<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Poesia | Page 24 | Il Forum di Quattroruote

Poesia

Siamo sempre soli nel lungo viaggio
tra il primo vaggito e la morte.

Nessuno può indossare le scarpe altrui
contemporaneamente al proprietario.

:D
 
In realtà, la gente legge perché vuole scrivere. Ad ogni modo, la lettura è come riscrivere.
Jean Paul Sartre

Aveva ragione il vecchio Sartre ,chi,di questi tempi, non ha un libro da pubblicare nel cassetto o roba del genere ?
 
Senza badare al
fantasma che portano
in sè, in se stessi, vanno
correndo, pieni di
curiosità, dietro il
fantasma altrui! E
credono che sia una
cosa diversa.

COSI' E' se vi pare

Pirandello
 
"Ciò che è decisivo si compra, nonostante tutto."
F. Nietzsche

"O si è un'opera d'arte o la si indossa."
O. Wilde

Cosa c'è di più decisivo della poesia nella vita?
La poesia incanta, disvela, affascina, persuade,
inganna, emoziona, innamora, diletta.
 
I walk, I turn around.

I walk
I turn around
every step a day
every turn one year
I walk around the planet

I walk away from my birthday
Once every year someone remember
me my birthday
I walk
I turn around
my trip
 
Diceva S. Francesco di Sales:

«Ohimè! noi non ci ricordiamo abbastanza dei cari nostri trapassati, e col suono delle campane sembra pure svanire la loro memoria».
 
La nebbia a gl'irti colli

Piovigginando sale,
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mar;

Ma per le vie del borgo
Dal ribollir de' tini
Va l'aspro odor de i vini
L'anime a rallegrar.

Gira su' ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando:
Sta il cacciator fischiando
Su l'uscio a rimirar

Tra le rossastre nubi
Stormi d'uccelli neri,
Com'esuli pensieri,

Nel vespero migrar. »

(San Martino; Giosuè Carducci)

Il 1° novembre non può mancare
San Martino a ricordarci
i morti e l'inverno
che viene
 
E' morta oggi Alda Merini ,grande poetessa italiana:

La mia poesia è alacre come il fuoco
trascorre tra le mie dita come un rosario
Non prego perché sono un poeta della sventura
che tace, a volte, le doglie di un parto dentro le ore,
sono il poeta che grida e che gioca con le sue grida,
sono il poeta che canta e non trova parole,
sono la paglia arida sopra cui batte il suono,
sono la ninnanànna che fa piangere i figli,
sono la vanagloria che si lascia cadere,
il manto di metallo di una lunga preghiera
del passato cordoglio che non vede la luce.

Alda Merini, da "La volpe e il sipario"

Buona notte ,cara
 
Corpo, ludibrio grigio
con le tue scarlatte voglie,
fino a quando mi imprigionerai?
anima circonflessa,
circonfusa e incapace,
anima circoncisa,
che fai distesa nel corpo?

Alda Merini, da "La Terra Santa

Il tuo corpo ora
non ti imprigiona più
e...l'anima all'improvviso
prese il volo
 
Amore,
vola da me
con l'aeroplano di carta
della mia fantasia,
con l'ingegno del tuo sentimento.
Vedrai fiorire terre piene di magia
e io sarò la chioma d'albero più alta
per darti frescura e riparo.
Fa' delle due braccia
due ali d'angelo
e porta anche a me un po' di pace
e il giocattolo del sogno.
Ma prima di dirmi qualcosa
guarda il genio in fiore
del mio cuore.

Alda Merini, da "Alla tua salute, amore mio
 
Non cercate di prendere i poeti perché vi scapperanno tra le dita »

(Sono una piccola ape furibonda.)
Mi piace cambiare di colore.
Mi piace cambiare di misura.

Alda Merini (Milano, 21 marzo 1931 ? Milano, 1º novembre 2009) è stata una poetessa e scrittrice italiana
La poetessa Alda Merini, 78 anni, è morta oggi pomeriggio alle 17.30 all?ospedale San Paolo di Milano, nel reparto di oncologia, nosocomio che - si legge nella nota ufficiale della struttura sanitaria - «da anni l?ha avuta in cura e a cui ha dedicato profonde riflessioni poetiche oltre a una scultura di forte richiamo a un periodo travagliato della sua vita. Il suo atteggiamento e la sua sensibilità hanno lasciato un profondo ricordo negli operatori sanitari del reparto di cura di Oncologia e cure palliative al quale si è rivolta nella consapevolezza di un supporto al disagio fisico e psicologico che la malattia le ha riservato nell?ultimo periodo della sua esistenza». Era considerata una delle principali poetesse del Novecento. Nel 1996 era stata proposta per il Premio Nobel per la Letteratura dall?Academie Française.
 
key-one ha scritto:
Non cercate di prendere i poeti perché vi scapperanno tra le dita »

(Sono una piccola ape furibonda.)
Mi piace cambiare di colore.
Mi piace cambiare di misura.

Alda Merini (Milano, 21 marzo 1931 ? Milano, 1º novembre 2009) è stata una poetessa e scrittrice italiana
La poetessa Alda Merini, 78 anni, è morta oggi pomeriggio alle 17.30 all?ospedale San Paolo di Milano, nel reparto di oncologia, nosocomio che - si legge nella nota ufficiale della struttura sanitaria - «da anni l?ha avuta in cura e a cui ha dedicato profonde riflessioni poetiche oltre a una scultura di forte richiamo a un periodo travagliato della sua vita. Il suo atteggiamento e la sua sensibilità hanno lasciato un profondo ricordo negli operatori sanitari del reparto di cura di Oncologia e cure palliative al quale si è rivolta nella consapevolezza di un supporto al disagio fisico e psicologico che la malattia le ha riservato nell?ultimo periodo della sua esistenza». Era considerata una delle principali poetesse del Novecento. Nel 1996 era stata proposta per il Premio Nobel per la Letteratura dall?Academie Française.
Riposa in pace, anima tormentata :( :(
 
Lei vive fino a quando qualcuno continuerà a leggere la sua poesia.

Non si può vivere in eterno,
sarebbe dannoso per la nostra salute psichica.
Diverremmo dei troppo vecchi in un mondo di
vegliardi.
Un mondo senza gioventu.
 
Anche il vecchio ,per non dire vecchissimo,
Guccini che ha fatto palpitare milioni di
adolescenti con il suo ribellismo
colto e paesano e padano
ad un tempo, ha detto la sua sulla
morte e sul "volare" di quel qualcosa
che non sapremo mai.
L' "Isola non trovata" resta per me
il suo lavoro più profondo :

Artista: Francesco Guccini
Album: L'Isola Non Trovata 1971
Titolo: L'Uomo

Senza l'ultima parola, frase saggia da citarsi,
piegò il capo sul cuscino quasi per addormentarsi,
senza un grido, senza un nome, senza motti, senza un suono,
nè il rumore di battaglie, era morto un altro uomo,
restò solo qualcosa che volò
nell'aria calma e poi svanì,
per dove non sapremo mai.
mai, mai, mai, mai, mai...

C' era buio nella stanza, di malato un greve odore
e una lieve, pazza danza di mosconi in amore;
lievi ronzan le preghiere, poi qualcuno se n'è accorto:
si alzò atroce nella sera, solo un chiaro grido: "E' morto!"
Restò solo qualcosa che volò
nell' aria calma e poi svanì
per dove non sapremo mai
mai, mai, mai, mai, mai...

Svelti accorrono gli astanti: "Com'è morto?", "Com'è andata?"
Sfrigolava ormai sui pianti la candela già bruciata;
gli composero le braccia, si ravviò la rada chioma,
ondeggiava sulla faccia del rosario la corona:
restò solo qualcosa che volò
nell'aria calma e poi svanì
per dove non sapremo mai,
mai, mai, mai, mai, mai...

Si frugò dentro ai ricordi di una vita ormai finita,
si guardò dentro ai cassetti colmi di carta ingiallita:
"Questa foto è per la figlia." "L'orologio qui a chi tocca?"
"Meglio gli chiudiate gli occhi." "Meglio chiudergli la bocca."
Restò solo qualcosa che volò
nell'aria calma e poi svanì
per dove non sapremo mai
mai, mai, mai, mai, mai...

Si riuniscono i parenti, si rincorrono i ricordi,
già si parla delle spese, già si senton pianti sordi:
qualche spicciolo lasciato provocò parole accese
che volarono sul letto e copriron le candele;
restò solo qualcosa che volò
nell'aria calma e poi svanì
per dove non sapremo mai,
mai, mai, mai, mai, mai...

Uno schiaffo fa tacere anche i giochi dei bambini,
son calate le serrande, neri sfilano i vicini.
Le ghirlande hanno gettato la tristezza sulle scale,
fra i parenti addolorati se ne scende il funerale,
restò solo qualcosa che volò
nell'aria calma e poi svanì
per dove non sapremo mai,
mai, mai, mai, mai, mai...

Una vita: quante cose dice il prete in due parole;
lo ringraziano gli astanti, via l'inverno, c'è già il sole,
chiacchiere, risate lievi, vanno per il cimitero,
restan fiori con le scritte, resta al vento un drappo nero,
restò solo qualcosa che volò
nell'aria calma e poi svanì
per dove non sapremo mai,
mai, mai, mai, mai, mai, mai...


Testi di Francesco Guccini
 
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