conan2001 ha scritto:emmeocchi ha scritto:giuliogiulio ha scritto:quella di pomigliano è una situazione molto delicata...la nostra è un'economia troppo fragile, chi ci governa ha incentivato a dismisura il precariato spacciandolo per flessibilità, senza investire in innovazione ricerca e nuove economie che possono creare ricchezza vera, valore....l'auto è un prodotto vecchio superato troppo maturo, non richiede elevata specializzazione per essere prodotto ( non progettato attenzione) ed è normale che le aziende cerchino di produrlo altrove...tanto più che quello di pomigliano è uno degli stabilimenti con produttività e qualità inferiori....artisave ha scritto:giuliogiulio ha scritto:ho letto con stupore alla pagina dei dati di vendita pubblicata sull'ultimo numero di 4ruote che la ford fiesta ha venduto più di Gpunto...un sorpasso significativo, magari momentaneo ( cumulativamente parlando la fiat è molto più avanti rispetto alla ford) ma simbolicamente molto significativo..si è infranta una certezza...nel segmento B la fiat è sempre stata leader incontrastata...ora la sua leadership non è più così scontata....certo se a Gpunto si aggiungo le punto classic ( sono più di 6mila...) ma in ogni caso si tratta di due modelli diversi..
Hanno trascorso San Silvestro e Capodanno in Comune, insieme con moglie e figli, 38 operai della Fiat di Pomigliano. Il loro contratto, scaduto il 31 dicembre, non è stato rinnovato dall' azienda. I lavoratori occupano l' aula consiliare dal 16 dicembre per convincere la Fiat a riassumerli e annunciano che la lotta proseguirà fino a quando i vertici del Lingotto non siederanno ad un tavolo. I precari sono stati raggiunti dai familiari che hanno portato i cibi della tradizione partenopea. «I cittadini di Pomigliano sono solidali - racconta Franco D' Isanto, della Uilm - hanno regalato alcuni panettoni ed una bottiglia di spumante perché, nonostante tutto, si doveva brindare al nuovo anno che speriamo sia migliore di quello appena finito». D' Isanto, che è al fianco dei lavoratori dagli inizi della protesta, è «rammaricato per l' assenza della Fiat all' incontro in Prefettura. L' azienda mostra disinteresse per questi lavoratori che in 4 anni hanno svolto i lavori più umili per il bene dello stabilimento». Vivono un momento difficile altri 2000 lavoratori della Campania che hanno raggiunto i limiti della mobilità ordinaria. A tutt' oggi non è stata riconosciuta loro la mobilità in deroga. Sono senza reddito e contributi, e si appellano ora al Capo dello Stato, Napolitano. Tra loro gli operai di aziende che hanno cessato l' attività: la Meltem di Arzano del Gruppo Ipm, la Birra Peroni di Miano a Napoli, la Icmi di San Giovanni a Teduccio (Napoli), la Cablauto di Mariglianella, La Bitron di Morra de Santis (Avellino), la Scai Sud di Oliveto Citra (Salerno).
Inoltre chi chi ci ha governato tra chi ci governava prima di quello che è ritornato (quindi il centro sinistra a favore degli operai...)non ha fatto nulla per cambiare o eliminare la legge Biagi.Se chi sta a sinistra invece di fare della demagogia e dell'antiberluscanismo la propria bandiera forse non saremmo in questa situazione...
mi pare che la legge biagi l'abbia fatta il caro prodi.
la legge aveva altri scopi, questo è giusto dirlo, però, una volta costatato che aveva delle lacune e non da poco, perchè non l'hanno cambiata?
queste cose, ed altre, gli anti-berlusconi, se le dimenticano.
dimenticano che hanno governato due anni con zero riforme.
ha ragione marchionne a sfruttare le leggi se chi blatera tanto non si è svegliato a suo tempo.
Non ricordo chi l'abbia fatta,ma ricordo chi voleva abrogarla...ad ogni modo bastava la legge Treu, quella cha in pratica ha inserito il lavoro interinale.La flessibilità è una cosa giusta se utilizzata per far fronte a picchi di produzione ma, che senso ha tenere uno per anni (e forse la legge fissava un limite di 2) per poi non assumerlo?Allora si aggira la legge.
Andrei fuori argomento però ...