autofede2009 ha scritto:
La 4c è il biglietto da visita della nuova alfa romeo... chi non vuole vedere questo come un fatto inequivocabile dovrà ricredersi molto presto...
Come è chiaro a tutti, anche a chi non lavora nella finanza, che il piano di rilancio dell'alfa e di tutto il gruppo partiva necessariamente dall'acquisizione di tutte le quote della Chrysler...
Ora ci sono entrambi questi due fatti significativi... i giochi sono finiti... ora si può programmare il futuro produttivo del gruppo... ed entro aprile sapremo quali alfa vedremo nei prossimi mesi e anni nelle concessionarie...
La gamma attuale è ridotta all'osso? Vero sicuramente... ma visto che c'erano in cantiere questi aspetti fondamentali per pianificare il futuro produttivo e visto che il mercato più importante per
Alfa sarebbe l'italia e che il mercato Italia è in contrazione... forse ragionando è stato meglio cosi... oppure preferivate la giulietta a 3 volumi come sostituta della 159?
A quanto pare, oltre che al 100% di Chrysler, Fiat in qualche modo è arrivata anche al 100% di molta stampa nazionale, tecnica e non. Sicchè, per leggere qualche numero interessante tocca nuotare in mezzo a fiumi di bava, di plausi al talento finanziario del nostro, di azioni Fiat che "volano".
Bisogna arrivare a leggersi un po' di stampa finanziaria americana. Che super partes nemmeno sarebbe, anzi: è parte in causa più della nostra, ma evidentemente rimane più concentrata sul punto della situazione: Wall Street Journal e Financial Times a caso.
Alcuni titoli / informazioni dei due giornaletti di cui sopra, in ordine sparso, ripresi da un commento dell'AlfaClub Milano ( io non ho l'accesso diretto, purtroppo ).
?L?operazione Chrysler non risolverà i problemi di Fiat? - ?Il giochino di Fiat non è una panacea per i mali del gruppo?.
Fiat è praticamente fuori dai mercati chiave come Cina, Russia, estremo oriente, mentre il Brasile flette.
Cronica mancanza di investimenti, ultime promesse in merito tutte disattese. ( Fabbrica Italia, you know )
La mancanza di investimenti ha fatto venire meno gli impegni assunti da Fiat con il Presidente Obama sulla produzione di piccole auto ecologiche per il mercato USA. Le vendite del gruppo Chrysler in Usa salgono infatti solo grazie agli enormi Suv Jeep e Ram (che ecologici certo non sono) mentre la sola Chrsyler ha visto le proprie vendite calare del 20% nel 2013.
Per il 2014 si parla di circa 8/9 miliardi di investimento ( come nel 2013 ), laddove nel 2013 ne sono arrivati in realtà non più della metà. E se anche si partisse ora con investimenti seri ( VAG = 85 mld. in 5 anni ), dallo zero attuale ci vorrebbero anni per vedere il prodotto ( e comunque non si partirebbe da Alfa ).
La situazione finanziaria del gruppo del resto non è buona. I soldi non ci sono, e l'indebitamento post operazione schizza a 10 mld di Euro: il più alto di tutti i costruttori europei, con dubbi espliciti sulla sua sostenibilità.
In questo contesto Fiat ha comprato la quota restante di Chrysler a 4.35 mld, laddove intendeva spenderne 1.27, contro richiesta di 5.6. Affarone no?
Dulcis in fundo: le modalità dell'acquisto: dei 4.35 mld concordati, 2.6 arrivano direttamente dalla cassaforte Chrysler, che li erogherà con trucchetti vari, i cui soldi servivano per sbloccare investimenti.
In pratica Chrysler si paga da sola, così, degli originali 10 mld in cassa Chrysler, ne rimangono circa 7.5. Ovviamente non disponibili subito - onde evitare il saccheggio - ma con calma, e solo a certe condizioni iniziali ( tipo prestiti interaziendali e similari ).
Insomma, c'è di che tenere in fresco lo spumante per Aprile. Se non altro perchè Alfa avrà certamente la precedenza assoluta su tutti gli altri marchi del gruppazzo, c'è da scommetterci.
Corro subito in concessionaria ad opzionare una nuova Alfetta. A scatola chiusa: tanto sarà questione di poche settimane, così ad Aprile magari brindo due volte.
P.S. ci sarebbe anche un altro punto interessantissimo. Ovvero l'importanza residua dell'Italia, che ora a tutti gli effetti diventa periferia conclamata di una provincia già debole, e sulle relative ripercussioni in termini investimenti / occupazione locali. Ovvero: Fiat ha comprato Chrysler o viceversa? Ma queste, con tutta la migliore concentrazione, non sono domande di competenza della stampa americana, che sta dal lato giusto dell'oceano. Casomai di quella italiana. Quella non Fiat, s'intende. Quindi via la stampa, via il Corriere.... chi ci rimane?