keyone
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Il passo fra l'abbondanza (di beni e servizi) e la penuria (degli stessi beni e servizi ) è molto breve . E' lo stesso passo fra crescita industriale e del terziario (pur soggetta a vincoli di socialità) e decrescita (in)felice , caratterizzata da povertà , malessere e infelicità crescente . Tertium non datur , non esiste decrescita , pur dettata da nobili principi ecologici ed ideali , che possa mantenere le attuali condizioni di vita nelle società avanzate . Lo dimostrano i nuovi attori della produttività economica e degli stili di vita conseguentemente sempre più ricchi : Cina , Sud-est asiatico , Sud America , ed anche , pur se in misura minore , Russia e persino Africa. Un Europa in decrescita , con conseguente recessione e impoverimento dei ceti medi ed operai , sarebbe (speriamo non sia così) inevitabilmente sconfitta dagli altri blocchi continentali .
Stesso discorso per l'auto : la disponibilità dell'auto o è abbondante ( pur limitata e corretta da regole certe , stabili e razionali ) e lasciata al buon senso ed educazione dell'utente o non è . Si torna indietro agli anni 30-40-50 o a certe megalopoli formicaio . Tertium non datur anche per l'auto . Non esiste un modo per garantire a tutti la libertà di movimento che non comprenda anche il libero uso dell'automobile , pur se affiancata da mezzi pubblici , biciclette , monopattini a seconda dei tragitti da compiere e delle necessità . Le regole nella circolazione e nell'uso del mezzo privato in città devono essere per forza di cose diverse (e più restrittive) da quelle delle campagne e dei piccoli centri , dove la mobilità privata dovrebbe essere , per contro ,supportata e incentivata per sopperire all'impossibilità logistica di organizzare trasporti collettivi efficienti.
Stesso discorso per l'auto : la disponibilità dell'auto o è abbondante ( pur limitata e corretta da regole certe , stabili e razionali ) e lasciata al buon senso ed educazione dell'utente o non è . Si torna indietro agli anni 30-40-50 o a certe megalopoli formicaio . Tertium non datur anche per l'auto . Non esiste un modo per garantire a tutti la libertà di movimento che non comprenda anche il libero uso dell'automobile , pur se affiancata da mezzi pubblici , biciclette , monopattini a seconda dei tragitti da compiere e delle necessità . Le regole nella circolazione e nell'uso del mezzo privato in città devono essere per forza di cose diverse (e più restrittive) da quelle delle campagne e dei piccoli centri , dove la mobilità privata dovrebbe essere , per contro ,supportata e incentivata per sopperire all'impossibilità logistica di organizzare trasporti collettivi efficienti.
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