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Poesia

Termopili

Onore a coloro che nella vita
hanno scelto le proprie Termopili e vi stanno a guardia.

Mai distogliendosi dal proprio dovere
Giusti e retti in ogni azione,
pur con un senso di pietà e di compassione;
generosi quando ricchi, e quando
poveri, generosi ancora un po?.
Ancora aiutando, per quanto loro possibile,
sempre dicendo il vero,
senza neppure odio nei confronti di chi mente.

Ed ancor maggiore onore gli è dovuto
Quando prevedano (e molti lo prevedono)
Che infine spunterà un Efialte
E che i Medi, alla fine, passeranno.


Costantino Kavafis (1903)
Kostantinos Kafavis (1903) Termopili
 
A Leonida e ai caduti alle Termopili

Per i caduti delle Termopili

Di coloro che alle termopili morirono,
gloriosa è la sorte, bello il destino,
altare la tomba, ricordo prima che lamento, e lode è il compianto.
Tal veste funebre né la ruggine
oscurerà né il tempo che tutto doma:
è di uomini valorosi. Questo luogo sacro
si prese come abitatrice la gloria d'Ellade.
E lo attesta pure Leonida re di Sparta,
che gran ornamento di virtù ha lasciato
e gloria eterna.


(Autore : Simonide di Iuli)

Non c'è spazio per la tenerezza, Non a Sparta.

« Dei morti alle Termopili
gloriosa la sorte, bella la fine,
la tomba un'ara, invece di pianti, il ricordo, il compianto è lode.
Un tal sudario né ruggine
né il tempo mangiatutto oscurerà.
Questo sacello d'eroi valorosi come abitatrice la gloria
d'Ellade si prese. Ne fa fede anche Leonida,
il re di Sparta, che ha lasciato di virtù grande
ornamento e imperitura gloria. »


Solo la pietà e la vittoria
affievoliscono nel tempo
gli strazianti dolori di madri,
spose e figli.
 
Ma l'homus automobilista dovrà per forza e inevitabilmente essere, in tutto e per tutto il peggio, per sempre "ista",in forza cieca e statica di natura o sarà soggetto ,almeno in parte, ancora ad una progressiva spinta "evoluzionista" ?
 
Un uomo sano arrossisce sempre quando ha fatto una poesia.

Frank Wedekind, Die junge Welt, 1891

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Lulù di Wedekind alla Scala 1979
 
Oggi è un altro giorno che passa e nella mia mente c'è sempre una montagna vestita di rosa,
che non potrò mai più rivedere eguale.
 
Tutto si è perfezionato da Omero in poi, ma non la poesia.

Giacomo Leopardi, Zibaldone, 1817/32

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Gli amori di Ulisse e Calipso, dipinto di Jan Brueghel il Vecchio, Londra, Johnny van Haeften Gallery
 
Scusate il ritardo ,ma :

Addio a Edoardo Sanguineti

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Lutto nel mondo della cultura: Edoardo Sanguineti, poeta, scrittore e critico genovese, è morto all'ospedale Villa Scassi, nel capoluogo ligure, all'età di 79 anni. Sanguineti era nato a Genova il 9 dicembre del 1930. Esponente di punta della neoavanguardie e del «Gruppo'63», Sanguineti era docente di letteratura italiana all'Università di Genova. Teorico di spicco del gruppo «Gruppo 63» che rivoluzionò la scena letteraria italiana nei primi anni '60, Sanguineti è stato figura di letterato a 360 gradi, fuori e dentro il mondo accademico. Poeta, intellettuale, professore di letteratura all'Università di Torino, Salerno e Genova, autore di teatro, critico, saggista, la sua attività è continuata fino all'ultimo.

Nato a Genova nel 1930, Sanguineti avrebbe compiuto 80 anni il prossimo 9 dicembre. Capofila della neoavanguardia poetica, partecipò alla raccolta collettiva di poesia I nuovissimi (1961) da dove approdò con un ruolo determinante e fondativo al Gruppo 63'. La sua poesia sperimentale - è stato detto - rappresenta la «dissoluzione» del linguaggio quotidiano, come dimostrazione dell'impossibilità del comunicare nella società dei consumi. Dal linguismo folgorante dei primi lavori e dalla bulimia senza razionalità di parole e immagini (Laborintus, Erotopaegnia, Triperuno), Sanguineti elaborò con il tempo un regime satirico e grottesco a cui non fu estraneo il realismo marxista e la psicoanalisi che grande influsso ebbero su di lui. Di questi fase sono Wirrwar, Postkarten, Stracciafoglio, Seggnalibro, Bisbidis, Senzatitolo, Per musica. La sua capacità critica si è applicata a Dante (interpretazione di Malebolge), al '900 (Tra liberty e crepuscolarismo, Guido Gozzano, Indagini e letture, Scribili). Sua la cura dell'antologia Poesia italiana del novecento. Molto attivo anche nella narrativa: da Capriccio italiano a Il gioco di Satyricon. Non ultima la sua passione per il teatro: K. E le altre cose, Faust.Un travestimento. Così come molte riduzioni teatrali tra cui quella dell'Orlando Furioso per il regista Ronconi
 
Edoardo SanguinetiTitolo:
Ballata delle donne

Quando ci penso, che il tempo è passato,
le vecchie madri che ci hanno portato,
poi le ragazze, che furono amore,
e poi le mogli e le figlie e le nuore,
femmina penso, se penso una gioia:
pensarci il maschio, ci penso la noia.

Quando ci penso, che il tempo è venuto,
la partigiana che qui ha combattuto,
quella colpita, ferita una volta,
e quella morta, che abbiamo sepolta,
femmina penso, se penso la pace:
pensarci il maschio, pensare

Quando ci penso, che il tempo ritorna,
che arriva il giorno che il giorno raggiorna,
penso che è culla una pancia di donna,
e casa è pancia che tiene una gonna,
e pancia è cassa, che viene al finire,
che arriva il giorno che si va a dormire.

Perché la donna non è cielo, è terra
carne di terra che non vuole guerra:
è questa terra, che io fui seminato,
vita ho vissuto che dentro ho piantato,
qui cerco il caldo che il cuore ci sente,
la lunga notte che divento niente.

SSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSS

E pancia e cassa ,che viene al finire,
che arriva il giorno che si va a dormire...
E' arrivato quel giorno e arriva per tutti,
la donna scandisce il tempo,
è il metronomo dell'universo
e pensare la donna dà immensa
pace.....addio a un grande poeta

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Vivendo per capire perché vivo,
scrivo anche per capire perché scrivo:
e vivo per capire perché scrivo,
e scrivo per capire perché vivo:

Edoardo Sanguineti

sssssssssssssssssssssssssssssss

scrivere e vivere
antico dilemma
risolto(?)
nel simbolico
 
Si nasce Maschio o Femmina,
poi Donne lo si diventa.
Chè la Donna è colei che si preoccupa della Vita.
Agli altri, Maschi o Femmine,
questo continuo affannarsi
per il Bene Comune
non interessa.
 
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