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Perché non acquisto un'auto elettrica. Frasi dette e ridette in forum

Chiaramente si può produrre di più con le rinnnovabili, ma non è che si possa fare in un giorno di passare a quasi totalità di rinnovabili.
Dubito che un'auto immatricolata nel 2025 possa passare una parte significativa della sua vita in un mondo in cui l'energia venga prodotta quasi totalmente senza emissione di CO2.

Certamente ci vorrebbe tempo.
Però mi sembra che non venga considerato come uno scenario possibile nemmeno tra 100 anni.
Volevo capire come mai.
 
L'energia in eccesso :
nelle batterie
la esporti nei paesi adiacenti
poi usarla spegnendo le centrali termoelettriche
per spingere l'acqua nei bacini idroelettrici
per produrre idrogeno col l'elettrolisi
Ma certo e lo farai secondo disponibilità ... la notte senza vento useremo le batterie del fotovoltaico per pompare nelle dighe perché di giorno dovremo produrre energia oppure useremo l'energia eolica o il fotovoltaico per pompare anche di giorno?
Mi sembrano tutte cose geniali e di facile gestione.
Poi quando saremo a tutto elettrico, casa, auto, etc etc metteremo i ciclisti sulle dinamo.
E guai se tutti insieme dovessimo rinnovare il parco fotovoltaico ed eolico in un momento in cui non ti arriva neanche la sabbia per farli in autonomia.
 
Sulla carta, e se poi esplode la piattaforma petrolifero nel golfo del Messico...
Se viene meno una delle fonti di approvvigionamento del greggio ci sarà uno sbalzo temporaneo dei prezzi (e i governi USA ecc... tendenzialmente immetteranno barili a nastro per equilibrare il prezzo, ricomprandoli in fase di stanca).

Se urto il cordolo di un marciapiede e ci vogliono 30 k euro per ripristinare un danno apparentemente da poco, tutto si regge sulla polizza Kasko e sulle clausole assicurative capestro.

Non riesco ad allegare il file, v. Cass 29229 del 12.11.2024:un tizio che ha subito il furto di imbarcazione da 700 k euro si è visto negare l'indennizzo perché ha sbagliato ad interpretare il contratto. Ha ormeggiato in un porticciolo gestito dalla Lega Navale anziché in un porto riconosciuto ufficialmente come tale.
 
L'energia in eccesso :
nelle batterie
la esporti nei paesi adiacenti
poi usarla spegnendo le centrali termoelettriche
per spingere l'acqua nei bacini idroelettrici
per produrre idrogeno col l'elettrolisi

Noi l’energia la importiamo dai paesi adiacenti , di solito con contratti capestro che impongono un assorbimento costante nelle 24 ore , pena multe salatissime .
Una centrale termoelettrica di grande potenza (2 o più turboalternatori da 320 MVA) ha dei tempi di avviamento e arresto dell’ordine di ore o addirittura giorni (non basta insomma girare un interruttore).
Una volta , quando ENEL gestiva tutta la rete italiana , compresa la generazione , alcune centrali venivano tenute come “riserva calda” , cioè già in parallelo sulla rete ma senza erogare energia : oggi non lo fa più nessuno (costa troppo).
Le centrali idroelettriche reversibili esistono da decine di anni ; le manovre per passare da turbinaggio a pompaggio e viceversa non sono semplicissime e richiedono un certo tempo (anche qui non basta semplicemente girare un interruttore).
 
Ma certo e lo farai secondo disponibilità ... la notte senza vento useremo le batterie del fotovoltaico per pompare nelle dighe perché di giorno dovremo produrre energia oppure useremo l'energia eolica o il fotovoltaico per pompare anche di giorno?
Mi sembrano tutte cose geniali e di facile gestione.
Poi quando saremo a tutto elettrico, casa, auto, etc etc metteremo i ciclisti sulle dinamo.
E guai se tutti insieme dovessimo rinnovare il parco fotovoltaico ed eolico in un momento in cui non ti arriva neanche la sabbia per farli in autonomia.
la tua domanda è relativa all'energia in surplus.
le dighe sono fonti rinnovabili programmabili, l'import di energia è programmabile (e se arriva dalla Francia è da nucleare), il vento c'è pure di notte, ed il geotermico pure.
Come fanno in Norvegia dove l'88% arriva dall'idro e l'11 dall'eolico offshore?
 
Noi l’energia la importiamo dai paesi adiacenti , di solito con contratti capestro che impongono un assorbimento costante nelle 24 ore , pena multe salatissime .
La importiamo anche dai paesi adiacenti, per merito economico (costa meno che produrla in Italia).
Una centrale termoelettrica di grande potenza (2 o più turboalternatori da 320 MVA) ha dei tempi di avviamento e arresto dell’ordine di ore o addirittura giorni (non basta insomma girare un interruttore).
Dipende da quanto tempo è "ferma\spenta". Un CCGT (la taglia più comune oggi è 400 MW )può avviarsi anche in 3\4 ore se non è spenta da settimane, ed invece se marcia al minimo tecnico può salire di MW prodotti a seconda della richiesta della rete.
 
le dighe sono fonti rinnovabili programmabili, l'import di energia è programmabile (e se arriva dalla Francia è da nucleare), il vento c'è pure di notte, ed il geotermico pure.
Più di trenta anni fa ho progettato le apparecchiature di protezione e controllo relative a due centrali geotermiche nell'area di Larderello .
Ho fatto alcuni sopraluoghi in loco , sopratutto per valutare le problematiche ambientali (anidride solforosa e altri inquinanti) , che potevano incidere sulla affidabilità e funzionalità delle apparecchiature (corrosione delle parti in rame o argento delle circuiterie e della componentistica).
Per inciso , parlando coi tecnici di ENEL , mi è stato detto che non erano più in programma ulteriori perforazioni per nuove centrali , in quanto era stato verificato che le potenzialità geotermiche del sito erano già state sfruttate interamente : in altre parole , facendo un nuovo pozzo , sarebbe mancato vapore a quelli esistenti .
In conclusione la capacità di produzione totale del sito ammonta a meno di 200 MVA (quella di un solo generatore turbogas di grande potenza) .
ENEL quindi teneva in piedi la struttura (con costi spropositati) solo al fine di presentare un'immagine ecologista .
 
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