<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Obiettivo auto 2023... usarla meno ma meglio | Page 6 | Il Forum di Quattroruote

Obiettivo auto 2023... usarla meno ma meglio

sarà che noi lo facciamo da anni lo smart working, sarà proprio il tipo di lavoro , ma io gli straordinari non li vedo ormai da anni ma proprio perchè esiste lo smartworking , che non è solo lavorare da casa.
Prima io dovevo prendere l'auto, andare in ufficio con i soliti 45 minuti id traffico, e se avevo un esigenza dovevo prendermi le ore di permesso e saltava il pomeriggio. Ora mi alzo comodamente alle 7.30 porto la bimba a scuola e intanto che si prepara gia mi collego, senza stare a vedere se è prima dell'orario di inizio attività, poi se mi capita che devo fare una cosa interrompo per 30 minuti e la riprendo successivamente sempre senza stare a vedere l'orologio, se poi mi devo assentare di più poi la sera mi ricollega e magari davanti ad un film proseguo il lavoro.
Per me questo è tutto un altro modo di vivere, ho il tempo che voglio, risparmio soldi in benzina e usura delle vettura, e francamente non ho neanche tutta questa esigenza di avere i soldi degli straordinari o di aumenti proprio per il risparmi di cui dicevo.
 
sarà che noi lo facciamo da anni lo smart working, sarà proprio il tipo di lavoro , ma io gli straordinari non li vedo ormai da anni ma proprio perchè esiste lo smartworking , che non è solo lavorare da casa.
Prima io dovevo prendere l'auto, andare in ufficio con i soliti 45 minuti id traffico, e se avevo un esigenza dovevo prendermi le ore di permesso e saltava il pomeriggio. Ora mi alzo comodamente alle 7.30 porto la bimba a scuola e intanto che si prepara gia mi collego, senza stare a vedere se è prima dell'orario di inizio attività, poi se mi capita che devo fare una cosa interrompo per 30 minuti e la riprendo successivamente sempre senza stare a vedere l'orologio, se poi mi devo assentare di più poi la sera mi ricollega e magari davanti ad un film proseguo il lavoro.
Per me questo è tutto un altro modo di vivere, ho il tempo che voglio, risparmio soldi in benzina e usura delle vettura, e francamente non ho neanche tutta questa esigenza di avere i soldi degli straordinari o di aumenti proprio per il risparmi di cui dicevo.

Partiamo dal presupposto che quando lo smart working è stato introdotto per forza a causa della pandemia c'è stato chi si è lamentato che i costi per la connessione internet dovevano essere a carico del datore di lavoro.
Quando probabilmente il risparmio di carburante di mezza settimana in certi casi copriva il costo mensile della fibra o dell'adsl.

Io non posso lavorare da casa ma se potessi la vedrei come un'opportunità e una comodità.
Invece in certi casi l'hanno fatta passare quasi per una vessazione.
 
Partiamo dal presupposto che quando lo smart working è stato introdotto per forza a causa della pandemia c'è stato chi si è lamentato che i costi per la connessione internet dovevano essere a carico del datore di lavoro.
Quando probabilmente il risparmio di carburante di mezza settimana in certi casi copriva il costo mensile della fibra o dell'adsl.

Io non posso lavorare da casa ma se potessi la vedrei come un'opportunità e una comodità.
Invece in certi casi l'hanno fatta passare quasi per una vessazione.

io parlo di smart working sempre presupponendo che il lavoro che si fa si presti a questo metodologia, certo che non è una soluzione universale.
Se uno si lamenta della connessione allora sai che si potrebbe fare ? S Si mette quella aziendale ma non esci dalla rete, quindi poi le partite o i film te li vedi con un altra tua connessione privata.
A me questi sono sembrati discorsi veramente futili, considerando che poi ci sono aziende che la connessione te la passano ed è aperta, ma se anche non capita questo con tutti i vantaggi economici che ha a stare a casa non credo che i 20/25 euro che ti partono al mese sono un problema.
 
non conoscendo il fatto specifico in se e relative responsabiltà in generale il discorso è che sulle nostre strade si è instaurata una gerarchia per cui a seconda del mezzo che si guida si ha più diritti rispetto al mezzo più in basso, fino ad arrivare ai pedoni che in pratica non hanno diritti. Questo lo si evince anche dalle discussioni sul forum in cui ad esempio tanti dicono che su strade provinciali senza grandi deviazioni si dovrebbe andare a 90 , senza immaginare che sono strade in cui ci potrebbero essere anche altri mezzi che legalmente usufruiscono del transito. E' sempre un discorso di abitudini e culturale che forse con il tempo e con nuove generazioni si riuscirà ad affrontare o risolvere

Resta il fatto che la donna investita andava regolarmente al lavoro in bici e su quella importante provinciale (collega Lodi a Crema) non c'è traccia di ciclabile (nemmeno segnata a terra).
E proprio lei qualche mese fa ne aveva segnalato la pericolosità.

Quindi conferma che in molte parti d'Italia, se vuoi diventare anziano, sei obbligato ad utilizzare l'auto, visto che anche i mezzi pubblici "non pervenuti".
 
Resta il fatto che la donna investita andava regolarmente al lavoro in bici e su quella importante provinciale (collega Lodi a Crema) non c'è traccia di ciclabile (nemmeno segnata a terra).
E proprio lei qualche mese fa ne aveva segnalato la pericolosità.

Quindi conferma che in molte parti d'Italia, se vuoi diventare anziano, sei obbligato ad utilizzare l'auto, visto che anche i mezzi pubblici "non pervenuti".

io però sollevo sempre la domanda, i mezzi pubblici perchè non sono pervenuti? Io il dubbio che non ci si abbia mai molto investito perchè ci siamo basati su di una società auto munita ce l'ho e quindi ora ci troviamo nella situazione in cui si spinge a prendere i mezzi che però non sono ancora sviluppati come dovrebbero e la reazione del pubblico è quella che conosciamo, vado in auto. Mi sembra un cane che si morde la coda cosi.
 
Io non tanto tempo fa ho raccontato che mentre ero fermo a fare il pieno ho buttato l'occhio nel deposito dell'azienda di trasporto pubblico locale e ho contato mi sembra una trentina di autobus di vari tipi.
Che sommati a quelli che in quel momento erano in giro per la città probabilmente costituivano un parco circolante di mezzi vicino alle 50 unità.
Per una città medio piccola e poco servita.
Mi sembra che ci siano in tutto 8 linee di autobus a Novara e con corse non molto ravvicinate.
Certamente il trasporto pubblico non verrà sviluppato se la popolazione non mostrerà interesse a riguardo e continuerà a preferire l'auto.
Ma anche con l'interesse si parla comunque di un sacco di soldi,difficili da recuperare a 1 euro a biglietto.
Secondo me il trasporto pubblico potrà continuare a funzionare o essere migliorato dove già esiste,ma dove è assente rimarrà tale.
 
il trasporto pubblico funziona solo nelle citta' dense (e a volte pure male), perche' hai tanti potenziali utilizzatori, in poco spazio, quindi hai una buona possibilita' che ci sia sempre qualcuno che lo usi.

quando esci dai capoluoghi, e ti trovi centinaia di paesini sparsi, avere una rete efficiente di trasporti pubblici, costerebbe uno sproposito.
 
io però sollevo sempre la domanda, i mezzi pubblici perchè non sono pervenuti?
perché girano spesso vuoti.
Oltre trent'anni fa nel mio paese avevano perorato la causa di una navetta verso la stazione vicina. Era stata sperimentata ed è durata una settimana.
Il punto è anche questo: un bus da 50 persone è difficile da riempire in orari poco canonici se passi da paesi da max 1000 persone.
Però forse il costo per mezzo è più nell'autista che non nel mezzo e se vuoi andarci in pareggio, non dico in attivo il servizio pubblico non lo puoi offrire.

C'è da dire che pure dove c'è utenza ... l'altra settimana hanno lasciato a terra 50 ragazzi che dovevano andare a scuola perché il mezzo era strapieno.
Vuol dire non aver nemmeno contato gli abbonamenti ed aver capito che di bus ce ne volevano due.
 
Oltre trent'anni fa nel mio paese avevano perorato la causa di una navetta verso la stazione vicina
Il ridicolo è che a due km c'è la stazione con treni ogni mezz'ora [trent'anni fa non c'era la linea sub-urbana] ma i bus anziché alimentare le stazioni vicine con corse brevi ma frequenti, vanno sino a Milano un paio di volte al giorno. Ingorgandosi nel traffico.
Non solo, c'è pure una linea di bus parallela alla linea ferroviaria.
Anni fa dicevano che con la unificazione della zona tariffaria avrebbero fatto così, invece così è e temo così sarà
 
il trasporto pubblico funziona solo nelle citta' dense (e a volte pure male), perche' hai tanti potenziali utilizzatori, in poco spazio, quindi hai una buona possibilita' che ci sia sempre qualcuno che lo usi.

quando esci dai capoluoghi, e ti trovi centinaia di paesini sparsi, avere una rete efficiente di trasporti pubblici, costerebbe uno sproposito.
Ni perché guarda caso all'estero le cose funzionano meglio.
Certo non c'è la filosofia del "tram = sposta poveri"

da bauscia avrai capito cosa intendo ;)
 
questo dimostra che le scelte di mobilità non possono essere universali perchè vanno bene in un contesto mentre meno bene in un altro. Fino ad ora noi abbiamo applicato un principio universale, quello dello spostarsi in automobile che si adattava alla provincia (anche se li qualcosa da rivedere c'era) mentre non si adattava ai grandi centri urbani, allo stesso modo la diversificazione che propongo nei centri urbani nella provincia immagino che sia meno attuabile. Sempre tenendo in considerazione che dei limiti per me ci devono essere, se vivo in città ne ho alcuni mentre se vivo in un piccolo centro ne ho altri, la perfezione non credo che esista, ci si può tendere.
 
il problema è che la politica dello "spostare" prevede che prima di muovere da A a B crei appunto lo spazio B poi sposti e rimuovi o riduci all'essenziale A.
La sensazione personale è che l'approccio italico sia semplicemente nella seconda parte: eliminare A!
 
Personalmente..
Ciò che trovo in assoluto, sopra ad ogni personale e giustificata opinione letta finora, è la mancanza "culturale" di un vero e proprio "trasporto pubblico"...
Cerco di spiegarmi:
Al di là dei grossi centri urbani, dove più o meno il trasporto pubblico copre la quasi totalità delle esigenze quotidiane ( mi riferisco nello specifico alle grandi città... ) appena si esce già si può arrivare al 50% della disponibilità del servizio ( per copertura ed orari...)...
Questo, a mio parere è sempre stato il problema che continua a generare l'intensivo uso dell'automobile come unica alternativa al trasporto esclusivo casa/lavoro/casa...
Sono ormai trentadue anni che lavoro nello stesso comune ( nel tempo in due aziende diverse.. ma entrambe insite nello stesso comune..) e posso dire con assoluta certezza che, pur essendo cambiate le direttrici casa/lavoro per trasferimento di residenza, mi ritrovo ogni mattina a constatare ogni giorno quante vetture viaggiano con una persona sola a bordo...
Negli anni mi sono impegnato a trovare una soluzione utile per poter usufruire del TP al posto dell'auto ( sia per motivi di risparmio carburante, che per usura della stessa, sia per lo stress che il traffico, alla lunga, può generare...)
E niente, nonostante il mio impegno non sono riuscito a trovare la giusta "quadra"....
La mattina dovrei partire alle 6-30 per arrivare al lavoro dopo il suono della campanella delle 8....
La sera dovrei arrivare a casa non prima delle 19/20..
Vale la pena passare tutto questo tempo in viaggio per risparmiare...???
Ovviamente mi riferisco a lavori in cui la presenza fisica è obbligatoria ( sono operaio...)
Per altre mansioni sono del parere che lo smart-working debba essere incentivato e sviluppato ove possibile...
Ci sono realtà territoriali in cui determinati comuni dove risiedono le aziende hanno le loro "zone industriali".
( io per esempio lavoro a Biassono, e la gran parte della zona industriale è sviluppata fuori paese al confine con Lissone, su una direttrice importante a livello viabilistico, ma che è molto carente, e per molti aspetti assente in toto, per il TP.....
Per quanto ritengo si potrebbe fare molto di più.
Per esempio, e lo scrivo da comune utente della strada, si potrebbero instaurare dei "tavoli" di confronto tra i vari comuni, pensare per esempio a dei semplicissimi questionari statistici dove viene coinvolta la cittadinanza esprimendo, attraverso alcune domande, quali sono le strade più utilizzate, per quali motivi, e quale soluzione propongono.
Di pari passo coinvolgere le varie aziende di TP in abbinata alle aziende strutturate sul territorio per evidenziare un ipotetico "Numero di Utenti Die", in modo da poter verificare la disponibilità delle aziende a partecipare, magari creando un consorzio gestito in comune tra tutte le parti, che possa in qualche modo "contribuire" a snellire il traffico quotidiano dei dipendenti interessati...
Ponendo:
Se in una sola "zona industriale " che può occupare ipotesi 10km quadri di superficie, con una ipotetica somma di circa 300/400 dipendenti in totale, ritengo fattibile e plausibile una scelta in tal senso, con un contributo economico da parte di tutti non penso sia poi così difficile...
Ma siamo in Italia....
 
Il problema è che le aziende oggi spingono perchè tutti i dipendenti siano automuniti per poterli avere sempre reperibili anche con scarso preavviso.
Alcune aziende della mia zona per agevolare i dipendenti che arrivano da fuori col treno forniscono loro un ncc,di solito furgoni di quelli con 9 posti.
La proposta di far interagire le aziende di trasporto con le realtà industriali è molto sensata,forse troppo perchè venga messa in atto.

Anni fa ho provato un gioco per pc in cui lo scopo era mettere su una rete di trasporto pubblico che servisse la città.
Quindi collegare la periferia al centro e le case alle aziende,agli stadi etc etc.
Partendo da mezzi piccoli e economici e poi man mano che ti facevi le ossa,e che il gruzzolo aumentava,passare a mezzi più grandi.
Il mio primo bus a due piani è finito contro un palo purtroppo...
Però c'erano due enormi agevolazioni.
La prima era che tutta la popolazione in presenza di mezzi pubblici comodi li usava,nessuno zoccolo duro restio ad usare gli autobus.
E la seconda era che i luoghi di lavoro erano gli stessi per tutti gli abitanti di ogni zona.
Nella vita vera penso che sia molto più difficile,tante variabili e poche certezze.
 
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