Poi si è iniziato a degustare i dolci: prima batteria con i due Sauternes ed il Buca delle Canne, che ha avuto la mia preferenza, anche a causa delle annate abbastanze infauste :? dei due franzosi.. mi ripeto: YQUEM è un grande vino in grande annata, nelle annate medie/mediocri non vale i soldi che costa.. tanto zafferano e basta; GILETTE meglio di YQUEM.
I mostri: il solito enorme Vin Santo di AVIGNONESI, decisamente quanto di meglio si possa bere in Italia nella tipologia, poi un Eiswein di PRÜM da bere col secchio (una freschezza impressionante) e la "selezione di acini nobili" di ZIND-HUMBRECHT, fra i top d'Alsazia.
Nonostante le quantità ridotte nel bicchiere, la concetrazione di questi vini è tale che il palato si satura immediatamente e, Eiswein escluso, la beva diventa difficoltosa..
Si è concluso con due super-chicche.
Il "particolare" che vedete in foto, senza una vera etichetta, ma con un adesivo scritto a mano è un VinSanGiusto della FATTORIA SAN GIUSTO A RENTENNANO proveniente da un caratello dove la fermentazione si è bloccata prima del dovuto ed è stato imbottigliato in flaconcini per uso familiare (un amico conosce bene il titolare Luca Martini di Cigala ed è riuscito ad entrare in possesso di qualche flacone).. il vino è densissimo ed iper-concentrato..
Il Tokaji Eszencia non potrebbe nemmeno essere considerato vino.. è praticamente la "colatura" proveniente dai grappoli raccolti nelle gerle, provocata dallo schiacciamento degli acini sotto il loro stesso peso.
Questa colatura viene messa in damigiane a fermentare, anche per due anni, ma l'elevatissimo tenore zuccherino (si parla di 600-700 grammi/litro) inibisce rapidamente l'azione dei lieviti, limitando la gradazione alcoolica a 2,5-3; praticamente uno sciroppo, da bersi dopo trent'anni almeno

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SI è finito pulendo la bocca con un Moscato d'Asti di BOLOGNA (nulla di particolare) e con un Barolo del '62 di BERSANO (a quei tempi lavorava discretamente), ancora vispo e con un bel colore.