Molti vini pugliesi sono davvero degli ottimi vini, però hanno questa peculiarità : che non sfondano mai le frontiere regionali.
Di fatto noi siamo solo dei grandi produttori di vino e di mosto, che viene acquistato da grandi produttori del Nord e del Centro Italia; un po' come dire che i diamanti del Sudafrica arrichiscono chi li commercializza e non che ce l'ha.
Non abbiamo mai saputo affermare in maniera decisiva il nostro prodotto, eppure le condizioni climatiche, di terreno e la cultura centenaria dei viticultori locali fa del nostro prodotto un prodotto eccezionale.
Diciamo per dirla alla paesana, che facciamo -ancora- il vino dall'uva.
Questo non basta lo so, non è qualità ma è solo presunzione locale.
D'araprì è un prodotto affermato che rappresenta l'eccellenza pugliese; qui fanno convegni e summit per questo tipo di prodotto con le cantine (sotteranee) aperte e ci arrivano in molti da fuori paese.
La mia città vive di vino e di olio.
Il sole, il clima non voglio essere banale, sono importanti perchè il prodotto sia eccellente; insomma viti ed ulivi in alta Italia non ne vedo tanti da giustificare i milioni di litri venduti dalle zone doc o igt dell'area.
Non voglio cadere in polemica, ma citare il fatto che NOI sappiamo produrre ma non commercializzare.
Nessuno in nessuna parte dell'Italia chiede vini pugliesi, questo lo so.
Il mio vino pugliese, non si vende oltre le mura della mia città in bottiglia, ma si vede in camion interi (autocisterne) per aziende del NORD.
Non è una difesa ma un dato di fatto.
La mia città è piena di cantine, quando è il periodo della vendemmia le strade sono tutte appicicaticcie perchè piene di mosto; il mosto che cola dai trattori e dai camion che portano l'uva dalla campagna alla cantina.
E' festa, è la vita che si rinnova, quella agricola e nelle strade si diffonde quell'odore tipico della vendemmia, della fermentazione...!
Ci sono case, nella mia città, costruite col vino, perchè l'acqua a volte scarseggiava più del vino.
C'erano qui stabilimenti di nomi altisonanti del vino, poi chiusi perchè il trasporto, il calo dei prezzi, ha fatto si che oggi conviene acquistare e non mantenere stabilimenti in piedi con tutti i costi fissi del caso.
C'erano due distillerie...c'era la storia!
Oggi è tutto sotto-tono al cappio della perdita di identità delle radici, e le terre sono diventate più un problema che un vantaggio.
L'uva qui non costa oltre 20-25 euro al quintale...altrove la pagano il doppio se non il triplo!
Dunque noi saremo per sempre come quelli dei diamanti...i minatori che producono per chi sta alla scrivania e guadagna sulla materia prima, riducendo il minatore che è il sovrano della sua terra, a vivere di stenti.
E' un limite storico della nostra classe politica locale, dei nostri contadini e della nostra cultura, quindi è solo colpa nostra.
Lo dico da pugliese! :cry:
Questo è per giustificare che il vino pugliese vive nella sua invisibilità senza sfondare il palato di nessuno, eccetto rari casi.
Sono stato due mesi a Torino e qui mi servivano solo Barbera e Dolcetto!
Alla mia richiesta se avessero vini pugliesi...c'era l'imbarazzo -loro- di non potermi dire, in maniera sonora, un secco "NO" !
Aldilà di questo la mia domanda che ti ho fatto era allo scopo di sapere proprio la conferma di cosa tu avessi potuto mai bere di quesataterra, non è nè una tua colpa nè un tuo limite, ci mancherebbe; è solo un nostro limite ed una nostra colpa quella di non sapere rendere appetibili e famosi i nostri vini.
Per bere pugliese e bere bene, alla fine mi sa che devi/dovete solo venirci in Puglia.
Forse...dico forse tanti bevono vino pugliese ma con etichette diverse...però dico... forse...