<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Quale futuro per Alfa Romeo? | Page 243 | Il Forum di Quattroruote

Quale futuro per Alfa Romeo?

Stato
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Andrea Pontremoli AD Dallara ma anche lo stesso Ing. Dallara vedono un futuro dove lo stato fra auto "utile" e auto "ludica" sia ancora più netto anche quando e se si parlerà solo di elettrico. Dobbiamo metterci in testa che l'elettronica ha preso il sopravvento sulla meccanica già da qualche decennio e la strada ormai è tracciata, cosa comporta questo? Che oggi basta una soluzione meccanica più semplice ed elementare (ed economica) corretta costantemente dall'elettronica, oggi l'auto è più software che hardware. Faccio un esempio forse estremo ma è per rendere l'idea, i fratelli Frigerio oggi producono la Effeffe Berlinetta, l'auto più analogica credo che ci sia in commercio, monta il vecchio bialbero AlfaRomeo ed è completamente configurabile. Viene costruita attorno al cliente che sceglie il tipo di comportamento stradale e i tecnici regolano sospensioni, angoli, posizione del volante, della pedaliera, del sedile, tutto cacciaviti e chiavi inglesi (già qualsiasi supercar è molto più software che sia Ferrari o Lamborghini o quant'altro). Al contrario l'auto moderna che sia termica o elettrica ottiene gli stessi risultati se non anche meglio (questo potrebbe essere opinabile) ottenendo le stesse regolazioni via software su una meccanica più semplice, con quali risultati? Probabilmente con miglioramenti prestazionali sia a livello di potenza che in performance generali, probabilmente oggi una macchina "digitale" in pista è più veloce di una "analogica" ma probabilmente emoziona molto meno. Ecco la Effeffe è una macchina emozionale, potrebbero montarci anche un 1.2 Fire susciterebbe lo stesso tanta emozione a guardarla, ad accenderla, ad ascoltarla, a odorarla, potrebbe essere lenta, difficile ma sarà appagante. E' genuina, non ci sono artifici. Ma il futuro dell'automotive è diverso, e forse anche "antico", oggi anzichè parlare di Effeffe (ed è giusto che esista anzi io la sogno) dovremmo parlare di auto volanti a guida autonoma che ci facciano trovare la cena pronta a casa. Non si può parlare di futuro con l'odore di benzina sulle mani e il problema dell'autonomia delle pile che c'era 30 anni fa e continua ad esserci oggi. Non possiamo parlare di futuro con cerchi da 20 polllici e 2000kg di plastica da portare in giro, questa è preistoria! I fari led matrix ci sembrano futuro ma sono preistoria, ma dove sono finiti quei concept degli anni 80 ai saloni? Quello era il futuro quando in concessionaria c'era la Ritmo, oggi cos'è il futuro? L'Alfa del Futuro cosa deve offrire? Secondo me l'Alfa del futuro deve andare oltre a quello che fanno gli altri, deve ripartire dai concept, deve sognare l'auto volante, deve sognare un campionato monomarca di auto volanti, deve dire a tutto il mondo "oh ma ancora fate i dinosauri?"
Passato è passato,futuro è futuro e il presente è una gran cafonata

Mi piace questo intervento. Lo trovo condivisibile.

L'unica cosa che non condivido, o che meglio trovo fuorviante, è sostenere tout-court che una scelta tencologica minore (hardware) venga compensata dal software. Certo, se manteniamo l'asticella ferma delle prestazioni come fosse un valore assoluto. Cioè se vogliamo che il cmportamento di una macchina attuale, sia come quello di 25 anni fa, sicuro che ora ci si può arrivare con più elettronica a compensare.

Ma parliamo di Alfa Romeo, che gli standard dovrebbe fissarli al rialzo.
Altrimenti mi compro una Peugeot, no?
 
I miei due cent sul futuro di Alfa.
1) Partiamo da un punto fermo: Alfa è un marchio di cui si parla tanto dovunque - basta vedere il numero di post su questo forum e confrontarlo con quello di tutti gli altri marchi - ma che nessuno compra più.
2) Perché nessuno compra più Alfa? Questa è la domanda da un milione di dollari. E' perché non è all'altezza - relativamente alle prestazioni - della concorrenza? Perché la meccanica è Fiat? La risposta è no: con Giiulia e Stelvio, Alfa ha prodotto la crema della crema e sostanzialmente non è servito a nulla; a dire il vero più per Giulia che per Stelvio ma insomma, non è bastato.
3) Quindi, è un problema di tecnologia (LED, Adas ecc.): si, e pure tanto, ma non solo. i valori son cambiati, va bene la bella meccanica ma senza la bella elettronica nessuno ti considera. Dirò di più, della bella meccanica interessa molto a pochi e nulla a quasi tutti
4) I motori: belli, sontuoso il V6 ma senza l'ibrido oggi e l'elettrico puro domani, non vai da nessuna parte, con buona pace del povero Busso. Fare un business plan basato sul diesel per un'auto che doveva arrivare ai giorni nostri dimostra, come se ce ne fosse bisogno, che Fiat era sempre almeno due passi indietro rispetto al mondo
5) Altri problemi enormi: la discontinuità di prodotto e la rete commerciale. Occhio non vede, cuore non duole, se fai un modello ogni dieci anni e non hai una rete commerciale, chi ti conosce? Al di fuori di Italia, Francia, UK e Germania, Alfa è un marchio esotico che pretende di essere come BMW ma che nessuno hai mai visto se non in tv. Voi ve lo comprereste un telefono di un marchio "strano" che pretende di essere come l'iPhone allo stesso prezzo dell'iPhone? Non credo proprio
6) Sarebbe quindi bastati, se forniti dall'inizio (2016), Matrix Led, giuda di livello 1, un bello schermo 12" per il cockpit e motori ibridi per far scegliere Alfa al posto della triade tedesca? E qui casca l'asino: non credo proprio. Troppi gli errori strategici, troppo il gap di reputazione, troppi i bidoni, troppi i problemi di qualità costruttiva accumulati nei decenni, a cominciare dalla gestione IRI e mai seriamente affrontati da Fiat (anzi), tranne che nell'ultimo decennio. Alfa "puzza" di Fiat e Fiat ha impresso a fuoco il marchio di "monnezza", soprattutto all'estero, e io che ci vado spesso lo posso testimoniare. Questo al di la della realtà, che vede oggi l'affidabilità delle Fiat messa non così male, anzi mi verrebbe da dire per certi versi meglio delle rinomate tedsche (in casa abbiamo una Giulietta e una 500L, sono perfette). Ma decenni di bidoni come Regata, Tempra e compagnia bella hanno lasciato un segno indelebile: chi deve comprare non rischia e si fida dell'opinione corrente per cui le Fiat, quindi le Alfa, non valgono niente. E poi, torno a dire, per un automobilista che non vive in quattro paesi europei chie è Alfa? Uno di quei marchi storici che una volta vinceva? E capirai, ce ne sono tanti di marchi decaduti o scomparsi. Io compro un'auto di oggi, non una che vinceva le corse 60 anni fa; ma chi se ne frega delle vittorie di allora, oggi vincono Audi, BMW, Mercedes, Toyota, Honda..

Quindi che si fa? Secondo me, Alfa deve oggi ricostuirsi una verginità e Dio solo sa quanto questo sia difficile, lungo e costoso. Tutti vorremmo il nuovo Busso, il nuovo sound inconfondibile, le nuove sospensioni che incollano alla strada ma la realtà è che quei tempi sono passati. Al di la, forse, di qualche supercar che se lo potrà permettere (e Alfa potrebbe produrle) il futuro è a corrente (oddio che dolore!), quindi tanto varrebbe pensare sin da oggi ad eccellere in quello. Come non lo so, visto l'appiattimento che l'auto a batteria porta, ma recuperare l'immagine perduta con i concetti del secolo scorso è tempo perso, viste anche (e soprattutto) le normative. Quindi il futuro, dovrà essere fatto sostanzialmente da SUV elettrici, sperando che tirino il coniglio fuori dal cilindro per differenziare il loro elettrico dagli altri (Tesla per ora lo fa): ruote alte, tanti display, guida autonoma e POI, ovviamente, una guidabilità al top, compatibilmente con la massa. E tanta, tanta ricerca sulle batterie, che il futuro ce lo giochiamo sulle Duracell.
Solo questo modo di tristezza potrà permettere ad Alfa di produrre qualche gioiello termico, sempre che sia ancora possibile, pienamente allineato alla tradizione ma con prezzi che, necessariamente, saranno da orefice.


Guarda la tua analisi, che parte da elementi oggettivi, non può essere condivisibile solo per un motivo: la soluzione che proponi, cioè l'attuale appiattimento sullo standard comune, è proprio quello che ha ammazzato il marchio. Ergo non può essere la panacea dei suoi mali.

Rete vendita storico problema, ma dopotutto non sono loro che non vogliono più i dealer?

Giulia e Stelvio hanno venduto al massimo delle loro possibilità. Pensi che una Giulia ta o Stelvio ricarrozzi jeep avrebbero venduto meglio? Forse sarebbero costati meno, ma invece di migliorare l'immagine del brand sarebbero state spernacchiate.

Alfa o è fedele a se stessa, reinventandosi con l'elettrico, o non è.
 
ritornando alla realtà ammettiamo che il gruppo di lavoro Alfa-Maserati fin'ora si è sforzata di dare importanza all'hardware più che al software, quantomeno più della concorrenza tedesca specie Audi e Mercedes, tant'è che scendere da un Alfa è diverso che scendere da un Audi, ma lo stesso vale per la Maserati. Nel suo piccolo anche la 500 Abarth si sforza di emozionare il guidatore tant'è che è il giocattolino da smontare e modificare a piacere (quelle originali credo siano pochissime). Ma ripeto il passato è passato e il futuro è altra roba.
 
Ultimi 2 post (Antonios e ottovalvole) veramente interessanti ...
E' oramai evidente che esiste "un problema" AlfaRomeo, come fosse un qualcosa che ingombra, che impedisce di vedere l'orizzonte, che ti obbliga a ripensare le tue stesse scelte.
Sono perf. d'accordo sul fatto che "l'Alfa del futuro deve andare oltre a quello che fanno gli altri" ... perché è sempre stato così, AR non è mai stata omologata e standardizzata, ma ha sempre innovato e portato idee nuove, schemi costruttivi e motori.

Quello che sta succedendo ora è che, nonostante sia stata salvata dal buco nero omologante di FCA, adesso si viene a trovare di fronte ad un altro precipizio: l'elettrico.
Ecco, questa cosa qua, secondo me non le porterà per niente benefici, costringendo per l'ennesima volta il Marchio storico a ruolo di reginetta/comparsa, relegata ed imbrigliata in meri ruoli di promoter finalizzati ad altri prodotti e segmenti consumer.
 
Guarda la tua analisi, che parte da elementi oggettivi, non può essere condivisibile solo per un motivo: la soluzione che proponi, cioè l'attuale appiattimento sullo standard comune, è proprio quello che ha ammazzato il marchio. Ergo non può essere la panacea dei suoi mali.

Rete vendita storico problema, ma dopotutto non sono loro che non vogliono più i dealer?

Giulia e Stelvio hanno venduto al massimo delle loro possibilità. Pensi che una Giulia ta o Stelvio ricarrozzi jeep avrebbero venduto meglio? Forse sarebbero costati meno, ma invece di migliorare l'immagine del brand sarebbero state spernacchiate.

Alfa o è fedele a se stessa, reinventandosi con l'elettrico, o non è.

Non è appiattimento, è l'unico modo per poter restare sul mercato. Le leggi sulle emissioni non le fa Alfa Romeo, i gusti del pubblico nemmeno. Se il mercato andrà verso SUV elettrici hai due scelte: o li fai o non li fai e ti estingui. Perché il marchio, se non l'avessimo ancora capito, rimarrà aperto se e solo se avrà un conto economico in ordine, altrimenti fra dieci anni lo chiuderanno. Solo se saprà camminare con le sue gambe, il marchio potrà permettersi di fare delle Alfa alla vecchia maniera. Ovviamente sempre che, fra dieci anni, sia ancora possibile immatricolare delle macchine a benzina.
Guardate che anche Ferrari e Lamborghini hanno lo stesso problema, Porsche pure e la scelta l'ha già fatta. O così o pomì, se il futuro non piace ci sono sempre, oltre ai modelli sempre ricordati, le varie 155, Arna, Alfa 6, Alfa 90 e tutto quell'heritage che ha portato Alfa con un piede e mezzo dentro la fossa
 
un manager Stellantis (non ricordo nello specifico di quale marchio) all'inizio dell'acquisizione disse che il problema non è l'auto elettrica, quella ormai la sappiamo fare tutti, ma come creare l'auto elettrica sportiva, quella che dovrebbe emozionare più di qualsiasi auto elettrica
 
Indubbiamente Alfa si appresta ad affrontare un passaggio epocale della sua ultracentenaria storia. soprattutto per tale motivo questo topic ha così tanto successo (e fu aperto perchè si parlava ovunque del futuro del marchio...).

Un passaggio che tutti i gruppi e tutti i marchi stanno attraversando, ma che ovviamente per alcuni, in particolare i brand "sportivi", è una mezza tragedia (per gli appassionati veri una tragedia totale). E questo anche perchè si tratta di un doppio "passaggio": il primo riguarda la transizione dalle berline alle crossover/suv, che sembra ormai sostanzialmente (purtroppo) irreversibile. Il secondo riguarda la famigerata "transizione elettrica".

Case come Porsche, ma anche altre, stanno cercando di reperire soluzioni alternative, e mi riferisco ai carburanti alternativi, per conservare anche (non solo ovviamente) i motori termici, ma almeno per ora si tratta di un'alternativa quanto meno costosa, oltre che di difficile applicazione.

Noi ci strappiamo le vesti per Alfa Romeo, ma per "consolarci" basterebbe pensare, per esempio, a Lotus, che avrà presto il suo primo (brutto, "cinese") suv. O Abarth, che trasformerà molto presto (si parla di fine 2023) la sua mitica 595/695 in una improponibile vetturetta elettrica, con magari il sound Abarth che verrà fuori da un CD o un software..........

Insomma non è solo un problema Alfa Romeo. E' vero che la triade ha ancora delle berline e delle coupè, ma fino a quando? E con quali numeri? D'altra parte loro sono case ricche, che "fanno soldi" con gamme infinite, e si possono permettere anche numeri limitati di auto "classiche"..................

Quindi, alla fine della fiera, forse il dilemma quadrilatero alto o MacPherson per le prossime venture segmento C e B Alfa Romeo, può anche passare in secondo piano, o no?

PS: vedo che Antonios e Ottovalvole hanno scritto, in sintesi, cose simili, ma stavamo scrivendo tutti insieme.....
 
Ultima modifica:
Le coupè in un futuro non lontano (forse anche tra 5 anni...), saranno solo appannaggio di brand esclusivi come Ferrari, McLaren, Lamborghini, Lotus, Porsche? Probabilmente si, purtroppo. Non lo escluderei a priori. E forse saranno solo elettriche, al massimo PHEV.

Già la prossima Maserati GranTurismo (presentazione fine 2022) dovrebbe montare inizialmente sia il "Nettuno V6" che il 1.200 cv elettrico, ma poi penso che resterà solo la versione a batterie..........
 
Pilota54, siamo allineati: ci sono problemi molto, ma molto, ma molto più veri del McPhesron sulla Tonale (che fino a prova contraria potrebbe anche andare splendidamente).
Dal 2027, ovvero fra un battito di ciglia, Stellantis andrà solo elettrico e questo perché ci sono delle leggi, non perché è bello. Potrebbero anche cambiare, ste benedette leggi, ma alla fine sarà solo una questione di tempo, quindi tanto vale dedicare subito tutte le forze al futuro, anche perché mantenere in piedi due tecnologie così distanti costa un sacco di soldi.

Di cambiamenti epocali l'auto ne ha vissuti tanti, anche se nessuno come questo; è la vita, e chi si adatta al cambiamento continua a vivere, altrimenti si estingue. Pensiamo a Porsche: per tutti gli appassionati Porsche è la 911 ma la divina 911, da sola, stava portando la Porsche alla bancarotta, C'è voluta la "bestemmia" della Cayenne, per di più diesel, per salvare la casa dal naufragio ed oggi sono i grassi profitti di Cayenne e Macan che permettono alla Porsche di continuare a produrre ed affinare quel capolavoro che è l'attuale 911.
Quindi, niente talebanesimi: si vive oggi, non nel passato, e non è con il massimalismo tecnico-nostalgico che puoi affrontare il domani. Io fiducia nelle capacità di Tavares e Imparato ce l'ho, e ho anche fiducia nel genio dei tecnici italiani che, se gestiti da gente brava (non Fiat) sono sicuro sapranno ancora una volta sorprenderci. Anche con le duracell sotto il sedere
 
ho anche fiducia nel genio dei tecnici italiani che, se gestiti da gente brava (non Fiat) sono sicuro sapranno ancora una volta sorprenderci. Anche con le duracell sotto il sedere

Ho messo il like al tuo post, perché sostanzialmente condivisibile, però penso che “gente buona” in Fiat (gruppo) a livello di gestione ce ne sia stata. Penso a Giacosa, a Ghidella, a Luraghi, a Giorgio Pianta, a LCDM, lo stesso Giovanni Agnelli in parte, e più recentemente anche Marchionne ha fatto qualcosa di buono. Quanto meno ha salvato il gruppo.
I tecnici italiani? Si, sono bravi.
 
Ultima modifica:
Metterò il like al tuo post, perché sostanzialmente condivisibile, però penso che “gente buona” in Fiat (gruppo) a livello di gestione ce ne sia stata. Penso a Giacosa, a Ghidella, a Luraghi, a Giorgio Pianta, a LCDM, lo stesso Giovanni Agnelli in parte, e più recentemente anche Marchionne ha fatto qualcosa di buono. Quanto meno ha salvato il gruppo.
I tecnici italiani? Si, sono bravi.
Che di gente buona ce ne sia stata e ce ne sia ancora è indubbio. Il problema è la cultura manageriale tipicamente italiota: 1) conta il prezzo e non la qualità, 2) per fare qualità devi mettere le persone giuste al posto giusto, quindi non puoi sistemare amici e parenti e non puoi pagare le cambiali politiche. Se vogliamo, è da Romiti che invece di pensare a fare industria la Fiat ha pensato al palazzo e a disfarsi del peso che è un business competitivo come quello dell'auto: meglio campare di appoggi all'ombra dello stato, no? E i risultati si vedono, ora è stata assorbita da PSA. E meno male, direi
 
Non è appiattimento, è l'unico modo per poter restare sul mercato. Le leggi sulle emissioni non le fa Alfa Romeo, i gusti del pubblico nemmeno. Se il mercato andrà verso SUV elettrici hai due scelte: o li fai o non li fai e ti estingui. Perché il marchio, se non l'avessimo ancora capito, rimarrà aperto se e solo se avrà un conto economico in ordine, altrimenti fra dieci anni lo chiuderanno. Solo se saprà camminare con le sue gambe, il marchio potrà permettersi di fare delle Alfa alla vecchia maniera. Ovviamente sempre che, fra dieci anni, sia ancora possibile immatricolare delle macchine a benzina.
Guardate che anche Ferrari e Lamborghini hanno lo stesso problema, Porsche pure e la scelta l'ha già fatta. O così o pomì, se il futuro non piace ci sono sempre, oltre ai modelli sempre ricordati, le varie 155, Arna, Alfa 6, Alfa 90 e tutto quell'heritage che ha portato Alfa con un piede e mezzo dentro la fossa

Non cambiamo le carte in tavola.

Il problema non è fare i SUV.
Il problema è ricarrozzare una jeep dicendo che non si può fare meglio, prezzandola pure premium.

E men che meno il problema è l'elettrico, dato che parliamo di veicoli e non del propulsore che li spinge.

Alfa Romeo può essere premium se saprà interpretare e porsi all'avanguardia del nuovo paradigma e della tecnologia elettrica, rendendola comunque funzionale alle sue caratteristiche di sempre e rimanendo fedele a se stessa. Il che appare difficile se il manta è solo ricarrozzare e basta. O aggiungere una "vibration" ad un prodotto standard.

Senza la sua essenza, Alfa Romeo non serve. E come dici tu può tranquillamente chiudere. Per quale motivo, dopotutto, chi sceglie i marchi benchmark dovrebbe preferirla? Perché fa da cestino Amazon prime?

Non sviamo...
 
un manager Stellantis (non ricordo nello specifico di quale marchio) all'inizio dell'acquisizione disse che il problema non è l'auto elettrica, quella ormai la sappiamo fare tutti, ma come creare l'auto elettrica sportiva, quella che dovrebbe emozionare più di qualsiasi auto elettrica

Esatto.

Hai due approcci:

1- sei in grande gruppo, ergo investi affinché quel brand possa raggiungere lo scopo, ed in seguito magari spalmi i costi a cascata sui brand meno specifici;
2- avendo come obiettivo unico la massima sinergia possibile, fai il prodotto standard economicamente più versatile, e poi alla bene e meglio ci lavori x dargli quel carattere di apparente performance, in grado di fare dire al marketing che è un bel prodotto sportivo.

È solo una questione di scelte e investimenti. Unica cosa certa, i risultati saranno assai diversi
 
Non cambiamo le carte in tavola.

Il problema non è fare i SUV.
Il problema è ricarrozzare una jeep dicendo che non si può fare meglio, prezzandola pure premium.

E men che meno il problema è l'elettrico, dato che parliamo di veicoli e non del propulsore che li spinge.

Alfa Romeo può essere premium se saprà interpretare e porsi all'avanguardia del nuovo paradigma e della tecnologia elettrica, rendendola comunque funzionale alle sue caratteristiche di sempre e rimanendo fedele a se stessa. Il che appare difficile se il manta è solo ricarrozzare e basta. O aggiungere una "vibration" ad un prodotto standard.

Senza la sua essenza, Alfa Romeo non serve. E come dici tu può tranquillamente chiudere. Per quale motivo, dopotutto, chi sceglie i marchi benchmark dovrebbe preferirla? Perché fa da cestino Amazon prime?

Non sviamo...
Scusa eh, ma che sto dicendo? Alfa dovrà essere innovativa nell'elettrico e nel software perché ormai è questo che comanda; le qualità di giuda certo che deve averle ma non capisco perché dipendano solo dal McPherson.
Che piaccia o no, le auto puramente emozionali che puntano tutto solo sulla giuda sono sempre meno vendibili e ti puoi permettere di produrle solo se fai i soldi con macchine che vendono al grande pubblico. E se al grande pubblico piace un'auto che fa da cestino ad Amazon prime, che cestino sia; "che possa pure chiudere" vallo a dire a Cassino e ti spiegano perché
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
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