Poi ripeto con l'abbondanza delle colonnine, la ricarica a casa, non è che saranno tutti li a ricaricare e/o saranno sempre piene dalla mattina alla sera.
Ecco, secondo me il problema sta proprio qui. La ricarica a casa, che mi sembra assodato sia una sorta di precondizione per il passaggio all'auto elettrica, vista dal lato infrastruttura secondo me può rivelarsi un potente dissuasore dagli investimenti. Dal momento che il grosso degli utenti, per i motivi ben noti si rivolgerà alle stazioni HPC solo se preso per le pal....ops, per le orecchie, personalmente vedo due scenari:
1) la rete di ricarica pubblica dovrà essere sovradimensionata per tenere conto dei picchi di domanda (es., località turistiche), della minoranza di impossibilitati a caricare a casa e dei relativamente pochi che normalmente caricano a casa e ne usufruiscono solo saltuariamente,
2) la rete pubblica sarà dimensionata tenendo conto dell'utenza media effettiva, e quindi non sarà in grado di soddisfare le due situazioni appena nominate.
In ogni caso, il ritorno degli investimenti sarà molto lungo, o non ci sarà proprio. In altre parole, è sempre il solito discorso: finchè si parla del 10% del circolante, ovvero finchè ci sono più suonatori che ballerini, tutto va liscio, se i numeri crescono sarà tutto un altro film. Che poi, se lo stesso Musk, che mi sembra uno che sulle auto elettriche non sia propriamente il due di coppe, prevede un massimo di diffusione di BEV al 30%, una riflessione IMHO andrebbe fatta.
JM2C domenicali.