<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Nuovo limite vel.max. città: 30 kmh (a zone) | Page 31 | Il Forum di Quattroruote

Nuovo limite vel.max. città: 30 kmh (a zone)

quando non c'è bisogno o se ne può fare a meno.
Queste valutazioni sono sempre del tutto personali. Personalmente, sono per la libertà totale... chissà come mai all'estero davanti a Poste o uffici pubblici ci sono sempre spazi a rotazione, adeguatamente sorvegliati, dove gli abusi vengono puniti. L'erba del vicino è sempre più verde? Forse sì...
 
No, certo che non ne è contento : chi già, per poter lavorare e mantenere posti di lavoro sempre più aleatori, deve "inseguire" aziende che per ridurre i loro costi spostano le loro sedi produttive in luoghi sperduti in aperta campagna - e naturalmente dove non c'è nulla per arrivarci, altrimenti costerebbero molto di più - ha solo l'auto per farlo : spesso anche di notte e con qualsiasi tempo.... non sa che farsene delle maledette biciclette dei radical-chic o dei monopattini elettrici per fare 60-80-100 km al giorno !! gli serve l'automobile !! e non ha proprio nessun bisogno di sentirsi ripetere dai radical-chic al potere nelle giunte comunali quanto è antiecologico l'uso che fa dell'auto, non ha proprio nessun bisogno che costoro gli mettano di continuo i bastoni tra le ruote.

Questa è la realtà che conta, questi sono i problemi della gente, non i radical-chic ed i loro boschi verticali.

Anche io, finché ho lavorato, sono stato dentro in pieno a queste situazioni : senza aver mai cambiato (di mio) azienda, ho lavorato in 12 posti diversi, qualche volta mi è andata bene essendo non tanto lontani, ma altre volte, e per anni, ho fatto 50 km al giorno, oppure 65, e per un periodo anche 110 km al giorno (da MI-Barona a Zingonia) oltretutto su percorsi intorno a Milano, quindi tutt'altro che poco trafficati..... perché quando ti trasferivano, perché qualcuno se ne era andato e serviva un sostituto o semplicemente perché una certa sede chiudeva e via tutti da un'altra parte, non potevi dire di no, se volevi tenerti un posto di lavoro.... non è come andare in centro città e prendere la metropolitana !

Di queste situazioni, in cui la gente deve fare i salti mortali per tenersi faticosamente uno straccio di lavoro, è pieno il mondo, anche e soprattutto intorno a Milano - ed in genere in nord Italia - dove si lavora prevalentemente per aziende private : che spesso - molto spesso - spostano baracca e burattini in sedi sperdute, dove terreno ed immobili costano molto meno : tanto arrivarci, poi, sono c***i dei dipendenti, mica è un problema loro.

Ed i tanti che devono fare questa vita non sono tanto contenti, poi, di sentire i sindaci e gli assessori radical-chic che, dalle loro comode postazioni servite e riverite nei centri città, fanno la guerra alle automobili.

Quanto al disprezzo per certa gente, beh mi spiace ma ho le mie idee - maturate in cinquant'anni di osservazione delle cose - e non le cambio così facilmente, magari in nome di un certo "buonismo" che non mi è mai piaciuto e non mi appartiene.


mi sono permesso di togliere le ultime righe , spero mi comprenda ma come già detto ad altri non possiamo mantenere certe riflessioni che oltretutto mi costringono anche a me a non partecipare mentre mi fa piacere confrontarsi in merito.

Io però non son rassegnato a dover accettare un modo di vivere per cui per gli interessi degli altri devono prendermi sulle mie spalle l'onere della mobilità, perchè poi alla fine si riduce a questo il tutto, e personalmente siccome credo che ci siamo arrivati anche perchè nel dopoguerra nella comprensibile euforia della voglia di libertà che era data dall'avere la propria auto forse erano sfuggiti quei risvolti a cui fai accenno anche a te, mi piacerebbe avere una società per cui posso scegliere di muovermi , senza alcun obbligo , e per me l'obbligo e sia andare con una vettura EV che con una termica o con i mezzi, e credo che se si mettono da parte interessi personali e ci si impegna con qualche decennio si potrebbero migliorare le cose.
 
però, scusami..... su quali basi lo stabilisci tu se ce n'è bisogno o se ne può fare a meno?

secondo me da qualcuno c'è un abuso dell'utilizzo della propria vettura ma per altri c'è una necessità, non credo che si possa dire che tutti ora possono lasciare l'automobile come si può però anche dire che alcuni ne potrebbero fare un utilizzo più intelligente.
 
"abuso" è qualcosa che viola delle norme e in quanto tale sanzionabile. Usare la propria auto su una strada pubblica in assenza di divieti specifici non è un abuso, semmai un utilizzo inefficiente. Che però non mi risulta sia punibile, almeno finora.....

Utilizzo inefficiente mi piace e lo condivido anche perché descrive al meglio quello che volevo dire
 
Secondo me c'è un altra chiave di lettura, l'auto per moltissimi è un "rifugio".
Ovvero, ti protegge : dal freddo, dal caldo, dalla neve, dalla pioggia, dal vento, ci puoi mangiare, bere, sentire la musica tg programmi senza cuffie, telefonare, non ti scippano, derubano o importunano, e con un garage su ruote da 5 x 2 se qualcuno ti viene a dosso, in città, spesso al massimo le spese le fa solo l'auto.
Vero anche questo, come è vero che c'è anche chi abusa dell'auto.
Ma non si può, per limitare gli "abusi" (i troppo comodi, insomma) far la guerra ai tanti altri che non ne possono fare a meno.
 
mi sono permesso di togliere le ultime righe , spero mi comprenda ma come già detto ad altri non possiamo mantenere certe riflessioni che oltretutto mi costringono anche a me a non partecipare mentre mi fa piacere confrontarsi in merito.
Nessun problema per carità, ma guarda che quella, si può dire, non era neppure politica, era una constatazione di fatto, e difficilmente contestabile. Ma ok.
 
Utilizzo inefficiente mi piace e lo condivido anche perché descrive al meglio quello che volevo dire
Beh allora qui apriamo un mondo, e a volte sono più deleteri :
Chi ci mette un'ora per fare la doccia prosciugando l'acquedotto, chi utilizza la lavastoviglie per lavare 3 piatti e chi utilizza mezzo kg di detersivo per lavare 3 robe, chi utilizza risme di carte per nulla, o butta i mozziconi per le strade....
Beh... chissà perchè alla fine beccano sempre quello sull'auto...
 
Io però non son rassegnato a dover accettare un modo di vivere per cui per gli interessi degli altri devono prendermi sulle mie spalle l'onere della mobilità, perchè poi alla fine si riduce a questo il tutto, e personalmente siccome credo che ci siamo arrivati anche perchè nel dopoguerra nella comprensibile euforia della voglia di libertà che era data dall'avere la propria auto forse erano sfuggiti quei risvolti a cui fai accenno anche a te, mi piacerebbe avere una società per cui posso scegliere di muovermi , senza alcun obbligo , e per me l'obbligo e sia andare con una vettura EV che con una termica o con i mezzi, e credo che se si mettono da parte interessi personali e ci si impegna con qualche decennio si potrebbero migliorare le cose.
In questo caso non mi è tanto chiaro quel che vuoi dire, mi pare ci sia un po' di confusione e di sovrapposizione di concetti, da cui fatico ad afferrare l'idea portante.

Comunque lo sviluppo della motorizzazione privata , quella di massa almeno, non è roba del dopoguerra, è successiva non di tanto poco : io ricordo, da bambino (quindi anni '60, prima metà) di aver sentito mio padre dire, parlando con un altro, "Ormai, su 3, 1 ha la macchina" e lui non era uno che parlava a vanvera, se non era informato su una cosa non parlava.

Nel dopoguerra la gente usava le biciclette (ma la necessità di mobilità era modesta, assolutamente non paragonabile ad oggi) mentre qualche anno dopo, anni '50, chi poteva (e sapeva usarla, molti non erano capaci) si prendeva la Vespa, che spesso era proprio il veicolo di famiglia : mio nonno era uno di questi, ed io imparai ad andare in moto proprio sulla sua Vespa del 1952, col fanale sulla ruota, come quella di "Vacanze Romane".

Le auto allora erano ancora solo per i benestanti, e la loro diffusione di massa arrivò solo nel decennio successivo... con tutti i problemi immancabili quando qualcosa, qualsiasi cosa, diventa di massa.
 
Bello questo pezzo

Il sospetto: fare cassa
Inoltre, i vigili si chiedono in che modo si controllerà che i limiti vengano rispettati e il segretario provinciale del sindacato di categoria Sergio Bazzea afferma: "Viene il sospetto che si voglia disseminare la città di autovelox, e allora il provvedimento è per fare cassa. Aumenteranno solo i contenziosi tra automobilisti e vigili". E tra l'altro, ricordano dalla polizia municipale, a Milano già c'è il limite dei 30 orari in tutta la Cerchia dei Navigli e in diverse zone del territorio. Ma, aggiungono, "chi lo rispetta?".

cavoli dovrebbero inventare chi fa rispettare i limiti ed il codice della strada .. ah ma ci sono già, i vigili, se ogni tanto uscissero dagli uffici o dai bar a mangiare cornetti..
 
Queste valutazioni sono sempre del tutto personali. Personalmente, sono per la libertà totale... chissà come mai all'estero davanti a Poste o uffici pubblici ci sono sempre spazi a rotazione, adeguatamente sorvegliati, dove gli abusi vengono puniti. L'erba del vicino è sempre più verde? Forse sì...

però, scusami..... su quali basi lo stabilisci tu se ce n'è bisogno o se ne può fare a meno?

Come disse MLK: "La mia libertà finisce dove comincia la vostra".

Non è questione di stabilire, è questione di farsi un esame di coscienza, tutti.
 
No, certo che non ne è contento : chi già, per poter lavorare e mantenere posti di lavoro sempre più aleatori, deve "inseguire" aziende che per ridurre i loro costi spostano le loro sedi produttive in luoghi sperduti in aperta campagna - e naturalmente dove non c'è nulla per arrivarci, altrimenti costerebbero molto di più - ha solo l'auto per farlo : spesso anche di notte e con qualsiasi tempo.... non sa che farsene delle maledette biciclette dei radical-chic o dei monopattini elettrici per fare 60-80-100 km al giorno !! gli serve l'automobile !! e non ha proprio nessun bisogno di sentirsi ripetere dai radical-chic al potere nelle giunte comunali quanto è antiecologico l'uso che fa dell'auto, non ha proprio nessun bisogno che costoro gli mettano di continuo i bastoni tra le ruote.

E il povero lavoratore che si deve fare 80km al giorno, non dovrebbe essere felice se chi ne deve fare solo 10 al giorno invece inforca una bici e riduce il traffico permettendogli di arrivare prima a casa e consumare meno carburante, spendendo meno?

Forse, invece di insultare "chi fa il radical-chic" in bici, non dovrebbe ringraziarlo per avergli fatto risparmiare del tempo e denaro?

Scegliere di non essere l'ennesima vettura che crea traffico è prima di tutto un gesto altruista per il bene degli altri, per il bene di chi non può fare a meno dell'auto, come lasciare il posto sul bus a chi ha problemi di deambulazione.

Ma qui non ci si arriva, si vuole la libertà di essere di intralcio a tutti gli altri.
 
In questo caso non mi è tanto chiaro quel che vuoi dire, mi pare ci sia un po' di confusione e di sovrapposizione di concetti, da cui fatico ad afferrare l'idea portante.

Comunque lo sviluppo della motorizzazione privata , quella di massa almeno, non è roba del dopoguerra, è successiva non di tanto poco : io ricordo, da bambino (quindi anni '60, prima metà) di aver sentito mio padre dire, parlando con un altro, "Ormai, su 3, 1 ha la macchina" e lui non era uno che parlava a vanvera, se non era informato su una cosa non parlava.

Nel dopoguerra la gente usava le biciclette (ma la necessità di mobilità era modesta, assolutamente non paragonabile ad oggi) mentre qualche anno dopo, anni '50, chi poteva (e sapeva usarla, molti non erano capaci) si prendeva la Vespa, che spesso era proprio il veicolo di famiglia : mio nonno era uno di questi, ed io imparai ad andare in moto proprio sulla sua Vespa del 1952, col fanale sulla ruota, come quella di "Vacanze Romane".

Le auto allora erano ancora solo per i benestanti, e la loro diffusione di massa arrivò solo nel decennio successivo... con tutti i problemi immancabili quando qualcosa, qualsiasi cosa, diventa di massa.

Non credo che nel mio discorso trovare l'anno esatto poi sia fondamentale, diciamo che ad un certo punto della nostra storia si è affacciata la possibilità dell'auto per tutti , cosa positiva figuriamoci , però forse mi viene un poco il sospetto che allora si decise che si poteva puntare su quella per la mobilità riservando minori risorse per sviluppare altri mezzi di mobilità e questa mancanza ce la stiamo portando dietro ancora adesso assieme a tanti altre conseguenze che la scelta della motorizzazione di massa a comportato. A scanso di equivoci non voglio ripudiare la motorizzazione di massa, credo semplicemente che non è stata gestita al meglio.
 
E il povero lavoratore che si deve fare 80km al giorno, non dovrebbe essere felice se chi ne deve fare solo 10 al giorno invece inforca una bici e riduce il traffico permettendogli di arrivare prima a casa e consumare meno carburante, spendendo meno?

Forse, invece di insultare "chi fa il radical-chic" in bici, non dovrebbe ringraziarlo per avergli fatto risparmiare del tempo e denaro?

Scegliere di non essere l'ennesima vettura che crea traffico è prima di tutto un gesto altruista per il bene degli altri, per il bene di chi non può fare a meno dell'auto, come lasciare il posto sul bus a chi ha problemi di deambulazione.

Ma qui non ci si arriva, si vuole la libertà di essere di intralcio a tutti gli altri.

Non serve scrivere in grassetto che oltretutto ha un poco la valenza del urlare in una discussione, si possono esprimere i propri concetti senza sottolinearlo
 
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