i giovani ...

Svizzera, Germania, Regno Unito, Norvegia e ora ci si mette pure la Finlandia. Ormai «in Europa è corsa contro il tempo per accaparrarsi gli infermieri Italiani»

Stiamo inesorabilmente slittando nel terzo mondo, con paghe da fame rispetto a costi europei. Per dire, nel milanese, affittare un monolocale sembra dragare l'intero stipendio di un giovane se è già fortunato ad avere un lavoro stabile.
E come mettono su famiglia?

Mia figlia mi raccontava l'annuncio per un "assistente alle vendite" in una nota catena di vendita videogiochi:
tempo pieno, 800€ come stage semestrale, preferibilmente con esperienza alla cassa ed attestato corso sulla sicurezza. Ma vaia vaia


Fin quando quei pochi incrementi di PIL
finiranno nelle tasche dei soliti noti....E non un minimo redistribuiti....
Difficile,
il
quadro GENERALE
( e non particolare )
possa migliorare....

Facendo, cosi', progredire l' " INTERO " paese
 
Mia figlia mi raccontava l'annuncio per un "assistente alle vendite" in una nota catena di vendita videogiochi:
tempo pieno, 800€ come stage semestrale, preferibilmente con esperienza alla cassa ed attestato corso sulla sicurezza. Ma vaia vaia

Io ho l'esempio diretto in famiglia di mia sorella. Ciò che purtroppo accade non da ieri in Italia.

Mia sorella e il compagno, ora marito, una volta laureati con ottima carriera da studenti si sono ritrovarti lui ricercatore in università che poteva giusto pagare l'affitto a Milano. Mia sorella che passava da uno studio di architettura all'altra perché non la assumevano in modo regolare. Le davano tante promesse e circa 400€al mese. Viveva coi nostri genitori. Parlo di 18 anni fa.

Dopo poco più di due anni così... per me un tempo lunghissimo, che hanno deciso? Ciao Italia e sono andati in Svizzera. Nemmeno un mese dopo avevano due lavori ben retribuiti una casa in affitto dove vivere insieme. Oggi hanno casa di proprietà, due bambini senza alcun aiuto da parenti.

Mio cognato produce scoperte con brevetti chimici per un'azienda svizzera. Mia sorella ha vinto poi un concorso pubblico ed è responsabile di lavori pubblici dell'intero cantone dove vive.

Quanti giovani si ritrovano in situazioni simili? Quanti cervelli, quante capacità sono scappati negli anni e riusciamo solo a ripeterlo?
 
Io ho l'esempio diretto in famiglia di mia sorella. Ciò che purtroppo accade non da ieri in Italia.

Mia sorella e il compagno, ora marito, una volta laureati con ottima carriera da studenti si sono ritrovarti lui ricercatore in università che poteva giusto pagare l'affitto a Milano. Mia sorella che passava da uno studio di architettura all'altra perché non la assumevano in modo regolare. Le davano tante promesse e circa 400€al mese. Viveva coi nostri genitori. Parlo di 18 anni fa.

Dopo poco più di due anni così... per me un tempo lunghissimo, che hanno deciso? Ciao Italia e sono andati in Svizzera. Nemmeno un mese dopo avevano due lavori ben retribuiti una casa in affitto dove vivere insieme. Oggi hanno casa di proprietà, due bambini senza alcun aiuto da parenti.

Mio cognato produce scoperte con brevetti chimici per un'azienda svizzera. Mia sorella ha vinto poi un concorso pubblico ed è responsabile di lavori pubblici dell'intero cantone dove vive.

Quanti giovani si ritrovano in situazioni simili? Quanti cervelli, quante capacità sono scappati negli anni e riusciamo solo a ripeterlo?

Quando ho letto questo messaggio ho pensato 2 cose: la prima è che sono stati BRAVI e se lo meritano.
La seconda è che se adesso facessimo un test per verificare quante persone si trovano nella stessa situazione di tua sorella e tuo cognato e chiedessimo loro cosa hanno in mente di fare, la risposta sarebbe che lo stato italiano non fa abbastanza. Il che è vero ma la discriminante è sempre la volontà.
Tua sorella e tuo cognato hanno rischiato, sono andati, si sono messi in gioco ed oggi sono una bella famiglia. Oggi invece si cercano contributi, si sta con mamma finchè si può e quando sarà ora vedremo.
La strategia contro la fuga di persone in gamba non deve essere generalista perchè così si aiutano anche quelli che vivrebbero una vita povera fatta di soli contributi. Bisogna premiare chi vuole andare avanti e stimolare chi è incatenato al divano.
 
Quando ho letto questo messaggio ho pensato 2 cose: la prima è che sono stati BRAVI e se lo meritano.
La seconda è che se adesso facessimo un test per verificare quante persone si trovano nella stessa situazione di tua sorella e tuo cognato e chiedessimo loro cosa hanno in mente di fare, la risposta sarebbe che lo stato italiano non fa abbastanza. Il che è vero ma la discriminante è sempre la volontà.
Tua sorella e tuo cognato hanno rischiato, sono andati, si sono messi in gioco ed oggi sono una bella famiglia. Oggi invece si cercano contributi, si sta con mamma finchè si può e quando sarà ora vedremo.
La strategia contro la fuga di persone in gamba non deve essere generalista perchè così si aiutano anche quelli che vivrebbero una vita povera fatta di soli contributi. Bisogna premiare chi vuole andare avanti e stimolare chi è incatenato al divano.

Secondo me, come stato, bisogna cercare di evitare che questo avvenga.
Chiaramente non impedendo di andarsene, ma cercando di creare le condizioni perché sia conveniente rimanere.
Praticamente, così, stato e famiglie spendono risorse per formare persone ad alto livello che, quando sono produttive, vanno ad arricchire altri paesi e, con la loro emigrazione, aggravano la crisi demografica in cui versiamo.
Ancora più grave la situazione dei piccoli centri del centro-sud, dove l'emigrazione verso l'estero si va a sommare a quella interna.
Vedo che, ormai, la maggior parte dei ragazzi che va a fare l'università fuori sede non torna più con un depauperamento dei territori perché le risorse migliori se ne vanno, oltre tutto, dopo che le famiglie hanno trasferito denaro verso le sedi universitarie nella fase di formazione, quindi con un molteplice effetto negativo.
 
Quando ho letto questo messaggio ho pensato 2 cose: la prima è che sono stati BRAVI e se lo meritano.
La seconda è che se adesso facessimo un test per verificare quante persone si trovano nella stessa situazione di tua sorella e tuo cognato e chiedessimo loro cosa hanno in mente di fare, la risposta sarebbe che lo stato italiano non fa abbastanza. Il che è vero ma la discriminante è sempre la volontà.
Tua sorella e tuo cognato hanno rischiato, sono andati, si sono messi in gioco ed oggi sono una bella famiglia. Oggi invece si cercano contributi, si sta con mamma finchè si può e quando sarà ora vedremo.
La strategia contro la fuga di persone in gamba non deve essere generalista perchè così si aiutano anche quelli che vivrebbero una vita povera fatta di soli contributi. Bisogna premiare chi vuole andare avanti e stimolare chi è incatenato al divano.
intuiscoil tuo discorso ma con la buona volontà in Italia non vai da nessuna parte: le due persone indicate non erano "sul divano" e per uscire dal "ghetto" hanno cambiato nazione.
E difficilmente rivedranno l'Italia se non per le ferie.
Se un laureato con grandi capacità guadagna meno di un manovale, il sistema sta dicendo che non è interessato a progredire.

Oppure ... e questo invece potrebbe essere l'aspetto interessante del tuo discorso, il nostro sistema ha prodotto troppi laureati di scarsa qualità.
Una cartiera (qualcuno andava addirittura all'estero a comprare il pezzo di "carta") che ha totalmente sminuito il valore della competenza.

[ricordo ancora la tristezza ... in realtà era rabbia ... di fronte al nostro professore dell'ITIS che, non essendo in grado di spiegarci l'argomento del giorno, chiedeva a noi spiegazione su un passaggio matematico]
 
scrivi un commento, poi leggi un articolo e ti accorgi di non essere l'unico a pensarla così:
L'ex ingegnere Ferrari: «Dal 2008 in Germania, non riesco a tornare in Italia: le aziende pagano poco, poi si lamentano della scarsa motivazione» (msn.com)

«Offrono pacchetti retributivi assolutamente non in linea con le professionalità che cercano. Ovviamente le eccezioni esistono, ma sono appunto eccezioni. Per questo, e non per altro molte aziende non trovano personale. Lamentarsi incolpando la scarsa motivazione o gli ammortizzatori sociali, non risolve nulla. Occorre rivedere le politiche retributive e iniziare a premiare quella competenza e quell'esperienza che cercano. Solo così si potrà avviare una controtendenza, nella quale l’Italia divenga attrattiva dal punto di vista lavorativo».
 
non voglio estendere troppo il discorso ma secondo me ci sono motivazioni economiche ma anche altre di ordine sociale, per cui i ragazzi vanno via, spesso non ci si trova più nel paese dove si vive, e siccome per molti soprattutto delle ultime generazioni è molto scemato il legame tradizionale con la propria terra ci si mette poco a lasciarla. Pensare che tutto si risolva in questioni economiche è riduttivo temo
 
Ultima modifica:
Una cosa che sicuramente va considerata è che il lavoro fuori dall'Italia è gestito in modo completamente diverso.
Meno stress, meno schiamazzi, orari flessibili, straordinari praticamente assenti etc.
Almeno questo è quello che so da Germania, Austria, Svizzera ed alta Europa.
 
è anche più flessibile il mondo del lavoro, nel senso che un "tempo indeterminato" non è come un diamante "per sempre":
Se fai il lavativo prendi la porta.

Da noi ha portato che chi ha il tempo indeterminato è diventato una casta intoccabile, fuori restano i servi della gleba con contratti a tempo determinato che, per le aziende, conta più quanti rinnovi vali rispetto a quanto lavorativamente vali.
 
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