<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Salari - 10% dal 2007 | Page 6 | Il Forum di Quattroruote

Salari - 10% dal 2007

A mio avviso, riprendendo il discorso accennato prima, in Italia non c'è solo un tema di tutela sindacale. Nel senso che il problema non discende solo dal fatto che i datori di lavoro tendono, soprattutto in alcuni contesti, a pagare poco i lavoratori. Per carità, anche questo.
Il vero problema, credo, discende dal fatto che le imprese italiane sono poco competitive, hanno fatturati bassi e questo si riverbera sui salari. Il principale motivo è che il nostro sistema economico è per lo più specializzato in settore a bassa redditività, settori che ormai sono un po' superati e quindi consentono margini ridotti. Il secondo motivo è che le imprese sono tutte di piccole dimensioni (il "nanismo" delle aziende).
Fateci caso: ci sono imprese forti nel settore della tecnologia? No. Ci sono imprese multinazionali italiane? No. Le grandi industrie della tecnologia non parlano italiano, nel settore automotive abbiamo assistito al crollo dell'industria italiana. Insomma, i fattori sono principalmente questi
Completamente d'accordo.
 
Se
io risparmio,
mi compro SI' casa,
ma poi, per questo,
non vado al cinema, in vacanza, mangio mortadella....
La macchina Italia
( non avendo richieste per l' Interno, diversamente per l' Export )
non produrra' per questo, beni di consumo
( chi li comprerebbe infatti? )
in quantita' tali da poter assumere altri lavoratori.

Come sempre, dipende anche dal passo che il singolo o la famiglia decide di fare. Devo dire che conosco alcune famiglie che hanno speso un sacco di soldi per la casa e quindi tendono a risparmiare per far fronte al mutuo, ma la maggior parte delle famiglie che conosco risparmiano perché, avendo figli, preferiscono mettere fieno nella stalla.
Io, come tanti, ho speso nella fascia di età 25-32 ( abbigliamento, locali... ). Poi le spese legate alla famiglia sono aumentate ( e tanto anche ) per cui ho voluto ridurre le spese su cui avevo la possiblità di intervenire ( voluttuarie )
Probabilmente andrò in pizzeria spesso durante queste vacanze, ma poi tornerò alla mia vita sobria, anche perché ci sono le spese odontoiatriche dei figli cui far fronte.
Due ne ho, tutti e due clienti fissi del dentista :)
 
Ultima modifica:
E no ,,qui cé l'inganno, avere il figlio costa .... niente figlio niente costi!
La domanda era un'altra, riguardava la possibilità di spendere come si vuole i propri soldi. In questo caso, la presenza/assenza dei figli incide sull'entità delle spese, ma la loro libera destinazione è compromessa a prescindere.....
 
Verissimo... c'è anche da dire però che in Paesi diversi dall'Europa (cito il Brasile ma qualunque altro va bene), gli operai (non parlo dei tecnici specializzati) guadagnano meno degli impiegati. E questo ha un duplice vantaggio: incentiva la crescita culturale e l'ascensore sociale + mantiene sostenibili le attività ad alto impiego di manodopera: riparazioni, montaggi, lavorazioni agricole. E' quello che succedeva negli anni 60 e che permise il boom economico italiano.

Da noi purtroppo (lentamente, partendo dagli anni 70 in avanti) è successo l'esatto contrario: la manodopera "pura" è diventata costosissima (un impiegato alla fine guadagna pure meno di un operaio se questo si fa qualche ora di straordinario), effettuare riparazioni o altri lavori manuali è diventato impossibile, con costi esorbitanti, e l'incentivo a migliorare l'istruzione è finito nel nulla, con una percentuale di laureati magari anche in crescita, ma che fanno lavori insulsi e sottopagati. Da qui la crescente disaffezione verso istruzione e formazione su determinate materie. A mio personalissimo avviso, un impiegato diplomato o laurea breve, DEVE di base guadagnare un 50% in più rispetto ad un operaio, pur diplomato. Esempio classico: salario MINIMO 1000 euro per operaio / 1500 impiegato. Provate a fare un giro nelle imprese "normali" e paragonate gli stipendi. Si dirà "eh ma l'operaio fa un lavoro usurante l'impiegato sta al calduccio"... Ok, allora paghiamo i medici 1000 euro perché stanno in studio al caldo e 2000 un saldatore?

Il gap tra i salari dovrebbe valorizzare le competenze, certo tenendo conto degli eventuali rischi e lavori usuranti, ma non per tutte le categorie a prescindere. Uniformare tutto significa impedire la crescita sociale della classe media (che è un po' quello che è successo).

Io, pur essendo laureato e svolgendo un lavoro da impiegato, inizio a pensare che di laureati ce ne siano pure troppi e che nessuno voglia svolgere più certi lavori, motivo per cui tali lavori che prevedono scarse competenze come sottolineavi, prevedono stipendi discreti.
Spesso capita di leggere di concorsi per un numero limitato di posti, per i quali si presenta un numero di candidati venti volte superiore.
E quante volte leggiamo di laureati che svolgono mansioni un tempo svolte da chi aveva la 5a elementare ?
Giustamente un laureato, che non abbia le spalle coperte, nel momento in cui si accorge che il suo settore è saturo, si guarda intorno e accetta ciò che capita. Il titolo di studio non deve essere una palla al piede, perché quando superi i 35, se vuoi accendere un mutuo, devi essere economicamente solido.
Si dice che la percentuale italiana dei laureati è al di sotto della media europea. Sarà anche vero, ma occorre vedere quali prospettive lavorative diano alcune lauree.
Ricordo benissmo l'intervista fatta anni fa ad un ingegnere che lavorava nella Fiat come operaio.
Disse che con un po' di straordinari arrivava a 1800 netti e che se avesse voluto invece svolgere un lavoro più affine agli studi svolti, avrebbe dovuto lasciare la sua terra, con tutto ciò che ne consegue.
Per me ha fatto bene. Se avesse lasciato la sua terra ( ed io sono uno che lo ha fatto ed ho pagato l'affitto per dieci anni ) avrebbe dovuto affrontare spese che, stando a casa, non sosteneva.
 
Io, pur essendo laureato e svolgendo un lavoro da impiegato, inizio a pensare che di laureati ce ne siano pure troppi e che nessuno voglia svolgere più certi lavori
Anni fa ero anch'io dell'idea che in Italia abbiamo troppi laureati, perché mi basavo sulla discrepanza tra la forte domanda e la poco offerta di lavoro.
Ebbene, col tempo mi sono reso conto che ridurre il numero dei laureati è come nascondere la polvere sotto il tappeto. Sì, di massima meno laureati significa avere meno concorrenza ai concorsi pubblici, meno difficoltà a trovare lavoro se si è particolarmente qualificati. Ma il punto è che, ripeto, ridurre il livello medio di competenza avrebbe solo l'effetto di far digerire retribuzioni più basse ("sei diplomato... che pretendi?"). Accontentarsi insomma.
Io sono dell'idea che il nostro sistema produttivo dovrebbe dedicarsi a settori più competitivi e dalla redditività maggiore. In questo modo si avrebbe il duplice effetto di attrarre persone più titolate e offrire loro retribuzioni più elevate.
Il punto, detto in poche parole, è che bisogna incrementare l'offerta di lavoro e non già ridurre la domanda
 
bisogna incrementare l'offerta di lavoro e non già ridurre la domanda

Su questo siamo - credo - tutti d'accordo, però quando penso agli infermieri costretti ad emigrare perché in Italia per 100 posti si presentano in 1500, capisco anche che chi aveva intenzione di iscriversi all'università, decida di non farlo, perché non vuole buttare via soldi e anni per poi dover fare le valigie.
 
Come sempre, dipende anche dal passo che il singolo o la famiglia decide di fare. Devo dire che conosco alcune famiglie che hanno speso un sacco di soldi per la casa e quindi tendono a risparmiare per far fronte al mutuo, ma la maggior parte delle famiglie che conosco risparmiano perché, avendo figli, preferiscono mettere fieno nella stalla.
Io, come tanti, ho speso nella fascia di età 25-32 ( abbigliamento, locali... ). Poi le spese legate alla famiglia sono aumentate ( e tanto anche ) per cui ho voluto ridurre le spese su cui avevo la possiblità di intervenire ( voluttuarie )
Probabilmente andrò in pizzeria spesso durante queste vacanze, ma poi tornerò alla mia vita sobria, anche perché ci sono le spese odontoiatriche dei figli cui far fronte.
Due ne ho, tutti e due clienti fissi del dentista :)

APPUNTO

Risparmi
( I motivi per cui, non hanno importanza. Resta che produttori di merci e servizi non si onorano dei tuoi consumi )
Scherzo eh....Ma e' quello che avevo detto io....

Come sempre, i casi personali....

Dovessi raccontare i miei
dopo 70 anni di accumulo dei medesimi....

Il ragionamento si basa sull' esistenza dei proprietari di casa....
....L' 80% delle famiglie Italiane lo e'.
Molti delle quali l' hanno, magari ereditata....
Per dire che la casa puo' essere una ricchezza " effimera "
Mentre di contro, c'e' anche gente che prende 5.000 Euri il mese....
Ne paga 1.000 di affitto e il resto se lo gode....
Domanda: chi e' il ricco, " almeno in apparenza " secondo le statistiche
??
 
Ultima modifica:
Su questo siamo - credo - tutti d'accordo, però quando penso agli infermieri costretti ad emigrare perché in Italia per 100 posti si presentano in 1500, capisco anche che chi aveva intenzione di iscriversi all'università, decida di non farlo, perché non vuole buttare via soldi e anni per poi dover fare le valigie.
Il punto è che noi italiani - dico in generale, me compreso - siamo focalizzati eccessivamente sul lavoro dipendente pubblico. Serve piuttosto fare impresa. E se lo si facesse, per fare un esempio banale, a quel punto la ricchezza creata consentirebbe di assumere 500 infermieri, anziché 100
 
I laureati in Italia, sopratutto nelle facoltà tecniche e scientifiche scarseggiano, ed è uno dei fattori più ostanti lo sviluppo.
 
Su questo siamo - credo - tutti d'accordo, però quando penso agli infermieri costretti ad emigrare perché in Italia per 100 posti si presentano in 1500, capisco anche che chi aveva intenzione di iscriversi all'università, decida di non farlo, perché non vuole buttare via soldi e anni per poi dover fare le valigie.
E' un po' diverso: gli infermieri mancano, ma se ne assumono ancora meno di quel che serve.
E, quelli che possono, lavorano all'estero dove guadagnano da 3 a 4 volte di più. Infatti nelle zone di confine non sanno come fare a completare gli organici.
 
-Anni fa ero anch'io dell'idea che in Italia abbiamo troppi laureati, perché mi basavo sulla discrepanza tra la forte domanda e la poco offerta di lavoro.
-Il punto, detto in poche parole, è che bisogna incrementare l'offerta di lavoro e non già ridurre la domanda

-Per i laureati basta guardare gli stipendi di medici e professori....
Rispetto gli altri paesi....
Non a caso giovani laureati, e non solo del Sud come una volta,
se ne vanno....
-Assumere per cosa; per produrre ulteriori merci e sevizi che ben pochi potranno acquistare.
??
 
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