365milaelastoriacontinua ha scritto:
Nell articolo si scrive
......
Per quanto la cessione di Alfa possa consentire a Fiat un incasso da capogiro e la desiderata riduzione di capacità produttiva in Italia, Marchionne non sembra però intenzionato a premere il grilletto sulla cessione. I motivi che normalmente spiegano questa decisione sono che la vendita di Alfa sarebbe difficilmente sostenibile in termine di immagine e nei rapporti coi sindacati. È molto più probabile però che i motivi siano di natura industriale e, soprattutto, competitiva. Con la cessione di Alfa a un gruppo come Volkswagen, Fiat creerebbe un concorrente assai temibile anche in Italia e in Europa; molto meglio tenersi il marchio, anche se del tutto depotenziato, piuttosto che questa eventualità......
Inoltre questa volta ci sono tutte potenzialitá per rispettare quel piano industriale che favorirebbe le stesse Maserati e chrysler.
la vendita secondo me sarebbe assurda sotto tutti i punti di vista.
Ma nessuno di noi è nella stanza dei bottoni, giornalisti e economisti compresi.
Invece sono proprio le potenzialità a mancare, che in industrialese poi prendono il nome volgare di soldi da investire.
Mancano le potenzialità per finire di prendersi Chrysler, col rischio di vedersi pure alzato il prezzo a mezzo controversia Veba, o peggio ancora, che questa lanci una IPO per la quotazione ancora prima della sentenza, e prima che Fiat possa assumere il controllo, mancano le potenzialità per investire in Alfa ( v. gamma attuale ) , mancano le potenzialità per investire in Jeep ( vedi Cherokee ), mancano le potenzialità per investire in Dodge ( vedi Dart ).
Mancano le potenzialità. Mancano i soldi per progettare alcunchè.
Marchionne si è comprato un grosso appezzamento di terreno per diventare un grande latifondista, mossa non sbagliata in teoria, ma mentre deve ancora finire di pagare il campo, é a corto di soldi per le sementi.
È questo il fatto oggettivo che corrobora i rumours: il cul de sac é evidente, deve trovare soldi, e mi sembra impensabile fare altri debiti. E adesso?