Ecco a voi le mie impressioni sulla Subaru XV 1.6 BiFuel Free, auto che posseggo da poco più di due mesi e con la quale ho percorso circa 5000 km. Vi anticipo da subito che il testo è davvero lunghissimo, ma tenta di descrivere in modo il più possibile esauriente ed obiettivo le caratteristiche del veicolo.
Spero di essere utile e non troppo noioso.
?Quanto a dinamica di guida, meccanica e doti stradali, siamo al vertice. Per tutto il resto Subaru si trova diversi anni indietro rispetto alla maggioranza dei produttori?: questa frase riassume sinteticamente il senso della prova che state per leggere.
PREMESSA.
Ho acquistato la XV in sostituzione di una vecchia Kia Sportage 2.0 diesel anno 2000, funge da terza macchina di famiglia quindi tutto ciò che il mezzo offre in più dell?essenziale per me è un lusso. Per questioni pratiche e di utilità nella spiegazione, però, non posso evitare il confronto con le auto che va ad affiancare - una VW Touran 2.0 Ecofuel del 2007 e una Volvo S60 Drive R-Design del 2011 - senza comunque accampare inutili pretese e con le dovute consapevolezze, essendo tre auto molto diverse per tipologia e target.
A causa dell?impianto a gpl installato non correttamente, ho avuto molti problemi che ho descritto in un post specifico. Dopo numerosi interventi in officina sembra che tutto - o quasi - sia a posto, quindi non so se alcuni difetti che andrò ad elencare siano di fabbrica o se riguardano il mio modello in particolare.
Per mancanza di disponibilità della motorizzazione, non ho mai provato su strada la macchina prima di acquistarla anche se era in pronta consegna. Questo è un particolare rilevante ai fini della lettura.
ESTERNI.
L?allestimento Free si caratterizza per la mancanza degli specchietti retrovisori ripiegabili elettricamente in tinta con indicatore di direzione integrato e per un disegno leggermente diverso delle parabole dei fari rispetto ai modelli dotati di xeno. Per tutto il resto l?auto è la stessa: stessi cerchi, stesse luci posteriori, stesse protezioni (ottime) lungo il profilo della carrozzeria. Lascia perplessi, in generale, la consistenza del corpo vettura esterno: basta aprire una portiera per sentire una sorta di ?rimbombo? dovuto al ritorno della maniglia. Toccando le varie parti, in effetti, ci si accorge di quanto siano leggeri i pannelli di lamiera utilizzati. Non è cosa da poco: nella mia zona si è scatenata una violenta grandinata durante la scorsa estate, fortunatamente non avevo ancora acquistato la XV. Il Touran e la Polo del vicino, ad esempio, pur essendo state sotto la grandine, non hanno riportato nessuna ammaccatura, a differenza della Punto di mia cugina che ora presenta varie bozze qua e là. Lo sportellino di apertura per fare rifornimento, poi, sembra essere in vera e propria latta. Ok che bisogna tagliare da qualche parte, ma su auto che possono tranquillamente superare i 30000? (anche sul Forester è fatto così, quello di Levorg e Outback è invece più consistente) mi sembra piuttosto fuori luogo.
Anche i vetri laterali non hanno uno spessore troppo generoso, ma questo non influisce molto sull?insonorizzazione che nel complesso risulta buona, ottima quella del motore.
La chiave di avviamento sembra un ritorno al passato: siamo d?accordo che si tratta della versione entry level, ma anche sulla Panda è fornita una chiave ripiegabile più comoda ed elegante.
Di contro, l?illuminazione dei fari è soddisfacente per essere dei semplici alogeni, le luci posteriori sono ben visibili e il paraurti posteriore, che sembra formare una sorta di deflettore al centro, è progettato per avere un buon angolo di uscita dalle pendenze ripide (tanto che lo scarico è posizionato ?a filo? per non toccare).
Altro particolare degno di nota: il fondo dell?auto è dotato di uno scudo in alluminio che impedisce alle pietre ?sparate? dalle ruote di impattare con le componenti del motore (che, come sappiamo, è più in basso rispetto allo standard) e fornisce una leggera protezione verso sconnessioni e massi presi di striscio. In marcia, sia su strada che fuori, si avvertono lievi rumori e ticchettii dovuti proprio al pietrisco o ai vari tipi di fondo che è possibile incontrare, ma non disturbano nella guida e possono anche rivelarsi utili spie. Osservando la presentazione della macchina su Al Volante, si legge che essa non sarebbe dotata di protezioni sottoscocca né di marce ridotte: non è del tutto vero visto che il motore 1.6 è abbinato al cambio Dual Range e che, seppur leggere, tali protezioni sono presenti.
INTERNI.
I tessuti e i particolari della versione in esame non sono certo opulenti: mancano le maniglie cromate, i rivestimenti in pelle per pomello cambio e volante, i sedili sono rivestiti in tessuto ?base?, il climatizzatore è automatico ma non bi-zona e, tra le altre cose, il sistema Starlink è meno evoluto che sugli altri allestimenti ed è dotato di una sola presa usb (nel vano portaoggetti anteriore). Rispetto all?auto che va a sostituire, ovviamente, è comunque un passo avanti notevole e devo dire che oltretutto l?abitacolo è particolarmente spazioso in lunghezza, specialmente nella parte posteriore. Tuttavia, dal punto di vista della dotazione di serie, la concorrenza offre quasi sempre qualcosa in più.
Nonostante in molti, tra giornalisti e test driver, abbiano affermato che la qualità delle plastiche risulti sottotono, a mio avviso è vero l?esatto opposto: nella parte alta della plancia l?auto non ha nulla da invidiare a modelli più costosi mentre in quella bassa c?è sicuramente più attenzione al risparmio ma, in ogni caso, nulla che non sia in linea col prezzo della vettura. I pannelli delle portiere seguono lo stesso andamento, presentano inserti in tessuto e hanno i braccioli rivestiti in finta pelle (molto gradevole). Gli assemblaggi generali sono di alto livello, tanto che scricchiolii o rumori di sottofondo sono totalmente assenti. Per fare un confronto con altre auto che ho avuto modo di valutare, la nuova Suzuki Vitara e la Mitsubishi ASX sono sicuramente indietro sotto questo aspetto; modelli quali Nissan Qashqai o Kia Sportage, invece, puntano su un design interno sicuramente più moderno e piacevole, ma non per questo di maggiore qualità.
I sedili sono morbidi quanto basta, sufficientemente larghi ma poco profilati e contenitivi; dietro si sta molto comodi in due, se si viaggia in tre il passeggero centrale ha poco spazio per le gambe a causa del tunnel della trazione ma nel complesso c?è più spazio di quello che ci si aspetta guardando l?auto dall?esterno. Mancano le luci di cortesia accanto agli specchietti delle alette parasole.
Il bagagliaio è ridimensionato a causa della bombola del gpl, un pegno che si paga volentieri visto il risparmio assicurato dal gas. Ciò che resta, ad ogni modo, permette di caricare i bagagli di tre persone o un mobile di piccola taglia sganciando la cappelliera. A conti fatti, si perde soltanto lo spazio al di sotto della soglia di carico, che va così a formare una superficie piana e quasi più pratica rispetto alle versioni benzina e diesel.
La visuale è perfetta in tutte le direzioni, ma al posteriore sono contento di aver installato i sensori di parcheggio perché il lunotto piccolo e inclinato e il paraurti sporgente non sono d?aiuto nelle manovre.
L?insonorizzazione, come accennato, non delude affatto: fino a 2000 giri il motore è quasi impercettibile, aumentando la pressione sul pedale il suono diviene progressivamente più marcato. A velocità autostradali si apprezza l?assenza di fruscii molesti nonostante gli specchietti di grandi dimensioni.
Tra i due sedili anteriori è presente un piccolo vano che funge, quando chiuso, da pseudo-bracciolo. Pseudo perché è praticamente impossibile utilizzarlo tanto è in basso. E oltretutto non sarebbe neanche comodo perché in plastica non rivestita. Per chi come me guida abbastanza sbracato è una grande mancanza, fosse stato disponibile come optional lo avrei preso sicuramente. Online ho trovato un modello apposito aftermarket che credo di ordinare a breve.
Il portaoggetti davanti al sedile del passeggero è nella media per capienza e finiture.
La posizione di guida è controversa: regolare sedile e volante è cosa semplice e immediata, vero, i comandi e la strumentazione sono al posto giusto, vero anche questo, la salita e la discesa dal veicolo praticamente perfetti, certo. Ciò che stupisce, però, è l?assurda mancanza di spazio per le gambe. Ragazzi stiamo parlando di un?auto di quattro metri e mezzo e con la larghezza di una Golf (o dello stesso Touran!). È incredibile: alla grande disponibilità di spazio generale dell?abitacolo, si contrappone un posto guida che difficilmente riuscirebbe ad accogliere degnamente chi supera il metro e ottanta. Io, per fortuna, sono a circa sei centimetri più in basso e malgrado ciò non posso non rilevare come le plastiche di copertura al di sotto del volante siano oltremodo ingombranti e che, chi necessita di sedersi un po? più in alto, dovrà sicuramente fare i conti con la possibilità di urtarle con le tibie, in particolare la sinistra quando si troverà ad azionare la frizione. Sulla destra, poi, lo spazio non abbonda e si arriva subito a toccare il bordo della parte centrale della plancia col ginocchio anche perché, per giunta, i pedali sono vicini rispetto alla seduta. Mio padre non arriva al metro e settanta e sembra sia stata costruita su misura per lui. Ok, in Giappone l?altezza media è quella che è, ma al di là delle battute trovo inspiegabile tutto questo, e non regge l?argomento del motore collocato più in basso. Inutile fare paragoni in questo caso, soltanto la VW Up! riuscì a farmi bestemmiare di più. Sia chiaro: non si tratta di impedimenti alla guida o di soluzioni irraggiungibili nel sistemare la posizione (altrimenti non l?avrei acquistata), piuttosto c?è un certo sconcerto nel constatare che su un?auto di questa fascia ci sia una svista del genere. Mi chiedo, stante la conclamata affidabilità in termini di sicurezza della vettura, quali possano essere le conseguenze per le gambe in caso di urto frontale, ma spero di non doverne mai provare gli effetti sulla mia pelle.
Il cruscotto e lo schermo digitale a centro plancia risultano essenziali nello stile, ma sono molto chiari e forniscono tutte le informazioni necessarie. Manca l?indicatore della temperatura del liquido di raffreddamento, sostituito da una spia che avverte quando esso è troppo freddo o troppo caldo: tutto sommato è accettabile considerando che la mia Volvo ne è totalmente sprovvista.
Nell?insieme, i comandi dietro al volante sono posizionati correttamente. Se volete fare la voce grossa vi consiglio di pigiare il clacson. Ha un suono simile a quello delle trombette di carnevale.
Il sistema Starlink della versione Free è basilare, presenta i comandi unicamente sulla parte sinistra del volante e mancano le sezioni dedicate alla navigazione alle informazioni generali (previsti negli allestimenti più ricchi). Il touch è un semplice resistivo ma comunque risponde al tocco senza noie. Il problema è che, in generale, pur comprendendo la grande funzionalità assicurata da una tecnologia senza tasti, trovo scomodo, pericoloso e poco sensato l?utilizzo della stessa all?interno delle automobili. E per quanto i tasti fisici siano presenti, questo tipo di sistema non è sicuramente adeguato ai tempi sotto vari aspetti. Presenta, innanzitutto, un?interfaccia troppo elementare, forse poco attuale e moderna. Oserei dire anche mal progettata: oltre ad essere piuttosto lenta nella lettura dei brani da porta usb, non è neppure in grado di mostrare le sottocartelle in una pagina ulteriore. In pratica se avete una cartella che contiene altre cartelle che a loro volta ne contengono altre ancora (e così via?), ve le ritroverete mostrate tutte insieme nella lista folder. Il sistema utilizzato sulle ultime Dacia (ho un amico che ne possiede una) è decisamente migliore su tutti i fronti. Sull?app per smartphone non posso dare un giudizio valido in termini generali, fatto sta che sul mio telefono funziona peggio che male, quindi non ne faccio uso praticamente mai.
I comandi al volante (da cui - per fortuna - è possibile gestire più o meno tutte le funzioni) sono piccoli e ci si sbaglia facilmente perché ideati pensando più al contenimento delle dimensioni che all?ergonomia; per azionarli, poi, è necessaria una pressione abbastanza pesante e questo alla lunga stanca.
Poiché preferisco auricolari e vivavoce direttamente dall?apparecchio mobile, non ho ancora avuto modo di testare il collegamento bluetooth.
L?impianto audio è comunque molto più che dignitoso sia quanto a potenza che a fedeltà di riproduzione.
Il climatizzatore, pur non essendo dotato di bocchette per i passeggeri posteriori, svolge al meglio il suo compito: è facile da utilizzare e, complice un?ottima efficienza, è possibile impostarlo sempre al minimo o poco più, quindi risulta anche davvero silenzioso. Peccato che i deflettori siano in plastica scadente e che il feedback nella regolazione dell?aria ne risenta un po?.
L?unico vero difetto che ho trovato è che, come già evidenziato nel post relativo ai problemi che ho avuto, sembra che all?accensione del condizionatore fuoriesca un odore secco e polveroso, normalmente dovuto al consumo del filtro che qui, essendo nuovo, non è causa del problema. È sicuramente un caso isolato quindi non è possibile considerarlo come un?imperfezione comune a tutti i modelli.
Spero di essere utile e non troppo noioso.
?Quanto a dinamica di guida, meccanica e doti stradali, siamo al vertice. Per tutto il resto Subaru si trova diversi anni indietro rispetto alla maggioranza dei produttori?: questa frase riassume sinteticamente il senso della prova che state per leggere.
PREMESSA.
Ho acquistato la XV in sostituzione di una vecchia Kia Sportage 2.0 diesel anno 2000, funge da terza macchina di famiglia quindi tutto ciò che il mezzo offre in più dell?essenziale per me è un lusso. Per questioni pratiche e di utilità nella spiegazione, però, non posso evitare il confronto con le auto che va ad affiancare - una VW Touran 2.0 Ecofuel del 2007 e una Volvo S60 Drive R-Design del 2011 - senza comunque accampare inutili pretese e con le dovute consapevolezze, essendo tre auto molto diverse per tipologia e target.
A causa dell?impianto a gpl installato non correttamente, ho avuto molti problemi che ho descritto in un post specifico. Dopo numerosi interventi in officina sembra che tutto - o quasi - sia a posto, quindi non so se alcuni difetti che andrò ad elencare siano di fabbrica o se riguardano il mio modello in particolare.
Per mancanza di disponibilità della motorizzazione, non ho mai provato su strada la macchina prima di acquistarla anche se era in pronta consegna. Questo è un particolare rilevante ai fini della lettura.
ESTERNI.
L?allestimento Free si caratterizza per la mancanza degli specchietti retrovisori ripiegabili elettricamente in tinta con indicatore di direzione integrato e per un disegno leggermente diverso delle parabole dei fari rispetto ai modelli dotati di xeno. Per tutto il resto l?auto è la stessa: stessi cerchi, stesse luci posteriori, stesse protezioni (ottime) lungo il profilo della carrozzeria. Lascia perplessi, in generale, la consistenza del corpo vettura esterno: basta aprire una portiera per sentire una sorta di ?rimbombo? dovuto al ritorno della maniglia. Toccando le varie parti, in effetti, ci si accorge di quanto siano leggeri i pannelli di lamiera utilizzati. Non è cosa da poco: nella mia zona si è scatenata una violenta grandinata durante la scorsa estate, fortunatamente non avevo ancora acquistato la XV. Il Touran e la Polo del vicino, ad esempio, pur essendo state sotto la grandine, non hanno riportato nessuna ammaccatura, a differenza della Punto di mia cugina che ora presenta varie bozze qua e là. Lo sportellino di apertura per fare rifornimento, poi, sembra essere in vera e propria latta. Ok che bisogna tagliare da qualche parte, ma su auto che possono tranquillamente superare i 30000? (anche sul Forester è fatto così, quello di Levorg e Outback è invece più consistente) mi sembra piuttosto fuori luogo.
Anche i vetri laterali non hanno uno spessore troppo generoso, ma questo non influisce molto sull?insonorizzazione che nel complesso risulta buona, ottima quella del motore.
La chiave di avviamento sembra un ritorno al passato: siamo d?accordo che si tratta della versione entry level, ma anche sulla Panda è fornita una chiave ripiegabile più comoda ed elegante.
Di contro, l?illuminazione dei fari è soddisfacente per essere dei semplici alogeni, le luci posteriori sono ben visibili e il paraurti posteriore, che sembra formare una sorta di deflettore al centro, è progettato per avere un buon angolo di uscita dalle pendenze ripide (tanto che lo scarico è posizionato ?a filo? per non toccare).
Altro particolare degno di nota: il fondo dell?auto è dotato di uno scudo in alluminio che impedisce alle pietre ?sparate? dalle ruote di impattare con le componenti del motore (che, come sappiamo, è più in basso rispetto allo standard) e fornisce una leggera protezione verso sconnessioni e massi presi di striscio. In marcia, sia su strada che fuori, si avvertono lievi rumori e ticchettii dovuti proprio al pietrisco o ai vari tipi di fondo che è possibile incontrare, ma non disturbano nella guida e possono anche rivelarsi utili spie. Osservando la presentazione della macchina su Al Volante, si legge che essa non sarebbe dotata di protezioni sottoscocca né di marce ridotte: non è del tutto vero visto che il motore 1.6 è abbinato al cambio Dual Range e che, seppur leggere, tali protezioni sono presenti.
INTERNI.
I tessuti e i particolari della versione in esame non sono certo opulenti: mancano le maniglie cromate, i rivestimenti in pelle per pomello cambio e volante, i sedili sono rivestiti in tessuto ?base?, il climatizzatore è automatico ma non bi-zona e, tra le altre cose, il sistema Starlink è meno evoluto che sugli altri allestimenti ed è dotato di una sola presa usb (nel vano portaoggetti anteriore). Rispetto all?auto che va a sostituire, ovviamente, è comunque un passo avanti notevole e devo dire che oltretutto l?abitacolo è particolarmente spazioso in lunghezza, specialmente nella parte posteriore. Tuttavia, dal punto di vista della dotazione di serie, la concorrenza offre quasi sempre qualcosa in più.
Nonostante in molti, tra giornalisti e test driver, abbiano affermato che la qualità delle plastiche risulti sottotono, a mio avviso è vero l?esatto opposto: nella parte alta della plancia l?auto non ha nulla da invidiare a modelli più costosi mentre in quella bassa c?è sicuramente più attenzione al risparmio ma, in ogni caso, nulla che non sia in linea col prezzo della vettura. I pannelli delle portiere seguono lo stesso andamento, presentano inserti in tessuto e hanno i braccioli rivestiti in finta pelle (molto gradevole). Gli assemblaggi generali sono di alto livello, tanto che scricchiolii o rumori di sottofondo sono totalmente assenti. Per fare un confronto con altre auto che ho avuto modo di valutare, la nuova Suzuki Vitara e la Mitsubishi ASX sono sicuramente indietro sotto questo aspetto; modelli quali Nissan Qashqai o Kia Sportage, invece, puntano su un design interno sicuramente più moderno e piacevole, ma non per questo di maggiore qualità.
I sedili sono morbidi quanto basta, sufficientemente larghi ma poco profilati e contenitivi; dietro si sta molto comodi in due, se si viaggia in tre il passeggero centrale ha poco spazio per le gambe a causa del tunnel della trazione ma nel complesso c?è più spazio di quello che ci si aspetta guardando l?auto dall?esterno. Mancano le luci di cortesia accanto agli specchietti delle alette parasole.
Il bagagliaio è ridimensionato a causa della bombola del gpl, un pegno che si paga volentieri visto il risparmio assicurato dal gas. Ciò che resta, ad ogni modo, permette di caricare i bagagli di tre persone o un mobile di piccola taglia sganciando la cappelliera. A conti fatti, si perde soltanto lo spazio al di sotto della soglia di carico, che va così a formare una superficie piana e quasi più pratica rispetto alle versioni benzina e diesel.
La visuale è perfetta in tutte le direzioni, ma al posteriore sono contento di aver installato i sensori di parcheggio perché il lunotto piccolo e inclinato e il paraurti sporgente non sono d?aiuto nelle manovre.
L?insonorizzazione, come accennato, non delude affatto: fino a 2000 giri il motore è quasi impercettibile, aumentando la pressione sul pedale il suono diviene progressivamente più marcato. A velocità autostradali si apprezza l?assenza di fruscii molesti nonostante gli specchietti di grandi dimensioni.
Tra i due sedili anteriori è presente un piccolo vano che funge, quando chiuso, da pseudo-bracciolo. Pseudo perché è praticamente impossibile utilizzarlo tanto è in basso. E oltretutto non sarebbe neanche comodo perché in plastica non rivestita. Per chi come me guida abbastanza sbracato è una grande mancanza, fosse stato disponibile come optional lo avrei preso sicuramente. Online ho trovato un modello apposito aftermarket che credo di ordinare a breve.
Il portaoggetti davanti al sedile del passeggero è nella media per capienza e finiture.
La posizione di guida è controversa: regolare sedile e volante è cosa semplice e immediata, vero, i comandi e la strumentazione sono al posto giusto, vero anche questo, la salita e la discesa dal veicolo praticamente perfetti, certo. Ciò che stupisce, però, è l?assurda mancanza di spazio per le gambe. Ragazzi stiamo parlando di un?auto di quattro metri e mezzo e con la larghezza di una Golf (o dello stesso Touran!). È incredibile: alla grande disponibilità di spazio generale dell?abitacolo, si contrappone un posto guida che difficilmente riuscirebbe ad accogliere degnamente chi supera il metro e ottanta. Io, per fortuna, sono a circa sei centimetri più in basso e malgrado ciò non posso non rilevare come le plastiche di copertura al di sotto del volante siano oltremodo ingombranti e che, chi necessita di sedersi un po? più in alto, dovrà sicuramente fare i conti con la possibilità di urtarle con le tibie, in particolare la sinistra quando si troverà ad azionare la frizione. Sulla destra, poi, lo spazio non abbonda e si arriva subito a toccare il bordo della parte centrale della plancia col ginocchio anche perché, per giunta, i pedali sono vicini rispetto alla seduta. Mio padre non arriva al metro e settanta e sembra sia stata costruita su misura per lui. Ok, in Giappone l?altezza media è quella che è, ma al di là delle battute trovo inspiegabile tutto questo, e non regge l?argomento del motore collocato più in basso. Inutile fare paragoni in questo caso, soltanto la VW Up! riuscì a farmi bestemmiare di più. Sia chiaro: non si tratta di impedimenti alla guida o di soluzioni irraggiungibili nel sistemare la posizione (altrimenti non l?avrei acquistata), piuttosto c?è un certo sconcerto nel constatare che su un?auto di questa fascia ci sia una svista del genere. Mi chiedo, stante la conclamata affidabilità in termini di sicurezza della vettura, quali possano essere le conseguenze per le gambe in caso di urto frontale, ma spero di non doverne mai provare gli effetti sulla mia pelle.
Il cruscotto e lo schermo digitale a centro plancia risultano essenziali nello stile, ma sono molto chiari e forniscono tutte le informazioni necessarie. Manca l?indicatore della temperatura del liquido di raffreddamento, sostituito da una spia che avverte quando esso è troppo freddo o troppo caldo: tutto sommato è accettabile considerando che la mia Volvo ne è totalmente sprovvista.
Nell?insieme, i comandi dietro al volante sono posizionati correttamente. Se volete fare la voce grossa vi consiglio di pigiare il clacson. Ha un suono simile a quello delle trombette di carnevale.
Il sistema Starlink della versione Free è basilare, presenta i comandi unicamente sulla parte sinistra del volante e mancano le sezioni dedicate alla navigazione alle informazioni generali (previsti negli allestimenti più ricchi). Il touch è un semplice resistivo ma comunque risponde al tocco senza noie. Il problema è che, in generale, pur comprendendo la grande funzionalità assicurata da una tecnologia senza tasti, trovo scomodo, pericoloso e poco sensato l?utilizzo della stessa all?interno delle automobili. E per quanto i tasti fisici siano presenti, questo tipo di sistema non è sicuramente adeguato ai tempi sotto vari aspetti. Presenta, innanzitutto, un?interfaccia troppo elementare, forse poco attuale e moderna. Oserei dire anche mal progettata: oltre ad essere piuttosto lenta nella lettura dei brani da porta usb, non è neppure in grado di mostrare le sottocartelle in una pagina ulteriore. In pratica se avete una cartella che contiene altre cartelle che a loro volta ne contengono altre ancora (e così via?), ve le ritroverete mostrate tutte insieme nella lista folder. Il sistema utilizzato sulle ultime Dacia (ho un amico che ne possiede una) è decisamente migliore su tutti i fronti. Sull?app per smartphone non posso dare un giudizio valido in termini generali, fatto sta che sul mio telefono funziona peggio che male, quindi non ne faccio uso praticamente mai.
I comandi al volante (da cui - per fortuna - è possibile gestire più o meno tutte le funzioni) sono piccoli e ci si sbaglia facilmente perché ideati pensando più al contenimento delle dimensioni che all?ergonomia; per azionarli, poi, è necessaria una pressione abbastanza pesante e questo alla lunga stanca.
Poiché preferisco auricolari e vivavoce direttamente dall?apparecchio mobile, non ho ancora avuto modo di testare il collegamento bluetooth.
L?impianto audio è comunque molto più che dignitoso sia quanto a potenza che a fedeltà di riproduzione.
Il climatizzatore, pur non essendo dotato di bocchette per i passeggeri posteriori, svolge al meglio il suo compito: è facile da utilizzare e, complice un?ottima efficienza, è possibile impostarlo sempre al minimo o poco più, quindi risulta anche davvero silenzioso. Peccato che i deflettori siano in plastica scadente e che il feedback nella regolazione dell?aria ne risenta un po?.
L?unico vero difetto che ho trovato è che, come già evidenziato nel post relativo ai problemi che ho avuto, sembra che all?accensione del condizionatore fuoriesca un odore secco e polveroso, normalmente dovuto al consumo del filtro che qui, essendo nuovo, non è causa del problema. È sicuramente un caso isolato quindi non è possibile considerarlo come un?imperfezione comune a tutti i modelli.