Anche e soprattutto perchè il "mostro" lo sbatti in prima pagina, ma quando poi si scopre che non c'è nessun "mostro", la notizia finisce a pagina 30 e ormai la vita gliel'hai rovinata...comunque quando il GIP prende le imputazioni dai media piuttosto che dalle carte ...
Vedere il caso Uggetti.
Non si parla di omicidio ma, comunque, di una vita rovinata e di una rispettabile persona finita in carcere per diverse settimane oltre ad anni di gogna.
Come ipocrita sarebbe, per restare su questo crinale, non prendere atto della violenta incidenza sulle prime battute di questa vicenda (come di tutte quelle di interesse pubblico) del perverso clamore mediatico che la ha circondata, determinando che nella misura cautelare – lo riferisce direttamente Uggetti nell’intervista qui a fianco – si propinasse addirittura l’idea di un appalto di 100.000 euro piuttosto che dei 5.000 che ne costituivano il reale importo. Il corto circuito stampa-giurisdizione è innegabile e urticante e, anzi, da questa prospettiva, illumina in un attimo la fragilità di certe tesi oggigiorno ancora salmodiate sull’opportunità di pubblicare le ordinanze cautelari, atti unilaterali, più spesso di quanto non si immagini privi di reale vaglio critico delle argomentazioni da questura che legittimamente animano le relative richieste.
Giuseppe Belcastro - avvocato penalista
Anche e soprattutto perchè il "mostro" lo sbatti in prima pagina, ma quando poi si scopre che non c'è nessun "mostro", la notizia finisce a pagina 30 e ormai la vita gliel'hai rovinata...
Ecco, questa IMHO è una mostruosità giuridica. Se in un tempo decente non si riesce a stabilire con ragionevole certezza se l'imputato è o non è colpevole si applica il principio che nel dubbio è meglio un colpevole in libertà che un innocente in galera. Ma se le indagini sono fatte come Cristo comanda, non esiste che poi tocca ricominciare daccapo e si va avanti anni e anni. L'appello dovrebbe essere giustificato solo dall'emergere di fatti e/o prove non presenti in primo grado, è anche una questione di serietà: che immagine di sè espone un collegio giudicante che si fa ribaltare sottosopra una sentenza? Io mi vergognerei come un ladro...fino al 3° grado non ci sono colpevoli
Io mi chiedo sempre perchè invece di seguire queste vicende in tv, che poi spesso per forza di cose sono ricostruite male, non si legge un bel romanzo giallo?
non è che nei tribunali vada molto meglio, a vedere certe sentenze...Che è molto più credibile e istruttivo di un pollaio televisivo, dove mediamente gente che non sa parla a gente che non capisce
Ecco, questa IMHO è una mostruosità giuridica. Se in un tempo decente non si riesce a stabilire con ragionevole certezza se l'imputato è o non è colpevole si applica il principio che nel dubbio è meglio un colpevole in libertà che un innocente in galera. Ma se le indagini sono fatte come Cristo comanda, non esiste che poi tocca ricominciare daccapo e si va avanti anni e anni. L'appello dovrebbe essere giustificato solo dall'emergere di fatti e/o prove non presenti in primo grado, è anche una questione di serietà: che immagine di sè espone un collegio giudicante che si fa ribaltare sottosopra una sentenza? Io mi vergognerei come un ladro...
Ecco, questa IMHO è una mostruosità giuridica. Se in un tempo decente non si riesce a stabilire con ragionevole certezza se l'imputato è o non è colpevole si applica il principio che nel dubbio è meglio un colpevole in libertà che un innocente in galera. Ma se le indagini sono fatte come Cristo comanda, non esiste che poi tocca ricominciare daccapo e si va avanti anni e anni. L'appello dovrebbe essere giustificato solo dall'emergere di fatti e/o prove non presenti in primo grado, è anche una questione di serietà: che immagine di sè espone un collegio giudicante che si fa
ribaltare sottosopra una sentenza? Io mi vergognerei come un ladro...
alla fine dei protagonisti della vicenda umanamente secondo me interessa poco
AKA_Zinzanbr - 1 ora fa
quicktake - 2 anni fa
Suby01 - 1 mese fa