Un’altra chicca dell’Italia enologica.
Chi ha percorso l’autostrada Torino-Aosta avrà notato, all’altezza dell’uscita di Quincinetto, dove la pianura lascia spazio alle colline, delle splendide vigne suddivise in piccoli appezzamenti terrazzati, alcuni, purtroppo, ormai abbandonati.
E’ la terra del Carema DOC, vino realizzato (per la gran parte) con uva Nebbiolo, qui chiamata Picotendro; le vigne sono coltivate in forma di pergola, localmente detta “tòpia”, con grande fatica: le vigne sono molto ripide e difficili da raggiungere, quindi il lavoro è tutto manuale.
Dopo il grande esodo alla ricerca di lavoro in città, a Torino ma pure alla OLIVETTI di Ivrea, la zona si è spopolata e le vigne, spesso realmente fazzoletti di terra, sono ormai coltivate come secondo lavoro oppure per hobby, sovente da pensionati tornati al paese d'origine.
La locale cantina sociale, i PRODUTTORI DEL NEBBIOLO DI CAREMA, è lo sbocco per la gran parte di questi piccoli coltivatori ed il principale vinificatore di Carema DOC.
L’unico altro produttore è FERRANDO, con sede ad Ivrea; troverete in commercio anche del Carema di ORSOLANI, di San Giorgio Canavese, ma si tratta di partite di vino da loro acquistate presso i PRODUTTORI DEL NEBBIOLO DI CAREMA.
Invece, con l’annata 2017 sarà disponibile un nuovo, piccolissimo, produttore: MURAJE, sembra con poco più di mille bottiglie; le precedenti sue annate, 2015 e 2016 (800-900 bottiglie per annata), sono state commercializzate come vino da tavola.
Preambolo per illustrare la bottiglia da me stappata, il Carema "etichetta nera" 2015 dei PRODUTTORI.. classico Nebbiolo montanaro, di colore scarico, sorso scarno ma elegante e beva molto piacevole per chi (come il sottoscritto) apprezza la tipologia; per me, si può bere anche fresco di cantina.
Se capitate in zona, vi invito a visitare il punto vendita presso la cantina, dove potrete acquistare questa bottiglia a meno di 12 euro e la versione “riserva” ("etichetta bianca"), con un anno di affinamento in più, a circa 17.