Il Trebbiano Spoletino è storicamente coltivato nella zona fra Spoleto, Trevi, Foligno e Montefalco.. proprio da Trevi sembra derivi il nome Trebbiano.
Ancora oggi, è possibile vedere delle vecchie viti, anche centenarie ed a piede franco, ?maritate? a grossi alberi come aceri, olmi e frassini.. non si tratta di un vitigno dimenticato, anzi, è amato dai contadini, in quanto vigoroso, resistente alle malattie, dalla produzione regolare, con acini dalla buccia dura.
Da sempre, era utilizzato per il vino auto-consumato e raramente veniva imbottigliato (iniziò la Cooperativa SPOLETO DUCALE negli anni ?80); poi, da metà anni ?90, qualche viticoltore si fa avanti e da metà anni 2000 l?interesse diventa collettivo.
Fattore collaterale ma non secondario: le difficoltà trovate sul mercato dai vini rossi locali (Sagrantino di Montefalco e Montefalco Rosso), dopo la sbornia di successo degli anni ?90... per il consumatore medio, si tratta di vini ostici, dal tannino abrasivo ed approcciabili dopo almeno dieci (ma anche quindici) anni dalla vendemmia? purtroppo, quasi tutte le enoteche dispongono solo delle ultime annate e bottiglie così lungamente invecchiate sono difficilmente reperibili...
Pertanto, il Trebbiano Spoletino è anche servito a ridare ossigeno ad un settore in difficoltà.
Esiste una DOC Trebbiano Spoletino, ma viene poco ?frequentata? dai produttori e solo circa 20mila bottiglie escono con questa denominazione; la gran parte, invece, esce come IGT Umbria Bianco, per circa altre 200mila bottiglie; metà della produzione viene consumata a livello regionale, mentre gran parte dell?altra metà finisce all?estero (Europa Centro-Nord ed USA soprattutto), solo poche bottiglie sono distribuite nelle altri regioni italiane? peccato.
Peccato perché il vino è estremamente interessante (qualcuno lo definisce ?il Riesling del Centro-Italia), ha bisogno di almeno un paio d?anni dalla vendemmia per iniziare ad esprimersi, ma poi si può bere con soddisfazione per almeno tre lustri..
Si tratta di un vino molto eclettico a tavola? di fibra robusta, con intenso nerbo acido ed anche tannino, non è il classico ?bianco da pesce?, anzi può sostituire i rossi di medio corpo.. dà il meglio su pesci grassi e salsati, formaggi, salumi, animali da cortile, conigli, carni ovine e caprine, preparazioni speziate.
Per me, decisamente da provare.
Vi segnalo questi produttori:
TABARRINI
PAOLO BEA
COLLECAPRETTA
ANTONELLI-SAN MARCO
PERTICAIA
PARDI.