<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Piano di rilancio | Page 22 | Il Forum di Quattroruote

Piano di rilancio

Come sempre sarà la storia a decidere chi è dedito ai bluff e chi invece è una persona seria.

A me Alfa ed il gruppo in genere non mi ha mai regalato nulla quindi in base ai risultati tangibili (non chiacchiere) ne parlerò bene o meno.
 
autofede2009 ha scritto:
La 4c è il biglietto da visita della nuova alfa romeo... chi non vuole vedere questo come un fatto inequivocabile dovrà ricredersi molto presto...

Come è chiaro a tutti, anche a chi non lavora nella finanza, che il piano di rilancio dell'alfa e di tutto il gruppo partiva necessariamente dall'acquisizione di tutte le quote della Chrysler...

Ora ci sono entrambi questi due fatti significativi... i giochi sono finiti... ora si può programmare il futuro produttivo del gruppo... ed entro aprile sapremo quali alfa vedremo nei prossimi mesi e anni nelle concessionarie...

La gamma attuale è ridotta all'osso? Vero sicuramente... ma visto che c'erano in cantiere questi aspetti fondamentali per pianificare il futuro produttivo e visto che il mercato più importante per
Alfa sarebbe l'italia e che il mercato Italia è in contrazione... forse ragionando è stato meglio cosi... oppure preferivate la giulietta a 3 volumi come sostituta della 159?

Spero veramente che tu abbia ragione.

Il tal caso, il tempo sarà galantuomo...
 
E' già stato ricordato da Pilota54 di attenersi al tema della discussione, ovvero il piano di rilancio.
Da ora in poi post OT come per esempio le differenze tra bravo e giulietta saranno rimossi.
 
autofede2009 ha scritto:
La 4c è il biglietto da visita della nuova alfa romeo... chi non vuole vedere questo come un fatto inequivocabile dovrà ricredersi molto presto...

Come è chiaro a tutti, anche a chi non lavora nella finanza, che il piano di rilancio dell'alfa e di tutto il gruppo partiva necessariamente dall'acquisizione di tutte le quote della Chrysler...

Ora ci sono entrambi questi due fatti significativi... i giochi sono finiti... ora si può programmare il futuro produttivo del gruppo... ed entro aprile sapremo quali alfa vedremo nei prossimi mesi e anni nelle concessionarie...

La gamma attuale è ridotta all'osso? Vero sicuramente... ma visto che c'erano in cantiere questi aspetti fondamentali per pianificare il futuro produttivo e visto che il mercato più importante per
Alfa sarebbe l'italia e che il mercato Italia è in contrazione... forse ragionando è stato meglio cosi... oppure preferivate la giulietta a 3 volumi come sostituta della 159?

A quanto pare, oltre che al 100% di Chrysler, Fiat in qualche modo è arrivata anche al 100% di molta stampa nazionale, tecnica e non. Sicchè, per leggere qualche numero interessante tocca nuotare in mezzo a fiumi di bava, di plausi al talento finanziario del nostro, di azioni Fiat che "volano".

Bisogna arrivare a leggersi un po' di stampa finanziaria americana. Che super partes nemmeno sarebbe, anzi: è parte in causa più della nostra, ma evidentemente rimane più concentrata sul punto della situazione: Wall Street Journal e Financial Times a caso.

Alcuni titoli / informazioni dei due giornaletti di cui sopra, in ordine sparso, ripresi da un commento dell'AlfaClub Milano ( io non ho l'accesso diretto, purtroppo ).

?L?operazione Chrysler non risolverà i problemi di Fiat? - ?Il giochino di Fiat non è una panacea per i mali del gruppo?.

Fiat è praticamente fuori dai mercati chiave come Cina, Russia, estremo oriente, mentre il Brasile flette.

Cronica mancanza di investimenti, ultime promesse in merito tutte disattese. ( Fabbrica Italia, you know )

La mancanza di investimenti ha fatto venire meno gli impegni assunti da Fiat con il Presidente Obama sulla produzione di piccole auto ecologiche per il mercato USA. Le vendite del gruppo Chrysler in Usa salgono infatti solo grazie agli enormi Suv Jeep e Ram (che ecologici certo non sono) mentre la sola Chrsyler ha visto le proprie vendite calare del 20% nel 2013.

Per il 2014 si parla di circa 8/9 miliardi di investimento ( come nel 2013 ), laddove nel 2013 ne sono arrivati in realtà non più della metà. E se anche si partisse ora con investimenti seri ( VAG = 85 mld. in 5 anni ), dallo zero attuale ci vorrebbero anni per vedere il prodotto ( e comunque non si partirebbe da Alfa ).

La situazione finanziaria del gruppo del resto non è buona. I soldi non ci sono, e l'indebitamento post operazione schizza a 10 mld di Euro: il più alto di tutti i costruttori europei, con dubbi espliciti sulla sua sostenibilità.

In questo contesto Fiat ha comprato la quota restante di Chrysler a 4.35 mld, laddove intendeva spenderne 1.27, contro richiesta di 5.6. Affarone no?

Dulcis in fundo: le modalità dell'acquisto: dei 4.35 mld concordati, 2.6 arrivano direttamente dalla cassaforte Chrysler, che li erogherà con trucchetti vari, i cui soldi servivano per sbloccare investimenti.

In pratica Chrysler si paga da sola, così, degli originali 10 mld in cassa Chrysler, ne rimangono circa 7.5. Ovviamente non disponibili subito - onde evitare il saccheggio - ma con calma, e solo a certe condizioni iniziali ( tipo prestiti interaziendali e similari ).

Insomma, c'è di che tenere in fresco lo spumante per Aprile. Se non altro perchè Alfa avrà certamente la precedenza assoluta su tutti gli altri marchi del gruppazzo, c'è da scommetterci.

Corro subito in concessionaria ad opzionare una nuova Alfetta. A scatola chiusa: tanto sarà questione di poche settimane, così ad Aprile magari brindo due volte. ;)

P.S. ci sarebbe anche un altro punto interessantissimo. Ovvero l'importanza residua dell'Italia, che ora a tutti gli effetti diventa periferia conclamata di una provincia già debole, e sulle relative ripercussioni in termini investimenti / occupazione locali. Ovvero: Fiat ha comprato Chrysler o viceversa? Ma queste, con tutta la migliore concentrazione, non sono domande di competenza della stampa americana, che sta dal lato giusto dell'oceano. Casomai di quella italiana. Quella non Fiat, s'intende. Quindi via la stampa, via il Corriere.... chi ci rimane?
 
BelliCapelli3 ha scritto:
autofede2009 ha scritto:
La 4c è il biglietto da visita della nuova alfa romeo... chi non vuole vedere questo come un fatto inequivocabile dovrà ricredersi molto presto...

Come è chiaro a tutti, anche a chi non lavora nella finanza, che il piano di rilancio dell'alfa e di tutto il gruppo partiva necessariamente dall'acquisizione di tutte le quote della Chrysler...

Ora ci sono entrambi questi due fatti significativi... i giochi sono finiti... ora si può programmare il futuro produttivo del gruppo... ed entro aprile sapremo quali alfa vedremo nei prossimi mesi e anni nelle concessionarie...

La gamma attuale è ridotta all'osso? Vero sicuramente... ma visto che c'erano in cantiere questi aspetti fondamentali per pianificare il futuro produttivo e visto che il mercato più importante per
Alfa sarebbe l'italia e che il mercato Italia è in contrazione... forse ragionando è stato meglio cosi... oppure preferivate la giulietta a 3 volumi come sostituta della 159?

A quanto pare, oltre che al 100% di Chrysler, Fiat in qualche modo è arrivata anche al 100% di molta stampa nazionale, tecnica e non. Sicchè, per leggere qualche numero interessante tocca nuotare in mezzo a fiumi di bava, di plausi al talento finanziario del nostro, di azioni Fiat che "volano".

Bisogna arrivare a leggersi un po' di stampa finanziaria americana. Che super partes nemmeno sarebbe, anzi: è parte in causa più della nostra, ma evidentemente rimane più concentrata sul punto della situazione: Wall Street Journal e Financial Times a caso.

Alcuni titoli / informazioni dei due giornaletti di cui sopra, in ordine sparso, ripresi da un commento dell'AlfaClub Milano ( io non ho l'accesso diretto, purtroppo ).

?L?operazione Chrysler non risolverà i problemi di Fiat? - ?Il giochino di Fiat non è una panacea per i mali del gruppo?.

Fiat è praticamente fuori dai mercati chiave come Cina, Russia, estremo oriente, mentre il Brasile flette.

Cronica mancanza di investimenti, ultime promesse in merito tutte disattese. ( Fabbrica Italia, you know )

La mancanza di investimenti ha fatto venire meno gli impegni assunti da Fiat con il Presidente Obama sulla produzione di piccole auto ecologiche per il mercato USA. Le vendite del gruppo Chrysler in Usa salgono infatti solo grazie agli enormi Suv Jeep e Ram (che ecologici certo non sono) mentre la sola Chrsyler ha visto le proprie vendite calare del 20% nel 2013.

Per il 2014 si parla di circa 8/9 miliardi di investimento ( come nel 2013 ), laddove nel 2013 ne sono arrivati in realtà non più della metà. E se anche si partisse ora con investimenti seri ( VAG = 85 mld. in 5 anni ), dallo zero attuale ci vorrebbero anni per vedere il prodotto ( e comunque non si partirebbe da Alfa ).

La situazione finanziaria del gruppo del resto non è buona. I soldi non ci sono, e l'indebitamento post operazione schizza a 10 mld di Euro: il più alto di tutti i costruttori europei, con dubbi espliciti sulla sua sostenibilità.

In questo contesto Fiat ha comprato la quota restante di Chrysler a 4.35 mld, laddove intendeva spenderne 1.27, contro richiesta di 5.6. Affarone no?

Dulcis in fundo: le modalità dell'acquisto: dei 4.35 mld concordati, 2.6 arrivano direttamente dalla cassaforte Chrysler, che li erogherà con trucchetti vari, i cui soldi servivano per sbloccare investimenti.

In pratica Chrysler si paga da sola, così, degli originali 10 mld in cassa Chrysler, ne rimangono circa 7.5. Ovviamente non disponibili subito - onde evitare il saccheggio - ma con calma, e solo a certe condizioni iniziali ( tipo prestiti interaziendali e similari ).

Insomma, c'è di che tenere in fresco lo spumante per Aprile. Se non altro perchè Alfa avrà certamente la precedenza assoluta su tutti gli altri marchi del gruppazzo, c'è da scommetterci.

Corro subito in concessionaria ad opzionare una nuova Alfetta. A scatola chiusa: tanto sarà questione di poche settimane, così ad Aprile magari brindo due volte. ;)

P.S. ci sarebbe anche un altro punto interessantissimo. Ovvero l'importanza residua dell'Italia, che ora a tutti gli effetti diventa periferia conclamata di una provincia già debole, e sulle relative ripercussioni in termini investimenti / occupazione locali. Ovvero: Fiat ha comprato Chrysler o viceversa? Ma queste, con tutta la migliore concentrazione, non sono domande di competenza della stampa americana, che sta dal lato giusto dell'oceano. Casomai di quella italiana. Quella non Fiat, s'intende. Quindi via la stampa, via il Corriere.... chi ci rimane?
.che si fa BC, ci si taglia il penis e non si produce piu?
 
BelliCapelli3 ha scritto:
A quanto pare, oltre che al 100% di Chrysler, Fiat in qualche modo è arrivata anche al 100% di molta stampa nazionale, tecnica e non. Sicchè, per leggere qualche numero interessante tocca nuotare in mezzo a fiumi di bava, di plausi al talento finanziario del nostro, di azioni Fiat che "volano".

Bisogna arrivare a leggersi un po' di stampa finanziaria americana. Che super partes nemmeno sarebbe, anzi: è parte in causa più della nostra, ma evidentemente rimane più concentrata sul punto della situazione: Wall Street Journal e Financial Times a caso.

Alcuni titoli / informazioni dei due giornaletti di cui sopra, in ordine sparso, ripresi da un commento dell'AlfaClub Milano ( io non ho l'accesso diretto, purtroppo ).

?L?operazione Chrysler non risolverà i problemi di Fiat? - ?Il giochino di Fiat non è una panacea per i mali del gruppo?.

Fiat è praticamente fuori dai mercati chiave come Cina, Russia, estremo oriente, mentre il Brasile flette.

Cronica mancanza di investimenti, ultime promesse in merito tutte disattese. ( Fabbrica Italia, you know )

La mancanza di investimenti ha fatto venire meno gli impegni assunti da Fiat con il Presidente Obama sulla produzione di piccole auto ecologiche per il mercato USA. Le vendite del gruppo Chrysler in Usa salgono infatti solo grazie agli enormi Suv Jeep e Ram (che ecologici certo non sono) mentre la sola Chrsyler ha visto le proprie vendite calare del 20% nel 2013.

Per il 2014 si parla di circa 8/9 miliardi di investimento ( come nel 2013 ), laddove nel 2013 ne sono arrivati in realtà non più della metà. E se anche si partisse ora con investimenti seri ( VAG = 85 mld. in 5 anni ), dallo zero attuale ci vorrebbero anni per vedere il prodotto ( e comunque non si partirebbe da Alfa ).

La situazione finanziaria del gruppo del resto non è buona. I soldi non ci sono, e l'indebitamento post operazione schizza a 10 mld di Euro: il più alto di tutti i costruttori europei, con dubbi espliciti sulla sua sostenibilità.

In questo contesto Fiat ha comprato la quota restante di Chrysler a 4.35 mld, laddove intendeva spenderne 1.27, contro richiesta di 5.6. Affarone no?

Dulcis in fundo: le modalità dell'acquisto: dei 4.35 mld concordati, 2.6 arrivano direttamente dalla cassaforte Chrysler, che li erogherà con trucchetti vari, i cui soldi servivano per sbloccare investimenti.

In pratica Chrysler si paga da sola, così, degli originali 10 mld in cassa Chrysler, ne rimangono circa 7.5. Ovviamente non disponibili subito - onde evitare il saccheggio - ma con calma, e solo a certe condizioni iniziali ( tipo prestiti interaziendali e similari ).

Insomma, c'è di che tenere in fresco lo spumante per Aprile. Se non altro perchè Alfa avrà certamente la precedenza assoluta su tutti gli altri marchi del gruppazzo, c'è da scommetterci.

Corro subito in concessionaria ad opzionare una nuova Alfetta. A scatola chiusa: tanto sarà questione di poche settimane, così ad Aprile magari brindo due volte. ;)

P.S. ci sarebbe anche un altro punto interessantissimo. Ovvero l'importanza residua dell'Italia, che ora a tutti gli effetti diventa periferia conclamata di una provincia già debole, e sulle relative ripercussioni in termini investimenti / occupazione locali. Ovvero: Fiat ha comprato Chrysler o viceversa? Ma queste, con tutta la migliore concentrazione, non sono domande di competenza della stampa americana, che sta dal lato giusto dell'oceano. Casomai di quella italiana. Quella non Fiat, s'intende. Quindi via la stampa, via il Corriere.... chi ci rimane?

Hai il link da dove hai preso questa disamina?

Perché fa a cazzotti (e di molto) con i facili entusiasmi di molta della stampa nostrana. Eppure ricordo di aver udito in radio qualcosa di simile circa i dubbi sulla sostenibilità di un siffatto debito da parte degli operatori finanziari, specie in proiezione alla effettiva proiezione del nuovo gruppo sul mercato (che cmq conta qualche milioni di vetture, se non erro).

Insomma BC, non per fare il malfidato. Ma sai, non vorrei che si dicesse i soliti cattivoni esterofili antifiat :twisted:
 
vecchioAlfista ha scritto:
Hai il link da dove hai preso questa disamina?

Perché fa a cazzotti (e di molto) con i facili entusiasmi di molta della stampa nostrana. Eppure ricordo di aver udito in radio qualcosa di simile circa i dubbi sulla sostenibilità di un siffatto debito da parte degli operatori finanziari, specie in proiezione alla effettiva proiezione del nuovo gruppo sul mercato (che cmq conta qualche milioni di vetture, se non erro).

Insomma BC, non per fare il malfidato. Ma sai, non vorrei che si dicesse i soliti cattivoni esterofili antifiat :twisted:

Ciao! Ho il link ai due articoli originali su WSJ e FT. Solo che l'accesso a quello del FT è subordinato ad iscrizione, a pagamento: in chiaro solamente i titoli. Quindi mi sono appoggiato ad una traduzione fatta sull'alfa club milano, che evidentemente ha accesso ad entrambi, e tenta di riassumerli interamente. https://www.facebook.com/alfaclubmilano/posts/10151807728086160

Sulla stampa italiana si trovano confermate tutte le singole informazioni di cui sopra, solo che bisogna andarsele a collezionare di articolo in articolo. ti faccio qualche esempio:

http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Economia/Fiat-Wsj-operazione-Chrysler-non-panacea-problemi-Lingotto/02-01-2014/1-A_010012969.shtml ( nota che quello che per il WSJ è un "trucchetto" sul Corsera viene,più opportunamente, tradotto con "operazione" ) ;)

Questo il link al WSJ
http://online.wsj.com/news/articles/SB10001424052702303640604579296192064586278

qui una traduzione http://www.huffingtonpost.it/2014/01/02/fiat-chrysler-stampa-straniera_n_4532226.html?utm_hp_ref=italy

http://online.wsj.com/news/articles/SB10001424052702303870704579296312287689146

http://www.ft.com/cms/s/0/dc32f5e0-73da-11e3-a0c0-00144feabdc0.html

Qui invece si ipotizza che il futuro piano di rilancio di Aprile ( del gruppo, non di Alfa ) sia l'ultimo di Marchionne, sua uscita imminente, e relative preoccupazioni della famiglia Agnelli in merito. Fosse vero, credo sia presumibile non aspettarsi grossi impegni riguardo a ciò che dovrà essere: il "proprio" lavoro di "dealmaker" Marchionne lo ha già fatto, le sue stock option stanno tutte bene, quindi è legittimo pensare che lasci la palla al successore.

http://www.ft.com/cms/s/0/bdac7182-747a-11e3-9125-00144feabdc0.html

Come dice l'articolo: "Marchionne è una rockstar. Ma quando le rockstar lasciano il palco, le luci si spengono."
 
:D suu, contenete l'entusiasmo... distruttivo ;)
gli articoli che riportate evidenziano solo i rischi di un'operazione finanziaria di vaste proporzioni
Non c'è ancora scritto che l'oprezione è fallita, anzi, dopo aver evidenziato ( giustamente) le criticità il giornalista si dichiara convinto che la liquidità sia sufficiente.
A parte qualche dubbio sull'oggetività di testate anche famose- ma comunque coinvolte e pesantemente da lobby con vari interessi, terrei a far notare la differenza tra notizie e "previsione"
La stampa anglosassone è generalmente stimata per la precisone nelle notizie... ma le previsioni sono - in quanto previsioni- del tutto aleatorie

cordialemnte tolo
 
vecchioAlfista ha scritto:
Hai il link da dove hai preso questa disamina?

Perché fa a cazzotti (e di molto) con i facili entusiasmi di molta della stampa nostrana. Eppure ricordo di aver udito in radio qualcosa di simile circa i dubbi sulla sostenibilità di un siffatto debito da parte degli operatori finanziari, specie in proiezione alla effettiva proiezione del nuovo gruppo sul mercato (che cmq conta qualche milioni di vetture, se non erro).

Insomma BC, non per fare il malfidato. Ma sai, non vorrei che si dicesse i soliti cattivoni esterofili antifiat :twisted:

Caro Vecchio, l'entusiasmo della stampa "nostrale" per le cose di fiat è cosa nota, non si capirebbe perchè ad ogni annuncio del tipo: non faranno più la Punto, oppure non faranno più fabbrica Italia, oppure la nuova Giulia sarà prodotta nel 2064, i giornali specializzati tra cui quello che ci ospita, molto del mondo imprenditoriale e finanziario e ovviamente tutto l'ampio mondo di stampa vicina a fiat, raccontano queste notizie luttuose con un ingiustificato entusiasmo.
Tutti i nodi che ha citato Belli, sono purtroppo veri a cominciare dal calo di vendite americane, che in Italia viene chiamato vendite record in America di "Chrysler" .
Lunga vita al Dodge Ram ;)
 
tolo52meo ha scritto:
:D suu, contenete l'entusiasmo... distruttivo ;)
gli articoli che riportate evidenziano solo i rischi di un'operazione finanziaria di vaste proporzioni
Non c'è ancora scritto che l'oprezione è fallita, anzi, dopo aver evidenziato ( giustamente) le criticità il giornalista si dichiara convinto che la liquidità sia sufficiente.
A parte qualche dubbio sull'oggetività di testate anche famose- ma comunque coinvolte e pesantemente da lobby con vari interessi, terrei a far notare la differenza tra notizie e "previsione"
La stampa anglosassone è generalmente stimata per la precisone nelle notizie... ma le previsioni sono - in quanto previsioni- del tutto aleatorie

cordialemnte tolo

Guarda tolo, certamente mi sono espresso male io, ma temo tu ti sia proprio perso il punto centrale della questione.

Il punto centrale della questione NON E' l'operazione finanziaria, che si è conclusa con successo ed il plauso dei mercati ( anche delle stock options di Serghio ).

Il punto centrale è INDUSTRIALE PRODUTTIVO.

Se c'è una cosa che ormai anche le casalinghe di Torino hanno capito, è che la prima cosa che manca al gruppo, da anni, sono gli investimenti. Vale tanto per lo storico ramo italiano, quanto per quello nuovo americano. Mancano i talleri per progettare, sviluppare e produrre auto nuove, che in gamma stanno infatti invecchiando e morendo come mosche senza un rimpiazzo ( persino la Punto, fai tu ). Serghio stesso - vero o falso - ha infatti dichiarato che il restyling del Grand Cherokee è costato un paio di modelli nuovi, che non sono potuti uscire per lasciargli il passo: insomma, in tasca ha un soldino, se ci compra il pane, non può comprare la fetta di salame da metterci sopra.

Ma il problema serio non è il restyling, quanto che, a restyling fatto, dovrebbe essere già allo sviluppo la nuova versione, che nei cicli automobilistici tradizionali dovrebbe arrivare fra non più di 3 anni, con una caratura tecnica che ci si aspetta non meno ricca di quello attuale, che ha progettato e sviluppato Jeep prima dell'acquisizione. Tu ne senti parlare?

E' questo il "problema per cui il trucchetto di Marchionne non è la panacea", secondo il WSJ, non quello finanziario.

I soldi non ci sono. Nel caveau Chrysler c'era una decina di miliardi che, col trucchetto, diventano 7.5. Ma non sono immediatamente accessibili: Marchionne non può entrare nel caveau e saccheggiarli domattina: le possibilità di prelievo sono diluite nel tempo e sottoposto a determinate condizioni proprio per impedirlo.

Ora, se vuoi, fatti un rapido calcolo mentale, oltre alla Grand Cherokee, di quante auto ha in gamma il Gruppo sotto i propri marchi, e quante di queste necessitino di essere rinnovate / riprogettate.

Non so a te. A me, ad un calcolo a spanne, saltano fuori ALMENO una 15ina di vetture, ma molto per difetto. Il tutto con 7.5 mld scarsamente suscettibili di prelievi, laddove un gruppo concorrente con un portafoglio marchi confrontabile e prodotti relativamente meno invecchiati fa i conti con 85 mld in 5 anni.

Sta qui il punto ( o il poker, per citare Bufalo ).

La novità è che il traghettamento di Fiat verso l'America, al cui completamento la permanenza di Marchionne era vincolata, è ora completato, e lui potrebbe andar via dopo Aprile. Se così fosse, il suo piano industriale ( che già è stato giudicato tardivo: Aprile significa secondo quadrimestre ) potrebbe essere solo una bozza da lasciare in eredità al successore.

E sta volta, dopo un ottimo consulente ristrutturatore finanziario / bancario, mi sa che sarà il turno di uno che sappia quante ruote ha un'automobile. Che sia anche bravo a progettarle e produrle.

Possibilmente senza soldi, chè non ci sono. ;)
 
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