<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Ponti: la sf..a continua | Page 34 | Il Forum di Quattroruote

Ponti: la sf..a continua

Da non esperto, propenderei per questa ipotesi. Secondo te, è possibile che la trave crollata si sia mossa orizzontalmente, un po' come i capannoni crollati col terremoto?
Le selle sono un elemento critico, è vero, sia dal punto di vista statico (sono delle mensole tozze) sia dal punto di vista della manutenzione, che se carente, può portarle al loro tranciamento vero e proprio, soprattutto se si innescano fenomeni di degrado del cls tali da raggiungere ed indebolire le loro armature interne in acciaio, che se si ossidano perdono le caratteristiche di resistenza iniziali previste dal progetto ( e pure le riserve di resistenza).
Spostamenti fuori dall' appoggio, potrebbe essere, ma il paragone con le travi dei capannoni appoggiate cinque dita sui pilastri e disarcionate dal sisma in Emilia non saprei, tieni conto che la campata intermedia di chiusura è abbastanza bloccata nei spostamenti. Ondeggiamenti stile del ponte americano crollato negli anni 20 dovuti al vento non mi trovano molto convinto.
Vero però che se ragioniamo in tre dimensioni, il comportamento della struttura potrebbe riservare parecchie sorprese, nel senso che se uno strallo fosse saltato, facendo cadere parte dell'impalcato che lo sosteneva, il suo simmetrico ancora teso dall'impalcato opposto potrebbe aver fatto ruotare l' antenna a V attorno al suo asse verticale, spostando le selle ancora integre e facendo cadere le sezioni di campata ancora appoggiate.
Personalmente, e il fatto che parte degli stralli fosse già stata rinforzata con trefoli esterni "classici" in acciaio, mi fa propendere di più per l'ipotesi del cedimento di uno strallo (la parte crollata non era stata oggetto di tale intervento mi sembra) o di una delle cerniere in cui si innestavano.
Gli stralli tra l'altro ricordo erano solo rivestiti di calcestruzzo precompresso: all' interno sono presenti i classici tiranti a trefolo (fili intrecciati) in acciaio, sono quelli che lavorano per tener su le campate, tanto per capirci.
Morandi pensava di proteggere l' acciaio teso con un rivestimento di calcestruzzo, e per far si che non si fessurasse dato che non resiste praticamente a trazione, ebbe l' idea di precomprimerlo (sempre con tiranti appositi sempre in acciaio), certo che imprimendo un tale stato di tensioni interne avrebbe compensato quelle che si sarebbero presentate nel cls stesso dovute alle deformazioni per allungamento dei tiranti veri e propri in acciaio (i veri stralli).
Intuizione teoricamente corretta, ma basata su di una fiducia quasi cieca sul calcestruzzo, che all' epoca, proprio per tecnologia di produzione, non raggiungeva le caratteristiche elevate di resistenza e durabilità di oggi (quando si lavora bene, io ho perso il conto delle contestazioni fatte ai produttori di cls nei miei cantieri, spesso le forniture sono al limite dei valori di progetto, e in diversi casi ho dovuto far demolire o far rinforzare parti già in opera, quando ai cubetti e allo sclerometro i valori erano inaccettabili).
Se poi aggiungiamo la manutenzione di facciata, i carichi esasperati fuori dalle previsioni di progetto, la prima legge di Murpy, ecco che tutti i problemi emergono, purtroppo tristemente, ad oggi.
 
Ultima modifica:
Il riferimento infatti e' il Pantheon
Copertura a membrana sottile praticamente in calcestruzzo, o come lo chiamavano i romani, quelli antichi, "opus cementicium", a base di pozzolana, l' ingrediente segreto che conferiva grande resistenza e durabilità.
Ma anche i Romani hanno avute le loro cadute, cominciando dall' impero stesso...
 
Non ho certo il tempo di leggere tutti i commenti, ma non posso che confermare completamente quanto ha scritto il nostro Joghi, visto che il suocero di mio figlio, ingegnere edile e specialistica proprio nella progettazione di ponti e viadotti, mi ha detto di fatto le stesse cose...
In pratica, all'epoca della costruzione del ponte esso risultava assolutamente in regola, sotto tutti i punti di vista, ma con il tempo, l'usura determinata da numerosi fattori potrebbe aver polverizzato il cemento, favorendo così l'esplosione dei precompressi del manufatto (cosa evidenziata anche dai filmati)..
D'altra parte controllo e manutenzione non sono affatto la stessa cosa...!
Ora immaginate cosa significherebbe privare Napoli della sua tangenziale o Roma del grande raccordo,,..; il grande problema x Genova adesso è questo, oltre ovviamente al dolore x le vittime !
Saluti
 
Non ho certo il tempo di leggere tutti i commenti, ma non posso che confermare completamente quanto ha scritto il nostro Joghi, visto che il suocero di mio figlio, ingegnere edile e specialistica proprio nella progettazione di ponti e viadotti, mi ha detto di fatto le stesse cose...
In pratica, all'epoca della costruzione del ponte esso risultava assolutamente in regola, sotto tutti i punti di vista, ma con il tempo, l'usura determinata da numerosi fattori potrebbe aver polverizzato il cemento, favorendo così l'esplosione dei precompressi del manufatto (cosa evidenziata anche dai filmati)..
D'altra parte controllo e manutenzione non sono affatto la stessa cosa...!
Ora immaginate cosa significherebbe privare Napoli della sua tangenziale o Roma del grande raccordo,,..; il grande problema x Genova adesso è questo, oltre ovviamente al dolore x le vittime !
Saluti
Grazie Procida, mi fa piacere che uno specialista abbia confermato quanto da me, da normale strutturista, ho esposto non tanto perchè voglia fare il maestrino, ma nello spirito di dare informazioni il più possibile corrette agli amici che ci leggono su questo forum.
E da cui si impara sempre, anche quando la pensano diversamente.
 
Copertura a membrana sottile praticamente in calcestruzzo, o come lo chiamavano i romani, quelli antichi, "opus cementicium", a base di pozzolana, l' ingrediente segreto che conferiva grande resistenza e durabilità.
Ma anche i Romani hanno avute le loro cadute, cominciando dall' impero stesso...


Son durati comunque una dozzina di secoli
 
Statalizzare la rete è anacronistico...
Allora facciamo statalizzare di nuovo anche delle strade extraurbane principali e secondarie, comprese quelle vicino a me che erano gestite completamente dallo stato (Perché allora il grande comico non aveva criticato questo nei suoi spettacoli?)
.
 
che sono ponti e non viadotti alti pochi metri e non centinaia o più con campate fitte e non rade, con traffico al massimo su due corse contro 4 e veloce e pesante... come pragonare me e BB solo perchè abbiamo due narici...


si parla di ,
leggerezza ( pantheon )
e
pesantezza di materiali ( ponti romani )

poi....
 
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