<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Quale futuro per Alfa Romeo? | Page 69 | Il Forum di Quattroruote

Quale futuro per Alfa Romeo?

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Non voglio difendere FCA e non m'interessa farlo, ma mi risulta che a FCA "a pioggia", come ad altre aziende, siano stati dati i soldi della cassa integrazione: se costringi un'azienda a non lavorare, devi anche aiutarla a pagare gli stipendi se non vuoi che licenzi i dipendenti.
Gli altri soldi che ha ricevuto sono un prestito, erogato da banche private, garantito dallo stato, quindi non soldi a pioggia né a fondo perduto.

..
Chi avrebbe costretto aziende a non lavorare?
Cmq ti faccio un esempio un pò sul politico ma senza giudizi sulla persona. Il canadese era molto amico di Renzi diceva di non avergli mai chiesto nulla come sussidi prestiti per investimenti, ma con pochissimi investimenti fca ha di conseguenza ricevuto dallo stato Cig senza mai fermarsi covid o no, con conseguente desertificazione del tessuto industriale di contorno. Lo stesso Renzi ,che ora fca sta usando per far cadere il governo, aveva prestato 80 milioni di euro a vw per fare la nuova fabbrica urus a sant'agata invece che in slovacchia, evitando cig e creando tanto lavoro in zona non solo per lambo ma per l'indotto.
Tu preferisci la soluzione cig per fare nulla tanto caro a fca o la soluzione lambo vw?
 
Ultima modifica:
Io parlavo della CIG legata al lockdown ed alla situazione attuale, non mi riferivo a cose precedenti.

Ovviamente la soluzione Lambo è da preferire e ovviamente FCA sulla CIG ci marcia, come ci marciano molte altre aziende piccole e grandi... Oppure volete dirmi che non conoscete persone che, almeno in passato, erano a casa in CIG ma andavano lo stesso in ufficio/fabbrica perché c'era troppo lavoro da fare?

Ora non vorrei deviare questo topic, per di più prendendo derive politiche, quindi evito altre considerazioni sulla CIG, ma credo che le cose non siano così semplici come appaiono.


Chi avrebbe costretto aziende a non lavorare?
Cmq ti faccio un esempio un pò sul politico ma senza giudizi sulla persona. Il canadese era molto amico di Renzi dice di non avergli mai chiesto nulla come sussidi prestiti per investimenti, ma con pochissimi investimenti fca ha di conseguenza ricevuto dallo stato Cig senza mai fermarsi covid o no, con conseguente desertificazione del tessuto industriale di contorno. Lo stesso Renzi ,che ora fca sta usando per far cadere il governo, aveva prestato 80 milioni di euro a vw per fare la nuova fabbrica urus a sant'agata invece che in slovacchia, evitando cig e creando tanto lavoro in zona non solo per lambo ma per l'indotto.
Tu preferisci la soluzione cig per fare nulla tanto caro a fca o la soluzione lambo vw?
 
OK, ma non sono comunque soldi a pioggia, ma un prestito garantito per l'80%. Sinceramente non so se le condizioni sono rispettate: le frasi da te riportate sono estremamente generiche: cosa significa "piena occupazione" in concreto? Che non licenziano nessuno anche se sono tenuti in CIG? Oppure che tutti devono lavorare al 100% del tempo? Idem per "delocalizzazione da evitare": si intendono nuove delocalizzazioni o la cosa riguarda anche delocalizzazioni già esistenti? E cosa vuol dire "nuove delocalizzazioni", che non costruisco nuove fabbriche, che non alloco nuovi modelli su impianti all'estero o che non sposto modelli esistenti da fabbriche italiane a fabbriche all'estero?

Non si tratta di trovare l'inganno, ma di come sono stati definiti i dettagli della cosa (che io non conosco) al di là delle dichiarazioni ad effetto.
Io ho riportato un articolo del Corriere Economia che cita pure Il Sole.
Più di così non saprei cosa dirti, posso solo presumere la buona fede di chi lo ha scritto, magari si era letto i documenti ufficiali e ne aveva fatto un sunto. Oppure è un esempio da manuale di clickbaiting.
Se poi i giornalisti scrivono una cosa, le leggi prevedono determinati strumenti a favore delle aziende in cambio del rispetto di regole, e poi le aziende fanno comunque quello che vogliono perchè permesso da cavilli, buchi legislativi ecc.ecc., non lo devi chiedere a me, rivolgiti direttamente alle fonti che ho citato.
Passo e chiudo.
 
Scusa ma io non ho detto che quanto tu hai citato sia errato. È chiaramente un riassunto, ma proprio perché è un riassunto non possiamo giudicare se i termini sono stati rispettati perché per farlo bisogna conoscere le condizioni precise. Quello che volevo dire è che un conto è aggirare le leggi, un altro agire nei termini stabiliti dalla legge (ma che non corrispondono a quanto noi conosciamo non conoscendo tutti i dettagli). In questo caso bisognerebbe conoscere i dettagli veri, per sapere in quale condizione siamo, tutto qua. Se invece il livello di dettaglio vero è quello... Beh, allora delle due l'una: chi ha definito l'accordo è un pollo, oppure aveva interesse a lasciare ampi margini di manovra a FCA...

Io ho riportato un articolo del Corriere Economia che cita pure Il Sole.
Più di così non saprei cosa dirti, posso solo presumere la buona fede di chi lo ha scritto, magari si era letto i documenti ufficiali e ne aveva fatto un sunto. Oppure è un esempio da manuale di clickbaiting.
Se poi i giornalisti scrivono una cosa, le leggi prevedono determinati strumenti a favore delle aziende in cambio del rispetto di regole, e poi le aziende fanno comunque quello che vogliono perchè permesso da cavilli, buchi legislativi ecc.ecc., non lo devi chiedere a me, rivolgiti direttamente alle fonti che ho citato.
Passo e chiudo.
 
Vorrei essere anche io cosí ottimista. Io oggi vedo solo le premesse per l' avvio dell' industria automobilistica italiana ad assumere un ruolo periferico (anticamera del marginale).
Come tutto il resto. Le "eccellenze" non ci salveranno. Con un quattro in tutte le materie meno una, anche se si ha dieci in questa, la bocciatura é sicura (almeno ai miei tempi).
era un idea del compianto Marchionne rendere l'Italia produttore solo dell'alto di gamma e sulla stessa scia ha continuato Manley e adesso Tavares, non è solo una questione di costi ma di cultura e di qualità delle maestranze nostrane, dei fornitori, degli artigiani. Ricordiamoci che l'Italia non è il paeses solo della Fiat e della Ferrari, produciamo il meglio dell'automobilismo mondiale, abbiamo Horacio Pagani e la Lamborghini, ci sono i carrozzieri Pininfarina, Castagna, Touring Superleggera, Zagato, adesso la Manifattura Automobili Torino, i costumizer come Garage Italia e Amos, abbiamo un patrimonio motoristico invidiabile e di gran lunga superiore al resto del mondo....forse solo gli inglesi possono vantare qualcosa di più. Fermarsi a pensare dove verrà prodotta la prossima Punto o Panda mi pare riduttivo, penso che nessuno si sia mai scandalizzato della Polo o dell'Audi A1 prodotte entrambe in Spagna assieme alla Ibiza, penso ed è stato dimostrato che gli operai polacchi e lo stabilimento di Ticky sono di tutto rispetto e hanno ricevuto anche qualche premio, così come non c'è nulla da dire sui prodotti che sfornano, ne tantomeno sulla 500L prodotta da Zastava in Serbia o sulla Tipo prodotta dalla Tofas in Turchia. Il problema è che delle Fiat sappiamo dove e come le fanno, delle straniere ignoriamo tutto, porta il logo Opel? è tedesca, porta il logo Renault? è francese, porta il logo Porsche? è tedesca.
 
Scusa ma io non ho detto che quanto tu hai citato sia errato. È chiaramente un riassunto, ma proprio perché è un riassunto non possiamo giudicare se i termini sono stati rispettati perché per farlo bisogna conoscere le condizioni precise. Quello che volevo dire è che un conto è aggirare le leggi, un altro agire nei termini stabiliti dalla legge (ma che non corrispondono a quanto noi conosciamo non conoscendo tutti i dettagli). In questo caso bisognerebbe conoscere i dettagli veri, per sapere in quale condizione siamo, tutto qua. Se invece il livello di dettaglio vero è quello... Beh, allora delle due l'una: chi ha definito l'accordo è un pollo, oppure aveva interesse a lasciare ampi margini di manovra a FCA...
Adesso ci siamo capiti. Giusto quello che scrivi, i dettagli non li conosciamo. Ma la ratio dei prestiti garantiti mi sembra chiara: aiutare le aziende italiane ad investire in Italia. Vero che investimenti miliardari non si fanno dalla mattina alla sera, ma neanche agire da Azzeccagarbugli per portarsi a casa facilmente prestiti garantiti. Possibile che nessuno controlli, ne renda pubblici almeno i dati generali, o é tutta roba da servizi segreti?
 
qualità delle maestranze nostrane

Ecco, su questo avrei qualche obiezione... Sull'altissimo di gamma (vedi Ferrari) è certamente così. Sulla gamma "media" (AR a Cassino), ho sinceramente dei dubbi che la qualità sia migliore di quella ottenibile, per esempio, in Polonia. Vedere, per esempio, la lente interna dei fari della mia vecchia Giulietta, che riportava le impronte digitali dell'operaio che li ha montati. Idem sulla Giulia che ho ora. Mettere i guanti evidentemente va contro qualche principio sindacale, ma se vuoi fare auto "premium" queste cose contano.
 
Adesso ci siamo capiti. Giusto quello che scrivi, i dettagli non li conosciamo. Ma la ratio dei prestiti garantiti mi sembra chiara: aiutare le aziende italiane ad investire in Italia. Vero che investinenti miliardari non si fanno dalla mattina alla sera, ma neanche agire da Azzeccagarbugli per portarsi a casa facilmente prestiti garantiti. Possibile che nessuno controlli, ne renda pubblici almeno i dati generali, o é tutta roba da servizi segreti?

Mi fa piacere che ci siamo capiti ora.
In teoria, se le condizioni del prestito sono state definite da un decreto, come mi pare di capire, sono pubblicamente accessibili, non credo ci sia nessun segreto.
 
era un idea del compianto Marchionne rendere l'Italia produttore solo dell'alto di gamma e sulla stessa scia ha continuato Manley e adesso Tavares, non è solo una questione di costi ma di cultura e di qualità delle maestranze nostrane, dei fornitori, degli artigiani. Ricordiamoci che l'Italia non è il paeses solo della Fiat e della Ferrari, produciamo il meglio dell'automobilismo mondiale, abbiamo Horacio Pagani e la Lamborghini, ci sono i carrozzieri Pininfarina, Castagna, Touring Superleggera, Zagato, adesso la Manifattura Automobili Torino, i costumizer come Garage Italia e Amos, abbiamo un patrimonio motoristico invidiabile e di gran lunga superiore al resto del mondo....forse solo gli inglesi possono vantare qualcosa di più. Fermarsi a pensare dove verrà prodotta la prossima Punto o Panda mi pare riduttivo, penso che nessuno si sia mai scandalizzato della Polo o dell'Audi A1 prodotte entrambe in Spagna assieme alla Ibiza, penso ed è stato dimostrato che gli operai polacchi e lo stabilimento di Ticky sono di tutto rispetto e hanno ricevuto anche qualche premio, così come non c'è nulla da dire sui prodotti che sfornano, ne tantomeno sulla 500L prodotta da Zastava in Serbia o sulla Tipo prodotta dalla Tofas in Turchia. Il problema è che delle Fiat sappiamo dove e come le fanno, delle straniere ignoriamo tutto, porta il logo Opel? è tedesca, porta il logo Renault? è francese, porta il logo Porsche? è tedesca.
Scusami tanto per te nemmeno è italiana alfa invece jeep lo è..
 
Ecco, su questo avrei qualche obiezione... Sull'altissimo di gamma (vedi Ferrari) è certamente così. Sulla gamma "media" (AR a Cassino), ho sinceramente dei dubbi che la qualità sia migliore di quella ottenibile, per esempio, in Polonia. Vedere, per esempio, la lente interna dei fari della mia vecchia Giulietta, che riportava le impronte digitali dell'operaio che li ha montati. Idem sulla Giulia che ho ora. Mettere i guanti evidentemente va contro qualche principio sindacale, ma se vuoi fare auto "premium" queste cose contano.

Comunque credo sia chiaro che valga per tutti: nulla contro gli operai polacchi, è solo il dispiacere per l'ennesima delocalizzazione e la prima Alfa fatta fuori dai nostri confini.
Personalmente da appassionato del marchio apprezzo molto che quando apro il cofano della giulietta ci sia la scritta made in Italy. Certo poi soffermandosi su parecchi componenti dentro il cofano (e credo anche altrove) si noterà una provenienza ben più varia.

Sono stato 2 volte in Polonia per viaggetti di piacere e posso parlare solo bene dei posti che ho visitato, della gente che sì è magari un po' sulle prime un po' fredda, ma pronta ad aiutare al bisogno.
Anche come tenore di vita, specie nelle città, si rimane stupiti, il livello è prossimo ai nostri ma le infrastrutture molto più recenti e anche a livello di auto ho notato un parco più recente del nostro e mediamente di un segmento più alto.
 
Non voglio difendere FCA e non m'interessa farlo, ma mi risulta che a FCA "a pioggia", come ad altre aziende, siano stati dati i soldi della cassa integrazione: se costringi un'azienda a non lavorare, devi anche aiutarla a pagare gli stipendi se non vuoi che licenzi i dipendenti.
Gli altri soldi che ha ricevuto sono un prestito, erogato da banche private, garantito dallo stato, quindi non soldi a pioggia né a fondo perduto.

X-Bondi si riferiva ai 6.2 miliardi dati nell'ambito delle iniziative di sostegno alle imprese nel periodo del lockdown Covid.
 
Tratto dal Corriere Economia del 21 giugno:
"Ecco le condizioni a Fca per ottenere il maxi-prestito da 6,3 miliardi di euro, garantito all’80% da Sace: investimenti in Italia per 5,2 miliardi (200 milioni in più per Melfi rispetto ai programmi originari del gruppo presieduto da John Elkann), delocalizzazioni da evitare e piena occupazione fino al 2023. Inoltre nessuno stacco del dividendo nel 2020. Ecco gli impegni individuati da Sace al termina dell’istruttoria che ora saranno inseriti nel contratto di finanziamento con Intesa Sanpaolo. Impegni che ora andranno sanciti in un decreto del ministero dell’Economia, nell’ambito della task force prevista per questo genere di aiuti alle imprese, insieme con ministero dello Sviluppo economico e Sace.
Non ci saranno comunque vincoli a Fca — che ha in cantiere la maxi-fusione con la francese Psa entro il primo trimestre 2021, come ribadito dalle due società — a staccare la cedola straordinaria nel 2021 da 5,5 iliardi di euro legata proprio alla fusione con Psa, in quanto compatibile con la norma del Crescita Italia, come scrive Il Sole 24 Ore domenica.
La garanzia Sace supporterà all’ 80% il finanziamento di 6,3 miliardi concesso da Intesa Sanpaolo a Fca Italy spa e alle altre società del gruppo Fca con sede legale in Italia. L’obiettivo è tutelare la filiera in Italia. La stima è che 800 milioni del prestito siano destinati ai costi del personale degli stabilimenti italiani, 4,5 miliardi al circolante, compreso il pagamento della filiera che comprende circa 10 mila fornitori (di cui però 1.400 stranieri e per i quali si pensa a un tetto di 1,2 miliardi di euro), circa 1 miliardo alla ricerca e sviluppo.
Il Sole evidenzia inoltre che c’è l’ impegno a non spostare all’ estero la produzione di veicoli oggetto di quasi tutti i progetti industriali previsti (8 su 10)e per gli aggiornamenti delle versioni dei modelli. C’ è poi l’ impegno a non cedere i marchi Maserati, Alfa Romeo, Fiat, Fiat Professional, Abarth e Lancia, oltre alla quota partecipata in Sevel. Dal punto di vista finanziario, è previsto un preammortamento fino al 31 dicembre 2021 e 15 mesi di rimborso in cinque rate."

Attendo vostri commenti, io non sono un esperto di economia e finanza, mi limito a riportare l' articolo, ma mi sembra abbastanza chiaro.

Gli investimenti in Italia infatti ci sono stati e ci saranno: Mirafiori-500, Motori Firefly a Termoli, Grecale-Cassino, Tonale-Pomigliano, Renegade e Compess 4xe (Melfi), Maserati MC20 (Modena), Ghibli hybrid, ecc..
Anch'io non devo difendere FCA, e nemmeno parlarne male, non ci lavoro e non ho parenti che ci lavorano, semplicemente cerco di esplicare dati oggettivi di valutazione. Poi ognuno trae le proprie conclusioni.
 
Ultima modifica:
Gli investimenti in Italia infatti ci sono stati e ci saranno: Mirafiori-500, Motori Firefly a Termoli, Grecale-Cassino, Tonale-Pomigliano, Renegade e Compess 4xe (Melfi), Maserati MC20 (Modena), Ghibli hybrid, ecc..
Anch'io non devo difenedere FCA, non ci lavoro e non ho parenti che ci lavorano, semplicemente cerco di eplicare dati oggettivi di valutazione.
Investimenti approvati prima dell'aiutino dei 6.2 miliardi, alcune sono già addirittura in vendita
 
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