Il problema è proprio quello di non mischiare le lingue. Ovvio che tutti dobbiamo saper parlare in inglese, come avviene in tutto il mondo avanzato: in nord Europa non si sognano però di imbastardire la loro lingua, nella quale parlano alternativamente rispetto all'inglese.
D'accordo, all'estero usano frequentemente ciao, bravo e pizza, usano termini italiani in materia musicale, ma poi ognuno parla nella propria lingua. Per tornare al tema iniziale nessuna rivista all'estero, tanto meno del livello di quella che ci ospita, userebbe i termini driver e dealer in un articolo scritto nella propria lingua: questo è un fenomeno tutto nostro, a mio avviso deprecabile.