<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Poesia | Page 37 | Il Forum di Quattroruote

Poesia

Fare oggi un romanzo tradizionale ha lo stesso senso che conquistare oggi l'Eritrea o fondare oggi la Fiat.
Alberto Arbasino

Eppure si continuano a leggere parodie minimaliste di romanzi tradizionali
 
Rimettimi sulla terra, e preferirei essere uno schiavo nella casa di qualche uomo senza terra... che re di tutti questi uomini che con la vita hanno chiuso

Omero

Anche il vecchio (Lui decisamente sì) Omero pur avendo narrato di battaglie e di inganni e di eroi e guerrieri preferiva la vita all'ade. E oggi che il mare non luccica più nei suoi occhi ?
 
Lieve la brezza, bianca la spuma volava
di Samuel Taylor Coleridge

Lieve la brezza, bianca la spuma volava,
Mentre la scia ci seguiva:
Per primi noi irrompevamo
In quel mare silenzioso.
Cadde la brezza e caddero le vele;
Fu triste quanto più non si può dire;
Parlavamo solo per levare
Il silenzio dal mare.
Tutto in un torrido cielo di rame
Un sole di sangue a mezzogiorno
Si ergeva a picco sull'albero maestro
Non più grande della luna.
Giorno dopo giorno, giorno dopo giorno,
Restammo senza un soffio di vento, un movimento;
Fermi, come nave dipinta
In un oceano dipinto.
 
Jovanotti è un poeta.
E' come il buon vino migliora di anno in anno.

A te che sei l?unica al mondo
L?unica ragione per arrivare fino in fondo
Ad ogni mio respiro
Quando ti guardo
Dopo un giorno pieno di parole
Senza che tu mi dica niente
Tutto si fa chiaro
A te che mi hai trovato
All? angolo coi pugni chiusi
Con le mie spalle contro il muro
Pronto a difendermi
Con gli occhi bassi
Stavo in fila
Con i disillusi
Tu mi hai raccolto come un gatto
E mi hai portato con te
A te io canto una canzone
Perché non ho altro
Niente di meglio da offrirti
Di tutto quello che ho
Prendi il mio tempo
E la magia
Che con un solo salto
Ci fa volare dentro all?aria
Come bollicine
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita
E ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo
Senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande
Ed il mio grande amore
A te che io
Ti ho visto piangere nella mia mano
Fragile che potevo ucciderti
Stringendoti un po?
E poi ti ho visto
Con la forza di un aeroplano
Prendere in mano la tua vita
E trascinarla in salvo
A te che mi hai insegnato i sogni
E l?arte dell?avventura
A te che credi nel coraggio
E anche nella paura
A te che sei la miglior cosa
Che mi sia successa
A te che cambi tutti i giorni
E resti sempre la stessa
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei
A te che sei
Essenzialmente sei
Sostanza dei sogni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che non ti piaci mai
E sei una meraviglia
Le forze della natura si concentrano in te
Che sei una roccia sei una pianta sei un uragano
Sei l?orizzonte che mi accoglie quando mi allontano
A te che sei l?unica amica
Che io posso avere
L?unico amore che vorrei
Se io non ti avessi con me
a te che hai reso la mia vita bella da morire, che riesci a render la fatica un immenso piacere,
a te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande,
a te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più,
a te che hai dato senso al tempo senza misurarlo,
a te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore,
a te che sei, semplicemente sei, sostanza dei giorni miei, sostanza dei sogni miei...
e a te che sei, semplicemente sei, compagna dei giorni miei...sostanza dei sogni...
 
Jovanotti ? Baciami ancora, testo:

One, due, tre, four.

Un bellissimo spreco di tempo
un?impresa impossibile
l?invenzione di un sogno
una vita in un giorno
una tenda al di là della duna

Un pianeta in un sasso, l?infinito in un passo
il riflesso di un sole sull?onda di un fiume
son tornate le lucciole a Roma
nei parchi del centro l?estate profuma.

Una mamma, un amante, una figlia
un impegno, una volta una nuvola scura
un magnete sul frigo, un quaderno di appunti
una casa, un aereo che vola.

Baciami ancora?
Baciami ancora?

Tutto il resto è un rumore lontano
una stella che esplode ai confini del cielo.

Baciami ancora?
Baciami ancora?

Voglio stare con te
inseguire con te
tutte le onde del nostro destino.

Una bimba che danza, un cielo, una stanza
una strada, un lavoro, una scuola
un pensiero che sfugge
una luce che sfiora
una fiamma che incendia l?aurora.

Un errore perfetto, un diamante, un difetto
uno strappo che non si ricuce.

Un respiro profondo per non impazzire
una semplice storia d?amore.

Un pirata, un soldato, un dio da tradire
e l?occasione che non hai mai incontrato.

La tua vera natura, la giustizia del mondo
che punisce chi ha le ali e non vola.

Baciami ancora?
Baciami ancora?

Tutto il resto è un rumore lontano
una stella che esplode ai confini del cielo.

Baciami ancora?
Baciami ancora?

Voglio stare con te
invecchiare con te
stare soli io e te sulla luna.

Coincidenze, destino,
un gigante, un bambino
che gioca con l?arco e le frecce
che colpisce e poi scappa
un tesoro, una mappa,
l?amore che detta ogni legge
per provare a vedere
che c?è laggiù in fondo
dove sembra impossibile stare da soli
a guardarsi negli occhi
a riempire gli specchi
con i nostri riflessi migliori

Baciami ancora?
Baciami ancora?

Voglio stare con te
inseguire con te
tutte le onde del nostro destino.

Baciami ancora?
Baciami ancora?
Baciami ancora?
Baciami ancora?
Baciami ancora?
Baciami ancora?
Baciami ancora?
Baciami ancora?
Baciami ancora?
 
Parigi di notte
di Jacques Prevert

Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L'ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia.

jjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjj

Parigi come set cinematografico fantasmagorico di un film
d'amore
Sulla pellicola scura della notte
prima un viso dolce di ragazza
poi gli occhi appassionati e ridenti
infine la bocca sensuale e raffinata
e il buio della sala
per ricordare il primo amore
stretto fra le braccia ancora acerbe
 
MEZZOGIORNO

Caselli d'autostrada tutto il tempo si consuma
Ma Venere riappare sempre fresca dalla schiuma
La foto della scuola non mi assomiglia più
Ma i miei difetti sono tutti intatti
E ogni cicatrice è un autografo di Dio
Nessuno potrà vivere la mia vita al posto mio
Per quanto mi identifichi nel battito di un altro
Sarà sempre attraverso questo cuore
E giorno dopo giorno passeranno le stagioni
Ma resterà qualcosa in questa strada
Non mi è concesso più di delegarti i miei casini
Mi butto dentro vada come vada
Siamo come il sole a mezzogiorno baby
Senza più nessuna ombra intorno...baby
Un bacio e poi un bacio e poi un bacio e poi altri cento
Teoricamente il mondo è più leggero di una piuma
Nessun filo spinato potrà rallentare il vento
Non tutto quel che brucia si consuma
E sogno dopo sogno sono sveglio finalmente
Per fare i conti con le tue promesse
Un giorno passa in fretta e non c'è tempo di pensare
Muoviamoci che poi diventa sera...
Siamo come il sole a mezzogiorno baby
Senza più nessuna ombra intorno...baby
Gente che viene
Gente che va
Gente che torna
Gente che sta
Il sole se la ride in mezzo al cielo
A guardare noi che ci facciamo il culo
E' un gioco
Mezzogiorno di fuoco
E' un lampo
Sulle armature
In guardia
Niente da capire
Mi specchio
In una goccia di sudore
Siamo come il sole a mezzogiorno baby
Senza più nessuna ombra intorno...baby.

Jovanotti
 
Ulisse

di Umberto Saba

Nella mia giovanezza ho navigato

lungo le coste dalmate. Isolotti

a fior d?onda emergevano, ove raro

un uccello sostava intento a prede,

coperti d?alghe, scivolosi, al sole

belli come smeraldi. Quando l?alta

marea e la notte li annullava, vele

sottovento sbandavano più al largo,

per sfuggirne l?insidia. Oggi il mio regno

è quella terra di nessuno. Il porto

accende ad altri i suoi lumi, me al largo

sospinge ancora il non domato spirito,

e della vita il doloroso amore.

ssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssss

Eterna fascinazione del nostro mare
e del nostro amore
 
Istria e Dalmazia devono essere molto belle ...
peccato che ancora oggi sia così difficile attraversare
l'Adriatico.
Non ci sono vaporetti veloci od aliscafi
che colleghino i piccoli porti delle due sponde
di questo fiume senza ponti.
 
A ZACINTO

Nè più mai toccherò le sacre sponde

ove il mio corpo fanciulletto giacque,

Zacinto mia, che te specchi nell'onde

del greco mar da cui vergine nacque

Venere, e féa quelle isole feconde

col suo primo sorriso, onde non tacque

le tue limpide nubi e le tue fronde

'inclito verso di colui che l'acque

cantò fatali, ed il diverso esiglio

per cui bello di fama e di sventura

baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.

Tu non altro che il canto avrai del figlio

o materna mia terra, a noi prescrisse

il fato illacrimata sepoltura

Ugo Foscolo

ffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffff

Ancora il mare l'amor di partria
e la nostalgia
 
Rispuose a me: "Là dentro si martira
Ulisse e Dïomede,
e così insieme
a la vendetta vanno come a l'ira; 57

e dentro da la lor fiamma si geme
l'agguato del caval che fé la porta
onde uscì de' Romani il gentil seme. 60

Piangevisi entro l'arte per che, morta,
Deïdamìa ancor si duol d'Achille,
e del Palladio pena vi si porta". 63

"S'ei posson dentro da quelle faville
parlar", diss'io, "maestro, assai ten priego
e ripriego, che 'l priego vaglia mille
, 66

che non mi facci de l'attender niego
fin che la fiamma cornuta qua vegna;
vedi che del disio ver' lei mi piego!". 69

Ed elli a me: "La tua preghiera è degna
di molta loda, e io però l'accetto;
ma fa che la tua lingua si sostegna. 72

Lascia parlare a me, ch'i' ho concetto
ciò che tu vuoi; ch'ei sarebbero schivi,
perch'e' fuor greci, forse del tuo detto". 75

Poi che la fiamma fu venuta quivi
dove parve al mio duca tempo e loco,
in questa forma lui parlare audivi: 78

"O voi che siete due dentro ad un foco,
s'io meritai di voi mentre ch'io vissi,
s'io meritai di voi assai o poco 81


quando nel mondo li alti versi scrissi,
non vi movete; ma l'un di voi dica
dove, per lui, perduto a morir gissi". 84

Lo maggior corno de la fiamma antica
cominciò a crollarsi mormorando,
pur come quella cui vento affatica;
indi la cima qua e là menando,
come fosse la lingua che parlasse,
gittò voce di fuori e disse: "Quando
mi diparti' da Circe, che sottrasse
me più d'un anno là presso a Gaeta,
prima che sì Enëa la nomasse, 93

né dolcezza di figlio, né la pieta
del vecchio padre, né 'l debito amore
lo qual dovea Penelopè far lieta, 96

vincer potero dentro a me l'ardore
ch'i' ebbi a divenir del mondo esperto
e de li vizi umani e del valore; 99
ma misi me per l'alto mare aperto

sol con un legno e con quella compagna
picciola da la qual non fui diserto. 102

L'un lito e l'altro vidi infin la Spagna,
fin nel Morrocco, e l'isola d'i Sardi,
e l'altre che quel mare intorno bagna. 105

Io e' compagni eravam vecchi e tardi
quando venimmo a quella foce stretta
dov'Ercule segnò li suoi riguardi 108

acciò che l'uom più oltre non si metta;
da la man destra mi lasciai Sibilia,
da l'altra già m'avea lasciata Setta. 111

"O frati," dissi, "che per cento milia
perigli siete giunti a l'occidente,
a questa tanto picciola vigilia 114

d'i nostri sensi ch'è del rimanente
non vogliate negar l'esperïenza,
di retro al sol, del mondo sanza gente. 117

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza".


DDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDD

Parlando di Ulisse e del suo mare non si può
non riportare la Divina Commedia e chi
ne parlò con tanta lirica eloquenza.
Anche se mai fu molto grato
agli studenti , seguitando nel
cammin di nostra vita
-com' io qui- tutti prima o poi
facciamo ammenda
 
Osservando i canottieri a San Sabbia
di James Joyce

Udii quei giovani cuori gridare
all'amore sopra lo sfiorante remo,
e udii- l'erbe del prato sospirare:
più, mai più non torneremo!

O cuori, o sospiranti erbe,
vano il pianto dei vostri alfieri ebbri d'amore!
Mai vorrà il vento ribelle che trascorre
tornare, più, mai più tornare.
 
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