<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Poesia | Page 38 | Il Forum di Quattroruote

Poesia

Osservando i canottieri a San Sabbia
di James Joyce

Udii quei giovani cuori gridare
all'amore sopra lo sfiorante remo,
e udii- l'erbe del prato sospirare:
più, mai più non torneremo!

O cuori, o sospiranti erbe,
vano il pianto dei vostri alfieri ebbri d'amore!
Mai vorrà il vento ribelle che trascorre
tornare, più, mai più tornare.

jjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjjj

Sembra una lirica degli antichi
greci è invece dell'autore
dell'Ulisse
 
Ne me quitte pas
Il faut oublier
Tout peut s'oublier
Qui s'enfuit déjà
Oublier le temps
Des malentendus
Et le temps perdu
A savoir comment
Oublier ces heures
Qui tuaient parfois
A coups de pourquoi
Le coeur du bonheur
Ne me quitte pas
Ne me quitte pas
Ne me quitte pas
Ne me quitte pas

Moi je t'offrirai
Des perles de pluie
Venues de pays
Où il ne pleut pas
Je creuserai la terre
Jusqùaprès ma mort
Pour couvrir ton corps
D'or et de lumière
Je ferai un domaine
Où l'amour sera roi
Où l'amour sera loi
Où tu seras reine
Ne me quitte pas
Ne me quitte pas
Ne me quitte pas
Ne me quitte pas

Non andare via puoi dimenticare tutto quello che se n'è andato già
Tutti i malintesi e tutti i perché che uccidevan in noi la felicità
Puoi dimenticare tutto il tempo che è passato già, non esiste più

Non andare via, non andare via, non andare via
Ti offrirò perle di pioggia venute da dove non piove mai
Aprirò la terra giù fino nel fondo per coprirti d'oro, d'oro e di luce

E ti porterò dove non c'è più quel che tu cerchi e quel che tu vuoi
Non andare via, non andare via, non andare via
Non andare via per te inventerò le parole pazze che tu capirai

E ti parlerò di due amanti che per due volte già hanno visto il fuoco
Ti racconterò la storia di un re morto perché non ti ha visto mai
Non andare via, non andare via, non andare via

Nel vulcano spento che credevi morto molte volte il fuoco è rinato ancora
Ed il fuoco brucia tutto quanto intorno e non riconosce niente e nessuno
E quando c'è sera e c'è il fuoco in cielo il rosso ed il nero non hanno un confine
Non andare via, non andare via, non andare via

Trad.Gino Paoli

Scritta da grandissimo Jacques Brel alla fine del 1958 e pubblicata i primi mesi dell'anno dopo, la celebre canzone fu interpretata e pubblicata per la prima volta da Simone Langlois, e quindi da Brel a settembre dello stesso anno.
L'intensità e la poesia del brano attirarono l'attenzione di altri interpreti e così arrivarono nel 1961 una versione in inglese, "If You Go Away", tradotta dal cantautore e poeta Rod McKuen ed incisa da Nina Simone e da Damita Jo e, più tardi (1969) anche da Frank Sinatra.
In Italia il primo a proporla fu Gino Paoli nel 1962 con suo testo "Non andare via". Lo stesso testo venne interpretato con grande successo da Patty Pravo (nel 1970) e da Ornella Vanoni (nel 1971) e in seguito anche da Rossana Casale. Di Duilio Del Prete una versione con traduzione più libera, "Non lasciarmi solo".
Non è mancata neanche una versione in tedesco, interpretata dalla celebre Marlene Dietrich, il titolo era "Bitte, geh' nicht fort" e il testo era stato scritto da Max Kolpe.
Innumerevoli le versioni in francese, da Juliette Greco, a Sylvie Vartan, a Nana Mouskouri.
"Ne me quitte pas" è diventata col tempo l'esempio stesso della canzone d'amore totale. Nina Simone si riferiva a questa canzone nei suoi concerti mettendola a confronto con un altro celebre brano inglese "Voi in Francia avete Ne me quitte pas, noi in America traduciamo Ne me quitte pas con I Put a Spell on You". E di questa seconda canzone dava, come al solito, una versione magistrale
 
Stupenda canzone-poesia di Brel.Anche se si discute ancora se le canzoni possano essere poesia ,per questa in ogni caso,anche se sembrano oggi prevalere i no ,farei un' eccezione.

Ti ho dato 5 stelle per averla ricordata e per "l'aiuto" al topic di Birillo
 
Mi piace il silenzio
Mi rilassa e mi riposa
ma mi consente anche di
dormire.

Non saprei più vivere
nelle rumorose metropoli.

Si fa sempre più fatica
a trovare luoghi silenti in cui
dare libero sfogo alla propria
ricerca di Pace.
 
I treni dei ricchi,
quelli più veloci,
non si fermano più
nella nostra provincia.

Siamo pochi,
ed ancor meno
quelli che a volte
chiedevano un biglietto
per salire su quei treni veloci,
da ricchi.

Come sarebbe bello se tutti i treni
che passano nella nostra provincia
facessero almeno una fermata.

Ma non possono costa troppo
il servizio deve essere efficente
ed i treni non possono rallentare
per fermarsi dove non sale e scende
nessun passeggero.

Sono solo treni di passaggio
che non fanno stop dove povero
è il paesaggio umano.
 
AVVISO
pendolari.jpg


A TUTTI I PENDOLARI:
PER FARE BENE
IL PROPRIO LAVORO
BISOGNA
ESSERCI PORTATI.
MA SE NON SI HANNO
MEZZI DI LOCOMOZIONE
BISOGNA
ANCHE ESSERE
VENUTI A PRENDERE.
PER QUESTO
ESISTE IL TRENO.

ALESSANDRO BERGONZONI
(POESIE FERROVIARIE)
 
Qual è la ragione per cui alcuni vedono e trovano e altri no?
[...]

Possiamo rispondere: la troppa sicurezza in se stessi, la pretesa di conoscere perfettamente la realtà, la presunzione di avere già formulato un giudizio definitivo sulle cose rendono chiusi ed insensibili i loro cuori alla novità di Dio.
Sono sicuri dell?idea che si sono fatti del mondo e non si lasciano più sconvolgere nell'intimo dall'avventura di un Dio che li vuole incontrare.
 
Come Adamo ed Eva
così siamo noi
quando ci accorgiamo
di essere nudi.

Una nudità che
non sta nella pelle
ma nell'essere
completamente scoperti
nella nostra piccolezza
nelle nostre menzogne
senza il coraggio di aprirci
per chiedere perdono
della nostra vergogna.

In fondo è tutto quì
non è il peccato ad inibirci
ma la nostra incapacità di
aprirci e superare la nostra
vergogna.
 
di Anton Pavlovic Cechov

I dottori sono simili agli avvocati; la sola differenza è che gli avvocati ti derubano soltanto, mentre i medici ti derubano e per di più ti uccidono.
 
birillo21 ha scritto:
Per questo in Italia c'è la Mutua. :lol: :D

Alquanto pessimista il Sig, Anton Pavlovic Cechov

Come dargli torto :!:
Pensa come doveva essere la medicina nella russia zarista e......................poi in quella stalinista e post-stalinista :(
Anche qui da noi però a volte non va molto meglio :-(
 
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