PanzerClio ha scritto:
...se un guidatore è distratto le auto non le vede né con i fari accesi né con i fari spenti...
Appunto.
Il guidatore attento e prudente, invece, le vede benissimo anche con i fari spenti (di giorno) per la semplice ragione che, essendo attento e prudente, guarda bene la strada, soprattutto prima di fare manovre potenzialmente pericolose.
Nulla da eccepire sulla tua esperienza personale, ci mancherebbe. Al fatto che tu fossi inizialmente contrario e poi ti sia gradualmente... convertito si possono dare peraltro diverse interpretazioni; si può dire che tu sia stato felicemente contagiato da un'ondata di grande e illuminata saggezza, ma si può dire anche l'esatto contrario.
Io purtroppo, per questa vita, non riesco a digerire assolutamente le cose prive di logica e coerenza, sempre più spesso fondate più sugli slogan che sulla razionalità. Magari le posso ingoiare perché sono costretto a farlo, ma sempre indigeste mi rimangono e rimarranno.
Questa è una di quelle, una sorta di pozzo senza fondo. Prima, quando evidentemente eravamo tutti pazzi incoscienti a partire dai legislatori stessi, era normale andare sotto il sole a fari spenti. Poi qualcuno si è "accorto" che (totale ovvietà) se i fari sono accesi si diventa "più visibili" perché si colpisce prima l'attenzione e allora ha cominciato ad andare in giro con i fari accesi, guardato con sospetto o ironia dagli altri, meno evoluti. Poi è diventato normale e poi obbligatorio viaggiare con i fari sempre accesi, di fatto alzando il rumore di fondo e tornando a un sostanziale equilibrio. Adesso vediamo in giro più di qualcuno che ripropone lo
stesso identico "ragionamento": essendosi "accorto" che se i fari accesi sono particolarmente intensi (o sono addirittura quattro anziché due) si diventa "più visibili" perché si colpisce prima l'attenzione, ha cominciato ad andare in giro in tal maniera, guardato con sospetto o ironia da altri, meno evoluti.
E così via. Non c'è senso della misura, perché tutto si basa sulle percezioni dei nostri sensi che per loro natura non sono oggettive.
Un po' come accade alle prove del gruppo rock: il bassista alza un po' il volume per sentire meglio il suo strumento, seguito prima dal chitarrista e poi dal tastierista che per lo stesso motivo fanno altrettanto e infine dal batterista che inizia a pestare più forte facendo ripartire tutto da capo, con il baccano che aumenta sempre più.
...ognuno considera la legge giusta o cagata a modo suo...
A me sembra semplicemente sacrosanto che una persona possa e debba avere le proprie opinioni sulle leggi e sui legislatori. Non siamo automi non pensanti.
Altrimenti, per fare un esempio, dovremmo immediatamente smettere di lamentarci per le vergognose valanghe di quattrini e privilegi che sommergono tanti politici e affini: si tratta infatti di valanghe perfettamente "legali" e quindi, se partiamo dal presupposto che qualsiasi legge debba essere ammirata e rispettata fino al midollo solo per il fatto che esiste...
Poi è ovvio che, tecnicamente, non approvare una legge non significa essere autorizzati a non rispettarla. Però è altrettanto vero che qualunque legge, all'atto pratico, sarà tanto meno condivisa e rispettata quanto meno è rispettabile, in tutti i sensi. Proprio perché le persone, fortunatamente, non sono degli automi e non possono essere costrette per lungo tempo a fare qualsiasi cosa, neanche con la forza. Tanto è vero, per ricorrere a un esempio estremo, che le dittature prima o poi finiscono, proprio perché vengono travolte dalle tante (troppe) persone "sovversive" che non hanno approvato e neanche rispettato talune leggi.