La sua domanda, tradotta in termini non ironici, era "Sei così sicuro che saranno fotocopie di vetture Peugeot?"
Io penso che occorra ragionare, in ottica futura, in termini di sinergia progettuale e costruttiva di una multinazionale frutto di una fusione fra tre gruppi, utilizzando le piattaforme, le tecnologie e il know-how migliore, inteso anche, ovviamente, come bagaglio umano, tecnico e logistico.
Ed è quello che presumibilmente farà il consiglio di amministrazione di Stellantis, diretto da un manager certamente capace come Tavares e con i fondi frutto della fusione. Se non si parte da tali presupposti si parla di futurologia virtuale e "tifosa", imho.
E' chiaro che su alcune piattaforme Peugeot a priori è più dotata di Fiat, per esempio. E' inutile progettare qualcosa da zero, con costi enormi, se si ha già qualcosa di pronto da evolvere. Come è chiaro che su altre piattaforme sono più dotate Alfa Romeo e soprattutto Maserati.
Parlando di Alfa Romeo, che è ciò che ci interessa in questo topic, per altri 2-3 anni ci saranno le piattaforme e le linee estetiche attuali (eccetto per il BUV), poi ci saranno auto di progettazione Stellantis, con base comune.
E' inutile parlare, credo, di piattaforma CMP, perchè non sarà quella la base per Alfa, sarà la STLA, che non è 208 o Mokka, è qualcosa di completamente nuovo, come saranno del tutto nuovi i motori elettrici. E sarà una piattaforma Stellantis, non sarà nè Alfa, nè Peugeot, nè Opel, nè Chrysler.
Sarà così, e noi alfisti, ex alfisti, o comunque simpatizzanti per l'Alfa, dobbiamo farcene una ragione. Se fossimo ai vertici del gruppo probabilmente ragioneremmo anche noi in tali termini.
Sinergie, economie di scala, joint-venture, osmosi tecniche sono fondamentali in un gruppo di dimensioni elefantiache come il gruppo Stellantis. E lo si sta già vedendo dai buoni risultati economici e commerciali.