a_gricolo ha scritto:
...l'istinto a pestare il freno quando realizzi che c'è il cecchino appostato ti viene anche se non corri troppo...
Questo è poco ma sicuro, così come è certa la grande
superficialità (quando non è
ipocrisia bella e buona) di chi sostiene che a frenare sarebbe solo il
"cattivo", il pericolo pubblico che ama
"sfrecciare" e
"usare le strade come piste" (e tutte le altre definizioni tanto gettonate quanto inique) e che per quella ragione avrebbe il timore di essere beccato e sottoposto al sacrosanto castigo che lo attende.
Basterebbe infatti un
minimo di onesta razionalità per osservare che i cartelli indicanti i limiti di velocità (
inizia 50, continua 50, fine 50, inizia 70, inizia 60, inizia 50, continua 70, inizia 50, inizia 80, inizia 60, fine 60, fine 60...) sono talmente tanti e fantasiosamente collocati che, specie sulle strade che non si conoscono bene, per riuscire a non "perderne" neanche uno bisognerebbe guidare ponendo molta più attenzione ai cartelli che alla strada stessa e ai suoi occupanti. Cosa che, peraltro, NON sarebbe ancora sufficiente, perché spesso i cartelli sono contraddittori o incoerenti, come ad esempio nel classico caso di un limite che comincia e... non finisce più oppure nel caso, ancora più divertente, di un limite che finisce senza essere, prima, cominciato.
Alla visione di un autovelox o di un pattuglia (o anche nel caso di sospetta presenza) trovo quindi del tutto
normale e sacrosanto che
scatti, anche grazie alle tanto osannate
"pressioni psicologiche" e alle ancor più osannate
"tolleranze zero" e
"inasprite sanzioni" e alla consapevolezza dei frequenti atteggiamenti e scopi esattoriali, la
paura di non aver magari visto un cartello e quindi l'istintiva decisione di rallentare portandosi a una velocità "preventiva" (
vuoi vedere che magari qui c'è il 50?).