<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> ripensamento del venditore. HELP!! | Il Forum di Quattroruote

ripensamento del venditore. HELP!!

Buongiorno, qualcuno puo' aiutarmi????
posso esercitare il diritto di ripensamento/recessione ne seguente caso:
ho venduto la mia vecchia macchina a un commerciante 3 giorni fa con la consegna e posticipata visto che ero in trattativa con un privato, mi ha lasciato un assegno (caparra) che non ho incassato e una sorta di contratto scritto a penna e da me firmato dove entro 1 mese gli devo consegnare la mia auto. A causa della trattativa saltata col privato da cui dovevo comprare l'auto nuovo, restando senza auto nuova, ora voglio retrocedere dalla vendita della mia auto (sono passati 3 giorni), contattando chi ha "comprato" la mia auto, spiegando la situazione, mi ha detto che se volessi retrocedere devo dargli il doppio della caparra che mi ha lasciato perche' e' cosi che funziona. ma io non ho firmato nulla che parlava di questa clausola. a parte un foglio di carta scritto a penna. io pensavo di mandargli una racc A/R con dentro l'assegno ed una lettera dove citando l'art. che parla del diritto di recesso.. retrocedo da quel "contratto" ( se cosi si puo' chiamare) ma lui potrebbe richiedermi realmente il doppio della sua caparra? o l'ha detto per intimorirmi?
ah.. il "contratto" e' allegato
WhatsApp Image 2017-02-06 at 17.20.16.jpeg
 
Mi pare si possa al massimo inquadrare come scrittura privata ,ove tale clausola non è ne descritta, nè contemplata o richiamata, fatta oltretutto su un modulo per fatture....
Direi che , da buon commerciante d'auto ci sta provando.....
Io gli scriverei una raccomandata di rescissione , riporterei l'assegno insieme a due testimoni alla sua banca , se insiste chiamo i carabinieri.
Se poi vuole andare per vie legali che si accomodi serenamente ....
 
Io invece direi che ha tutto il diritto di chiedere il doppio dell'acconto, che risulta evidentemente a titolo di caparra confirmatoria. Tra l'altro è indicato tutto quanto serve, persino la data limite di consegna.
Se prende l'avvocato paghi anche le spese legali.
 
Io invece direi che ha tutto il diritto di chiedere il doppio dell'acconto, che risulta evidentemente a titolo di caparra confirmatoria. Tra l'altro è indicato tutto quanto serve, persino la data limite di consegna.
Se prende l'avvocato paghi anche le spese legali.
Se non altro per correttezza che è quella che ogni volta chiediamo alla controparte. Se avesse rinunciato lui all'acquisto la caparra l'avrebbe restituita? Chissà....
 
Se non altro per correttezza che è quella che ogni volta chiediamo alla controparte. Se avesse rinunciato lui all'acquisto la caparra l'avrebbe restituita? Chissà....

E' un peccato fare il processo alle intenzioni, non è l'aquirente a rinunciare ma il venditore, mi sa che gli elementi del codice civile ci siano tutti senza nemmento interloquire il giudice ......
 
E' un peccato fare il processo alle intenzioni, non è l'aquirente a rinunciare ma il venditore, mi sa che gli elementi del codice civile ci siano tutti senza nemmento interloquire il giudice ......
Certo che sì che è un peccato (qualcuno diceva che però il più delle volte ci si azzecca).
Mi chiedevo solo se a rinunciare fosse stato l'acquirente, magari facendogli saltare l'acquisto di quella nuova, quale sarebbe stata la risposta di chi ha aperto il thread. Avrebbe restituito la caparra versata dall'acquirente? Può anche rispondere... in caso affermativo potrebbe anche cercare il modo di non restituire il doppio (sempre se legalmente possibile).
Io continuo comunque a ritenere che prima ancora di quello che dice la legge moralmente gli deve il doppio
 
Io invece direi che ha tutto il diritto di chiedere il doppio dell'acconto, che risulta evidentemente a titolo di caparra confirmatoria. Tra l'altro è indicato tutto quanto serve, persino la data limite di consegna.
Se prende l'avvocato paghi anche le spese legali.

premetto che non so che dire ma, mi chiedo, dove sta scritto che deve pagare il doppio dell'acconto in caso di rinuncia?
 
Carta straccia, al venditore non devi assolutamente niente.
Vai al concessionario, strappa l'assegno sulla sua scrivania e vattene...
Un contratto, seppur con scrittura privata, va registrato per essere valido, a meno che non firmi un documento ufficiale con cui il venditore può rivalersi.
 
Carta straccia, al venditore non devi assolutamente niente.
Vai al concessionario, strappa l'assegno sulla sua scrivania e vattene...
Un contratto, seppur con scrittura privata, va registrato per essere valido, a meno che non firmi un documento ufficiale con cui il venditore può rivalersi.
veramente è lui il venditore nel caso in questione :D
 
Carta straccia, al venditore non devi assolutamente niente.
Vai al concessionario, strappa l'assegno sulla sua scrivania e vattene...
Un contratto, seppur con scrittura privata, va registrato per essere valido, a meno che non firmi un documento ufficiale con cui il venditore può rivalersi.
A me pare di capire che con la scrittura privata semplice scatta l'inversione dell'onere della prova, cioè se chi rinuncia disconosce il documento (ma quindi dichiara il falso) spetta alla controparte stabilirne la genuinità. Non si dice che è carta straccia

http://www.laleggepertutti.it/109649_scrittura-privata-cose-e-che-valore-ha

Che valore ha la scrittura privata semplice?
Al contrario della scrittura privata autenticata, quella semplice può essere sempre disconosciuta dal soggetto contro il quale viene prodotta. La differenza rispetto al caso precedente è sostanziale e comporta un’inversione dell’onere della prova:

– per l’atto pubblico o la scrittura privata autenticata, chi vuol contestare il documento si deve assumere l’onere di dimostrarne la non autenticità (come detto, con la querela di falso);

– nel caso invece di scrittura semplice, dopo la contestazione (o meglio, il disconoscimento) del soggetto presunto firmatario, spetta a colui che produce la scrittura provare la genuinità del documento. Dovrà farlo attraverso un procedimento particolare detto “istanza di verificazione”.
 
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